Sciogliersi nell'occhio dell'altro e vedersi?

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apeiron
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Sciogliersi nell'occhio dell'altro e vedersi?

Messaggio da apeiron » mar apr 03, 2018 12:22 pm

Ciao a tutti,
nonostante dopo la fortissima esperienza di venerdì avrei preferito stare senza LSD per un po', per le vacanze di pasqua mi ha raggiunto mio cugino, che vive lontano e con cui ci vediamo poche volte all'anno: abbiamo un bellissimo legame, e siamo compagni di canne fin dalle primissime volte. Domenica siamo andati nella nostra casa al mare, e alle 2.30 di notte abbiamo droppato, io 150ug e lui 100ug (aveva provato 50ug a natale), dopo aver fumato un paio di canne insieme a suo fratello di 17 anni. Lucy è salita mentre stavamo tutti e tre sul letto a sentire musica, ma purtroppo per mio cugino è cominciata quasi in bad: suo fratello, Giorgio, stava male per le canne, tremava, rideva ed è stato male finché non è riuscito a vomitare, mentre Alberto si rigirava nelle coperte preso dal panico. Per fortuna la situazione si è risolta velocemente anche perché mi sono accorto di essere un ottimo sitter anche in pieno "high". Non starò qui a raccontare tutti i dettagli classici dell'esperienza ma un paio di cose su cui vorrei confrontarmi con voi.
Per la prima volta, nonostante la quindicina di esperienze fatte, ho provato quella che credo sia una sensazione tipica dell'LSD: lo "scioglimento". È successo la prima volta mentre stavo appoggiato ad una porta in una stanza insieme ad Alberto: i suoni si sono rallentati e sono diventato tutt'uno con la stanza, incapace di percepire il mio corpo e di capire dove effettivamente fossi. Dopo questo primo scioglimento mi sono sdraiato sul letto, mentre mio cugino era sdraiato su un altro letto, immediatamente a fianco del mio e posizionato qualche centimetro più in alto. Ad un certo punto mi sono sciolto di nuovo ma stavolta fisso sul volto di mio cugino, vedendolo solo a metà a causa di roba in mezzo (credo cuscino). L'immagine era strana: era il suo volto ma ero sicuro di vedere anche parti del mio fuse nel suo. Abbiamo cominciato a parlare ed eravamo sicuri di vedere la stessa identica immagine; anche lui diceva di sentirsi fuori dal corpo e il dialogo tipico consisteva in "Chi sei? -Alberto -Dove sei? Sul letto -E dove sei rispetto a me? Boh" Ad un certo punto abbiamo detto "siamo la stessa persona!", ed effettivamente non avevamo modo di capire le nostre posizioni, non sentivamo i corpi e ci sentivamo fusi in un'unica entità galleggiante chi sa dove.
Nonostante la potenza di un'esperienza simile, non è tanto questo che mi ha fatto riflettere, quanto un'intuizione avuta in quel momento, in cui credevo di aver scoperto qualcosa di molto importante (mentre Alberto diceva che sentiva di "condividere lo stesso atomo"). Mi sono accorto che ci fissavamo negli occhi, e in particolare che avevamo "spiralato e zoomato" dentro l'occhio dell'altro; ho pensato quindi che stavamo mischiando l'immagine vista normalmente con quella riflessa nella pupilla stradilatata dell'altro, e via all'infinito fino a confondere la percezione perdendosi nel gioco infinito dei riflessi. In questo modo effettivamente saremmo riusciti a vedere la stessa cosa, o perlomeno un miscuglio molto simile, che avrebbe giustificato tanto il vedere il suo volto mescolato al mio, tanto l'affermare di entrambi di vedere la stessa strana cosa. A questo ho aggiunto che sarebbe successo qualcosa di potente perché avremmo visto nell'occhio dell'altro tanto parti della sua anima quanto parti della propria riflessa nella pupilla altrui, e questo avrebbe accentuato la sensazione di comunione della persona. Ho tentato poi un "esperimento scientifico" prendendo un foglio di carta e disegnando chiedendo ad Alberto se riuscisse a vedere quello che vedevo io ma l'esito è incerto, non ci si capiva nulla, diceva di si ma secondo me non ha visto un bel niente.
Ora, mi sono accorto che in acido si crede a tante cavolate e la cosa spesso mi spaventa, troppe volte ho paura di riempirmi la testa non di "verità" ma semplicemente di "idiozie", cose che magari sono ottimi spunti artistici ma realisticamente sono semplicemente sbagliate. Alcune cose si, sono vere, sono percezioni, intuizioni particolari, sentimenti magari letti solo su libri e finalmente vissuti davvero ma cose di questo tipo, soprattutto con pretesa di scientificità mi lasciano molto in dubbio. La prova è che ad un certo punto siamo andati nella stanza di Giorgio e pensavamo di comunicare attraverso i suoi sogni, cosa molto suggestiva (e compatibile con il sentirsi in un mondo "altro" e spirituale rispetto all'ordinario) ma in verità (o perlomeno, nella verità del mondo ordinario) parlavamo normalmente attraverso l'aria.
Secondo voi però, l'idea di fissarsi negli occhi e di cogliere qualcosa nel riflesso delle pupille è possibile? Vi è successo qualcosa di simile? In trip la mente diventa potentissima, non tralascia nulla, e non mi meraviglierei se riuscisse a recuperare informazioni anche da un qualcosa di così piccolo. Inoltre, se la spiegazione ottica non regge, avete provato qualcosa di spirituale fissando lo sguardo altrui in trip? Ad esempio poco dopo (o meglio, boh, dal momento che siamo stati in loop per un po') mi sono alzato e ci siamo accorti di condividere le distorsioni visive fissandoci negli occhi, e ad esempio io mi sentivo un gigante distorto verso l'alto insieme con la stanza mentre lui mi vedeva come un gigante dal basso del letto (ma forse questo è normale se le distanze si allungano in entrambi i versi).
L'esperienza è continuata molto intensa, soprattutto quando, mentre lui era steso sul letto, sono andato in giardino e mi sono fuso con la natura, immerso nel canto degli uccelli e squagliato nel cespuglio di fronte a me a cui poi sono seguiti pensieri molto intensi su tantissimi argomenti. Consiglio anche di fare attenzione ad accendere la TV e lasciarla sull'effetto neve (era una di quelle a tubo catodico), l'esperienza per me è stata bella forte e non si riuscivo a staccare lo sguardo, si formavano mine un po' minacciose e strani sfaciolamenti catodici :lol:
Per il resto siamo stati molto bene, e sicuramente abbiamo rafforzato ancora di più il nostro legame, ci siamo sostenuti a vicenda e scambiati molte riflessioni, specie quando abbiamo fumato una canna sdraiati sul selciato.
Per finire un paio di cose divertenti :mrgreen:
Ogni tanto entravo nella stanza di Giorgio, che penso di aver tormentato nel sonno dicendogli cose molto strane mentre dormiva (cose tipo "sono nel tuo sogno", "vedo le tue connessioni neuronali" e cose ancora più pazze che non ricordo), e ad un certo punto ho detto a mio cugino che c'era cattivo odore. Lui entra, scappa e va in bagno a vomitare :lol: poi abbiamo discusso troppo su quanto giorgetto facesse schifo :lol:
Dopo la canna, ma ancora prima dell'alba siamo usciti nel paese deserto. Alberto si era avvolto un telo da mare a mo di mantello in modo parecchio assurdo, mentre io avevo i capelli di un demone. Facciamo qualche passo e vediamo una persona che scende dalla via principale. Ci guardiamo: siamo entrambi piuttosto minacciosi, specie lui grosso e con il pancione, siamo sporchi e puzziamo. Lui mi dice "facciamo proprio schifo" e io ripeto "e già facciamo veramente schifo" e lo ripetiamo un paio di volte a voce un po' più alta. Il tipo, che intanto ci aveva superati, si gira verso di noi. Lo fissiamo da due angoli diversi; gira un paio di volte la testa, guarda per terra come se avesse una cosa tra i piedi, sputa e fugge via spedito :lol: :lol: :lol: penso che gli abbiamo traumatizzato l'esistenza, avrà pensato di aver visto due spiriti :axe:
E niente, non sto a dire quanto tutto ci sia apparso magnifico dopo l'alba: la magnifica giornata primaverile, i fiori, il cielo, il mare... davvero fantastico tutto. Anche due mie amiche che ho incontrato mentre sentivo Beethoven in cuffia mi sono sembrate "magnifici fiori di campo", mentre una delle due mi l'ho sempre considerata un po' una cozza :mrgreen:
A presto!

