Inchiostri naturali

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Emeth
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Inchiostri naturali

Messaggio da Emeth » lun mar 13, 2017 3:03 pm

Apro il topic in risposta all'interesse di Aryaman. Forse è un po' disordinato nelle informazioni, ma spero sia comprensibile :?

Produrre inchiostri naturali è in realtà abbastanza difficile: prima sbagli cento volte, e poi trovi la ricetta che da una buona resa e ti rende il risultato che cercavi.
Faccio questa premessa perché mi misuro seriamente con questo campo da qualche mese e sono più le volte in cui ho buttato il prodotto per ripartire da capo, che quelle in cui lo ho fatto giusto al primo colpo - è un po' un obbligo quindi misurarsi con questo genere di fallimento.

Innanzitutto, distinguerei in 2 grandi gruppi di inchiostri:
- quelli di origine organica, che sfruttano la capacità colorante di sostanze per lo più di origine vegetale (in realtà esistono anche alcuni pigmenti di origine animale, ma attualmente non li ho ancora considerati quindi restano un'enorme incognita); in questo caso, la capacità di colorazione dell'inchiostro dipende: a) dalla capacità colorante della sostanza estratta dalla pianta b) il colore si sviluppa da un'eventuale reazione indotta nel processo di produzione dell'inchiostro
- quelli di origine minerale, la cui capacità colorante dipende dalla capacità della polvere minerale di creare sospensioni insieme ad acqua e resine (gomma arabica in genere)

Siccome il mio lavoro è produrre supplementi per esoteristi, spesso non interessa (come in campo artistico) il colore dell'inchiostro, la sua persistenza, e la resa finale, ma solo il metodo e il materiale con cui esso è prodotto. Per fare un esempio pratico, sto mettendo giù in questo periodo qualche riga per lavorare un inchiostro di mirra secondo la base tradizionale riportata nei Papiri di Leida, so già che il risultato sarà un inchiostro di un giallognolo pallido e piuttosto trasparente, che non scriverà quasi per niente, ma a fini rituali va bene così.

Questo non toglie che ci sono comunque metodi per produrre in modo artigianale un inchiostro performante sotto tutti i punti di vista.
Quando ho iniziato a studiare la questione, la prima cosa a cui ho dovuto piegarmi è stata non dividere in modo stringente le categorie inchiostro/colorante/acquarello/altre forme di colore più o meno liquido. Il fatto è che spesso una categoria confluisce nell'altra: non è impossibile preparare un acquarello che, al posto che essere in pastiglia, sia liquido in boccetta e utilizzabile con pennino, perché alla fine si tratta comunque della stessa tipologia di elementi impiegati nella produzione di un inchiostro, solo in dosaggio differente.

Se volessimo fare una sintesi, la base di ogni colore è:
pigmento + legante + diluente + additivi

I pigmenti possono essere:
- polveri minerali o vegetali
- estratti vegetali (es infusi e decotti)
- polveri di origine animale (es la porpora di murice, difficile ma non impossibile da trovare)

I leganti in genere sono:
- gomma arabica (la più usata, anche se il prodotto finito una volta asciutto potrebbe risultare facile a scagliarsi)
- gomma mastice
- gomma dammar

I diluenti:
- acqua
- alcol
- altri, a seconda del materiale di partenza

Gli additivi dipendono in modo più concreto dal prodotto che si vuole ottenere e dalla ricetta di partenza:
- miele + amido + fiele di bue nel caso dell'acquarello
- glicerina nel caso degli inchiostri a base di gomma arabica per poter attutire la fragilità del prodotto asciutto
- colla di pesce, opacizzanti, cere, trementina, e una marea di altre cose

Nel Medioevo, l'inchiostro nero si faceva o con il nerofumo (nerofumo + gomma arabica + fiele di bue) o con la noce di galla. Questo secondo è un inchiostro ferro-gallico molto più stabile rispetto a quello prodotto con il nerofumo, più facile a fissarsi sulla pergamena e sulla carta. La ricetta tradizionale prevede l'uso di galla polverizzata + solfato di ferro + gomma arabica in soluzione acquosa: esposto all'aria per lungo tempo, il solfato di ferro ossida i tannini contenuti nella galla, dando colorazione nerastra (spesso tendente al bruno).
Altri inchiostri (come quello dorato o argentato) erano sospensioni di polveri metalliche in una soluzione di acqua + gomma arabica. Il rosso era in genere prodotto dalla cocciniglia o dal sangue di drago (una resina).

Per quanto riguarda inchiostri con base vegetale, il problema è che muffiscono nel giro di qualche settimana e questo alla lunga li rende inutilizzabili. Per questo è bene aggiungere degli agenti conservanti (in genere dei biocidi solubili o insolubili in acqua) se il pigmento è a base acquosa, o lavorare preferenzialmente con base alcolica.

