Oggi, sul gruppo Telegram, sono saltati fuori come argomenti quelli dell'etica personale e dell'utilità della morale, il tutto condito da numerose affermazioni riguardo l'oggettività o soggettività dei suddetti pareri.
Siccome mi è sembrata una bella conversazione (peraltro partita completamente a caso) mi è parso un buon argomento per farne un thread, come immagino che mi ritroverò a fare spesso d'ora in poi.
Io, personalmente, sono un grande sostenitore della selezione naturale sul piano intellettivo della possibilità di fare qualsiasi cosa a seguito di una motivazione indiscutibilmente valida. In pratica si potrebbe definire "tutela degli ignari", dove ignaro è chi non ha possibilità di difendersi da ciò che gli vorrebbe essere inflitto.
Esempio pratico: truffi le vecchiette con l'Alzhaimer --> sei uno stronzo. Perché? Perché per incapacità queste ci cascano, ma ciò non dipende dalla loro ignoranza, quanto invece dall'impossibilità che sia altrimenti. Sei vagamente giustificato, perché alla fine è pur sempre selezione naturale, ma resti stronzo.
Esempio opposto: HAI VINTO UN MILIONE DI IPHONE n!!! CLICCA SU QUESTO BANNER CON LA GRAFICA DI WINDOWS XP!!! Qui, se ci cascassi e provassi pure a lamentarti, secondo me dovresti essere legalmente costretto a pagare un'ulteriore somma, perché sei un idiota e te lo meriti.
Terzo esempio, per variare sul tema: sei un insegnante il quale rovina gli studenti in quanto totalmente incompetente e/o negligente? Ti vengono forniti vitto e alloggio appena al di sopra del minimo della sopravvivenza come salario, mentre sei trasferito ad un lavoro consono (lavori pesanti e/o che non richiedano oltre un neurone attivo). Nessuno nuoce allo sviluppo intellettivo della collettività, per nessuna ragione.
Esempio sommo: Ti droghi? 100% cazzi tuoi senza restrizioni! Con le ovvie e dovute informazioni a riguardo ampiamente diffuse e disponibili, nonché ricordate al momento dell'acquisto.
E voi? Nel forum ci sono più sostenitori dell'istinto come unica forma di relazione sociale o tanti piccoli Sheldon Cooper?
Etica e morale
Etica e morale
Se la terra è sopravvissuta ai cianobatteri e al loro ossigeno, sopravviverà anche a noi. Il punto è semplicemente quanto noi ci renderemo difficile sopravvivere.
Etica e morale
D'accordissimo, però in alcuni casi sono anche cazzi degli altri, nel senso che a me non interessa se una persona si fa di coca, eroina, krokodil o quel che voglia, finché non diventa un pericolo per altre persone.
Se fosse per me legalizzerei ogni droga esistente al mondo e creerei dei 'posti adatti' tipo coffeeshop; vuoi farti di MD? Ok, entri qua prendi la pasta che vuoi, balli, fai amicizia ecc.. però non puoi uscire entro un minimo di tot ore e non puoi prendere più di 2 paste (esempio), sarebbe figo avere la possibilità di drogarsi senza arrecare danni a se stessi e agli altri
Quando sogniamo siamo tutti fuorilegge perché la ghiandola pineale è un laboratorio di droghe illegali.
Etica e morale
Questo ovviamente: ognuno è responsabile di sé e delle sue azioni, che vuol dire libertà totale fintanto che non nuoci a niente/nessuno. E in caso succeda cessazione quasi totale della suddetta libertà in tale ambito/anche altri ambiti per un periodo X a seconda del danno.Dr.Gonzo ha scritto:D'accordissimo, però in alcuni casi sono anche cazzi degli altri, nel senso che a me non interessa se una persona si fa di coca, eroina, krokodil o quel che voglia, finché non diventa un pericolo per altre persone.
Se fosse per me legalizzerei ogni droga esistente al mondo e creerei dei 'posti adatti' tipo coffeeshop; vuoi farti di MD? Ok, entri qua prendi la pasta che vuoi, balli, fai amicizia ecc.. però non puoi uscire entro un minimo di tot ore e non puoi prendere più di 2 paste (esempio), sarebbe figo avere la possibilità di drogarsi senza arrecare danni a se stessi e agli altri
Se la terra è sopravvissuta ai cianobatteri e al loro ossigeno, sopravviverà anche a noi. Il punto è semplicemente quanto noi ci renderemo difficile sopravvivere.
Etica e morale
Come società di massa agiamo in modo sbagliato perché siamo falsi e tendiamo a ingannarci gli uni con gli altri: la disonestà genera conflitto d'interessi... Perché non dire tutta la verità su qualsiasi cosa? La verità è che se uno fuma una canna non sta violando i principi di nessuno, finché è lui a fumarsela e non infastidisce nessuno mentre lo fa (cosa tra l'altro improbabile), ma se stuprano un altro essere umano, lo maltrattano, lo denigrano, bisogna agire.
