Esperienze con 4-aco-met

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eterodosso
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Esperienze con 4-aco-met

Messaggio da eterodosso » sab gen 30, 2016 11:22 pm

Avviso (scritto a posteriori): nonostante le buone intenzioni, stavolta non sono riuscito ad essere né sintetico, né strutturato.

Mentre sto scrivendo, sono passate poco meno di due ore dall'assunzione, per via orale, di 30 mg. di 4-aco-met. Un'esperienza che, per come la vedo ora, quasi certamente non ripeterò.
Ma procediamo con ordine, per quanto possibile.
Ho avuto una prima esperienza con la sostanza il 2 gennaio: 20 mg. per via orale. L'esperienza è durata circa tre ore: la piena salita si è verificata quasi di botto dopo 20-30 minuti dall'assunzione, preceduta (la salita, intendo) da sbadigli, aumento della lacrimazione, brividi di freddo (questi ultimi sono perdurati fino a quando non mi sono avvolto in una trapunta leggera).
Hanno cominciato a manifestarsi dei visual: luminescenza di fondo (ero steso sul letto con gli occhi chiusi, trovo che sia la condizione in cui posso ricavare il massimo, da queste esperienze) e fantasie simil-frattaliche (nel senso che i frattali, spesso, hanno punte e angoli, in questo caso, invece, tutto era “arrotondato”) con una costante dominanza cromatica di verde ed azzurro, sempre con un tono un po' acrilico. I visual si sono fatti più intensi, la sensazione fisica era (a parte un leggero mal di stomaco, che restava, comunque, in silenzioso sottofondo, bisognava cercarlo per farci caso, mentre, all'inizio era un po' più marcato), diciamo così, quasi di “dimenticanza” del corpo: c'era, ma non faceva molto testo. L'esperienza, però, non ha avuto un autentico “decollo” dal punto di vista propriamente endonautico, tanto che ho pensato: se è tutto qui, tanto vale che mi compri un caleidoscopio (si trovano ancora?), è legale, i colori sono molti di più e, a pensarci bene, rappresentando l'impermanenza molto più di un mandala tibetano, potrebbe essere uno stimolo meditativo ben più potente.
Ma essendo sempre stato possibilista, mi sono ripromesso di tentare ancora, aumentando la dose (sempre entro i limiti del sensato, comunque), per verificarne l'effettiva potenza/efficacia.