Con la composizione infuso in acqua + miele + glicerina + fiele di bue o acqua + gomma arabica attualmente ho prodotto un inchiostro di malva. Sto confrontando i due risultati. Inizialmente il colore della soluzione è violetto, diventa rosso cupo man mano che procede l'ossidazione. Sulla carta, la resa colorante sembra essere abbastanza buona in entrambi i casi, ma il primo dura soltanto qualche settimana, a causa della presenza di miele che favorisce lo sviluppo di muffe. Si starà a vedere.
Con un sistema simile, aggiungendo al preparato ottenuto bianco titanio (un pigmento minerale), si può ottenere della vernice abbastanza coprente di colore lilla (che utilizzo per verniciare il legno prima di laccarlo), oppure aggiungendo amido si ottiene una sorta di acquarello piuttosto liquido (comunque ulteriormente da diluire per essere utilizzato come colore sulla tela).

La prossima lavorazione che affronterò sarà l'inchiostro fatto partendo dal sangue di drago, e quello ferro-gallico, che per ora restano relegati alla mera teoria.

Per quanto riguarda i chiodi di garofano, che citava Aryaman nella mia presentazione, non penso sia fattibile: da quello che sapevo, i chiodi di garofano o l'essenza di chiodi di garofano sono aggiunti come agente conservante (cosa che, ammetto, non ho ancora provato perché prima mi interessa vedere come reagiscono le misture senza agenti conservanti).
Invece, su quello fatto partendo dal tè dovrei documentarmi, perché proprio non ne ho mai sentito parlare. :paranoid: Approfondirò...


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Aryaman
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Re: Inchiostri naturali

Messaggio da Aryaman » mar mar 14, 2017 11:19 am

Ciao Emeth, grazie di aver aperto il topic!
Emeth ha scritto:
lun mar 13, 2017 3:03 pm

Per quanto riguarda i chiodi di garofano, che citava Aryaman nella mia presentazione, non penso sia fattibile: da quello che sapevo, i chiodi di garofano o l'essenza di chiodi di garofano sono aggiunti come agente conservante (cosa che, ammetto, non ho ancora provato perché prima mi interessa vedere come reagiscono le misture senza agenti conservanti).
Invece, su quello fatto partendo dal tè dovrei documentarmi, perché proprio non ne ho mai sentito parlare. :paranoid: Approfondirò...
Scusami, intendevo dire chiodi propriamente detti, di ferro, non di garofano. Lasciati in aceto per un po' rilasciano ossidi del ferro che vanno a legarsi ai tannini del tè (o della galla che citi tu) per dare un colore più scuro. Oltre ciò l'aceto fa da antimicotico, anche se non so quanto gentile sia poi sulla carta, finora le scritte fatte mesi fa resistono.
Le ricette con il tè sono le prime che ho trovato cercando online, sembrano funzionare ma è anche vero che una cosa che funzioni ho capito che si scopre dopo anni, se il colore è rimasto, se la carta non si è degradata... e l'idea di scrivere tutto con un inchiostro illeggibile tra pochi anni mi ha fatto desistere dal cercare di inventarmi ricette mie =D

Il punto focale per me era creare un inchiostro che funzionasse con sostanze di partenza facili da trovare e a impatto ecologico il più basso possibile.

In particolare, pensi ci siano alternative come leganti a gomma arabica ecc.?
La maggior parte dei leganti alimentari sono amidi ecc. e sono una prelibatezza per i microorganismi, non credeo resisterebbero a lungo.

Tolta quella, con galle, ossidi o sali di ferro facilmente fattibili e magari un pigmento aggiuntivo sarebbe "fatta" !

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BlueFire
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Re: Inchiostri naturali

Messaggio da BlueFire » mar mar 14, 2017 4:51 pm

Non so da dove sia partito il discorso ma è molto interessante!
Sarà che da chimico mi interessano queste cose
Se la terra è sopravvissuta ai cianobatteri e al loro ossigeno, sopravviverà anche a noi. Il punto è semplicemente quanto noi ci renderemo difficile sopravvivere.

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astraldream
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Re: Inchiostri naturali

Messaggio da astraldream » mar mar 14, 2017 5:23 pm

Ari gli ossidi di ferro funzionano benissimo per tingere i tessuti in combo con le galle o con farina di ghiande...basta bagnare un tessuto con l'ossido di ferro e poi usare la polvere per disegnare o ''timbrare'', si ottiene un nero bellissimo...con il the funziona poco, probabilmente per i pochi tannini...
Se vi interessano anche le tinture naturali per tessuti fate un fischio :) un po' di esperienza, non molta, ce l'ho
L'idea di "sacro" è così limitante...così poco libera da dogmi...da essere poco sacra...la cosa più sacra dovrebbe essere la libertà non i dogmi...

