Il risveglio della Terra

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apeiron
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Il risveglio della Terra

Messaggio da apeiron » dom apr 01, 2018 11:39 am

Un mio amico, Riccardo, ha uno splendido casale in Umbria: colline, oliveti, vigneti, bosco e una casa bella e accogliente: probabilmente uno dei posti migliori per godere delle meraviglie della Natura. A Gennaio avevo fatto provare lì per la prima volta l’LSD a Riccardo e Alessandro, in un viaggio magnifico. In confronto a quanto vissuto tra Giovedì e Venerdì, però, l’esperienza precedente appare piuttosto come una piacevole scampagnata.

Partiamo Giovedì e stavolta viene con noi Lorenzo, che non ha mai provato l’acido pur essendo una di quelle persone dotata per natura di molte energie lisergiche: ero sicuro che avrebbe saputo gestire alla perfezione e godersi la sua esperienza. Arrivati nel viale di casa, l’imprevisto: dall’anteriore della mia cara vecchia auto si sente un colpo fortissimo e le marce non riescono più ad entrare. In un attimo tutti i progetti del trip sembrano vacillare, a tratti quasi svanire, e già nel nostro pensiero la magnifica esperienza veniva sostituita con noiosi giri e telefonate al meccanico, ma per fortuna le cose vanno diversamente e anzi la rottura del semiasse è stata provvidenziale, un vero e proprio regalo da parte del destino. Un anziano zio di Riccardo prende a cuore il nostro inconveniente e mobilita con una rapidità eccezionale e nonostante il giorno festivo il meccanico del paese: la macchina verrà portata via la mattina del Venerdì, senza recarci alcun disturbo.

