DMT: orgasmo della mente//morte del pensiero

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lisergica_mente
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DMT: orgasmo della mente//morte del pensiero

Messaggio da lisergica_mente » ven gen 20, 2017 3:37 pm

ho deciso di raccogliere le idee per cercare di dare vita a un racconto che racchiuda insieme le mie ultime due esperienze triptaminiche, che considero essere state una chiave di volta per la risoluzione dei problemi del mio inner space scaturiti dall’abbandono.

una volta trovatomi da solo dopo molto tempo, in cui, fra l’altro, mi ero arenato in uno stato psicologico altamente umano e materialista, sono venute a galla tutte le questioni irrisolte con me stesso che avevo abilmente tentato di ignorare, come uno struzzo con la testa sotto la sabbia.

ho passato un periodo davvero difficile, con una non trascurabile depressione reattiva che mi ha fatto perdere interesse per tutte le attività che avevo sempre fatto con grande piacere e motivazioni. questo periodo è arrivato al suo culmine, tra molti bassi e qualche piccolo e illusorio alto, tra il 5 e il 6 dicembre.
qui i miei sentimenti di tristezza e solitudine sembravano ormai inguaribili e ingovernabili, ma, si sa, è proprio quando si tocca il fondo e si pensa di non aver più scampo che compaiono le soluzioni migliori e più efficaci.

mi sveglio dopo una nottata terribile il 7 dicembre e decido di chiamare la mamma per trovare conforto, dopotutto chi, se non la mamma, in questi momenti, può darti la grinta necessaria a reagire?

ebbene la mamma riesce a guidarmi verso un nuovo punto di vista, capendo che la eccessiva bontà e il desiderio di giustificare certe azioni malvagie ed egoiste nei miei confronti fosse tutt’altro che positivo e degno di stima, ma piuttosto un’opera di puro masochismo della mia mente che cercava di tenere ancora viva una possibilità che non aveva più motivo di esistere e che consideravo una sorta di palliativo, erroneamente ritenendola la soluzione dei miei problemi; ma la soluzione andava cercata dentro di me e non al di fuori, questo passaggio lo ritengo fondamentale.

arrivato a queste conclusioni ho capito di aver trovato l’inizio del sentiero giusto, da percorrere con voglia; un sentiero in salita e tortuoso, ma, come spesso mi capita di pensare, sono proprio questi i sentieri da percorrere per giungere ai migliori panorami.

la giornata quindi prende una piega nuova ed inaspettata e vola via serenamente fino a sera.
la sera stessa c’era un evento psy che da tempo aveva catturato le mire mie e del mio socio, ma le incombenze in tempi stretti degli esami ci rendeva quasi impossibile scegliere spensieratamente di parteciparvici.
tuttavia, già da tempo avevamo deciso di portare avanti una sessione a base di massicce dosi di changa, per provare l’esperienza ultraterrena che ancora non avevamo ottenuto con dosaggi medio-alti, sempre con una parte del nostro io che desiderava raggiungere le vette inenarrabili sentite descrivere nel docu tratto dalla ricerca di strassman.

come sempre, comunque, una volta arrivati al punto di prepararci al viaggio manca la ferrea certezza, e veniamo sedotti da un velo di insicurezza; tuttavia capiamo che le congiunzioni astrali sono positivamente incastrate e qualcosa ci suggerisce che sia davvero il momento giusto.
e allora mi preparo. cerco di rilassarmi e pensare, mentre nel frattempo peso una quantità di changa che si aggira attorno agli 0.13, lo mescolo con una scarsa dose di tabacco e lo preparo nel bracere con precisione e cura certosine.
il setting che ritengo più opportuno mi vede nell’angolo del letto seduto col mio bong in mano, esattamente davanti alla finestra, in modo tale da essere sempre comodo, sia per sbuffare che per poi, nel momento del bisogno, essere subito pronto a coricare il corpo inanimato.

