Exp tartufi allucinogeni – “Eclosione”

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grub
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Exp tartufi allucinogeni – “Eclosione”

Messaggio da grub » mar ago 14, 2018 2:49 am

La seguente esperienza è divisa in quattro capitoli per semplificare la lettura, in quanto si tratta di un report decisamente lungo. Sarò prolisso ma cercherò di essere quanto più completo possibile, senza tralasciare nulla. Proverò a rendere più piacevole la lettura creando una narrazione, piuttosto che stilare una semplice lista di eventi ed effetti. Le immagini inserite a corredo sono a puro scopo illustrativo e di riferimento, purtroppo non ho modo di avere una rappresentazione grafica accurata al 100% solo con immagini pescate in rete.

Quanto segue è il risultato di una serata passata in compagnia di una cospicua dose di tartufi allucinogeni della specie Atlantis, natura, musica, e una goliardica chat di Telegram. Questa è stata la mia terza esperienza, finora la più forte e memorabile.

L’ingestione di 15 grammi di tartufi freschi Atlantis avviene alle ore 19 di sera, quando il sole estivo è ancora alto nel cielo. Il trip segue un arco temporale complessivo di 6 ore, e si concluderà definitivamente nelle ore seguenti.



Capitolo 1 – Luce e Oscurità
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Alle ore 19, decido che è arrivato il momento di iniziare l’assunzione dei tartufi, che per l’occasione avevo recuperato freschi, in modo da assicurarmi la loro completa efficacia. Per lo strain ho deciso di puntare sul genere Atlantis, in quanto tra quelli di potenza “Media-Alta” sono sicuramente i più orientati a indurre visual. Le visual erano una di quelle esperienze che non avevo ancora avuto modo di sperimentare con sostanze psichedeliche, tolta qualche rara e leggera esperienza ad occhi chiusi. La mia smania era tale da portarmi ad assumere una dose cospicua di 15 grammi.

A differenza delle mie precedenti esperienze avvenute con tartufi disidratati, il gusto dei tartufi freschi ricordava moltissimo quello delle noci. Non ho avuto alcuna difficoltà a ingerirli, nell’arco di una decina di minuti avevo già masticato e deglutito lo “specimen” da 13 grammi, e durante i seguenti ho concluso l’assunzione con due più piccoli, da un grammo ciascuno.

Dato che, come al solito, non ho una idea chiara di come preparare una esperienza di questo genere, ho deciso di lasciarmi guidare dall’istinto. Ho continuato la mia serata come qualunque altra, guardando filmati in streaming al computer, in camera da letto. Unica prerogativa, quella di lasciare la persiana della porta finestra che da sul balcone aperta, per dar modo alla luce di entrare e poter osservare il panorama intorno durante il trip (abito in campagna, in una zona circondata da colline, boschi e campi coltivati).

Qui conviene che mi fermi per fare una piccola precisazione. Normalmente sono solito passare le mie giornate in casa, alla luce di una lampada, in camera. Non sono il tipo a cui piace avere il riflesso dei raggi del sole sullo schermo del pc (la finestra si affaccia ad ovest), anzi ritengo di essere una persona che gradisce maggiormente la notte rispetto al giorno. Questo si rivelerà un elemento fondamentale per la prima parte del trip.

La prima mezzora passa senza aver modo di riscontrare alcun sintomo, a parte un briciolo di confusione mentale. Ma essendo a stomaco vuoto i primi effetti degni di nota non tardarono ad arrivare. Iniziò tutto con un senso di pesantezza localizzato nello stomaco e una certa irrequietezza, come mi era sempre accaduto nelle precedenti esperienze. Ma 15 grammi erano ben più di quanto avessi provato le altre volte, e si sentivano tutti. Non solo, anche la confusione mentale iniziava a farsi prepotente. I pensieri di colpo si fecero torbidi e dominati da una sensazione di sconforto. Il tutto accompagnato da un senso di nausea prepotente e una improvvisa stanchezza fisica. Iniziai a sbadigliare, ad essere letargico.

Per contrastare o meglio controllare gli effetti, decisi di sedermi a gambe incrociate sul letto, sperando di trovare una posizione più comoda per aiutarmi a superare il coming up in maniera rilassata. Ma non era semplice. La parte peggiore era rappresentata dalla intensa luce del sole che di lì a un paio d’ore sarebbe tramontato dietro l’orizzonte. Una luce abbagliante, talmente accecante da indurmi ad abbassare lo sguardo. E nonostante tutti i miei tentativi di tenere aperti gli occhi, occhiali da sole compresi, alla fine mi arresi alla necessità del mio fisico di chiuderli, provando intanto a calmare questa mia crescente apprensione e stordimento.

Qui è quando mi sono reso conto per la prima volta della potenza nel dosaggio da me assunto. Era già capitato in passato di avere, come già scritto, delle leggere esperienze di visual ad occhi chiusi. Ma nulla più che un aumento nella soglia dell’ immaginazione. Questa volta invece la mia fantasia produceva visioni ad occhi chiusi degne del più vivido sogno mattutino.

Ammetto di non ricordare appieno tutto ciò che vidi, ma di sicuro l’intero mio campo visivo era dominato da strani e contorti caleidoscopi dalle tinte scure. Un’immagine in particolare mi è rimasta impressa. I caleidoscopi di colpo lasciarono spazio ad una infinita propaggine di tentacoli simili a quelli di un polpo mimetico, sempre a tinte scure, che cangiavano il loro colore variando tra le tonalità del verde, azzurro e viola acido. Per fare un esempio calzante, era come se la mia mente fosse avvolta da un essere dalle sembianze di Chtulu (personaggio di fantasia inventato dal famoso scrittore H.P. Lovecraft). Nonostante ciò non mi sentii mai intrappolato o sopraffatto da esso. Ero piuttosto stupefatto di come la mia mente potesse partorire quelle immagini così dal nulla.

