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Il Thread senza Quote e senza Menzione, una volta entrato nel Gioco dell'Ombra, percorri il Labirinto

Inviato: lun set 23, 2024 9:58 pm
da Abeja G.
Direttamente da: oggi ho conversato con la mia ombra, condivideva me stesso.


Come un vegetariano che si è allucinato.

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A rendere interessante anche la rivoluzione industriale......
The Dark Side of the Moon.

Re: Il Thread senza Quote e senza Menzione, una volta entrato nel Gioco dell'Ombra, percorri il Labirinto

Inviato: mar set 24, 2024 10:54 pm
da Abeja G.
Sono nel labirinto:

Om! "In questa città di Brahman, c'è una dimora, un piccolo fior di loto. All'interno di esso c'è un piccolo spazio. Quello che si trova in questo piccolo spazio è ciò che va cercato, è ciò alla cui comprensione bisogna aspirare."

Upanisad, 8.1

Re: Il Thread senza Quote e senza Menzione, una volta entrato nel Gioco dell'Ombra, percorri il Labirinto

Inviato: mer set 25, 2024 7:53 pm
da Abeja G.
721 Psiconauti sono entrati nel labirinto in nove giorni
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Il labirinto, simbolo dei simboli

Simbolo quanto mai versatile, il labirinto viene adesso associato al palazzo del re Minosse a Creta, al grande architetto Dedalo e soprattutto al terribile Minotauro, rinchiuso al centro della complessa costruzione da cui era impossibile scappare: salvo che poi l’astuzia di una donna, Arianna, e il coraggio di un eroe, Teseo, consentirono di uccidere il mostro e di fuggire dal luogo maledetto. Sin qui il mito greco: ma forme labirintiche si ritrovano nelle culture indiane così come in quella egiziana, e in seguito saranno rielaborate in tante figure geometriche (cerchi, quadrati, ottagoni…) dal Medioevo al Rinascimento e sino al Barocco, il periodo trionfale dei labirinti allo scopo di rappresentare tanti aspetti della vita umana, sempre immersa in percorsi confusi e alla disperata ricerca di un modo per raggiungere un obiettivo o per tornare a casa, magari dopo aver seguito vie sbagliate.

Se persino un bel giardino può diventare un luogo intricato e misterioso, è chiara l’ambiguità dello spazio labirintico: ci si immette attratti dal fascino e non si riesce più a uscire. In questa prospettiva, il palazzo del mago Atlante nell’è una sorta di labirinto in verticale, dove gli eroi entrano inseguendo i loro desideri e restano a vagare dietro a fantasmi. E un labirinto è anche Venezia per Marcel Proust nella sua luogo in cui lo splendore del tempo passato e la componente mortuaria del presente avvolgono e travolgono il visitatore.E sarà un caso che l’alter ego di James Joyce, disperso a Dublino nel suo si chiami Stephen Dedalus?

Ma una falsa etimologia riporta il labirinto al «labor intus», al rovello interiore del cristiano che non trova la salvezza o dell’innamorato che non sa come soddisfare il suo desiderio: sono componenti sfruttate da Edoardo Sanguineti nel suo poema junghiano e sperimentalee dalla scrittrice americana Anaïs Nin nel suo romanzo Del resto, proprio Carl Gustav Jung considerava il labirinto un archetipo che poteva rinviare al grembo materno e al feto che vi si nasconde. Il labirinto come simbolo di simboli, dunque.

Oppure come gioco di costruzioni mentali, per esempio nel complesso dedalo di immagini accumulate nei lavori del grande storico dell’arte tedesco Aby Warburg (in particolare l’Ada poco ricostruito in due grandi mostre), il quale peraltro studiò a lungo pure le culture primitive: in esse, sin dalla preistoria, spesso si trovano disegni con forme a spirale o a conchiglia, anticipatrici di quella labirintica. Ma un vero «signore dei labirinti» fu lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, i cui racconti sono essi stessi intrichi di parole e di trame, che si sviluppano in giardini con sentieri che di continuo si biforcano o in biblioteche di Babele senza inizio, senza ordine, senza fine: e non a caso uno di questi racconti, La casa di Asterione (1947), narra il mito antico dal punto di vista del Minotauro imprigionato, inaugurando un ribaltamento che proseguirà in un altro testo innovativo, appunto

Assieme a Borges, il grande editore e designer Franco Maria Ricci cominciò a ideare il suo reale labirinto, poi costruito a Fontanellato, vicino a Parma: un luogo in cui la grande arte e i sogni di ciascun visitatore potevano incontrarsi, magari dopo un po’ di errori e di giravolte. L’importante è che all’arrivo ci sia una visione e non un incubo, come avviene invece nel più sconvolgente degli spazi labirintici moderni: quello descritto da Stephen King nel suo horror reso ancor più terribile nel film omonimo di Stanley Kubrick (1980), grandioso e orrendo labirinto dal primo all’ultimo minuto.

L’immagine: una visione dall’alto del «Labirinto Borges», realizzato nel 2011 dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia sull’Isola di San Giorgio su progetto dell’architetto inglese Randoll Coate e in omaggio a Jorge Luis Borges, in particolare al suo racconto «Il giardino dei sentieri che si biforcano» (1941), courtesy Fondazione Cini.

Su «la Lettura» #581, in edicola e in questa App, la graphic novel di Michele Petrucci dedicata al Labirinto della Masone realizzato da Franco Maria Ricci a Fontanellato, in provincia di Parma.

https://www.corriere.it/la-lettura/cont ... 7236.shtml


Nei labirinti d'Europa, mappa: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Labirinto


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Re: Il Thread senza Quote e senza Menzione, una volta entrato nel Gioco dell'Ombra, percorri il Labirinto

Inviato: ven ott 04, 2024 12:48 am
da Abeja G.
Umberto Eco mi suggeriva il labirinto di Pollock

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Dal Minotauro all'Uomo

Re: Il Thread senza Quote e senza Menzione, una volta entrato nel Gioco dell'Ombra, percorri il Labirinto

Inviato: ven ott 18, 2024 12:20 am
da Abeja G.
A 12€, a Venezia c'è la dea Minerva, la dea della saggezza e della medicina:
https://www.idealista.it/news/vacanze/m ... -stato?amp

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