Così è la vita
Così è la vita
Non lo sai, non lo puoi sapere, non lo saprai mai.
Ma così è e il motivo non è nemmeno tanto importante.
Il senso della vita è accettarla per quello che è.
Si, sono strafatto.
Ma così è e il motivo non è nemmeno tanto importante.
Il senso della vita è accettarla per quello che è.
Si, sono strafatto.
L€AN
K!D
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Re: Così è la vita
heh buon viaggio
Alla fine, il viaggio psichedelico ce lo scegliamo più di quanto immaginiamo. Non siamo in balia di ciò che vediamo, è il subconscio più profondo, sono i nostri desideri inespressi che reclamano di uscire fuori da una breccia che noi stessi abbiamo aperto
- ThePharmacologist
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Re: Così è la vita
cosi\questa è la vita:
Il livello minimo energetico, affinche l'informazione venga replicata e trasmessa.
E quindi la vita è energia ed informazione che si mantiene nel tempo.
Cosi è la vita.
Pharma
P.s:Chissa se qualcuno la capisce?
Il livello minimo energetico, affinche l'informazione venga replicata e trasmessa.
E quindi la vita è energia ed informazione che si mantiene nel tempo.
Cosi è la vita.
Pharma
P.s:Chissa se qualcuno la capisce?
Re: Così è la vita
Capito cosa intendi..ma non sono completamente d'accordo. Non credo la vita sia solo questo.ThePharmacologist ha scritto: ↑ven set 07, 2018 10:22 amcosi\questa è la vita:
Il livello minimo energetico, affinche l'informazione venga replicata e trasmessa.
E quindi la vita è energia ed informazione che si mantiene nel tempo.
Cosi è la vita.
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P.s:Chissa se qualcuno la capisce?
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Re: Così è la vita
Che il DNA sia informazione digitale non è che sia stato scoperto ieri cmq eh
- ThePharmacologist
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Re: Così è la vita
no. pero ci stiamo capendo ancora poco.
vedi, riflessione personale: forse non capiremo mai appieno, proprio perche lo consideriamo "digitale" ovvero a passi finiti.
Poi ben guardare, la realta che ci circonda e tutto quanto è "analogico", termine che non piace alla scienza, in quanto sinonimo di infinito e quindi incalcolabile ed improvabile.
Abbiamo un approssimazione "digitale\numerica" di una realta "infinita\analogica".
Io ho ancora inserito "energia e tempo" se parli con un genetista rimane solo "informazione".
Ma questa è la mia definzione di vita, che ritengo più calzante alle conoscenze attuali.
Affermazioni come: la vita va vissuta, la vita è un bicchiere di vino, la vita è amare, ecc.
Sono tutte affermazioni che rientrano nella filosofia e quindi a ben guardare essendo un opinione, ognuno ha la sua.
Nella nostra societa\cultura, tutto cio che non è definibile numericamente e digitalmente, viene considerato filosofia\opinione.
E le filosofie e opinioni.. ognuno ha le proprie, manco a stare a discutere su quale sia "vera\falsa" guista\sbagliata".
Soo tutte vere e tutte giuste.
L'unica cosa su cui tutti si può concordare e su <una misura> che risulta uguale per qualsiasi indivduo la effettui.
Pharma
- Sonic Youth
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Re: Così è la vita
La vita è la "forza" che hanno i geni più adatti alla trasmissione, nell'appunto replicarsi.
CONFUSION IS SEX
- eterodosso
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Re: Così è la vita
Io tendo a concordare con il Dr. Manhattan nel film Watchmen: la vita è un fenomeno estremamente sopravvalutato. Solo la follia presuntuosa di noi umani ne ha fatto un totem. Del resto, uno dei nostri difetti più dannosi quanto radicati, è l’antropocentrismo, il valutare tutto unicamente rapportandolo a noi stessi (la massima espressione della nostra protervia è, secondo me, espressa dall’essere arrivati, in fisica, ad ipotizzare il “principio antropico”).
Per giunta, non esiste ancora una definizione scientificamente accettata e condivisa del concetto di vita. C’è, anzi, chi afferma che la vita non sia una realtà, ma, appunto, solo un (nostro) concetto.
Quindi, direi che, ammesso che la vita (umana, per restringere il campo) un senso ce l’abbia, non abbiamo gli strumenti cognitivi adatti a decifrarlo e comprenderlo.