Così, stasera, approfittando di una delle sporadiche assenze invernali di mia moglie, appassionata di sci da fondo-escursionismo (al contrario di me, che odio visceralmente la neve, simbolo di quanto di più scomodo possa materializzarsi come fenomeno meteorologico), e visto che mi avanzavano una sessantina di mg. della sostanza, ho pensato di suddividerne equamente le parti in una razione da assumersi oggi, come ho fatto verso le 20:45, ed un'altra in data da destinarsi.
Certo, le condizioni di partenza non erano le migliori: rientrato alle 20:15 da una giornata di lavoro dai risultati fino alla fine incerti (poi, vabbé, l'ho sfangata), e per di più, in compagnia di un collega che mi sta abbastanza sulle balle (ed oggi mi sono dato tutte le ragioni, per questo). Ma ero ben deciso a non farmi sfuggire l'occasione, e, tutto sommato, ero calmo, a digiuno dalle 13:30, ed in buone condizioni fisico/mentali.
Nella prima mezz'ora, quasi niente, poi, diciamo dal 20' al 30' minuto, gli effetti fisici cominciavano a manifestarsi in progressione di intensità: sbadigli, brividi di freddo, aumento delle “secrezioni umide” (lacrime, saliva e muco nasale), mal di stomaco, dapprima più forte poi in progressiva diminuzione (senza mai nausee), instabilità motoria. Contemporaneamente i primi visual.
Il tutto, però, ed è stato questo il tratto distintivo dell'esperienza, attutito, o, per meglio dire, come avvolto in una serie di bozzoli che, quando riuscivo a romperne o aprirne quelli più esterni, si riformavano immediatamente ripartendo dall'interno ed espandendosi. Per cui, in capo ad una frazione di secondo, ci si trovava al punto di partenza, se non più distante ancora.
Ogni tanto il mal di stomaco tornava a farsi sentire, ma, come dicevo, attutito, diluito, ovattato, fin quasi a non sembrare tale. Aumento incredibile della salivazione, ma talmente in subordine da non farci quasi caso, se non andandoci a pensare “apposta”.
Ed incapsulato in questo modo, anche tutto il resto: percezioni, sensazioni, emozioni, pensieri, ogni cosa appariva rivestita di una specie di, come dire, strato sintetico. Un'esperienza spiacevole? No. Piacevole? Nemmeno. Sostanzialmente, un'inutile involucro quasi anestetico.
Tanto che, arrivato a quasi due ore dall'inizio dell'esperienza, ho deciso che questa mi stava negando più di quanto riuscisse a darmi, e beh, allora, vaffanc.lo, mi sono detto, tanto per cominciare mangio qualcosa, che ho una fame che non ci vedo (ma attutita...): niente di che, ovviamente, solo roba riscaldata, ma senza riuscire a trarne lo stesso piacere che gli stessi alimenti, nelle stesse condizioni (loro e mie) mi avrebbero solitamente dato.
Insomma, un freno, più che uno stimolo, un ostacolo più che un trampolino. E, quasi quasi, non vedo l'ora che passi. Ora sono le 23:15, +02:30 (ho fatto bene i conti? me la passerete, qualche imprecisione!), ormai gli effetti sono quasi solo fisici, ed in rapido (pare) attenuarsi. E, per chi può capirmi, sto pure finendo le sigarette, che stanno ricominciando ad avere la valenza piacevole che, fin qui, avevano perso. Come tutto il resto, d'altronde.
Un insegnamento, comunque, l'ho ricevuto: rispetto a certe (non tutte, ovvio) sostanze, che pure ritengo doveroso sperimentare, è di gran lunga preferibile una sana ed approfondita immersione in quelli che sono i piaceri che la realtà quotidiana può darci, degustarne fino all'osso le sensazioni che possiamo ricavarne. Cibo e sesso, tanto per restare sul piano più animale. E tutto il resto che incontriamo salendo di livello.
Ad ogni modo, buona sperimentazione a tutti. Che il mio non sia un vangelo (e ci mancherebbe altro, sono pure agnostico!).

