La prima volta

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Dikra_1
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La prima volta

Messaggio da Dikra_1 » sab ago 22, 2020 12:47 pm

Sperando che questo documento possa essere utile a chi non ha ancora attraversato le famose porte della percezione, sia per i lati positivi ma anche per le situazioni che si possono evitare per chi è un novellino come me.

Sostanza: 1p-lsd
Quantità: 100μg
Peso corporeo: 65kg × 177cm
Setting: Museo/Mare/Metro.

Il Prima
È da un po' che raccolgo quello che si può sapere, studiare o scartare dal mondo della psichedelia e ho più o meno trascorso così gli anni seguenti fino al giorno di questa mia prima assunzione. Nonostante l'ampia conoscenza della sostanza in questione, sapevo che stavo per immergermi in sensazioni mai provate prima e già questo bastava a farmi partire.

ESPERIENZA
Museo
Pago il biglietto del museo, e mentre io faccio irruzione nel cortile, la sostanza fa irruzione dentro di me. :roll:
L'idea è quella di fare il giro del museo facendomi guidare dalla sostanza, quindi prima di avventurarmi del tutto attendo la salita passando in rassegna agli stemmi antichi sulle mura intorno alle pareti del cortile iniziale, una dopo l'altra, facendomi ispirare a dovere.

Leccarmi le labbra diventa strano, e la sensazione delle mascelle che si contraggono diventa marcata, ma è una sensazione che non mi accompagnerà.
L'udito è completamente rapito dal suono del mio respiro, che sembra ripetersi attraverso una bombola d'ossigeno sotto la superficie dell'acqua. Sento l'atmosfera più lenta e pesante, mentre il corpo inizia a fremere di un'energia incontenibile.
Il tour inizia all'aperto con i giardini esterni che danno su un panorama alto, marittimo e importante. Il sole è sgargiante, la saturazione dei colori e della luce è al massimo, i colori dei fiori variegati mi portano in una dimensione-pastello che mi fa piombare prepotentemente nell'atmosfera di "Midsommar", un horror luminoso e colorato che penso possa piacervi.

Da qui in poi, la mia attenzione si sposta da una cosa e subito dopo alla prossima cosa, e tra una cosa e l'altra non c'è assolutamente niente.

Arrivo in un ampio chiosco delineato da quattro grandi mura così bianche da accecarmi, con al centro un pozzo e un piccolo cimitero circondato da teschi alla mia destra. Il cielo si macchia di ombre violacee sempre più grandi. Rapito da quella pace onirica, mi sento libero di fermarmi per restare ad osservare il posto da un angolo all'ombra. Non c'è nessuno. Solo il silenzio rotto da qualche fruscio nell'erba bassa, il profumo dei raggi del sole schiantati contro le mura riscaldate, la superficie liscia e polverosa del pilastro che mi regge sotto il palmo della mano destra.

Le indicazioni mi portano in una sala pazzesca. Simile a un corridoio gigante. Il pavimento è a scacchi neri e giallastro, lucido, e temo di potermici perdere. C'è un silenzio innaturale e ora mi sento abbracciato e protetto dal legno circostante e dal cambio di luce; molto più scura rispetto a quella esterna, e dai colori caldi. Ci sono un paio di quadri sulle pareti laterali, e in uno di quelli, gli effetti esplodono. Qui ho vissuto l'apice della distorsione sensoriale visiva.
Non so dire di quale quadro si trattasse, ma ritrae una donna dagli occhi chiari che ti guarda intensamente, quasi di profilo. Ricordo bene che se guardavo nell'occhio sinistro avevo le visuals più assurde, mentre se provavo a guardare in un altro punto del quadro queste diminuivano; quindi sono rimasto sull'occhio speciale e, ragazzi, ringrazio ancora il cielo per il fatto che fossimo tutti costretti ad indossare la mascherina, perché avevo le labbra spalancate in un sorriso enorme e potevo sentirmi libero di farlo. Da quell'occhio si espandevano i colori più assurdi e più intensi. Il quadro, nella sua interezza insieme al muro nero oscillavano di moltissimo, minacciando di cadere verso il basso o di spiccare il volo verso l'alto, verso destra e sinistra. Qui mi pongo delle domande assurde, ma nulla di profondo: mi chiedo come sia possibile che ciò che sto vedendo si stia muovendo così tanto se in realtà mantengo gli occhi sempre nello stesso punto. Sono gli occhi a muoversi per seguire quel movimento, o sono immobili?
La donna si sovrappone a tantissime altre donne di tantissimi altri colori e, difficile da spiegare, ma ogni forma, fascio, luce, ombra o colore che il quadro sprigiona, sono forme di pensiero che si posano su delle zone emotive e personali elevatissime; quelle luci e quei colori intensi hanno un senso logico benefico, significano letteralmente qualcosa di bellissimo e io lo capisco, ma la forma è diversa anni luce da quella del linguaggio/pensiero umano. Sono senza difese. Ogni volta che capisco il significato di un fascio, forma o colore, scappa un sussurro di risata gioiosa (sempre con la bocca spalancata, a livello di paralisi) perché associo quel fascio, forma e colore a un significato straordinario.
Il volto della donna muta e non diventa mai più bella, solo più brutta, inquietante e contorta e mi stupisce che non riesca a spaventarmi: il naso scende verso il basso coprendo la bocca e porta giù con sé anche gli occhi e le sopracciglia sembrando arrabbiata e cattiva, poi stupita e sconvolta, poi divertita o amareggiata.