la tensione c’è, è palpabile. c’è sempre quella fetta di incertezza su ciò che accadrà, su cosa possa fare alla coscienza l’aumento del dosaggio.
anche se tutte le informazioni da me raccolte hanno sempre raccontato che non c’è nulla di cui preoccuparsi, il timore che la propria coscienza e il proprio io possano essere fatti a pezzi e dilaniati da un’esperienza di tal livello è sempre presente, silenziosamente, come un piccolo spiritello appollaiato sulla spalla (uno dei tanti).
ma in fin dei conti è proprio questa la sensazione che ci porta a farlo, quell’insicurezza, quella voglia di mettersi alla prova, quella curiosità nei riguardi dell’ignoto, la voglia di sorprendersi e stravolgersi per arricchire il proprio bagaglio emotivo.

e allora accendo la mista e aspiro lentissimamente per farla ardere al meglio. il dmt fa un rumore molto sottile e affilato, vagamente scoppiettante quando brucia e un odore inconfondibile, anche il colore del fumo è diverso. il fumo che si accumula nel tubo è bello denso e io sono prontissimo ad inghiottirlo. lo prendo in me, è denso e corposo. lo trattengo nei polmoni il più possibile, appoggio il bong e mi alzo alla finestra.

ancora prima che io possa sbuffare il fumo, l’albero davanti alla mia casa, o meglio la sua ombra buia immersa nell’oscurità, prende vita iniziando a muoversi nervosamente e vigorosamente. la sensazione fisica immediata mentre soffio il fumo mi pervade ogni singola cellula del corpo. è un piacere fisico indescrivibile, di gran lunga superiore a qualsiasi orgasmo mai provato, ma diverso, più astratto, mi piace definirlo l’orgasmo della mente.
il tempo è già sparito, non esiste più il normale succedersi delle cose, tutti gli eventi si fondono e perdono qualsiasi schema temporale.

dopo che ho soffiato e sputato un po, l’albero decide di aggredirmi, mi viene incontro bruscamente, inducendomi ad indietreggiare in maniera del tutto istintiva. fatto un passo all’indietro succede qualcosa. uno strano fatto. il mio io piomba in uno spazio dimensionale mai visto, riempito da un silenzio assordante, pesantissimo.
mi sembra quasi una bolla, una sfera illuminata di un azzurro elettrico ricco di punti neri (che ricordano una visione-racconto di creazione cosmogonica della vita sulla terra che ho letto in un libro, in cui questi punti neri mano a mano si avvicinavano al pianeta diventando più visibili ed altro non erano che fonti di vita, mezzi di trasporto di forme di vita aliene venute a portare il dna).

all’interno di questa bolla non esiste tempo nè spazio, per come noi siamo abituati a concepirli. la materia è assente e tutto mi dà l’idea di essere incredibilmente astratto e leggero.
non esiste più la persona che aveva fumato il bong, quel che ne rimane è una fusione di tutti e cinque i sensi, e forse anche di tutti gli altri sensi che non conosciamo, in un’unica ed ineffabile percezione. davanti a me si presentano 3 figure umanoidi: solo per i contorni della parte superiore di quello che sembra essere un corpo, ma sono delle specie di fantasmi stupendi, amandi, che galleggiano a mezz’aria, immersi in questa miriade di stelle nere su sfondo azzurro.
il loro colore pare essere blu, con svariati segni neri, geometrici, simili a tatuaggi tribali. una di queste tre figure, quella al centro del mio campo visivo, che sembra essere gerarchicamente più avanzata, mi si avvicina in modo leggiadro e assolutamente seducente, tenendo tra le mani un calice.
immediatamente mi pare voglia portarmelo e somministrarmi il suo contenuto, che sembra essere una densa pozione di colore viola o blu scuro. tuttavia dopo avermela avvicinata si allontana per confabulare con le altre due creature e, in maniera abbastanza nebulosa, queste tre si fondono assieme per poi sparire e lasciarmi li, immerso in questa sfera dal colore accecante.
non ho la minima idea di quanto possa essere durato per il mio spirito questo evento, pare che sia successo tutto in maniera assai veloce e allo stesso tempo eternamente infinita.
sono sotto shock.
tutto questo potrebbe sembrare una vicenda estremamente spaventosa, ma non è questo il tipo di shock da me vissuto.
mi sento denudato delle carni. spogliato della mia umanità. ma sento che non c’è niente di cui preoccuparsi e che tutto fa parte di me, una sensazione di stupore e di pace totale, universale, cosmica, diventa il mio io.
sono gratitudine, sono gioia di vivere, sono la purezza del pensiero e del percetto. di certo non sono un uomo. non sono fatto di carne e non ho un corpo. non esiste tempo a scandire nessuno tipo di pensiero.
tutto quello che succede ora, non è deciso da me. il mio corpo decide che è bene chiudere gli occhi e sdraiarsi per farsi cullare da queste indicibili sensazioni e al mio cospetto trovo un universo infinito, tutto il mio campo visivo è ricoperto da giochi di luci e forme mai lontanamente immaginate su sfondo nero cosmico, immensi caleidoscopi esplodono a formare una infinità di minuscoli frattali, colori mai visti, di una brillantezza unica, vita pura di fronte a me nella sua forma più astratta.
tutte queste visioni portano a un cuore pulsante, di colore cangiante e forma geometrica, i suoi battiti sono vita, sono energia, mi investono di sentimenti mai provati e di certo non provabili nella routine quotidiana. non ho idea di quanto tempo io abbia passato in questo stato, o meglio lo saprò solo a posteriori, finito l’effetto.
infatti il tempo non fa più parte di me, il mio unico interesse sono le visioni che sono li dentro di me e fuori di me, davanti a me, sono me.
come potrete immaginare lo strumento che abbiamo inventato per comunicare, la parola, così debole e misera, risulta assolutamente inadeguato a rappresentare il vissuto al cui cospetto mi sono trovato.

