MENE ha scritto:Mi consolo solamente avendo la consapevolezza che continuerò a partecipare a tutto questo teatrino solo temporaneamente...
A me stanno consolando queste citazioni e condivisioni. A volte ho avuto il dubbio, soprattutto confrontandomi con gli altri abitanti dell'ambiente circostante, di essere la classica "bestia rara".
MENE ha scritto:Non è vero che ci si abitua, si è sempre più stanchi, punto.
Non posso che darti ragione.
MENE ha scritto:E' brutto sentirsi fuori luogo nel posto dove si è nati.
Se è per questo, mi considero apolide già da tempo...
MENE ha scritto:A tanti piace continuare a sentirsi un grande pesce in un piccolo stagno, tutto è facile, scontato, monotono e ripetitivo. Preferisco essere un piccolo pesce nell'oceano che uno grande in un piccolo acquario. Anche perchè si sta tentando di trattenere il pesce in un acquario più piccolo di lui.
Sto per sperimentare (e grazie a mia moglie, l'idea è venuta a lei, una gran bella idea) una soluzione alternativa: l'allargamento dell'acquario. Avevamo pensato di passare una settimana/dieci giorni in Grecia, normale turismo. Poi, l'idea: visto che abbiamo (anche) un Fiorino, perché non riempirlo di roba utile carpita alla Caritas (troppo lungo spiegare come possano riuscirci due agnostici) e non aggregarci ad una "spedizione di volontariato", organizzata da centri sociali ed altre associazioni, per portarla al campo profughi di Idomeni, stare qualche giorno lì a dare una mano, poi (visto che non abbiamo specializzazioni che ci renderebbero particolarmente utili, e non siamo neanche santi, né sùbito, né dopo) fare un giretto da turisti, per dare un modesto contributo, coi nostri euro, alla bistrattata economia greca?
Saranno gocce nel mare, ma un mare, senza gocce che lo alimentano, si riduce ad una pozzanghera.
E sarà, probabilmente, e paradossalmente, un'esperienza più utile a me che a loro, dal momento che prevedo un impatto mentale/interiore notevole, non fosse altro che per lo spiazzamento dei propri abituali meccanismi cerebrali che deriva, immancabilmente, dal contatto con altre realtà, interiori o esteriori (come in questo caso) che siano.
Un uso psichedelico della realtà, insomma (altro quasi paradosso).
E se non sono andato OT stavolta, vuol dire che non ci riuscirò mai più.