… (Pensavo di concludere qui. Poi ho avuto un attacco di grafomania) …

Mi sono dato ragione. Alle 24:00 (fate voi i conti di T. + qualcosa, l'aritmetica è diventata un concetto quasi alieno, ora) mi affaccio per fumarmi una delle ultime sigarette. L'aria è dolce, decisamente troppo per fine gennaio, ma questo è un altro discorso. Piacevole brezza sulla pelle, la poca rimasta scoperta. Visto che gli effetti sono quasi del tutto passati, decido: qua sotto (sotto in senso lato: abito su uno dei cocuzzoli della città, ed il “sotto” sarebbe il corso principale, ad un 4-500 metri di distanza, ma con una, boh, quarantina-cinquanta di dislivello) c'è un bar che è sempre aperto fino a tarda notte (e figuriamoci poi il venerdì/sabato), compro le sigarette e mi sparo pure uno di quei tartufi al cioccolato con un sentore di rum nel ripieno... poi vado un po' a zonzo per la città, ottimo programma! Alla faccia delle RC che, qualche volta, non valgono proprio la pena.
Mi vesto, pensando di sfuggita che il cliente da cui ho passato tutto il giorno è un essere che non merita di essere al centro dei pensieri di qualcuno per più di 3 minuti (ho pure parlato con una ragazza che lavora lì col contratto che scadrà a novembre, convinta che non le verrà rinnovato... e sarebbe assurdo, è molto in gamba, è la sola a svolgere un certo tipo di lavoro e lo fa bene, ma, conoscendo il datore di lavoro, non mi sorprenderebbe che decidesse di rimpiazzare una così con un'altra alla quale, bene che vada, occorrerebbero almeno un paio di mesi per mettersi al paro, e poi, adesso, ci sono pure i contratti a tutele crescenti, che significa che ti possono comunque sbattere fuori quando vogliono e ci guadagnano pure, visto che la decontribuzione e gli incentivi se li sono tenuti, vabbé, ma sto proprio andando OT che di più non si può), scendo le scale cercando, data l'ora, di fare il minimo del rumore possibile per non infastidire gli altri, e zac! brusco ritorno alla realtà: nella cassetta delle lettere trovo l'avviso di una riunione straordinaria di condominio, con le scuse per il poco preavviso! E te credo: il condomino che faceva da amministratore è morto 4 giorni fa, ed il figlio, autore dell'avviso, si scusa pure!
Esco, e noto subito, oltre al piacere della brezza notturna (roba da estate, mica da gennaio!), che le luci hanno una vividezza ed un'iridescenza fuori dal comune. Penso che, comunque sia il mio aspetto, non avrò problemi di mescolanza col resto del popolo del venerdì notte. Infatti, incrocio un paio di persone che non mi si filano di pezza.
Ad un certo punto, nei 4 (a dir tanto) metri di larghezza della via che sto percorrendo, arriva un carro armato Ford superSUV (mi dispiace, anzi no, ma il modello mi sfugge completamente), almeno 8000 di cilindrata, 2 metri di altezza, tre posti davanti, tre di dietro, ed un vano di carico in cui poter mettere affiancate almeno un paio di bare (una quella del mio ex capo-condominio, suppongo), guidato da un biondo baffuto, capelli fino a sotto le spalle, e, soprattutto, gonfio di sé. E mi viene subito da pensare che è molto più sano avere il cervello alterato da qualsivoglia sostanza piuttosto che dalle str..zate che dovevano circolare nel suo. Punti di vista, eh, ci mancherebbe. Ma non ho potuto fare a meno di metterlo a confronto con quel gruppo di 5 cinquantenni (e qualcosa in più), capelli grigi e corti, che, qualche decina di metri più su, parlavano con divertita comprensione di coppie gay, e di come, in treno, non avessero sentito discutere che di questo. Decido: domani, se in questo c..zo di città da sempre catto-comunista (beh, ora solo catto-orfana) ci sarà il Family Day, e qualche talebano in cerca di conforto identitario ci sarà di sicuro, ci passo e... lasciamo perdere. Anche perché dipenderà dall'orario: la mattina ce l'ho dedicata alla messa a punto dell'aggiornamento dell'impianto d'irrigazione della grow-room che, a breve, ospiterà (si spera) teneri virgulti di Jack 47 F1, appena messi a germogliare (lo so, luna calante, ma aspettare un'altra settimana... e chi ce la faceva!).
Arrivo al bar, compro le agognate sigarette ed il non meno agognato tartufo, mi perdo un attimo nel cercare gli spiccioli in un taschino del portafogli improvvisamente rivelatosi di una profondità mai sospettata prima, e sprofondo nell'assaporamento dell'accoppiata fondente-rum. Magnifica presenza, per dirla alla Ozpetek.
Esco sgusciando tra la folla che, in una città in cui un bar modaiolo è un punto di riferimento, visto che non esiste altro che una multisala, e mi faccio una “vasca”. Le luci sono ancora più intense e variegate di aloni cangianti, mi sento un po' più empatico del solito, per il resto il fisico è a posto. Quasi. Qualche attimo di spaesamento, ancora, ogni tanto, c'è. Ma niente che non sia facilmente gestibile. E, poi, chi andrebbe a sospettare di un anonimo cinquantasettenne a spasso come tanti?
Non posso fare a meno di notare una ragazza, molto bella, altissima, jeans attillatissimi che rivelano delle cosce con muscoli che, prima d'ora, ho visto solo quando frequentavo, quarant'anni fa, la palestra in cui praticavo sollevamento pesi. Sono quasi convinto di averla già incrociata prima d'ora, certi particolari non si dimenticano facilmente... ma, del resto, penso anche di essere nelle condizioni ottimali per qualche leggera forma di deja-vu. E, comunque, la pulsione sessuale è al minimo, praticamente assente, non si può certo dire che la 4-aco-met sia un afrodisiaco.
Mi trovo ad apprezzare lo spettacolo offerto dal resto della fauna umana notturna: chi parla di lavoro, chi lavora davvero, finendo di smontare bancarelle che avevano venduto chissà cosa, chi si abbraccia, chi, semplicemente, gode dell'essere giovane: in un gruppo qualche decina di metri più avanti, un ragazzo salta a cavalcioni sulla schiena di un amico, ci rimane per un minuto, poi cambia amico, mentre tutti continuano a ridere e scherzare. E' il più basso della comitiva, ma salta come un grillo.
Mi avvio verso casa, costeggiando misteriosi lavori ad altrettanto misteriose condutture idrauliche, vanno avanti da qualche mese, ed il bello è che sembra che aprano e richiudano in continuazione senza alcuna logica apparente, se non quella di bloccare completamente una delle strade finora più trafficate che ruotano immediatamente intorno al centro città. Dalla dimensione dei tubi accatastati penso si tratti (anche, ma non solo) di fognature. Il che sarebbe tanto più ridicolo, visto che le caditoie a monte (e, più in generale, quelli di tutta la città) sono completamente intasate. Tubi per raccogliere quello che non arriverà mai.
Rientro che sono, ormai, le 00:30, e mi rimetto a scrivere e ricontrollare questo report.
Concludendo, ora che sono quasi le 02:00, la cosa più sorprendente di questa esperienza è stata che il top è stato molto deludente, seppure intenso, mentre il down molto piacevole, anche se in modo molto molto soft, quasi “trasparente”. Tuttora non sono sicuro che non si sia trattato, semplicemente, di un'attitudine tardiva della giornata, quasi un riscatto notturno di quanto vissuto controvoglia durante la giornata.
Come dicevo all'inizio, penso che gli altri 30 mg non li prenderò.