il tutto giunge a una conclusione progressiva e spontanea, le visioni si fanno sempre più delicate e sfocate fino a che non nasce in me questa stranissima sensazione di ripresa del mio corpo. “oh ma c’è un corpo qui, c’è un braccio, lo posso muovere”, e il mio corpo non è mai stato meglio, una sensazione di rilassamento muscolare puro, sento le gambe, sono lì, pesantissime, come dei macigni che non voglio spostare, ma sapendo che posso farlo.

inizio lentamente a ritornare umano e sono sbalordito di quel che è successo, sono incredulo, sono esterrefatto. rido a squarciagola e grido, sono urla di gioia, strani versi, sono le uniche forme di comunicazione che riesco a sputare al mio amico. questa sensazione di sbigottimento durerà per almeno mezz’ora. è un’euforia che non si può provare rimanendo dei semplici pezzi di carne.
inizialmente non riesco assolutamente a pensare e capire cosa sia successo. ci ho messo giorni e settimane ad elaborare questo evento.
ho interpretato il tutto come un’esperienza pre-morte, e tutto ciò mi ha lasciato un’enorme consapevolezza della nostra imbarazzante piccolezza.
è stato un bagno di umiltà senza precedenti.
ho finalmente capito, le ho viste lì davanti a me, tutte le soluzioni che cercavo, tutte le virgole messe nei posti sbagliati.

siamo essere umani.
siamo solo essere umani.
per mio conto non sarei mai giunto a una conclusione del genere.

cresciamo giorno dopo giorno cullati da una civiltà di uomini tracotanti; ci fanno credere che possiamo spiegare tutto, che dobbiamo spiegare tutto.
ci fanno mettere in secondo piano pensieri irrazionali che naturalmente verrebbero a galla. io sono cresciuto con l’idea che per stare bene sia necessario realizzarsi, diventare importanti, avere un lavoro rispettoso, avere soldi. non sono assolutamente concetti sbagliati, ma non sono gli unici!
la nostra vita è destinata a una continua insoddisfazione se teniamo per noi solo queste tristissime aspirazioni di tipo materiale.
nessuno mi ha mai detto che dentro di noi c’è un mondo infinito, misterioso e sconosciuto, incredibilmente affascinante e ricco di possibilità inimmaginabili. ho capito che nella vita non bisogna mai credere di aver capito qualcosa del tutto, di essere certi di qualcosa, la certezza non fa parte dell’essere umano e per fortuna che è così: è quello che ci rende vulnerabili ma curiosi, spinti a soddisfare le nostre domande; è quello che ci rende vivi!
mi rimane la curiosità verso qualsiasi cosa mi si ponga davanti. i miei tre occhi ormai vedono le cose in maniera del tutto opposta a prima.