Conseguentemente, trasformerei la conclusione di Leankid, che “il senso della vita è accettarla per quello che è”, in “il senso della vita è non cercare alcun senso nella vita”.
Per giunta, non esiste ancora una definizione scientificamente accettata e condivisa del concetto di vita. C’è, anzi, chi afferma che la vita non sia una realtà, ma, appunto, solo un (nostro) concetto.
Quindi, direi che, ammesso che la vita (umana, per restringere il campo) un senso ce l’abbia, non abbiamo gli strumenti cognitivi adatti a decifrarlo e comprenderlo.
Conseguentemente, trasformerei la conclusione di Leankid, che “il senso della vita è accettarla per quello che è”, in “il senso della vita è non cercare alcun senso nella vita”.
Re: Così è la vita
"Qual è la comprensione ultima?"eterodosso ha scritto: ↑mar set 11, 2018 9:21 amIo tendo a concordare con il Dr. Manhattan nel film Watchmen: la vita è un fenomeno estremamente sopravvalutato. Solo la follia presuntuosa di noi umani ne ha fatto un totem. Del resto, uno dei nostri difetti più dannosi quanto radicati, è l’antropocentrismo, il valutare tutto unicamente rapportandolo a noi stessi (la massima espressione della nostra protervia è, secondo me, espressa dall’essere arrivati, in fisica, ad ipotizzare il “principio antropico”).
Per giunta, non esiste ancora una definizione scientificamente accettata e condivisa del concetto di vita. C’è, anzi, chi afferma che la vita non sia una realtà, ma, appunto, solo un (nostro) concetto.
Quindi, direi che, ammesso che la vita (umana, per restringere il campo) un senso ce l’abbia, non abbiamo gli strumenti cognitivi adatti a decifrarlo e comprenderlo.
Conseguentemente, trasformerei la conclusione di Leankid, che “il senso della vita è accettarla per quello che è”, in “il senso della vita è non cercare alcun senso nella vita”.
"Che non c'è nessuno a capire niente."
Baba Ramesh Balsekar
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Re: Così è la vita
Vita, ...esistenza.eterodosso ha scritto: ↑mar set 11, 2018 9:21 am
Quindi, direi che, ammesso che la vita (umana, per restringere il campo) un senso ce l’abbia, non abbiamo gli strumenti cognitivi adatti a decifrarlo e comprenderlo.
Forse per comprendere meglio come una nuova vita venga forgiata, bisognerebbe escludere qualsiasi concetto che abbiamo. Per 'riprodurre' una situazione primordiale.
Non ho tempo.
- eterodosso
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Re: Così è la vita
Mi consola l'avallo del guru, ma mi consola ancora di più l'essere arrivato alle sue stesse conclusioni (sia pure espresse in forma diversa) senza il suo aiuto.~Møgørøs• ha scritto: ↑mar set 11, 2018 10:57 am"Qual è la comprensione ultima?"eterodosso ha scritto: ↑mar set 11, 2018 9:21 amIo tendo a concordare con il Dr. Manhattan nel film Watchmen: la vita è un fenomeno estremamente sopravvalutato. Solo la follia presuntuosa di noi umani ne ha fatto un totem. Del resto, uno dei nostri difetti più dannosi quanto radicati, è l’antropocentrismo, il valutare tutto unicamente rapportandolo a noi stessi (la massima espressione della nostra protervia è, secondo me, espressa dall’essere arrivati, in fisica, ad ipotizzare il “principio antropico”).
Per giunta, non esiste ancora una definizione scientificamente accettata e condivisa del concetto di vita. C’è, anzi, chi afferma che la vita non sia una realtà, ma, appunto, solo un (nostro) concetto.
Quindi, direi che, ammesso che la vita (umana, per restringere il campo) un senso ce l’abbia, non abbiamo gli strumenti cognitivi adatti a decifrarlo e comprenderlo.
Conseguentemente, trasformerei la conclusione di Leankid, che “il senso della vita è accettarla per quello che è”, in “il senso della vita è non cercare alcun senso nella vita”.