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Socchiudo gli occhi, indeciso se sprofondare di nuovo nella mia mente oppure provare ad osservare l’ambiente intorno a me. Questa mia paura di guardare la mia stanza illuminata, di potermi spaventare delle cose a cui avrei potuto assistere in un trip ad occhi aperti mi trattenne dal riaprirli subito. Questo non fece altro che mischiare in confini tra il sogno e la realtà, in particolar modo le forme degli oggetti che vedevo con la coda dell’occhio. Non mi sentivo ancora pronto per posare il mio sguardo su quel mondo nuovo e così prepotentemente luminoso. Si stava bene in quel torpore, un buio in cui tutte le possibilità erano aperte, un mondo di sogni al cui interno non è strano vedere frattali e tentacoli; in contrapposizione invece al mondo reale che vi era fuori, dove anche la più minima visuale poteva apparire aliena ed estraniante. Ma non potevo restare li, ad indugiare in eterno. Mi feci coraggio e aprii gli occhi, solo per accorgermi che la stanza in cui ero, non presentava niente di strano. Nessuna visuale ad occhi aperti, a parte qualche proporzione fuori norma. Mi tranquillizzai un poco e decisi di prendere in mano la situazione, provare a guardare fuori, sulla porta finestra che dava sul balcone, ed osservare il paesaggio che si stagliava di fronte. Dinanzi a me il solito spettacolo di ogni giorno, il sole in quel momento era dietro un paio di nuvole all’orizzonte, la pioggia scendeva lieve dal cielo, nonostante la luce. Il mio sguardo si posò proprio su quelle nuvole che fluttuavano poco sopra le colline. Non riuscivo a credere ai miei occhi. Quelle che ad un primo sguardo sembravano solamente un accumulo di grigie nubi, tinte di rosso al tramontare del sole, di colpo si trasformarono in una gigantesca figura di scheletro che si sollevava da dietro le case sulla collina. Si notava soprattutto il teschio che, come le volte precedenti, sembrava volesse seguirmi in tutte le mie esperienze psichedeliche, quasi come fosse un essere superiore che ha il suo dominio nella psiche e nei sensi. La macabra rappresentazione della morte che assisteva alla mia discesa nei meandri più contorti della mente. E di nuovo non mi dava la sensazione di essere uno spirito malvagio, anzi forse lo identificherei più come una guida spirituale.

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Ulteriore digressione: dovete sapere che fin da piccolo, da quando ho compiuto cinque/sei anni, ho sempre avuto paura della morte. Mi ricordo bene la prima volta, quando il concetto mi è entrato in testa come un fulmine a ciel sereno, stavo ragionando sul fatto che un giorno sarei morto anche io e mi misi a piangere. Andai disperato da mia madre in cerca di conforto. Immaginate un bambino di cinque anni o sei che entra nella stanza in lacrime a piangere e soffrire intensamente su come in futuro prima o poi sarebbe morto. Se ci ripenso è una cosa da pazzi. Eppure ho sempre avuto uno stretto rapporto con essa. Soprattutto la paura di morire è sempre stata per me un chiodo fisso, negli anni a venire. Una paura irrazionale, non di perire a causa di qualcosa, ma il semplice terrore di veder cessare la vita. Del non conoscere se mai ci sarebbe stato qualcosa dopo di essa, e cosa. Il mio approccio con gli psichedelici, in fondo, avvenne anche per questo, anche se fino a questo momento non mi ero mai soffermato più di tanto a ragionarci sopra.


Mi ritirai di nuovo sul letto, più confuso di prima, e mentre cercavo una soluzione ai miei problemi, causati sempre da quel fastidio fisico, mi trovai senza un motivo ben preciso con la testa fra le mani. Seduto con le gambe per terra, chino in avanti e il volto affossato nei palmi. Fu allora che senza preavviso mi misi a piangere. Iniziai piano, quasi senza accorgermene, mi si bagnarono gli occhi, poi iniziò a gocciolarmi il naso. E quando mi accorsi di ciò, stupito, invece di smettere mi lasciai ancora più andare e finii col ritrovarmi a singhiozzare in maniera sommessa, con il volto rigato dalle lacrime. Ancora adesso non mi spiego il motivo. Forse la frustrazione di non essere più in controllo del mio corpo e dei miei pensieri? Qualunque cosa fosse, era ciò di cui avevo bisogno. Mi sentii d’improvviso libero da un senso di oppressione che non sapevo nemmeno di avere. E fu quella la prima volta che mi sentii come morto e rinato (non un vero ego death ovviamente, solo una sensazione dello spirito).

Alzai lo sguardo, lo scheletro era ancora li, ma rivolto ad osservarmi. Sovrastava la collina innanzi a me, come un signore del cielo, e si fece sempre più grande e vicino, secondo dopo secondo. Decisi di distogliere lo sguardo per l’ultima volta. La stanchezza fisica iniziava ad essere insopportabile. Il mio corpo e la mia mente reclamavano il torpore dell’oscurità dei sogni. In quel momento si pose davanti a me un bivio. Accettare il volere della sostanza e lasciare che fosse lei a decidere cosa fosse meglio per me, oppure ribellarmi e cercare di scrollarmi di dosso quelle sensazioni grazie all’aiuto di ciò che mi circondava. Mi spiaceva da morire dover ridurre il trip ad una semplice esperienza onirica, così mi sforzai di stare seduto davanti al pc e aprii le mie chat di Telegram.
Non so che ne sarebbe stato del mio trip se mi fossi arreso al mio fisico. Mi sarei addormentato? Avrei esplorato ancora più a fondo la mia persona? Chi può dirlo… eppure non mi pento di aver fatto questa scelta, visto il dipanarsi successivo degli eventi.


Capitolo 2 – Cielo e Terra
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Una chat di Telegram non è esattamente il posto più tranquillo in cui rifugiarsi nelle prime ore di un trip da tartufi. Ben presto me ne sarei reso conto. Scrivere era difficile, ancor di più lo era interpretare le scritte che si formavano nel monitor di fronte. Cosa trovavo particolarmente ostico era afferrare le intenzioni di chi comunicava con me. Erano amichevoli? Ostili? Mi deridevano? Erano solo curiosi? Decisi di lasciare da parte le mie insicurezze, non sarebbero servite a nulla. Scelsi viceversa di farmi guidare da quegli “sconosciuti”, mi confrontai con loro, risposi a qualche semplice domanda. Avevo messo della musica tradizionale peruviana sul Youtube per aiutarmi a calmare i nervi. Qualcuno mi domanda cosa stessi ascoltando. Rispondo. Mi propongono di sentire un brano in particolare. Accetto.