una volta finita l’esperienza del 7 dicembre, il mio ego è rinato in forma decisamente più soave.
dopo essere morto e rinato, tornato neonato, e poi di nuovo alla forma consueta, è rimasta una persona totalmente rinnovata nello spirito ma anche nel corpo. tutte le conclusioni a cui ero giunto anche nei viaggi lisergici dei mesi precedenti si sono rafforzate e insediate in me.

un profano potrebbe pensare che non vedessi l’ora di rifarlo, ma non è del tutto così che il mio io stava affrontando la situazione.
sapevo perfettamente che l’avrei rifatto, e lo desideravo tantissimo, ma ero perfettamente cosciente del fatto che non lo avrei rifatto in tempo breve, sapevo che avrei capito da solo il momento giusto. era una specie di desiderio posticipato. difficile spiegare: si può capire solo provando la molecola; è come se questa abbia una propria personalità, una capacità di comunicare con te che la rende in grado di “chiamarti” e di suggerirti il momento più giusto ed opportuno.
ci sono stati alcuni giorni in cui abbiamo pensato di rifarlo, in particolare dopo la tripletta di esami pre-natalizi andati veramente bene, una sorta di celebrazione spiritica.
ma il velo di incertezza era troppo spesso in quei giorni e quindi la successiva esperienza si è presentata solo ieri, più di 40 giorni dopo. (nei quali c’è stata solo una intensa esperienza di totalità e condivisione lisergico-ecstatica di grosso impatto a capodanno)

ieri è stata una giornata importante in cui ho chiuso gli esami del semestre in maniera abbastanza soddisfacente.
dopo svariati giorni ho rivisto lo spiacevole volto di una persona che non apprezzo (facile indovinare chi :D) che mi ha vagamente destabilizzato.
avevo già in mente da giorni che si stava avvicinando il momento di rimettersi alla guida della nave solcatrice di onde alternative.
nonostante il fato abbia deciso di mettere alla prova il mio autocontrollo facendomi “esplodere” la bicicletta dall’altro lato della città, sono giunto a casa sereno e rilassato, fremente di curiosità.
la sera prima, leggendo qualche pagina di leary, mi ero volontariamente stuzzicato e il velo di incertezza era praticamente trasparente. le condizioni ottimali.

giunto a casa (del mio socio questa volta) non ho esitato un secondo e mi sono messo subito a preparare la mista.
dosaggio leggermente più alto (0.14g) per vedere quant’è profonda la tana del bianconiglio.

purtroppo ho sbagliato leggermente la tempistica di aspirazione e una minuscola quantità di fumo è rimasta sul tubo, il che mi porta a giustificare il fatto che l’esperienza sia stata forse vagamente più leggera della precendente.

una cosa curiosa e nuova è stata la deglutizione di una piccola quantità di fumo: l’ho percepito come sostanza di peso specifico elevatissimo, come una specie di bagaglio, di grossa pietra bloccata nel faringe, una specie di forte nodo alla gola che è svanito nel momento in cui ho eruttato il poco fumo presente.

a parte le due “novità” è filato tutto come al solito, una volta appoggiato il bong mi sono affacciato alla finestra per prepararmi a sbuffare. anche questa volta l’effetto mi ha pervaso e travolto, ancora mentre il fumo era dentro di me, il palazzo di fronte è sparito, rimandendo nello stesso posto, coperto da visioni non chissà quanto colorate, ma talmente mutevoli e ricche di personalità da catturare completamente la mia attenzione, talmente tanto da dimenticarmi chi fossi e cosa fossi.

dopo aver sbuffato il fumo e aver fatto questo piccolo ruttino c’è stata la morte del pensiero. confusione totale. un campo sterminato di astrazioni talmente sinuose e seducenti da farmi impazzire e perdere completamente il controllo della mia umanità.
ancora una volta mi ritrovo annullato, annichilita la mia personalità.
il tempo sparisce nuovamente assieme a me stesso e a tutto quello che mi circonda.
finalmente sono di nuovo puro percetto, totalmente inesistente sotto forma materiale. da quel che so, credo di essermi mosso e aver sputato un po. non uno sputo normale, sentivo che stavo espellendo una parte di me, come se la saliva fosse un organo fisico da vomitare fuori, ma questo non mi stava preoccupando, anzi l’ho percepita come una sorta di depurazione.

di nuovo sensazioni di estatici orgasmi, piacere puro, teorico, utopico.

