Resuscito questo thread perche' finalmente mi sono soffermato a leggerlo tutto, e ho notato certe cose che un po' si ricollegano anche ad altri thread.
Intanto 10mg sono una dose bassa. *Una* fiala di morfina che ti fanno all'ospedale (intramuscolare) se hai fatto un incidente grave, o altre cose brutte, sono 20mg. Quelle delle infermerie militari sono 50mg (almeno, lo erano nell' 85-86). Le pasticche a rilascio lento tipo MS-Contin e simili arrivano fino a 200mg. OK non ho mai visto MS-Contin 200, ma l'equivalente scandinavo Dolcontin si.
Quindi 10mg sono un dosaggio basso e questo spiega per esempio l'attivita' fisica, infatti nella mia esperienza gli oppiacei a bassi dosaggi sono addirittura leggermente stimolanti, un po' non senti la stanchezza, forse perche' e' una forma di dolore (?) e quindi viene ridotta dagli oppiacei, ma un po' e' anche un fatto mentale. Infatti a me quando sono fatto "al punto giusto" mi viene voglia di fare le cose, mentre normalmente sono uno sfaticato rimandatore.
Poi c'e' la storia della dipendenza. Su tutti i thread di oppiacei salta sempre su qualcuno a dire che una esperienza di oppiacei significa sert sicuro a distanza di mesi o anni.
Quello che mi fa sorridere e' che a dire queste cose sono *sempre* quelli che di esperienza diretta ne hanno poca o niente. Spesso hanno esperienza indiretta lavorando in sert, galere, comunita', o quello che sia; ed e' proprio questo che gli da' la loro visione (parziale) degli oppiacei. Infatti quello che vedono e' solo gente che ci e' cascata, mentre non hanno idea dei tantissimi consumatori occasionali proprio perche' quelli non finiscono al sert, galera, comunita', ecc.
Questo non toglie che il rischio di dipendenza c'e', ed e' alto. Pero' bisogna notare come quelli che effettivamente hanno esperienza di oppiacei tendono a dire che e' piu' che altro una questione di carattere della persona, che cadra' piu' facilmente nella dipendenza se ha un certo tipo di personalita'.
E' vero che chiunque diventera' certamente assuefatto se prende oppiacei tutti i giorni per un certo periodo, per esempio dopo un incidente.
Se questa persona non e' predisposta alla dipendenza a un certo punto decidera' di smettere, al limite passando ad analgesici di altro tipo se proprio ne ha bisogno.
Dovra' combattere solo i sintomi di astinenza, che in generale non sono molto peggio di una brutta influenza, ma probabilmente non avra' il problema del "ritorno" dopo la un certo periodo, tipico delle dipendenze di ogni tipo.
Cioe' il tizio era chimicamente assuefatto ma non psico-neurologicamente dipendente.
Spero che questa differenza sia chiara. In altri thread sono stato attaccato per aver usato i termini "dipendenza fisica" e "dipendenza psicologica" perche', dicono, sono obsoleti.
Va bene.
Proviamo a chiamarli "assuefazione" e "dipendenza" rispettivamente, e vediamo se questo li accontenta. Tanto il concetto e' lo stesso: assuefazione = problema di natura chimica (sostanza introdotta dall'esterno); dipendenza = problema di natura neurologica (sostanze prodotte o meno dal cervello stesso).
Il problema qui e' che diventare dipendente E' 100% sicuro per un certo tipo di petsona, e pochissimi sanno da prima se sono ad alto rischio o no. La maggior parte scopre di avere la personalita' che tende alla dipendenza quando e' gia' troppo tardi. Per questo bisogna stare molto attenti.
Con un esempio diciamo metaforico, si puo' dire che e' lo stesso ragionamento di "le sigarette fanno venire il cancro".
E' vero.
Ma se non hai la predisposizione genetica a prendere il cancro, non lo prenderai nemmeno fumando 4 pacchetti al giorno.
Possiamo guardare alle storie cliniche delle nostre famiglie per farci un' idea di quanto e' probabile che siamo predisposti noi stessi, ma non possiamo saperlo per certo. Potremmo essere predisposti nonostante nessuno in famiglia abbia mai preso il cancro. O viceversa. Pero' le probabilita' sono maggiori o minori in proporzione ai casi nell'anamnesi familiare.
Allo stesso modo, se nella nostra famiglia di origine c'e' piu' di qualche caso isolato di dipendenza, c'e' una forte possibilita' che anche noi abbiamo quella particolare predisposizione.
Non e' necessario che i casi di dipendenza in famiglia siano di droga o alcool. Bisogna contare tutte le dipendenze: gioco, cavalli, puttane... qualsiasi dipendenza.
Nel mio caso, a suo tempo diventai consumatore abituale praticamente all'istante. Sapevo che sarei diventato dipendente, ma me ne fregavo perche' ero giovane e fesso, e sapevo che avrei preso il vizio perche' ci sono moltissimi casi di alcolismo in entrambi i lati della mia famiglia, e anche qualche giocatore.
Questa e' una cosa che ho notato, non uno studio che ho letto (non so nemmeno se ne hanno fatti) quindi se qualcuno ha esperienze (non opinioni inventate) che possono confermare o smentire la mia ipotesi, oppure conoscono qualche studio che l'abbia confermata o smentita, sarebbe interessante mettere a confronto.
Infine, c'e' il problema di come i consumatori di certe sostanze guardano dall'alto in basso quelli che preferiscono altre sostanze. Per me questa e' ipocrisia bella e buona, ma e' un argomento che merita un thtead tutto suo.
PS. Chiara: capisco benissimo la tua reaziine a certi commenti ma devo farti notare che e' meglio dire le stesse cose evitando attacchi alla petsona. Per esempio, il tuo ultimo post poteva avere lo stesso significato in una forma migliore semplicemente eliminando le frasi del tipo "il tuo ragionamento e' completamente fallace" e lasciando uguale tutto il resto