Pazzesco pensare a quanto un genere musicale piuttosto che un altro possa influenzare in maniera così profonda l’esperienza del trip. A partire dal video del brano, che sin dai primi istanti mi ha ricordato la mia esperienza visual ad occhi chiusi di poco prima. Ma non c’era tempo di stare a ragionare. Il sound, il ritmo, la voce. Stavo viaggiando, sulle note della traccia. Da li in poi il fisico comincia a ristabilirsi, lo sconforto si fa sempre meno evidente, per lasciare posto a sensazioni di energia scatenata dalle vibrazioni della musica che, una canzone dopo l’altra, facevano da sottofondo e contemporaneamente erano diventate il punto focale di tutto il trip. Mentre dalla mia trachea fuoriescono versi da animale “posseduto”, o almeno così commento in chat, mi salta alla mente il pensiero che quanto stavo provando durante il trip difficilmente sarei riuscito a ricordarlo e a trascriverlo in parole (confermo). Un gran peccato, data la mia smodata volontà di voler raccontare tutto alle altre persone e nel voler contemporaneamente preservare intatti i miei ricordi.

Intanto, un brano alla volta, l’energia si prendeva il controllo del mio corpo, portandolo a ballare mentre cercavo disperatamente di raccontare le sensazioni provate. Finisce anche l’ultima canzone. Cade il silenzio. Un silenzio assordante. Come essere in una bolla. E a quel punto realizzo che ho passato le prime due ore del trip chiuso in casa. Non va bene, una vera esperienza andrebbe vissuta fuori da queste piccole quattro mura. Ho deciso, sarei uscito a vivere il mondo intorno a me, che in quel momento era rappresentato dal mio giardino. Saluto in chat, sarei tornato di li a breve.
“Farewell my friends, I’m gonna go to the moon”.
Davanti al mio sguardo mi si para una scena degna di un fantasy epico. Un lungo drago di nuvole volava nel cielo e si accingeva a scontrarsi con un gigantesco demone, anch’esso formato da nuvole, in quella che sarebbe potuta essere una battaglia epica narrata in un libro di Tolkien.

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Non resisto, torno al computer, tempo di commentare in due righe quello che avevo visto e sono di nuovo all’aperto.

Il mondo intorno mi appare come qualcosa di sconosciuto ed ogni cosa stimola la mia curiosità. I colori dell’erba e delle piante sono amplificati sia dalla “golden hour” sia dagli effetti della psilocibina. Tolgo le ciabatte dai piedi, salgo scalzo sull’erba bagnata del giardino. Mi viene in mente il mio secondo trip con i funghi, stessa scena ma in luogo differente. Gioisco della sensazione di freschezza ed energia che mi scorre lungo la pianta dei piedi. Resto fermo ad osservare quello che mi circonda. I fiori, le piante, i ciuffi d’erba. Ascolto con più attenzione i suoni della natura o i rumori provenienti dalle case adiacenti. Sono immerso nei miei cinque sensi, amplificati al massimo dagli effetti dei tartufi. Sono nel presente, vivo nel presente. Non c’è spazio per il passato né il futuro. Esisto solamente io e la natura. Mi addentro sempre più a fondo in questo mio personalissimo giardino dell’Eden.

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Scosto le fronde degli alberi, aspetto all’ombra delle piante, scruto con gli occhi le tane degli animali e i cespugli intorno. I miei occhi si posano sulle mie piante di fico. Uno nero e uno bianco. Yin e Yang. Colgo un frutto nero, come Eva dall’albero della conoscenza, e lo osservo. E’ il mio frutto dell’Eden. Il primo alimento su cui si posavano i miei occhi da “uomo nuovo”. E’ solo dopo averlo colto che avvenne la mia seconda morte e rinascita dello spirito. Mi sentii come appena nato. Ero ammutolito, non pensavo neppure. Ascoltavo e guardavo, toccavo, annusavo. Ripresi il mio cammino in salita verso il luogo da cui ero arrivato. Recuperai le ciabatte e proseguii. Sempre con il frutto nella mano, giocando a farlo roteare, osservandolo nei più minimi particolari. Dopo che ebbi completato un giro intero attorno all’abitazione, tornai di fronte alla mia camera. E mentre osservavo il cielo farsi sempre più scuro, con le mani aprii il fico. E lo tastai. Lo osservai. Maturo alla perfezione, rosso come il sangue. Lo toccai con cura, ad un occhio estraneo si potrebbe dire che l’ho maciullato. In verità la mia voglia e curiosità di capire la consistenza di quel “nuovo” frutto ha preso il sopravvento. Dopo averlo saggiato con le dita decisi di avvicinare le mie labbra per assaggiare quello strano alimento dal succo rossastro e i mille tentacoli bianchi. Era dolcissimo. Ma dopo una più profonda analisi e vedendo come gli achenii assomigliavano, e si muovevano pure come dei piccoli vermi, decisi di scartarlo dopo un solo morso. Non mi stupisco, in fondo i fichi non mi sono mai piaciuti.

A quel punto erano già arrivate le 21:30 di sera, decisi di rientrare per condividere con i miei compagni Psiconauti l’esperienza appena vissuta.

Capitolo 3 – Geometria e Mito
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Il viaggio era appena arrivato al suo picco massimo, me ne accorgevo da come mi muovevo, da come scrivevo, dalle cose che vedevo. Tutto era distorto, niente escluso. La mente sballottata ancora di più nel marasma di mille non-pensieri. Era arrivato all’apice, il punto in cui lo spirito si eleva e la mente si espande. Ma ancora non lo sapevo. Arrivato a quel punto il mio "sé" necessitava di raccontare agli altri quanto avevo vissuto, ma come spiegare con semplici parole una esperienza totalizzante, in cui corpo e mente convergono fino a portarti ai limiti estremi della tua esperienza in quanto essere vivente? Come tradurre a parole qualcosa che non nasce dai pensieri ma dalle emozioni, dalle sensazioni?
Qui ha inizio la mia fase del “voi non capite” che si può riassumere semplicemente in: io che provo in tutti i modi a mettere in ordine quanto provato finora, per cercare di mantenere in primis il senno e in secondo luogo descrivere e ricordare quanto avvenuto nell’arco di pochi minuti. Ma che nel mio stato delirante sembravano anni, vite intere.

Ripeto a me stesso "voi non potete capire". E la gente in chat a chiedere una spiegazione.