un vorticoso universo, matematicamente perfetto, è lì davanti a me e mi sta rapendo e portando altrove, in posti visitati solo da pochissimi fortunati. sono uno di questi. sono fortunato. sono nei meandri della mia coscienza. alle porte del mistero, ai confini della mia umanità. di nuovo.

fin qui i miei occhi sono ancora aperti e tutta questa successione di eventi mi sembra di nuovo infinita e brevissima.
che cosa sarà mai il tempo? perchè lì non esiste???? mi rendo conto che sia una convenzione, lo abbiamo inventato noi per spiegarci l’alternarsi di periodi di luce e buio, per gestirci nella nostra vita di esseri incredibilmente esili e inconsapevoli.

ad un certo punto percepisco il mio corpo, è ritornato, sensazione sempre sconvolgente.
penso per una frazione di secondo “toh, ecco che sta finendo, sto tornando già, mi sembra passato meno del solito o meglio… sono successe meno cose”….. e invece.

sbatto involontariamente le palpebre e vengo investito da una figura leggendaria.
incredibilmente luminosa, dello stesso colore delle figure umanoidi, può vagamente ricordarmene la forma, ma in realtà è composta da un intricatissimo puzzle di geometrie strane e in continua mutazione e mi sembra anche infinitamente più grande e maestosa.
è un mondo.
a forma di uomo.
a forma geometrica.
non ci capisco niente ma mi lascio sedurre.
il mio corpo, che nel frattempo si è sdraiato, emette qualche gemito di piacere e di stupore.
mi vien da ridere ma non la solita stupida risata, è una risata di gioia, contiene la gioia di vivere.
contiene ME.
io sono quella risata.
io sono quelle figure.
io sono quel mondo a forma di uomo a forma geometrica.
c’è la matematica in noi. siamo fatti di cosa?! che cos’è la carne se non perfetta geometria? l’equilibrio di meccanismi finemente regolati a livello cellulare da sostanze che noi riteniamo inerti?! sostanze chimiche? noi siamo la somma di tante sostanze chimiche inerti? e il mondo che ho davanti sono io? è dentro di me? contiene me? lo contengo io? da dove viene? che cosa siamo e perchè ci siamo?
il fine ultimo non è neanche lontanamente immaginabile.
queste domande sono domande e allo stesso tempo risposte. la risposta è vivere curioso, senza dare nulla per scontato.
guardare le cose con tre occhi, guardarle a fondo, guardarle sempre come se nascondessero qualcosa dentro di loro. perchè è così. tutto nasconde qualcosa. anche noi.
che ce ne dimentichiamo tranquillamente, naturalmente, giorno dopo giorno.
ci dimentichiamo che non sappiamo. e andiamo avanti a vivere come sostanze inerti.
e lo chiamiamo progresso.

non sono pensieri fatti nel bel mezzo del trip, chiaramente, visto che non esistevo nemmeno sotto forma di pensiero, non più.

esistevo sotto forma di calore e di piacere e sotto forma di astrazione, sedotta inevitabilmente da astrazioni chiaramente più alte, gerarchicamente più avanti, più consapevoli.
tutti questi concetti non sono umani nel senso che gli umani conoscono.
ci sono precluse nella dimensione che noi chiamiamo realtà, nella dimensione che noi crediamo essere unica ed assoluta verità.
ma che in realtà è solo ed esclusivamente un costrutto elaborato dai nostri sensi deboli e proiettato nelle aree encefaliche adibite alla comprensione.
è solo la realtà più vantaggiosa per la nostra sopravvivenza, tenetelo presente: NON é LA VERITà ASSOLUTA.
ammesso che questa esista e che sia alla portata di qualcuno.

gli effetti a occhi chiusi durano all’infinito e io non posso pensare, perchè non ho più dei neuroni, perchè sono un pensiero… i pensieri possono pensare? e di chi sono, io, il pensiero?

le luci incredibilmente perfette e geometriche, che non ho mai nemmeno provato ad immaginare e che ho davanti cosa rappresentano? è un mistero per me.
si susseguono memorabili immagini, epicità, esplosioni di colori stupendi, triangoli, rombi, parellelepipedi, sfere, pulsazioni.
risucchiato.
mi rendo conto che l’effetto sta per finire, c’è il corpo, è pesantissimo.
quanto pesa. quanto è piacevole.
godo a stare fermo.
godo a essere presente.
godo per esistere.
sono esausto, prosciugato.

