Ayahuasca: La mia prima esperienza (Murphy, DeSistEma)

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DeSistEma
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Ayahuasca: La mia prima esperienza (Murphy, DeSistEma)

Messaggio da DeSistEma » lun ago 19, 2019 5:50 pm

Ho bevuto Ayahuasca. Sono appena tornato da un viaggio con Murphy e ci siamo cucinati l’infuso magico da noi. Prima di assumerla le mie aspettative in questione erano totalmente deviate rispetto a ciò che si è poi rivelata essere. Leggendo le esperienze altrui sui vari blog, la sensazione dominante che avevo era quella di un sogno lucido in cui l’agency del protagonista veniva proiettata e quasi appiattita su uno schermo, dando l’illusione di essere come dentro ad un film in cui si veniva messi di fronte a emozioni recondite, traumi, costruzioni identitarie. In parte è così, ma la dimensione spaziale tipica dei sogni (simil “realtà” di tutti i giorni) viene completamente a mancare. Altro punto di contrasto con le esperienze lette finora è stato il grado di beatitudine e di pace cosmica provato quando l’effetto era nel pieno del suo potere. Quest’ultimo, a parer mio, è il fine ultimo dello spurgamento emozionale dell’ayahuasca. L’abbandono del corpo e il viaggio all’interno della propria emotività sono stati per me la riprova di ciò che avevo razionalmente concepito negli ultimi mesi della mia vita, senza mai tuttavia raggiungere il grado di consapevolezza e pienezza provato grazie alla dmt. Il rapporto con gli altri era diventato da tempo punto cardine delle mie riflessioni, giungendo alla convinzione che se c’è un valore (per quanto estremamente relativo) da dare alle nostre vite, questo va ricercato nella sintesi a cui siamo giunti con le persone che abbiamo intorno, che sì sono inferno ma allo stesso tempo rappresentano la nostra esteriorità e la tela su cui la nostra individualità getta colore.

Abbiamo bevuto l’infuso alle 17. Nell’immediato non ho provato nulla se non un leggero fastidio per il gusto di polvere e terra del composto e disidratazione completa della bocca e del palato. Dopo circa una ventina di minuti passati a chiacchierare con Murphy e i nostri due tripsitter ho iniziato ad avvertire un forte senso di nausea che, a tratti sporadici, mi avrebbe accompagnato per le prime ore del mio viaggio. Dopo quaranta minuti dall’assunzione la percezione dei colori intorno a me iniziava a diventare molto intensa, era come se tutto fosse stato pitturato con colori estremamente caldi, arancione e rosso facevano da padroni del salotto dove eravamo amabilmente seduti a parlare e, chiedendo conferma ai tripsitter, ero abbastanza certo che si trattasse di una prima, leggera alterazione visiva. Diventavo sempre più lento e i colori sempre più caldi si mischiavano tra di loro. Scambiando due parole con Murphy mi ero reso conto che lui non avvertiva ancora il grado di alterazione a cui io ero arrivato. Esattamente in questo momento due vicini di casa di Murphy sono venuti a farci visita (ragazzi della nostra età a cui avevamo spiegato le nostre intenzioni e che il mio amico conosce da tanto tanto tempo) e istintivamente ho iniziato a provare un leggero senso di disagio, essendo la prima volta che li incontravo. Essere fatti di ayahuasca è bellissimo. Essere fatti di ayahuasca per la prima volta in mezzo a gente che hai appena incontrato, in un salotto di sette metri quadrati con tutti che parlano... un po’ meno. Andare a rilassarmi in solitudine nella camera da letto sembrava l’opzione migliore. La nausea era forte ma il richiamo della natura di più. Appena distesomi qualche minuto sul letto mi ero reso conto della fortissima luce del sole che illuminava il giardino di Murphy sul didietro della casa, ho aperto la porta a scuri e tutto il disagio, le cattive aspettative si sono volatilizzate nella salubre aria della macchia mediterranea.