PS: mi dispiace per il tono "razionalizzante" della cosa degli occhi, che spegne molto la magia del momento: non sono un freddo calcolatore, però mi sono reso conto che la razionalità è molto utile come strumento da usare per evitare di ritrovarsi nel magico mondo di Syd dopo due assunzioni. Crescere interiormente. conoscere aspetti nuovi della realtà, apprezzare le cose, imparare a vedere il mondo e la vita da nuove angolazioni è un conto; mettersi a credere di volare sinceramente no. Un conto è credere a cose "sovraumane" e quello si può anche fare, è il regno dell'assurdo e dell'ignoto e ogni cosa alla fine è valida; per le considerazioni materiali sulla realtà ordinaria (e si, magari anche illusoria, ma nel piccolo sottostante a certe leggi meccaniche) il metodo scientifico va più che bene.


PsySpoks
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Re: Sciogliersi nell'occhio dell'altro e vedersi?

Messaggio da PsySpoks » lun apr 09, 2018 5:20 pm

A me e al mio migliore amico è successa una cosa molto simile in trip.

Anche noi abbiamo un rapporto molto forte e siamo molto uniti. In quel momento eravamo in pieno picco e stavamo sulle poltrone, uno di fronte all'altro a viaggiare e fissarci. Io pensavo che gli voglio un sacco di bene, solo che provavo una sensazione strana perchè non riuscivo a dirlo a parole, non riuscivo a esprimermi, uno dei miei problemi d'insicurezza.
Ad un certo punto lui rompe il silenzio e dice "noi due ci vogliamo un sacco di bene". E' stato molto strano perchè pensavamo la stessa identica cosa nello stesso identico momento ed è come se avessimo comunicato ma non verbalmente.
apeiron ha scritto:
mar apr 03, 2018 12:22 pm
Ad un certo punto mi sono sciolto di nuovo ma stavolta fisso sul volto di mio cugino, vedendolo solo a metà a causa di roba in mezzo (credo cuscino). L'immagine era strana: era il suo volto ma ero sicuro di vedere anche parti del mio fuse nel suo.
Lui successivamente mi disse che aveva visto il suo viso sul mio, ed era come se ci fossimo fusi insieme.

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