non riesco ad aprire gli occhi e non riesco a emettere alcun tipo di suono.
è faticosissimo pensare.
voglio solo essere lì come sono, col mio corpo pesante, fonte di piacere.
lentamente avviene la ripresa.
davanti a me c’è un muro con sottilissime e disordinate rughe, increspature nell’intonaco bianco.
non le avevo mai notate.
hanno una personalità anche loro.
sembrano così vivide. come ho fatto a non notarle mai, sono sempre state lì davanti a me.
ma la mia vista è normale. non sono alterato.
qualcosa è cambiato in me.
e sono euforico.
all’ennesima potenza.
meno sconvolto e stupito rispetto a un mese fa, forse vagamente più consapevole di essere stato da qualche parte, in un posto che non esiste ma esiste, un posto che non si può spiegare, ma solo raccontare vagamente.

un posto che ristora la mente, che rende pace allo spirito, che apre i pensieri a tutto ciò che si può immaginare e anche a ciò che non si può, un posto che rende tutto affascinante a partire dalla vita. l’entità più misteriosa dell’universo attualmente conosciuto. l’entità che nasconde tante risposte.


Paolo
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DMT: orgasmo della mente//morte del pensiero

Messaggio da Paolo » ven gen 20, 2017 5:11 pm

Va bene.
Questa changa a che quantità di dmt corrisponde? Che rapporto ha? 1:1, 1:2?

saluti


P.S. Come cazzo farete a provare queste sensazioni fisiche di piacere puro fumando molecola io non lo so. Quelle (rarissime) volte che mi ci accosto provo sempre un senso di crescente malessere che mi rovina completamente l'esperienza e mi fa sperare che finisca il prima possibile.

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BlindFaith
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Messaggio da BlindFaith » ven gen 20, 2017 5:24 pm

Complimenti perché non è facile descrivere gli effetti di questa sostanza, ma tu ci sei riuscito.
Continua ad esplorare! PS: Mi ritrovo nell'approccio dell'aspettare ,di sentire che è IL momento giusto per l'esperienza..secondo me c'è molta differenza, sul tipo di esperienza che farai, tra sentire che hai bisogno di farlo e sentire di volerlo fare.
È stato un vero piacere leggerti ;)
"Pronto, Barbarella! Sei una tipica terricola femmina??" (cit. SuBuRbAsS)

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Messaggio da Curaro » sab gen 21, 2017 1:58 pm

Bellissimo report sia per contenuti che per forma.
Rispetto il modo in cui ti approcci a queste esperienze e come ha già ben detto BlindFaith:
BlindFaith ha scritto: c'è molta differenza, sul tipo di esperienza che farai, tra sentire che hai bisogno di farlo e sentire di volerlo fare.

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CloneXY
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DMT: orgasmo della mente//morte del pensiero

Messaggio da CloneXY » dom gen 22, 2017 2:37 am

Bellissime esperienze, molto ben scritte.
Mi sono riconosciuto un sacco in quello che scrivi, in particolare la seconda esperienza che, magari un giorno mi decido a scriverci qualcosa. Alla fine ho fumato NN-DMT solo 4 volte e in proporzione al potenziale che offre questa sostanza penso di conoscerla ancora in minima parte. A parte le prime due blande (neanche tanto poi) con dosi intorno ai 25mg ho fatto due salti nell'iperspazio con dosi intorno ai 60mg, che si avvicinano per contenuti a quelle da te descritte, ma più confuse, anche se il livello di orgasmo mentale era davvero indescrivibile, in un caso evolutosi in orgasmo sessuale nell'immediato post esperienza. Anche quello indescrivibile :roll:
Comunque secondo me la poca chiarezza del trip potrebbe essere stata data dal fatto che poco prima delle esperienze avevo fumato qualche joint o da una dose eccessiva eccessiva della sostanza stessa. Ma finiti gli esami tornerò a indagare, mi sento ogni giorno più pronto per una nuova esperienza.
Mi accodo a Paolo, qual'era la percentuale di dmt nella changa?
λάϑε βιώσας
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DMT: orgasmo della mente//morte del pensiero