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Aryaman
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Re: Inchiostri naturali

Messaggio da Aryaman » mer mar 15, 2017 7:37 pm

astraldream, intendi senza nessun legante?
Solo aceto e chiodi, macerare, intingere il tessuto e poi disegnarci con galle polverizzate?

Per la carta immagino ci vorrà un legante, immagino...

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Re: Inchiostri naturali

Messaggio da tropopsiko_23 » mer mar 15, 2017 8:27 pm

Mooolto interessante, sinceramente non ho mai pensato di produrre un inchiostro.
Sono più che altro interessato alla questione degli usi esoterici, non credo che sia OT parlarne.

Che fai, vendi inchiostri alle sette? :lol:
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Re: Inchiostri naturali

Messaggio da astraldream » mer mar 15, 2017 11:46 pm

Aryaman ha scritto:
mer mar 15, 2017 7:37 pm
astraldream, intendi senza nessun legante?
Solo aceto e chiodi, macerare, intingere il tessuto e poi disegnarci con galle polverizzate?

Per la carta immagino ci vorrà un legante, immagino...
Volendo prima puoi fare un bagno al tessuto con acqua e allume di rocca o acido tartarico, ma con i neri dovrebbe essere un passaggio superfluo...
Dovrebbe bastare acqua, galle o ghiande e ruggine...
Tessuto bagnato in acqua e galle e poi con la ruggine timbri o scrivi...nell'altro messaggio ho invertito le cose dimenticandomi che facendo il contrario si rischia di macchiare con la ruggine le parti che invece non vogliamo tingere ma, in ogni caso, la reazione dovrebbe funzionare...
Le tinture naturali ''attaccano'' molto meglio nei tessuti di origine animale piuttosto che in quelli di origine vegetale...

Sull'inchiostro per carta non so nulla...
L'idea di "sacro" è così limitante...così poco libera da dogmi...da essere poco sacra...la cosa più sacra dovrebbe essere la libertà non i dogmi...

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Re: Inchiostri naturali

Messaggio da Emeth » ven mar 17, 2017 8:03 am

tropopsiko_23 ha scritto:
mer mar 15, 2017 8:27 pm
Che fai, vendi inchiostri alle sette? :lol:
In genere ai privati, ma in qualsiasi caso quando vendo mi chiamo Ponzio Pilato :roll:

Aryaman ha scritto:
mar mar 14, 2017 11:19 am
Scusami, intendevo dire chiodi propriamente detti, di ferro, non di garofano.
Lol. Il rincoglionimento si impossessa di me.
Non ho mai provato i chiodi, non saprei risponderti, ma credo che gli ossidi + i tannini ossidati della galla funzionino bene, ma penso che il tempo di ossidazione sia (come per la galla) piuttosto lungo, nell'ordine di almeno un mese. A quel punto sai se il colore c'è o non c'è.
Proverò comunque, per mera curiosità.
In ogni caso, considerata la quantità di tannini e il loro utilizzo in conceria, credo che la noce di galla resti a conti fatti la scelta migliore.
Il punto focale per me era creare un inchiostro che funzionasse con sostanze di partenza facili da trovare e a impatto ecologico il più basso possibile.
Potresti ampliare il discorso riguardante l'impatto ecologico? In effetti non ci ho mai pensato nel dettaglio, ritenendo che lavorare con sostanze naturali (anche la china lo è in fondo, essendo polvere di carbone + colla di pesce) già automaticamente a basso impatto ecologico.
In particolare, pensi ci siano alternative come leganti a gomma arabica ecc.?
La maggior parte dei leganti alimentari sono amidi ecc. e sono una prelibatezza per i microorganismi, non credeo resisterebbero a lungo.]
Se vuoi produrre sostanze "naturali" (quindi le cui componenti siano tutte reperibili in natura) non hai alternative se non la scelta fra comma arabica, gommalacca, colla di pesce, colla di proteina, l'amido se vuoi dare una tinta opaca.
Siccome alcune di queste sostanze sono fortemente soggette all'attacco microbico, si aggiungono i chiodi di garofano, che hanno un'azione antibatterica.

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Re: Inchiostri naturali

Messaggio da astraldream » sab mar 18, 2017 2:20 am

Il discorso dei leganti mi era sfuggito...con certi timbri, sui tessuti, si usa o gomma arabica o farina di tamarindo...
L'idea di "sacro" è così limitante...così poco libera da dogmi...da essere poco sacra...la cosa più sacra dovrebbe essere la libertà non i dogmi...

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