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Re: Così è la vita
A livello concettuale puoi anche averlo afferrato . Farne esperienza richiede sacrificio e umiltà ed è necessaria la morte , il sacrificio di ciò che si crede di essere .eterodosso ha scritto: ↑gio set 13, 2018 12:59 amMi consola l'avallo del guru, ma mi consola ancora di più l'essere arrivato alle sue stesse conclusioni (sia pure espresse in forma diversa) senza il suo aiuto.~Møgørøs• ha scritto: ↑mar set 11, 2018 10:57 am"Qual è la comprensione ultima?"eterodosso ha scritto: ↑mar set 11, 2018 9:21 amIo tendo a concordare con il Dr. Manhattan nel film Watchmen: la vita è un fenomeno estremamente sopravvalutato. Solo la follia presuntuosa di noi umani ne ha fatto un totem. Del resto, uno dei nostri difetti più dannosi quanto radicati, è l’antropocentrismo, il valutare tutto unicamente rapportandolo a noi stessi (la massima espressione della nostra protervia è, secondo me, espressa dall’essere arrivati, in fisica, ad ipotizzare il “principio antropico”).
Per giunta, non esiste ancora una definizione scientificamente accettata e condivisa del concetto di vita. C’è, anzi, chi afferma che la vita non sia una realtà, ma, appunto, solo un (nostro) concetto.
Quindi, direi che, ammesso che la vita (umana, per restringere il campo) un senso ce l’abbia, non abbiamo gli strumenti cognitivi adatti a decifrarlo e comprenderlo.
Conseguentemente, trasformerei la conclusione di Leankid, che “il senso della vita è accettarla per quello che è”, in “il senso della vita è non cercare alcun senso nella vita”.
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- eterodosso
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Re: Così è la vita
Evito di citare, visto che, ormai, sembra diventato un discorso a due.
Scusami per la leggerezza che, spesso, uso trattando argomenti che sarebbero fin troppo seri e coinvolgenti, non era certo mia intenzione sminuire il valore di quanto hai riportato.
E’ (anche) che, con l’età (sto entrando in quella che, a torto, si definisce “della saggezza”) e le passate esperienze, è subentrato un certo disincanto, su questi (ed altri) temi e, caratterialmente, la mia umiltà non è equamente distribuita (in qualche caso prevale un certo orgoglio intellettuale, nonostante sappia benissimo come questo sia sempre un errore e/o un ostacolo).
Sul “ciò che si crede di essere”, però, comincio ad essere sulla buona (buona?) strada, visto che, proprio in virtù (virtù?) dell’età e del conseguente cambiamento di ruoli sociali, possibilità fisiche e mentali, e degli incontri con la morte (intendo proprio quella fisica, non ancora la mia, ovviamente) in varie forme e manifestazioni, e la percezione di come questa non sia un semplice evento inevitabile, ma un processo che inizia ad accompagnarci già dalla nascita, nonostante l’incoscienza dell’infanzia e l’esaltazione della gioventù ce lo facciano ritenere quasi irreale, tutto questo, dicevo, ha portato sulla strada di una continua riconsiderazione della percezione che ho di me stesso, dando anche qualche feroce stangata (e non penso siano finite) a convinzioni che pensavo più che ben radicate.
Lo so, sono prolisso, ma è difficile condensare tutto in due righe.
Scusami per la leggerezza che, spesso, uso trattando argomenti che sarebbero fin troppo seri e coinvolgenti, non era certo mia intenzione sminuire il valore di quanto hai riportato.
E’ (anche) che, con l’età (sto entrando in quella che, a torto, si definisce “della saggezza”) e le passate esperienze, è subentrato un certo disincanto, su questi (ed altri) temi e, caratterialmente, la mia umiltà non è equamente distribuita (in qualche caso prevale un certo orgoglio intellettuale, nonostante sappia benissimo come questo sia sempre un errore e/o un ostacolo).
Sul “ciò che si crede di essere”, però, comincio ad essere sulla buona (buona?) strada, visto che, proprio in virtù (virtù?) dell’età e del conseguente cambiamento di ruoli sociali, possibilità fisiche e mentali, e degli incontri con la morte (intendo proprio quella fisica, non ancora la mia, ovviamente) in varie forme e manifestazioni, e la percezione di come questa non sia un semplice evento inevitabile, ma un processo che inizia ad accompagnarci già dalla nascita, nonostante l’incoscienza dell’infanzia e l’esaltazione della gioventù ce lo facciano ritenere quasi irreale, tutto questo, dicevo, ha portato sulla strada di una continua riconsiderazione della percezione che ho di me stesso, dando anche qualche feroce stangata (e non penso siano finite) a convinzioni che pensavo più che ben radicate.
Lo so, sono prolisso, ma è difficile condensare tutto in due righe.