Il museo ha continuato a regalarmi altre visioni interessanti: un presepe gigantesco protetto da un vetro, lo sfondo curvato a forma di semicerchio che si illumina dal blu all'azzurro al fucsia e poi al viola e no, non era la fattanza. Ma la cosa ancora più forte del presepe è questo gruppetto di angeli che, dall'alto e in una diagonale, scendono verso il basso a chiocciola, legati a dei fili invisibili. Non me la sono goduta a dovere perché c'era solo una panca di fronte ed è arrivata una coppietta carina, quindi ho liberato il posto.
Poi c'è stato un mini labirinto di vetrate brulicanti di statuine realistiche e un po' contorte, tutte sotto una luce arancio. Far passare sotto il mio sguardo attento e curioso ogni singola faccetta di quelle statuine mi ha inchiodato di stupore.

Quando arrivo al capolinea, penso di fare un altro giro veloce per vedere se ho qualche differenza di percezione, o qualcosa del genere.
Noto questo balcone che prima avevo ignorato, c'è un po' di gente e la cosa mi fa sentire un po' in ansia, spero che nessuno mi parli, ma ci vado comunque. Lo spazio della panca in pietra che da sul panorama è libero. Accendo lì una sigaretta tenendo lo sguardo rivolto verso il mare, qualche sorso d'acqua, ignoro le persone dietro di me. Una donna si affaccia, a un pollice di distanza dalla mia spalla sinistra. Restiamo impalati, poi si avvicina un'amica e le chiede gingillando:"a cosa pensi?" "Non penso. Mi piace osservare le forme, i colori, le sfumature..." ha risposto, nemmeno fosse stata la voce fuori campo ad accompagnare ciò che stavo vivendo.
Una volta fuori dal museo, mi accorgo che l'unica differenza di percezione è stata quella temporale: il primo giro sembrava essere durato 4 ore, il secondo 7 minuti, nonostante la pausa sigaretta.

Metro
L'effetto è ancora vivido fisicamente, un misto tra frenesia e rilassamento tangibile. Devo subito crearmi un altro programma, intanto raggiungo la metro senza drammi. L'atmosfera onirica mi accompagna, soprattutto al binario. Le luci degli sponsor accanto alle panchine sono intense ma rilassanti, come quelle delle fiamme di un camino. Le persone e i suoni sono uno sfondo variegato.
Prendo il mio posto, testa allo schienale. Di fronte a me, sulla parete dall'altra parte dei binari, giace l'insegna gigantesca di una coppia felice al mare. Nello sguardo di lei, vivo l'esperienza simile a quella vissuta nello sguardo della donna del quadro, ma un pelo meno intenso.

Mi rendo conto di essere vicino al mare, uno dei porti della mia città diventa la prossima meta. Faccio un tuffo, ho pensato, perché no?
Nella metro chiudo gli occhi e li riapro ad ogni fermata per controllare dove sono. Ad occhi chiusi ho qualche visuals, i colori poco intensi ma le forme chiare, simili a fuochi d'artificio e bolle di sapone e ad accompagnarle una sensazione di benessere fisico che potrebbe ricordare quella dell'orgasmo.