I miei pensieri rimbalzano nella scatola cranica come delle palline da ping pong. Allora me ne esco con la frase “La mia mente mi sta fagocitando”. Geniale. Non avrei potuto descrivere meglio la sensazione di sprofondare sempre più a fondo, deglutito per intero, in una lenta ed inesorabile discesa nella tana del bianconiglio. Mi chiedono di esplicitare meglio…
“Dovreste entrare nella mia testa. Questa roba è un roller coaster, ti lascia giusto il tempo di respirare prima di rispedirti giù. E’ una sensazione che non posso descrivere a parole, è un mondo a parte… E’ che non la capisco, a tratti mi sento io dentro quel fottuto acquario, in altri ci sta tutto il mondo tranne me”
Non ce la faccio. O meglio, ho bisogno di qualcosa che mi indichi la via, che funga da corrimano lungo queste pazze scalinate. Sento che la musica potrebbe fare miracoli. Ricordo due persone in chat che all’inizio del trip mi giravano le canzoni da ascoltare. Li invoco a gran voce, chiedo la loro mano protettrice in quanto “Dei della psichedelica”. Mi affido ai miei angeli virtuali. I quali prontamente corrono in mio soccorso. Mi danno in pasto delle tracce che inizio ad ascoltare avidamente.

“Non pensavo ci si potesse spingere così in la con i truffes. E sono ancora a dosi umane, pensate a cosa si può fare con dosi più grandi” commento.

Ascolto la musica, vedo la musica, divento musica. La sinestesia che si viene a creare in questo momento è qualcosa di indescrivibile. Pensavo che con la cannabis avessi avuto già un discreto assaggio di quello che si prova, ma con i tartufi è tutta un’altra cosa. E’ un universo di musica e suoni. “E’ questo che vuol dire essere Psiconauti?” No.. non psiconauti, è il potere insito nello spirito di questi esseri, che permette di risvegliare il nostro potenziale nascosto, in un’azione sinergica. Così mi viene espresso questo concetto, e io non posso che concordare.

“Se chiudo gli occhi mi sembra di rinasce a ritmo di questa musica” ed è così. Qui avviene la mia terza rinascita, in questo mondo pulsante di vita e ritmi. Il battito della terra, la baseline dell’universo.

In questo momento il mio io è combattuto, sento dentro di me un’urgenza che mi spinge ad addentrarmi ancora più a fondo nella mia psiche, e contemporaneamente fuggire da essa. Ho il timore di questo balzo nel vuoto, di questo salto della fede, ma al contempo sento una voce che mi chiama a se. Due dritte da un ragazzo in chat e capisco quello che devo fare. Sono li apposta. Ho rimandato da troppo tempo. Andava fatto. Qualcosa di più importante del mio piccolo essere, realtà trascendentali aspettavano al varco. Sarà difficile tornare indietro tutto d’un pezzo, forse, ma questa è la mia missione.
“Ho capito. me ne vado sul letto in cerca del tutto e del niente. Mi spengo per un attimo di eternità.

P E A C E”
Appoggio la testa sul letto. Mi immergo e per un attimo tutto si spegne. E inizia l’ultimo step della mia “Eclosione”

Ascensori cosmici. Elettricità. La musica che mi accompagna è sempre più presente, permea la mia realtà come qualcosa di tangibile, materiale.

Quanto ti fa viaggiare questa musica? Mi stavo allineando con le energie cosmiche. Vedevo la griglia di cristalli dell'universo (o per la precisione figure geometriche in 4d a forma di ottaedro) che si allineavano sopra di me mentre mi spostavo con la mente. E più si allineavano più sentivo di stare bene.

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Deliravo. Mischiavo le emozioni. Ero in preda ad orgasmi.

Mi desto. E’ davvero troppo da descrivere a parole.

Non so se me la sento di tornare la ma l'impulso è troppo forte e forse non dovrei resistere...

La musica è diventata la vera droga, in grado di creare dipendenza durante tutto questo trip.

Quasi la vedo come negativa… pazzesco come vengano fuori certe idee, così dal niente.

Mi accorgo di scrivere i miei pensieri in chat, in un flusso di coscienza ininterrotto. Quasi mi sento in colpa, forse stavo esagerando? Rischio di farci la figura del novellino… anche se in certo senso lo sono. Ho assunto alle 19, adesso sono le 22:30 passate e il trip non è sceso per niente, si è solo trasformato.

E non solo. Il mio tuffo nel vuoto aveva aperto una breccia nella mia mente, che non era destinata a richiudersi a breve. Ha così inizio una intensa fase di delirio mistico. Mi sento potente, uno sciamano dei tempi moderni a cui è stato concesso di entrare in contatto con i Grandi Esseri e i segreti che regolano il cosmo e l’universo.
“Mi brucia il collo, così, trip tattili che manco sapevo. Trascendentale, <<ho visto cose che voi umani>> mi verrebbe da dire. Robe che sovrastano il classico trip che tutti descrivono a 15 grammi. Sarà che davvero ho un affinità con i funghetti? Dovrei smetterla con sta musica…”

“Raga sono bollente, come se avessi la febbre. Sono morto e rinato mille volte, sto vivendo questo loop eterno di rinascite”

“Sarà così la vita? Il senso che cerchiamo? Mamma mia, mi sento stupido e nudo come un infante a scrivere così davanti a tutti”

“Quante volte sarò rinato questa sera? Quante altre nell'arco dei miei giorni. Senza che me ne accorgessi. Finchè dura me la voglio godere, trip, vita e tutto il resto.