Comincia un bel pomeriggio in campagna: passeggiamo nella terra, accendiamo il camino, chiacchieriamo amichevolmente, tutte cose estremamente piacevoli. Si gira una canna. Mi accosto allo spinello con un po’ di apprensione: è una sostanza che, a casa o in città, tende spesso a farmi scivolare nella paranoia e non farmi godere il momento. Stavolta è diverso: l’energia dell’erba si fonde con la mia psiche in un modo estremamente piacevole e dopo poco ci ritroviamo tutti “in trip”, non so se per l’ambiente o se per il ricordo del passato viaggio. Comincio a fissare i fiori, a godere della natura, e quando ci incontriamo tra di noi ci accorgiamo che stiamo tutti vivendo qualcosa di molto forte. La sera ci raggiungono degli amici di Riccardo del paese, che già conoscevo: si mangia, si chiacchiera, si sta bene, si fuma un altro po’ davanti al camino acceso senza esagerare. Riccardo propone di uscire per godere del chiarore della Luna piena e, nonostante il freddo e l’umido, ci mettiamo a sedere sul prato. L’atmosfera comincia a riempirsi di una certa profondità e mi fa venire una fortissima voglia di prendere l’acido; comincio ad esporre la mia idea agli altri, Lorenzo si convince subito e dopo poco il sorriso compare anche sul volto di Alessandro. Gli amici del paese vanno via e rientriamo a casa. Riccardo non si sente molto bene, ha mal di stomaco e preferisce andare a dormire. Restiamo noi tre, davanti al camino. Decidiamo di far scendere per bene l’erba, “schimicando” un po’ prima di gettarci tra le braccia di Lucy. Droppiamo alle 2 di notte, in modo di poter godere dell’alba e non avere problemi il giorno dopo a gestire i problemi dell’auto. Passiamo una bella ora davanti al camino, che arde in modo meraviglioso, e molto dolcemente Lucy fa la sua comparsa: il fuoco diventa sempre più bello e nitido. Mi alzo per andare a prendere un ceppo da mettere nel camino e riconosco la prima fase della salita. Propongo agli altri di metterci a dipingere con gli acquarelli che ho portato e ci mettiamo tutti e tre sul tavolo, cominciando un grande viaggio tra pennellate e colori; l’atmosfera si fa sempre più viva, mettiamo della musica, godiamo della nobiltà e perfezione della terza sinfonia di Beethoven. L’acido ha ormai rapito totalmente le nostre menti, disegniamo tantissimo, ogni tanto parliamo, il tempo è un concetto superato: le cose accadono, non si capisce se sono passate, presenti, future; siamo rapiti da un’agitazione febbrile nel dipingere, non possiamo fermarci e cominciamo a sostituire i pennelli con altri oggetti, come cicche di sigarette. Lorenzo e Alessandro ne vogliono ancora, e si prendono altri 75ug a testa in modo di stare tutti a 150ug. Dopo diversi dipinti, immersi in musica e arte, e mentre tutto assumeva significati sempre più profondi, usciamo. La notte è immensa, rischiarata dalla luna e incredibilmente accogliente. Camminiamo sull’erba umida, incespicando sui rami e sdraiandoci in qualche strana posizione sul prato. Siamo in uno stato d’animo magnifico, godiamo di ogni cosa, dei contorni degli alberi illuminati dalla Luna, della morbidezza del prato, delle nostre parole; ci spostiamo sotto un albero e leggiamo qualche passo dello Zarathustra di Nietzsche; restiamo in totale contemplazione a lungo. Le nostre anime fanno parte dello stesso pensiero, ci sentiamo una cosa unica, sappiamo cosa l’altro pensa e comunichiamo verbalmente e non verbalmente in perfetta armonia. Improvvisamente, notiamo come il cielo si faccia sempre più chiaro. Il blu cambia continuamente di tonalità, vira lentamente verso l’azzurro, mentre il mondo piano si riempie di luce e centinaia di uccelli e insetti si risvegliano dalla notte. Sappiamo tutti che quello è il momento in cui ognuno vuole stare da solo con se stesso e così ci separiamo. Comincio a camminare tra le viti, in momenti estatici; mi siedo e mi lascio inebriare dal sorgere della vita: il canto degli uccelli è sempre più intenso, cominciano a spuntare come lanterne dal terreno magnifici fiori: gialli, arancioni, piccoli fiorellini blu e bianchi, altri più grandi. Mi metto a camminare mentre il cielo si fa sempre più azzurro e in lontananza appare la grande massa infuocata dell’alba; esploro per momenti interminabili la terra, tocco gli alberi, mi meraviglio di tutto, di ogni piccolo spettacolo della natura che rinasce nella primavera accogliente. Scopro come ogni cosa parli con le altre, come vi sia una così fitta rete di comunicazione, come questo grande organismo viva e pulsi in modo così magnifico. Ad un certo punto guardo dentro ai miei pensieri: sono quasi spaventato dall’accorgermi di come la mente sia andata oltre a tutto, abbia superato ogni limite e ragioni in modo totalmente assurdo: ogni concetto è trasceso, il tempo è svanito, l’esistenza superata in una forma così diversa; sono momenti mentali impossibili da spiegare, che ricordo appena, ma di una potenza incredibile, oltre ogni possibilità umana, oltre la materia; la psiche è attivissima, i ragionamenti si susseguono velocissimi e silenziosi, mentre tutto intorno a me muta e armoniosamente si distorce in fantastici giochi di flussi e avvolgimenti. I confini dell’ego sono trascesi, la natura è viva, ora mi sento in lei, ora la osservo da fuori e sono entrambi sentimenti fortissimi. Ci rincontriamo nel giorno ormai vivo, Alessandro dice “è da troppo tempo che mi meraviglio per tutto!” ci salutiamo felici e ognuno comincia “il suo trip”: Alessandro prende la chitarra e comincia a fondersi con il ritmo delle sue mani che la usano come tamburo; Lorenzo scopre il suo corpo, il tatto e cerca di carpire il più possibile dall’esperienza; io girovago tra i campi, osservo ogni singolo essere vivente, ogni forma, ogni gioco di luce, ogni colore; ora mi siedo e mi perdo nella distesa dei campi in uno stato trascendentale ora ascolto la sinfonia degli uccelli, osservo il loro armonioso destreggiarsi nell’aria e giocare sopra di me, cerco di comunicare con loro, emetto qualche verso, poi ricomincio a camminare tra gli alberi e in mezzo ai fiori. Ogni tanto ci incontriamo in casa, poi usciamo, sorridiamo quando ci incontriamo in momenti davvero empatici; nel frattempo si sveglia Rick e nonostante la casa messa piuttosto male è felicissimo e si prende 37,5ug. Alessandro esce da casa a passeggiare nel bosco con le cuffie, io e Lorenzo parliamo, lui mi chiede tante cose e io gli fornisco sempre risposte molto profonde. Mi metto a dipingere con gli acquerelli in mezzo al prato, il tempo passa, sono ormai le 10 di mattina. La sensazione della discesa è molto piacevole, con momenti di lucidità e momenti in cui continuo a godere di ogni cosa nel giorno che si accende sempre di più. Sappiamo tutti di aver vissuto e di vivere ancora qualcosa di totalizzante, di stravolgente per le nostre vite e condividiamo tutti quell’aria di profondità e di consapevolezza. Il giorno passa bene, allegro, con sporadici momenti di trip, il mio pensiero è inebriato, riempito di significati e cerca di capire quei momenti di totale follia che ho citato un po’ sopra, quando ero seduto e osservavo il mio pensiero essere andato oltre ogni limite, a fondo nell’assurdità dell’esistenza, superando anche le “forme a priori”. Arriva la sera, ci raggiungono gli amici e, dopo cena, decidiamo di fumare. Io, Alessandro e Lorenzo abbiamo un momento bellissimo: cominciamo a parlare e ci comunichiamo a lungo cose profondissime vissute in trip, ci rendiamo conto del fortissimo legame ormai creatosi tra noi, e proseguiamo per ore in discorsi che da fuori sembrano frutto di menti completamente folli, io vengo definito “lo psiconauta”; mi fa molto strano sentirmi in un altro mondo rispetto ai pensieri e alle parole di chi non consoce la magia dell’acido. Dopo la conversazione ho momenti di pensiero fortissimi, stavolta verbali e che purtroppo non ricordo, ma estremamente potenti. Mi metto a disegnare ed “escono” cose e figure pur senza controllare minimamente la mano. Trippiamo, gli amici vanno via, trippiamo anche con Riccardo che invece ha avuto con il suo quartino un trip estremamente introspettivo e importante per la sua crescita interiore. Ci sentiamo cresciuti, sconvolti e pieni di tante cose che metabolizzeremo lentamente, nei giorni a venire e anche un po’ spaventati dall’incredibile immensità di pensiero e di vita che ci si è dipanata di fronte in questa notte, notte in cui ognuno di noi ha sperimentato intere esistenze umane.