Mare
Ci metto un po' a decidere lo scoglio sul quale accamparmi, poi nascondo per bene le mie cose denudandomi per metà. Una volta in acqua, la visione (reale, sono sicuro) di un mozzicone di sigaretta galleggiante mi impedisce di immergermi con la testa per il senso di ribrezzo; quindi sono in acqua ma non sono bagnato completamente, ed è come se per questa ragione io non possa davvero sentire l'acqua sul corpo. A livello visivo mi sento come se fossi in un liquido molto più denso dell'acqua, le piccole onde hanno dei riflessi d'alluminio, sembrano tanti CD capovolti e impazziti. Quando faccio per tornare all'asciutto inizio a tastare a vuoto già dai 5 metri di distanza dagli scogli, per evitare di battere contro uno scoglio-sorpresa invisibile.
Sono vicino, mi tengo con la mano sinistra su uno scoglio sommerso ruvido e oleoso. Prevedo la direzione della corrente del mare, prima una leggera spinta in avanti, poi mi tira all'indietro. In questo frangente vengo trascinato molto in basso, così tanto che l'acqua ha scoperto la facciata alta e scura di uno scoglio di fronte a me del quale un secondo fa potevo vedere soltanto la punta. Mi è sembrato improvvisamente altissimo.
Il suono del boato alienico delle onde che in quell'attimo rimbalza negli incavi degli scogli, come se deglutisse. Quel prepotente risucchio mi ha preparato allo spintone in avanti che ne sarebbe derivato, e un secondo prima ho scelto gli scogli sui quali sarei saltato.
L'onda mi ha portato proprio fino a lì, si è ritirata solo dopo che ho saldato per bene le piante dei piedi sulla piattaforma rocciosa e asciutta, lasciandomi con la sensazione di non aver fatto alcuno sforzo, che mi è bastato lasciarmici portare, sintonizzare i movimenti. Ho riso, sentendomi un mix tra Venere e Poseidone.

Da qui, si presenta l'altra faccia della medaglia.
Mentre cerco la posizione giusta per rilassarmi, sento salire a galla un'ansia che conosco e che minaccia di essere più forte del solito. Punto gli occhi sulle nuvole, tentando di farmi distrarre da qualche ultima visual, il cielo si chiude in un biancore soffice, accecandomi per un secondo.
Sugli altri scogli ci sono altre persone e la situazione è tranquilla, ma è terribile immaginare che qualcuno di loro possa rivolgermi la parola, ho una paura del giudizio smisurata. I pensieri velocissimi, si muovono dalla mia incapacità di interagire con loro data la situazione, ai problemi personali irrisolti, alle insicurezze.
Qui avrei disperatamente voluto essere in compagnia, non dico che magari le pippe non ci sarebbero nemmeno state, ma quanto meno sono sicuro che sarebbe stato più facile. Il bad è rimasto fino a quando sono andato a letto. La cosa più brutta è stato il viaggio di ritorno per casa. In totale paranoia.
È sempre meglio avere qualcuno, o avere un posto tranquillo, sicuro, familiare e personale se proprio l'intenzione è quella di vivere l'esperienza in solitudine. Questo lo sapevo, ma non avevo preso troppo in considerazione l'impegnativo e scomodissimo viaggio del ritorno. Non avendo ancora una macchina, ha richiesto 1h a piedi perché nella zona in cui vivo i mezzi sono una leggenda, e il bad mi ha impedito di chiamare chiunque.

Tutto sommato il giorno dopo mi sono svegliato perfettamente normale, ed ero felice di poter ricordare i più bei passaggi di questa mia prima esperienza nel mondo degli psichedelici. Sono soddisfatto della ricchezza e varietà di sensazioni/emozioni provate, ma se c'è una cosa che mi aspettavo e che non ho provato è l'introspezione profonda, il viaggio interiore. Per questo adesso sposto l'asticella verso la DMT o i funghi sacri, per quando verrà il momento, ecco, evitando situazioni scomode o potenzialmente pericolose.