P E A C E

O U T”

“Ho capito”

“Le sostanze allucinogene sono il cheat. Il cheat code, come nei videogiochi, che ti permette di saltare vite, mandarle avanti e alterarne il ciclo. Insomma fare l'hacker di tutto ciò che è il ciclo di rinascite della la vita e rompere, glitchare questo samsara”

“Che poi vedo ancora muoversi tutto di brutto e mi riporta a capire che in fondo sono un misero, zoppo essere umano, monco, ameno. Ma mi sta bene. Ad osservare la bellezza del codice sorgente. Un giorno capirò anche io come alterare il codice e trascenderò a DIO”

“E’ tutta la sera che mi sorprendo a soffiare... mi sfugge il termine. Alitare forse? Insomma come nel Gilgameš, soffiare la vita (mi riferisco alle fabbricazione dell’uomo nei miti mesopotamici, in questo caso Gilgameš è stato tirato dentro per associazione di idee, probabilmente in maniera errata). Non so, sento che i truffles mi stanno riavvicinando a qualche segreto nascosto dentro di me. O forse qualche segreto della nostra civiltà? Ma più che segreto… creazionismo”

“Chi siamo? Da dove veniamo? Le domande basilari da che l'uomo esiste. In qualche modo mi rendono partecipe di come tutto è stato generato? Ma che ne so... ho già viaggiato in mille mondi e menti stasera. Domani o quel che resterà.... chissà come farò a mettere tutto su carta”

“Sono una stufa, un generatore di energia termica… ma che bella descrizione per un essere umano. Se fossi un dio, la descriverei così la vita”

“Sto apprendendo gli insegnamenti, uno dopo l'altro, che mi trasmette la musica, impilati uno sopra l’altro. Tutto quello che vuole trasmettere un artista. E quello che vogliono trasmettere gli artisti che sono venuti prima di lui, fin dagli albori della civiltà umana.”

“Cazzo.... mi sembra di essere uno scriba dell'età contemporanea, a narrare gli eventi di questa civiltà in decadenza e contemporaneamente in elevazione. Staremo forse ascendendo?”

“Forse mi sono sconnesso dalla realtà e nessuno mi raggiunge più con i suoi messaggi? Così in la si è spinto questo folle ed incauto viaggiatore nella tana a spirale eterna del bianconiglio? Questa musica che sento dall'interno, la sentirò in eterno? Speriamo solo di non restarci. Fuori tutta la vita. A vedere gli altri come dall'altra parte di un acquario”

“ECCO COME MI SENTO. E ora grazie. voglio i miei 10 minuti di applausi, di quel che è stato questo spettacolo pietoso; di come in alto puoi viaggiare e quanto in basso ricadere nella realtà marcescente.

P E A C E

O U T

S P A C E

C O W B O Y S”

“PS. Non dovevate scoperchiare il mio cranio. Questo è quanto può uscirne fuori. Liquida marcescente realtà, sotto il guscio di una minuscola larva. Literally: G R U B”

A quel punto ritorno come d’incanto alla realtà. Abbandono la mia coltre di misticismo per tornare ad essere una persona comune sotto l’effetto dei tartufi. La scatola si è richiusa, e con essa il resto della mia filosofia/spiritualità “spicciola”.

Sento la stanchezza mentale. Avevo il cervello fuso dal troppo pensare/sondare i segreti celati al suo interno.
“E’ normale sentirsi stanchi di questo circo e volere solo scendere da questa giostra? Quattro ore dentro il trip, ora. Se è vero che me ne restano altrettante... io parto già stanco”

Capitolo 4 – Paesaggi e Ombre

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Con gli occhi fissi sul monitor, mi accorgo che la vista è ancora preda di visual e distorsioni varie. Mi alzo in piedi, sempre su di giri nonostante la mente fosse semi spenta. Mi accorgo di aver lasciato la porta finestra aperta per tutto questo tempo. Una fresca e piacevole brezza entra a raffreddare i “bollenti spiriti”. Mi avvicino all’esterno e guardo il cielo notturno. Di fronte a me continuano a palesarsi nuvole dall’aspetto organico, che “respirano”. Le vedo gonfiarsi fino ad apparire come una grossa macchia di inchiostro nero che se osservata si espandeva, se viceversa distoglievo lo sguardo si ritraeva. Di fronte a me, come in un quadro di Vincent Van Gogh, tutto appariva acquerellato. Tracce sfumate lasciate nel cielo facevano da cornice alle stelle e alle luci dei paesi circostanti. La cosa che più desta il mio interesse sono le ombre scure, come delle fiamme nere, un’aura di energia oscura che saliva dall’ombra delle colline e andava ad inglobare e nascondere le luci tutto intorno. Qui la somiglianza con la “Notte stellata” dell’artista Olandese è impressionante, ma me ne accorgerò solo più tardi a mente lucida. Per ora non vi è ricordo nella mia mente di questo quadro.

Non so cosa pensare, non ho voglia di pensare. Resto solo stupito, immobile, a contemplare per diversi minuti quelle visioni uniche e inquietanti. Non ero spaventato, anzi, a parte lo stupore direi che ero in una semi condizione di apatia. Mi domandai se quell’energia oscura non fosse sempre presente, sennonché invisibile, e cercasse in segreto di mangiarsi la luce del mondo, giorno dopo giorno, anno dopo anno.

Sono le 23:30. Ritorno al pc. Cerco di unirmi a qualche discorso in chat. Ma la mente non afferra i concetti. Tutto mi pare così astratto, niente pareva avere un senso.

Fu a questo punto che un certo “animale” mi scrive in privato, capendo il mio bisogno di interagire in un ambiente più controllato e rilassato. Parliamo del più e del meno. Soprattutto di musica. Mi fa ascoltare generi che non avevo mai ascoltato, che non avrei mai ascoltato forse, e non avrei mai apprezzato a pieno senza l’aiuto della sostanza che avevo in circolo. Inizio ad amare sempre di più questa musica “emozionale”. Suoni, voci, vibrazioni che si intrecciano spesso in maniera asincrona per creare una storia, una visione complessa delle intenzioni di chi l’ha composta. Si da il caso che il mio amico “animale” nutra interesse per questo genere di musica, un interesse che va oltre il semplice ascoltare. Condivide con me molte tracce che lui stesso ha creato, le ascoltiamo insieme, le commentiamo. Io tento di raccontare quello che mi trasmettono, il più delle volte le mie sensazioni, le mie visioni, combaciano con le sue intenzioni. I “quadri musicali” che ho modo di ammirare e sentire diventano sempre più profondi e distorti, a tratti alienanti. Roba da farti viaggiare anche senza aver bisogno di assumere psichedelici. Ma io ero ancora preda degli effetti allucinogeni dei tartufi, ciò che sentivo si traduceva sovente in sogni ad occhi aperti. Boschi, deserti, porte, gabbie, alieni, tetris e buchi neri. Il tutto accompagnato da un susseguirsi di stati emotivi al contempo complessi e intensi.