In linea di massima l'unica etica esistente è quella di non violenza, esistente già da milioni di anni nella cultura dell'uomo. Ovviamente non siamo tutti uguali, ma nessun uomo tende da solo al dolore: c'è qualcosa che porta l'anima del bambino a nascondersi dietro il guscio dell'ego e ad essere un "approfittatore" della vita.
In linea di massima l'unica etica esistente è quella di non violenza, esistente già da milioni di anni nella cultura dell'uomo. Ovviamente non siamo tutti uguali, ma nessun uomo tende da solo al dolore: c'è qualcosa che porta l'anima del bambino a nascondersi dietro il guscio dell'ego e ad essere un "approfittatore" della vita.
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Etica e morale
Il problema sorge quando si esce dall'esempio "didattico" e si entra nella realtà delle cose. E' difficile stabilire a priori se quel qualcuno truffato avesse o meno i mezzi per difendersi.
Truffare le vecchiette con l'Alzheimer è sbagliato, perchè non è colpa loro se non capiscono. E truffare un alcolista che dopo anni di abuso di alcol non ricorda più nemmeno il suo nome? Nemmeno lui capisce, eppure in una certa misura "se l'è cercata".
Ti droghi, cazzi tuoi al 100%? E nel caso di tossicodipendenti cresciuti in famiglie in cui violenza e abusi sono all'ordine del giorno, per i quali la droga è l'unico barlume di sollievo in una vita di buio?
Questo per dire che la realtà è troppo complessa per essere imbrigliata in una morale. L'etica invece è qualcosa di diverso, è il dilemma che ogni attimo della nostra esistenza ci pone davanti. Il "cosa fare" e il "come comportarsi" in ogni situazione. E' qualcosa di molto più intimo e in un certo senso sfuggente, che secondo me va preso in considerazione di volta in volta. Cercare delle regole generali porta sempre in qualche modo un danno.
Truffare le vecchiette con l'Alzheimer è sbagliato, perchè non è colpa loro se non capiscono. E truffare un alcolista che dopo anni di abuso di alcol non ricorda più nemmeno il suo nome? Nemmeno lui capisce, eppure in una certa misura "se l'è cercata".
Ti droghi, cazzi tuoi al 100%? E nel caso di tossicodipendenti cresciuti in famiglie in cui violenza e abusi sono all'ordine del giorno, per i quali la droga è l'unico barlume di sollievo in una vita di buio?
Questo per dire che la realtà è troppo complessa per essere imbrigliata in una morale. L'etica invece è qualcosa di diverso, è il dilemma che ogni attimo della nostra esistenza ci pone davanti. Il "cosa fare" e il "come comportarsi" in ogni situazione. E' qualcosa di molto più intimo e in un certo senso sfuggente, che secondo me va preso in considerazione di volta in volta. Cercare delle regole generali porta sempre in qualche modo un danno.
- eterodosso
- Messaggi: 73
- Iscritto il: sab nov 28, 2015 7:16 pm
Etica e morale
Concordo con riserva. Di fronte a, che so, naziskin o fanatici dell'Isis la non violenza diventa il cacio sui loro maccheroni. O, come minimo, è completamente irrilevante ai fini del contrasto del fenomeno.
Lo stesso vale per la legge. Ricordo che, quando, alla prima lezione di diritto, alle superiori, la prima cosa che ci fu detta è che "la legge è astratta", pensai subito: "Beh, allora a che serve, visto che noi viviamo nel concreto?".
In quanto astratta, la legge, ha bisogno di interpretazioni. Che risentono irrimediabilmente della soggettività dell'interprete stesso.
Ecco, il il rapporto tra morale ed etica lo vedo in questo modo: la morale è la legge, l'etica la sua interpretazione pratica. Stanti così le cose, un'etica che non si appoggi un una morale non sarebbe che puro arbitrio.
Lasciando la "morale naturale" (se mai dovesse esisterne una, e non lo credo) a chi se ne fa scudo per pretendere di eleggere a norma le proprie convinzioni personali, per sguazzare, invece, nel più puro "relativismo", arriviamo alla domanda fatidica: esiste una (e una sola) morale universalmente (vabbè, umanamente, siamo relativisti fino in fondo e lasciamo perdere l'universo) valida? Ovvero, se andiamo alla radice, una distinzione assoluta tra Bene e Male?
La risposta, ovviamente, non sono certo io ad averla, ammesso che ci sia.
Per parte mia, comunque, propendo per l'ipotesi che tutte le nostre regole etico/morali (quali che siano), siano in funzione, in ultima analisi, di due istanze basilari, presenti entrambe, seppure in dosi individualmente variabili, in noi: l'istinto di sopravvivenza della specie, che è la molla che fa scattare i comportamenti altruisti, e l'istinto di sopravvivenza individuale, che determina, invece, i comportamenti "egoisti" (nel senso della prevalenza dell'"io" sul "noi"). Le varie morali ce le creiamo in funzione del dosaggio dei due istinti in noi.
Detto questo, ho risolto qualcosa? Penserei proprio di no. Prendetelo come un semplice e molto modesto contributo alla discussione.