Sono andato a dormire, tra una cosa e l'altra, verso se 03:00, e, appena chiusi gli occhi, qualche sbiadito visual si manifestava ancora. Niente di che, comunque. Ed oggi, a 24 ore di distanza, ho ripreso in mano questo testo, e mi sono accorto di aver scritto veramente tanto: più che un report, un vero e proprio sproloquio, tanto che ero tentato di tagliare la parte finale, dall'uscita di casa in avanti. Poi, però, ho lasciato tutto: è pur sempre una testimonianza del flusso di pensieri che potrebbero, o forse no, essere stati influenzati dalla sostanza.

Volendo fare un confronto con la 4-aco-dmt, unica altra RC che ho provato, direi che non ci sono paragoni: con la prima ho provato (quando è andata bene) un'esperienza di una certa profondità, in cui, soprattutto, mi sentivo protagonista e coinvolto; con la 4-aco-met, ho avuto la sensazione di essere un semplice spettatore di uno spettacolo dal sentore talmente artificiale, sintetico da, quasi, infastidire.

Ringrazio quanti avranno avuto la pazienza di arrivare a leggere fin qui.


toti
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Re: Esperienze con 4-aco-met

Messaggio da toti » dom gen 31, 2016 3:49 am

É stato piacevole invece, mi ha catturato, a un certo punto da come scrivi sembravi fatto di anfetamina ahah

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eterodosso
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Re: Esperienze con 4-aco-met

Messaggio da eterodosso » dom gen 31, 2016 9:02 am

Bah, si, la discesa è stata piacevole, ma niente di più (anfe? no, non ero agitato, solo più attento e rilassato). E il "prima" assolutamente dimenticabile.

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