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Passano così tre ore, immerso al 100% nella musica dell’anima, senza alcuna sosta, a parte qualche breve pausa per bere dell’acqua e fumare una sigaretta di fine trip.

Ma non mi voglio dilungare a raccontare cose che non posso farvi ascoltare. Posso solo dirvi che è stato un coming down perfetto, in compagnia di una guida d’eccellenza e della sua musica “da viaggio”. Mi hanno aiutato entrambi a riatterrare in maniera confortevole dallo spazio profondo in cui ero stato catapultato ad inizio trip.

Ci salutiamo verso le 3:30, a trip ormai terminato. A seguito, mi addormentai quasi subito, ma non prima di aver pensato un’ultima volta: “Come farò a mettere in ordine i miei pensieri domani? Come farò a scrivere un report che renda, anche solo in minima parte, giustizia a quanto vissuto e provato?”. Il cuore batteva ancora forte nel petto come quando sono “partito” la sera prima. Fu così che chiusi gli occhi e sprofondai in un sonno profondo, Morfeo non aveva più in riserbo per me altri sogni, probabilmente li aveva già adoperati tutti durante la veglia. E infine il buio. Il silenzio.

L’oblio del Loto.


Conclusioni

Cosa potrei aggiungere a quanto raccontato? Quanto potrei dire ancora senza apparire ridondante? In verità dopo aver scritto tutte queste parole mi sento svuotato. Come se mi fossi tolto un peso dallo stomaco, mi fossi liberato da quel senso di dovere verso me stesso e gli altri, quella mia necessità di dare all’esperienza uno scopo che possa restare vivido nei miei ricordi così come in coloro che desiderassero cimentarsi con questa sostanza negli anni a venire.

Ma forse non è importante quello che ho visto e sperimentato. Forse è più importante quello che è rimasto. Già, che cosa è rimasto? Innanzitutto un bel ricordo. In secondo luogo, è aumentato il rispetto che nutro per i tartufi e il mondo della psichedelia in generale. Questo è stato il mio primo assaggio di “realtà distorta” nel senso stretto del termine. Senza dubbio una situazione che mi ha permesso di provare sulla mia pelle la fallacità dei sensi, di quanto sia facile ingannarli, e contemporaneamente di quanto poco siano efficaci per recepire al 100% tutta la realtà che ci circonda. Dicono che la materia grigia presente nel nostro cervello venga sfruttata solo in minima parte. E ora, oserei dire la stessa cosa per quanto riguarda i sensi e le emozioni. Non so dire se ho riscontrato un cambiamento nella mia persona dopo questa esperienza. Probabilmente il cambiamento stava già avvenendo nel profondo, step by step, un passo alla volta. Assunzione dopo assunzione, esperienza dopo esperienza.

Perché aspirare al cambiamento vi chiederete?

Forse perché per me non c’è niente che mi faccia più paura della inamovibilità? Ed è particolare come con il tempo abbia progressivamente perso paura per la morte, grazie anche all’aiuto di queste esperienze (e non solo), per lasciare scoperte delle altre paure, questa volta più razionali e “sensate”, per quanto sensata possa essere un’emozione. Quello di cui parlo è il timore di non vivere. Di sprecare la mia vita a dire piuttosto che a fare. A immaginare invece che realizzare.

Spero che un giorno, da solo o con l’aiuto di queste magiche sostanze, possa trovare il mio percorso nel mondo. E anche se per adesso non posso dire di aver fatto ancora molta strada, perlomeno posso comunque affermare di aver iniziato a muovere i primi passi, verso una consapevolezza interiore che andrà a formarsi con gli anni, o almeno lo spero.
Una sorta di primordiale Eclosione, un trasformarsi da larva a crisalide, in attesa di maturare e sperare un giorno di potermi liberare dalle spoglie di ciò che ero, per rinascere a nuova vita e sentirmi finalmente completo, o perlomeno felice di chi sono.


Come sempre grazie per avere letto fino in fondo questo “piccolo” racconto. Spero che vi sia piaciuto.


Se avete domande, sapete dove trovarmi.
G R U B
Ultima modifica di grub il mar ago 14, 2018 2:13 pm, modificato 3 volte in totale.
Alla fine, il viaggio psichedelico ce lo scegliamo più di quanto immaginiamo. Non siamo in balia di ciò che vediamo, è il subconscio più profondo, sono i nostri desideri inespressi che reclamano di uscire fuori da una breccia che noi stessi abbiamo aperto


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_psyc0path_
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Re: Exp tartufi allucinogeni – “Eclosione”

Messaggio da _psyc0path_ » mar ago 14, 2018 4:52 am

Prima di dire qualunque altra cosa complimenti perchè hai partorito davvero un bel bambino. Direi una nidiata a questo punto.
Tutte queste immagini che riprendono l'esperienza danno proprio in testa e ti immedesimi in pieno. Sei stato meticoloso nei dettagli. Come piace a me.
La paura della morte di quando eri piccolo. . Io sono rimasta traumatizzata come te quando ho scoperto che dovevo morire un giorno, tant'è che scongiuravo mia madre perchè mi riprendesse nella vagina e non mi partorisse più. Mi dicevo: "che egoisti i genitori, danno la vita ma poi non hanno lo stesso potere sulla morte.. lei ti prende e davanti ad essa si è impotenti."
Essendo molto lungo leggo una parte e vengo ad annotare quello che sento. Ci sono molti aspetti di quello che provi e che "prediligi" che ci accomunano e l'ossessione di mantenere intatti i ricordi e annotarseli è una di queste. Ok allo smaciullamento del fico mi hai fatto scassare un attimo ahah.
I tuoi pensieri; davvero molto bravo a trasformali in parole così comprensibili facendo trapelare proprio quello che hai pensato e in seguito tradotto.
Capisco la tua difficoltà nel riportare idee, pulsioni, lampi o qualunque scossa che la mente genera lasciando impronta. E come essi possano avere vita dal nulla. Magico vero? Ha dell'incredibile..
Hai fatto bene ad aprirci la tua calotta cranica, brucaliffo :D
Tutte le tue consapevolezze, scoperte o semplicemente idee fulminee che sono state rispolverate e ripartorite dalla mente alterata e non, mi hanno fatto capire ancora una volta l'importanza della condivisione. Credevo di essere l'unica a generare un certo tipo di pensiero, e invece piu leggo esperienze e più mi sorprendo di quanto siamo affini tra di noi. Chi con una sostanza, chi con un'altra non è importante con cosa raggiungi la vetta dell'oltremondo. Perchè come hai accennato prima, c'è chi entra in simbiosi con una sostanza meglio che con un'altra ma ciò che ci accomuna è superare noi stessi dando così vita a una nuova dimensione in cui il pensiero, le parole e la loro profondità non contano più nulla. Il linguaggio perde il suo valore. Perchè in quel momento non ti preoccupi di dover tramandare cio che senti ma solo di assorbire il più possibile fino a esaurire le energie.
Comunque scrinno tutto perchè mi ha lasciato molto e oltre a quello che hai scritto racchiude altrettanto significato anche tra le righe se capisci cosa intendo.
La tua firma l'avevi già prima o l'hai aggiornata da poco? Curiosità;) e ancora complimenti 🐛
..Sento come un energia invadermi l'esistenza quasi a dirmi "vivi più che puoi e goditi il viaggio.. One life, One chance"