Ci siamo risvegliati con il mondo, abbiamo assaporato ogni aspetto dell’incanto della rinascita della vita, e anche noi siamo ormai rinati insieme al giorno, riempiti di gioia e significati, pronti a vivere le meraviglie della vita in modo ancora più intenso.
Buon viaggio :)


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Sonoio
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Re: Il risveglio della Terra

Messaggio da Sonoio » dom apr 01, 2018 2:23 pm

Che bel rapporto di un trip che ovviosamente è una della specie indimenticabile, apeiron !
apeiron ha scritto:
dom apr 01, 2018 11:39 am
Ci sentiamo cresciuti, sconvolti e pieni di tante cose che metabolizzeremo lentamente, nei giorni a venire e anche un po’ spaventati dall’incredibile immensità di pensiero e di vita che ci si è dipanata di fronte in questa notte, notte in cui ognuno di noi ha sperimentato intere esistenze umane.
A volte io "metabolizzo" adesso delle cose che originano in trip che ho fatto decenni fa. Davvero, ogni parola giusta.
Ma io sono uno che si interessa dello subconscio più o meno da bambino. Tempo prima che saprei cose sia il subconscio :lol:
Leggendo un pò anche tra le righe si vede bene, che era un trip che non avviene ogni giorno. Cura la piantina, frutterà sicuramente !
Saluti
Sheriff John Brown always hated me; for what I don't know; anytime I plant a seed, he said kill it before it grows; I shot the sherriff ... - Bob Marley
Tutto quello che vi racconto è già passato da almeno dieci anni.

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tombong
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Re: Il risveglio della Terra

Messaggio da tombong » dom apr 01, 2018 9:10 pm

Mi ricorda tantissimo la mia prima volta con i funghetti! Soprattutto per quanto riguarda il sentimento di rinascita e sconvolgimento
How many of you people know you're alive?

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