Alla prossima. :chitarra:


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DM Tripson
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Re: La prima volta

Messaggio da DM Tripson » sab ago 22, 2020 4:26 pm

@Dikra_1 grazie per il racconto, bello, interessante e ben narrato! :)
DM Tripson è uno scrittore italiano che ama i Funghi Magici.
Come usarli? Leggi qui: https://amzn.to/3kshUvI
Come preparare e integrare un viaggio psichedelico? Leggi qui: https://amzn.to/3EHkbvo
Blog: https://shroomcircle.com

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Re: La prima volta

Messaggio da Dikra_1 » sab ago 22, 2020 4:57 pm

DM Tripson ha scritto:
sab ago 22, 2020 4:26 pm
@Dikra_1 grazie per il racconto, bello, interessante e ben narrato! :)
Grazie! :)

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Pregiudicato
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Re: La prima volta

Messaggio da Pregiudicato » sab ago 22, 2020 9:38 pm

Ottima stesura molto piacevole da leggere che come sempre mi ha fatto brillare gli occhi.
Ecco perché questo forum non morirà mai (a discapito di quello che perduro a dire).
Bacioni e buon viaggio nell’infinità della mente.

Ps non ho ancora finito le Porte della percezione (lo so, sono una brutta persona), mi hai conferito l’entusiasmo necessario per continuare la lettura, grazie 😊.

Dikra_1
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Re: La prima volta

Messaggio da Dikra_1 » dom ago 23, 2020 1:27 am

Pregiudicato ha scritto:
sab ago 22, 2020 9:38 pm
Ottima stesura molto piacevole da leggere che come sempre mi ha fatto brillare gli occhi.
Ecco perché questo forum non morirà mai (a discapito di quello che perduro a dire).
Bacioni e buon viaggio nell’infinità della mente.

Ps non ho ancora finito le Porte della percezione (lo so, sono una brutta persona), mi hai conferito l’entusiasmo necessario per continuare la lettura, grazie 😊.
Ne sono felice!
Vai tranquillo comunque, lo sto leggendo anche io. :oops:
Grazie a te :D

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Fohat
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Re: La prima volta

Messaggio da Fohat » dom ago 23, 2020 3:36 pm

Dikra_1 ha scritto:
sab ago 22, 2020 12:47 pm
La donna si sovrappone a tantissime altre donne di tantissimi altri colori e, difficile da spiegare, ma ogni forma, fascio, luce, ombra o colore che il quadro sprigiona, sono forme di pensiero che si posano su delle zone emotive e personali elevatissime; quelle luci e quei colori intensi hanno un senso logico benefico, significano letteralmente qualcosa di bellissimo e io lo capisco, ma la forma è diversa anni luce da quella del linguaggio/pensiero umano.
Sei (QUASI, ma d'altra parte del tutto è impossibile) riuscito a descrivere una delle cose che ho sempre trovato più ostiche da comunicare, complimenti!
Gran bel report per una prima volta.

100ug sono tantini per iniziare, ma data la tua preparazione era decisamente fattibile. Magari la prossima volta stai almeno con un amico, che lo faccia con te o meno, non tanto per la protezione quanto per la complicità che si crea se è l'amico giusto, e ti aiuta a impedire ogni ansia.
Già il fatto che tu sia passato dal museo alla metro fino al mare in pieno picco non è cosa da poco.
In generale quando senti quell'ansia che purtroppo nasce dalla formale illegalità di quello che stai facendo, cerca di non guardare le persone intorno. Distenditi e fingi di dormire se puoi, almeno non hai timore che possano rivolgerti la parola. Respira profondamente e pensa a chi sei, al fatto che non stai facendo niente di male e non hai niente di cui vergognarti o sentirti colpevole. Anzi, se il tuo approccio è corretto, probabilmente lo stai facendo per conoscere e eventualmente cambiare te stesso, quindi stai facendo qualcosa, direi, di nobile per te e per la comunità umana in cui vivi: cercare di diventare una persona migliore e più completa.


Poi una cosa riguardo alla sostanza: dmt e funghi li trovo migliori per l'introspezione, ma per differenze sottili. L'introspezione non è solo, letteralmente, DENTRO, ma può derivare anche dall'indagine della mente durante la comunicazione con gli altri e altre azioni esterne.
LSD (e dimili) è più indicato per questa versione più empatica e varia dell'introspezione, mentre le triptamine (anche per la minore durata) si prestano a viaggi anche totalmente da fermi e ad occhi chiusi.
Ad ogni modo non pensare che i lisergamidi abbiano un potenziale minore in senso instrospettivo. Prova a progettare un'esperienza meno itinerante, più raccolta, e vedrai ;)
poi la prima esperienza è normalissimo che sia euforica e in parte "superficiale". In fondo all'inizio senti il bisogno di esplorare le varie forme dell'esperienza piuttosto che concentrarti solo su una.