Non induco le persone ad usufruire di stupefacenti.

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Re: Exp tartufi allucinogeni – “Eclosione”

Messaggio da Effe3 » mar ago 14, 2018 11:24 am

Grazie Grub per questa magnifica eperienza! E' un piacere leggerti. Scrivi in modo molto fluido e interessante. Interessantissima l'immagine dei tentacoli nella mente, rimanda subito allo sfidante, al Volador di Castaneda, al parassita. Posso chiederti se i tartufi li hai presi online?

Si intuisce che hai letto e leggi abbastanza e credo di capire che abbiamo molti punti in comune!
Sei di stimolo per le mie prossime stesure, proverò a essere un pò più dettagliato e allo stesso tempo a descrivere meglio il tutto.
Mi permetto allo stesso tempo di linkarti un blog che leggo quotidianamente da ormai cinque anni. All'inizio ti sembrerà tutto un po' strano (alla Matrix) ma col tempo sarà un toccasana mentale ed animico: https://sacroprofanosacro.blogspot.com/
Ciao a te e a tutto il forum

NB: potrebbe essere che non siamo 'larve' in attesa di venire alla luce, ma siamo già completi e Luce infinita e cosciente ma purtroppo forse finita in una trappola/incantesimo nel quale continuiamo a loopare... Nel mezzo del Cammin di nostra vita...
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Re: Exp tartufi allucinogeni – “Eclosione”

Messaggio da grub » mar ago 14, 2018 2:07 pm

_psyc0path_ ha scritto:
mar ago 14, 2018 4:52 am
Prima di dire qualunque altra cosa complimenti perchè hai partorito davvero un bel bambino. Direi una nidiata a questo punto.
Tutte queste immagini che riprendono l'esperienza danno proprio in testa e ti immedesimi in pieno. Sei stato meticoloso nei dettagli. Come piace a me.
La paura della morte di quando eri piccolo. . Io sono rimasta traumatizzata come te quando ho scoperto che dovevo morire un giorno, tant'è che scongiuravo mia madre perchè mi riprendesse nella vagina e non mi partorisse più. Mi dicevo: "che egoisti i genitori, danno la vita ma poi non hanno lo stesso potere sulla morte.. lei ti prende e davanti ad essa si è impotenti."
Essendo molto lungo leggo una parte e vengo ad annotare quello che sento. Ci sono molti aspetti di quello che provi e che "prediligi" che ci accomunano e l'ossessione di mantenere intatti i ricordi e annotarseli è una di queste. Ok allo smaciullamento del fico mi hai fatto scassare un attimo ahah.
I tuoi pensieri; davvero molto bravo a trasformali in parole così comprensibili facendo trapelare proprio quello che hai pensato e in seguito tradotto.
Capisco la tua difficoltà nel riportare idee, pulsioni, lampi o qualunque scossa che la mente genera lasciando impronta. E come essi possano avere vita dal nulla. Magico vero? Ha dell'incredibile..
Hai fatto bene ad aprirci la tua calotta cranica, brucaliffo :D
Tutte le tue consapevolezze, scoperte o semplicemente idee fulminee che sono state rispolverate e ripartorite dalla mente alterata e non, mi hanno fatto capire ancora una volta l'importanza della condivisione. Credevo di essere l'unica a generare un certo tipo di pensiero, e invece piu leggo esperienze e più mi sorprendo di quanto siamo affini tra di noi. Chi con una sostanza, chi con un'altra non è importante con cosa raggiungi la vetta dell'oltremondo. Perchè come hai accennato prima, c'è chi entra in simbiosi con una sostanza meglio che con un'altra ma ciò che ci accomuna è superare noi stessi dando così vita a una nuova dimensione in cui il pensiero, le parole e la loro profondità non contano più nulla. Il linguaggio perde il suo valore. Perchè in quel momento non ti preoccupi di dover tramandare cio che senti ma solo di assorbire il più possibile fino a esaurire le energie.
Comunque scrinno tutto perchè mi ha lasciato molto e oltre a quello che hai scritto racchiude altrettanto significato anche tra le righe se capisci cosa intendo.
La tua firma l'avevi già prima o l'hai aggiornata da poco? Curiosità;) e ancora complimenti 🐛
Grazie psych0, ho cercato di dare il massimo e seppur sia impossibile riprodurre in maniera fedele e completa tutta l'esperienza penso di essere riuscito a catturarne l'essenza, o perlomeno i punti salienti. Sul tema della morte, mi stupisce leggere di qualcuno con una esperienza simile alla mia. Può essere che possa accadere a determinate persone particolarmente sensibili e recettive come me e te.
Povero fico... ma è stato utile ai miei esperimenti. Sempre meglio che lasciarlo sulla pianta a marcire comunque :lol:
E si, le esperienze sono importanti. Fanno parte della natura dell'uomo. Sono uno dei nostri bisogni primari, il tramandare la propria conoscenza, le proprie esperienze al prossimo. In fondo passiamo tutta la vita isolati all'interno del nostro corpo, con l'unica possibilità di interagire che ci viene donata dai cinque sensi. Sebbene ci sia un limite netto che ci preclude dalla possibilità di fare entrare in contatto diretto le nostre anime, ci troviamo tutta la vita a lottare per cercare di farle avvicinare quanto più possibile. Questo per me è il significato ciò che rappresentano le esperienze tramandate. Un tentativo di creare un collegamento mentale e spirituale tra più individui. Far capire agli altri quello che provo e chi sono veramente.
La firma l'ho aggiornata dopo aver scritto la mia seconda esperienza con i tartufi, difatti è una frase in essa contenuta.
Grazie ancora per la lettura, soprattutto se hai fatto tardi solamente per finirla, questo mi rende felice e pieno di orgoglio. Un passo più vicino a ciò che voglio diventare ;)
Effe3 ha scritto:
mar ago 14, 2018 11:24 am
Grazie Grub per questa magnifica eperienza! E' un piacere leggerti. Scrivi in modo molto fluido e interessante. Interessantissima l'immagine dei tentacoli nella mente, rimanda subito allo sfidante, al Volador di Castaneda, al parassita. Posso chiederti se i tartufi li hai presi online?