Sedutomi per terra, ho iniziato a fare meditazione, pratica che svolgo più o meno regolarmente da mesi a questa parte, talvolta anche con l’ausilio di gente esperta. Appena chiusi gli occhi sono stato lanciato in una dimensione di frattali, che cambiavano colore non appena aprivo e richiudevo. Murphy era uscito a controllare le mie condizioni e iniziava ad essere anche lui alterato. Prese due sedie, ci siamo seduti in mezzo al suo giardino. Occhi chiusi, occhi aperti, occhi chiusi, occhi aperti. Le mie sessioni erano molto variegate e le sensazioni, i colori, le parole che provavo anche. Il grado di benessere provato sotto aya credo di poterlo per ora paragonare solamente ad un bel rapporto sessuale, per quanto il tuo corpo ti sia totalmente estraneo e il tipo di piacere che provi ha a che fare più con le tue corde emotive che con aspetti carnali. Tutto nella mia testa era completo, dovevo essere lì in quella condizione da tempo e finalmente ho provato olismo completo con la natura. Eliminare qualsiasi forma di gerarchia sociale era un vaglio che aspettavo di interiorizzare da tempo. Se la teoria era ben salda nella mia testa, grazie all’esperienza dell’ayahuasca ho potuto assaporarne la praticità, che sto cercando di portare avanti quotidianamente, per quanto consapevole dei miei limiti. I frattali più nitidi li ho avuti ad occhi aperti, fissando il cielo. L’azzurro pastello faceva da sfondo a figure triangolari caleidoscopiche che si univano tutte in un centro, dove mi aspettava un felino paffuto dalla lunga coda, pelo soffice e occhi bianchi (se l'avessi letto io avrei creduto fosse una stronzata ma vi chiedo di credermi per quanto potete). Chiudendo gli occhi viaggiavo accompagnato da una Guida che non comunicava a parole ma a sentimenti, non sono mai stato ostile nei suoi confronti e ogni emozione che mi tirava fuori la associavo ad una immagine, talvolta ad un mantra che mi ripetevo in testa. “Vorrei stare con gli altri come sto in famiglia da me”. “Stai affrontando quel rapporto in maniera genuina?”. La Guida non mi dava risposte, mi faceva domande a cui io potevo decidere se rispondere o meno.

La pace provata in quelle ore era immensa. Ci siamo incamminati in un boschetto che Murphy ha dietro casa e abbiamo sussurrato la conclusione del nostro viaggio. La natura era tutto, accarezzavo la terra e allo stesso tempo la ringraziavo e le chiedevo scusa per come ci stiamo comportando con lei. Che ci da tutto. Ragionavamo su quanto siamo soliti incattivirci su cose di poco conto, quanto siamo egoisti nel rapporto con gli altri, quanto fatichiamo ad aprirci e quanto tutto sarebbe migliore se apprendessimo l’arte del dono e del sacrificio. Senza secondi fini, per il gusto di farlo, amare e sentirsi amati senza una vera ragione.
Siate gentili e curate la terra.
Bevete Ayahuasca.


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Babbanio
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Re: Ayahuasca: La mia prima esperienza (Murphy, DeSistEma)

Messaggio da Babbanio » gio set 05, 2019 3:11 am

Davvero una bella esperienza, anche io ed un mio amico abbiamo in programma di farlo, ci attira molto soprattutto per aprire la mente e staccare dai pensieri grigi di tutti i giorni, potrei sapere quanto avete impiegato per cucinare il tutto e le dosi che avete utilizzato? Grazie mille per la risposta in anticipo.
Interessato a tutto.

Murphy
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Re: Ayahuasca: La mia prima esperienza (Murphy, DeSistEma)

Messaggio da Murphy » ven set 06, 2019 11:20 am

Babbanio ha scritto:
gio set 05, 2019 3:11 am
potrei sapere quanto avete impiegato per cucinare il tutto e le dosi che avete utilizzato? Grazie mille per la risposta in anticipo.
Ciao, qui ho scritto la procedura con tutte le info che hai chiesto!

https://psiconauti.net/forum/viewtopic.php?f=28&t=26539

:drink:

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Babbanio
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Re: Ayahuasca: La mia prima esperienza (Murphy, DeSistEma)

Messaggio da Babbanio » ven set 06, 2019 1:13 pm

Murphy ha scritto:
ven set 06, 2019 11:20 am
Babbanio ha scritto:
gio set 05, 2019 3:11 am
potrei sapere quanto avete impiegato per cucinare il tutto e le dosi che avete utilizzato? Grazie mille per la risposta in anticipo.
Ciao, qui ho scritto la procedura con tutte le info che hai chiesto!

https://psiconauti.net/forum/viewtopic.php?f=28&t=26539

:drink:
Grazie mille darò una letta appena posso. :mrgreen:
Interessato a tutto.

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