Buon percorso.

PS: IN TRIP CON LA MASCHERINA = EROE :asd:
"Non esiste un'esperienza psichedelica, ma esiste ciò che noi integriamo di essa."
Tutto ciò che scrivo è inventato o sognato.

Dikra_1
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Iscritto il: gio ago 20, 2020 11:14 am

Re: La prima volta

Messaggio da Dikra_1 » lun ago 24, 2020 2:43 pm

Fohat ha scritto:
dom ago 23, 2020 3:36 pm
Dikra_1 ha scritto:
sab ago 22, 2020 12:47 pm
La donna si sovrappone a tantissime altre donne di tantissimi altri colori e, difficile da spiegare, ma ogni forma, fascio, luce, ombra o colore che il quadro sprigiona, sono forme di pensiero che si posano su delle zone emotive e personali elevatissime; quelle luci e quei colori intensi hanno un senso logico benefico, significano letteralmente qualcosa di bellissimo e io lo capisco, ma la forma è diversa anni luce da quella del linguaggio/pensiero umano.
Sei (QUASI, ma d'altra parte del tutto è impossibile) riuscito a descrivere una delle cose che ho sempre trovato più ostiche da comunicare, complimenti!
Gran bel report per una prima volta.

100ug sono tantini per iniziare, ma data la tua preparazione era decisamente fattibile. Magari la prossima volta stai almeno con un amico, che lo faccia con te o meno, non tanto per la protezione quanto per la complicità che si crea se è l'amico giusto, e ti aiuta a impedire ogni ansia.
Già il fatto che tu sia passato dal museo alla metro fino al mare in pieno picco non è cosa da poco.
In generale quando senti quell'ansia che purtroppo nasce dalla formale illegalità di quello che stai facendo, cerca di non guardare le persone intorno. Distenditi e fingi di dormire se puoi, almeno non hai timore che possano rivolgerti la parola. Respira profondamente e pensa a chi sei, al fatto che non stai facendo niente di male e non hai niente di cui vergognarti o sentirti colpevole. Anzi, se il tuo approccio è corretto, probabilmente lo stai facendo per conoscere e eventualmente cambiare te stesso, quindi stai facendo qualcosa, direi, di nobile per te e per la comunità umana in cui vivi: cercare di diventare una persona migliore e più completa.


Poi una cosa riguardo alla sostanza: dmt e funghi li trovo migliori per l'introspezione, ma per differenze sottili. L'introspezione non è solo, letteralmente, DENTRO, ma può derivare anche dall'indagine della mente durante la comunicazione con gli altri e altre azioni esterne.
LSD (e dimili) è più indicato per questa versione più empatica e varia dell'introspezione, mentre le triptamine (anche per la minore durata) si prestano a viaggi anche totalmente da fermi e ad occhi chiusi.
Ad ogni modo non pensare che i lisergamidi abbiano un potenziale minore in senso instrospettivo. Prova a progettare un'esperienza meno itinerante, più raccolta, e vedrai ;)
poi la prima esperienza è normalissimo che sia euforica e in parte "superficiale". In fondo all'inizio senti il bisogno di esplorare le varie forme dell'esperienza piuttosto che concentrarti solo su una.

Buon percorso.

PS: IN TRIP CON LA MASCHERINA = EROE :asd:
Grazie davvero per le parole, i consigli e le delucidazioni.
Ti dirò: per la giornata così fisica e intensa e per la mia tendenza a compensare in generale ogni cosa, quando immagino la seconda esperienza spero nell'opposto della prima, e mi vedo fermo e magari bendato!
Forse quando avrò arricchito il bagaglio con qualche esperienza triptaminica ad occhi chiusi, dopo sarà anche più probabile introspettirmi attraverso l'esterno, come hai detto, con LSD o simili maggiormente rispetto alla mia prima volta. Tutto da vedere

PS: AHAHAH all'inizio non avevo neanche lontanamente considerato l'utilità della mascherina in questo senso, poi mi sono sentito super riconoscente a ritrovarmela sulla faccia!

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