Si intuisce che hai letto e leggi abbastanza e credo di capire che abbiamo molti punti in comune!
Sei di stimolo per le mie prossime stesure, proverò a essere un pò più dettagliato e allo stesso tempo a descrivere meglio il tutto.
Mi permetto allo stesso tempo di linkarti un blog che leggo quotidianamente da ormai cinque anni. All'inizio ti sembrerà tutto un po' strano (alla Matrix) ma col tempo sarà un toccasana mentale ed animico: https://sacroprofanosacro.blogspot.com/
Ciao a te e a tutto il forum

NB: potrebbe essere che non siamo 'larve' in attesa di venire alla luce, ma siamo già completi e Luce infinita e cosciente ma purtroppo forse finita in una trappola/incantesimo nel quale continuiamo a loopare... Nel mezzo del Cammin di nostra vita...
I tentacoli sono stati qualcosa di totalmente inaspettato. L'immagine sul forum è statica, in realtà è una gif, se ci clicchi sopra ti mostra anche l'animazione.
Non ho mai letto Castaneda, ma adesso che li hai citati, mi è capitato molto tempo fa di leggere qualcosa sui Voladores. In effetti potrebbe essere una similitudine calzante. A questo punto oserei aggiungere che anche le ombre scure che vedevo sollevarsi dalle colline intorno a me, solamente nei punti in cui vi era più luce, proprio come volessero appropriarsene, potrebbero in effetti essere questi esseri di cui hai parlato. I tartufi li ho presi online si. Una sorta di grow kit, ma in pratica erano belli e pronti all'uso.
Si mi piace leggere, anche se sono parecchio incostante. Da piccolo leggevo molto, poi da giovane, verso l'adolescenza o poco prima sono iniziati i miei interessi verso l'occulto e i segreti. Nulla più che un gioco, ma che mi hanno lasciato un ricordo indelebile nella mia persona. Invece ultimamente le mie letture si sono riversate soprattutto sulla spiritualità, teologia e filosofia. Con un recentissimo interesse verso la matematica e la geometria sacra. Mi piacerebbe poter apprendere molto di più, ma sono una persona che si distrae facilemente e passo sovente da una esperienza all'altra, idem per le letture. Andrò a seguire il blog che mi hai linkato, potrebbe sicuramente essere nei miei interessi.
Beh per commentare la tua ultima frase, si potrebbe riprendere il concetto di Brahman e Atman, così pure del Samsara, il ciclo di vite e reincarnazioni. Siamo su questa terra per fare esperienza. Il giorno che la nostra coscienza si risveglierà, ci renderemo conto di essere Dio, o parte di esso, a quel punto forse cesserà la nostra necessità di reincarnarci e romperemo il ciclo raggiungendo il nirvana? Ritornando al tutto? Chi può dirlo, ma finora le mie letture e le mie esperienze mi stanno portando a crederlo sempre più.
Grazie anche a te Effe per la lettura.
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Re: Exp tartufi allucinogeni – “Eclosione”

Messaggio da Effe3 » mar ago 14, 2018 2:38 pm

Allora ti consiglio di affacciarti al mondo di Castaneda, di Don Juan e dei Toltechi perché per me è stato ed è tutt'ora una scoperta meravigliosa. Per quanto riguarda le ombre sulle colline penso e ho pensato la stessa cosa. Tant'è che ci sono metodi per vederli anche nello stato comune impoverito attuale. Molti di noi in realtà li vedono con la coda dell'occhio... Penso anche ai bambini, quando piangono disperati per, apparentemente, nulla.
Hai letto Steiner e la Blavatsky?
In merito invece al fare esperienza... Sì, però perché non lo sappiamo più? Perché non ricordiamo? C'è qualcosa/qualcuno che causalmente si è messo in mezzo.
A presto
F

PS: ho visto la gif... Pazzesco. Ricorda anche Medusa, non a caso.
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Re: Exp tartufi allucinogeni – “Eclosione”

Messaggio da grub » mar ago 14, 2018 3:11 pm

Effe3 ha scritto:
mar ago 14, 2018 2:38 pm
Allora ti consiglio di affacciarti al mondo di Castaneda, di Don Juan e dei Toltechi perché per me è stato ed è tutt'ora una scoperta meravigliosa. Per quanto riguarda le ombre sulle colline penso e ho pensato la stessa cosa. Tant'è che ci sono metodi per vederli anche nello stato comune impoverito attuale. Molti di noi in realtà li vedono con la coda dell'occhio... Penso anche ai bambini, quando piangono disperati per, apparentemente, nulla.
Hai letto Steiner e la Blavatsky?
In merito invece al fare esperienza... Sì, però perché non lo sappiamo più? Perché non ricordiamo? C'è qualcosa/qualcuno che causalmente si è messo in mezzo.
A presto
F

PS: ho visto la gif... Pazzesco. Ricorda anche Medusa, non a caso.
Grazie per i consigli e i suggerimenti per le letture, cercherò di recuperare tutto quanto prima. A presto!
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Re: Exp tartufi allucinogeni – “Eclosione”

Messaggio da _psyc0path_ » mar ago 14, 2018 3:31 pm

Non sapevo se avessi citato la tua firma aggiornata dopo l'esperienza o viceversa fatto sta che è stupenda. Si grub sono stata davvero contenta di non aver chiuso occhio stanotte :D E ho fatto sogni molto "singolari" influenzati dalla lettura!
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