Messaggio da EinSchonerTag » dom gen 22, 2017 6:18 pm

Grazie per la meraviglia che hai scritto, quante cose illuminanti, quante cose celate dalla realtà che ci vogliono da sempre imporre fin dalla nascita che hai detto, sono pienamente d'accordo. E come hai scritto non sei più quello di prima, e te lo auguro che duri per sempre, lo sai, la tua mente fra qualche tempo tenterà di farti tornare nell'oblio, ma tu hai imparato a ricordare gli insegnamenti dello spirito, non dimenticarlo mai, bravo my friend!
We ask you to reevaluate the purpose of your life. To redefine the forces that rule you. To resurrect the codes of consciousness stored in your being. It is time for you to reclaim your knowledge as a creator through thought...

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Messaggio da lisergica_mente » lun gen 23, 2017 1:40 pm

CloneXY ha scritto: Mi accodo a Paolo, qual'era la percentuale di dmt nella changa?
Paolo ha scritto: Che rapporto ha?
si rapporto 1:1

50% Pure DMT + 15% passionflower + 10% banisteriopsis caapi stem + 10% banisteriopsis caapi leaves + 7,5% lotus nymphaea caerulea + 7,5% virola peruviana + 1% hawthorn berry

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Messaggio da lisergica_mente » lun gen 23, 2017 1:41 pm

EinSchonerTag ha scritto: Grazie per la meraviglia che hai scritto, quante cose illuminanti, quante cose celate dalla realtà che ci vogliono da sempre imporre fin dalla nascita che hai detto, sono pienamente d'accordo. E come hai scritto non sei più quello di prima, e te lo auguro che duri per sempre, lo sai, la tua mente fra qualche tempo tenterà di farti tornare nell'oblio, ma tu hai imparato a ricordare gli insegnamenti dello spirito, non dimenticarlo mai, bravo my friend!
sto lavorando per far mie indelebilmente tutte le emozioni provate e credo di essere sulla buona strada! :lode:
grazie molte
<3

lisergica_mente
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Messaggio da lisergica_mente » lun gen 23, 2017 1:42 pm

Curaro ha scritto: Bellissimo report sia per contenuti che per forma.
Rispetto il modo in cui ti approcci a queste esperienze e come ha già ben detto BlindFaith:
BlindFaith ha scritto: c'è molta differenza, sul tipo di esperienza che farai, tra sentire che hai bisogno di farlo e sentire di volerlo fare.
molto gentile, sono felice di essere riuscito a condividere l'esperienza ma ancor di più perchè apprezzata! graazie :lode:

lisergica_mente
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Messaggio da lisergica_mente » lun gen 23, 2017 1:43 pm

BlindFaith ha scritto: Complimenti perché non è facile descrivere gli effetti di questa sostanza, ma tu ci sei riuscito.
Continua ad esplorare! PS: Mi ritrovo nell'approccio dell'aspettare ,di sentire che è IL momento giusto per l'esperienza..secondo me c'è molta differenza, sul tipo di esperienza che farai, tra sentire che hai bisogno di farlo e sentire di volerlo fare.
È stato un vero piacere leggerti ;)
e un piacere per me condividere con voi :lode:

Paolo
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Messaggio da Paolo » lun gen 23, 2017 6:01 pm

lisergica_mente ha scritto: 50% Pure DMT + 15% passionflower + 10% banisteriopsis caapi stem + 10% banisteriopsis caapi leaves + 7,5% lotus nymphaea caerulea + 7,5% virola peruviana + 1% hawthorn berry
Aspetta se ha il 50% non è in rapporto 1:1 ma 2:1.
Ossia il quantitativo che hai fumato orrisponde alla metà di dmt.
Non che sia importante eh, l'importante è l'esperienza: non voglio che tu intenda che io la voglia mettere sull'odioso piano di "chi-ne-prende-di-più".
è solo per chiarezza documentaria.

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Arcano
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DMT: orgasmo della mente//morte del pensiero

Messaggio da Arcano » mar gen 24, 2017 6:28 pm

Finalmente leggo un'esperienza oltre i confini del mondo conosciuto. Gioia pura <3
Le informazioni da me riportate sono esclusivamente a scopo informativo.
Non intendo incitare nessuno all'uso di sostanze stupefacenti. Peace

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