Forse avrei potuto imparare di più
Inviato: mer lug 11, 2018 1:28 am
Ciao a tutti,
oggi ho preso per la terza volta (anche se la prima quasi non conta, 0,5g) una dose di psylocibe cubensis varietà thai da me autoprodotti, il peso esatto è incerto, tra 1,5 e 2 grammi.
Assumo intorno alle 13:20, stomaco vuoto
volevo fare una scampagnata con un mio amico per godere della bellezza della natura, l'appuntamento era alle 15, per cui ho dovuto aspettarlo da solo in una stradina di periferia.
Bellissima giornata, calda ma non insopportabile
Gli effetti non tardano molto ad arrivare e dopo mezzora già percepisco qualcosa.
Ho riso molto, ridevo perchè le mie allucinazioni mi sembravano buffe, l'asfalto che respirava prendeva vita mi divertiva, la percezione del mio ego così diversa e "strana" mi divertiva (mi sentivo mio padre, mio zio, ero loro, non mi percepivo più me stesso)
Alle 14:44 raggiungo il picco, tutto era vivo e colorato, i bordi delle nuvole sembravano dei ricami di pizzo
Da qui inizia la stupefazione: stavo sententendo nelle cuffie un pezzo di Simon e Gurfunkel, dal sound folk, chittarra acustica e voce, molto semplice. A un certo punto non credevo alle mie orecchie: la voce era diventata lontana, astrale, sentivo un forte riverbero. Delle allucinazioni uditive che mi hanno meravigliato immensamente. Una canzone folk suonava alle mie orecchie come un pezzo psichedelico.
Verso le 15 ero andato all'appuntamento con il mio amico
Ricordo una sensazione di gratitudine ed immensa beatitudine, ricordo che nella mia testa scorrevano delle preghiere ad un entità non meglio definita, le parole venivano fuori spontanee, quasi come se arrivassero dal mio subconscio.
Il calore del sole sulla mia pelle era qualcosa di magico e meraviglioso, una sensazione di calore bellissima.
Sentivo il mio corpo diverso, sproporzionato, la testa enorme il resto piccolo. Il viso era strano, avevo la sensazione che ne mancasse una parte, sembrava di avere solo metà occhiali, così toccavo l'altra metà per farli materializzare.
Incontro il mio amico, non gli dico quasi nulla, solo frasi del tipo:"Non riesco a crederci, non riesco a spiegarmi"
Riesco a dirgli dei funghi solo dopo una decina di minuti.
Ci incamminiamo, ricordo che mi sembrava di stare sempre nello stesso posto, di star girando in tondo. Conoscevo la strada e spesso mi sono fermato dicendo:"Siamo ancora qui?" Mi sembrava di aver percorso chilometri, ma erano al massimo 100-200 metri. Continua la sensazione di stupefazione e incredulità.
La mano nella mia tasca sembrava chiudersi a spirale e la chiave che tenevo in mano sembrava di gomma, elastica.
Verso le 16 comincia la discesa e noi siamo ancora in cammino, qui continuano le stesse sensazioni pocanzi descritte solo un po' attenuate.
Il mio intento era arrivare in un bel posto nella natura per godersi l'effetto, ma avevo calcolato male i tempi, così una volta arrivati a destinazione l'effetto era ormai al suo pedice.
Non ero più euforico, non ridacchiavo più, ero diventato estremamente serio, stavo bene, non ero triste, solo serio, sovrappensiero
Verso le 16:45 lasciamo la strada e cominciamo a camminare sulla terra.
Calpestare la biodiversità vegetale era strano: il suono che producevano suonava nelle mie orecchie come un torrente di montagna, come lo scorrere dell'acqua.
Ero stato quasi sempre in silenzio, finchè non ci siamo seduti, verso le 17 ed io, ormai quasi lucido ho preso a chiacchierare un po'. Ho mangiato una pesca
Per le due ore successive non rimase che una maggiore brillantezza dei colori ed un senso di leggera spossatezza.
L'esperienza per quanto forte e piacevole mi ha lasciat un senso di incompiutezza, come se le sensazioni di meraviglia, stupore e beatitudine si fossero perse per strada, lasciandomi solo vaghi ricordi. Infatti c'è stato di più di ciò che ho scritto, ma molte cose credo di averle semplicemente dimenticate.
oggi ho preso per la terza volta (anche se la prima quasi non conta, 0,5g) una dose di psylocibe cubensis varietà thai da me autoprodotti, il peso esatto è incerto, tra 1,5 e 2 grammi.
Assumo intorno alle 13:20, stomaco vuoto
volevo fare una scampagnata con un mio amico per godere della bellezza della natura, l'appuntamento era alle 15, per cui ho dovuto aspettarlo da solo in una stradina di periferia.
Bellissima giornata, calda ma non insopportabile
Gli effetti non tardano molto ad arrivare e dopo mezzora già percepisco qualcosa.
Ho riso molto, ridevo perchè le mie allucinazioni mi sembravano buffe, l'asfalto che respirava prendeva vita mi divertiva, la percezione del mio ego così diversa e "strana" mi divertiva (mi sentivo mio padre, mio zio, ero loro, non mi percepivo più me stesso)
Alle 14:44 raggiungo il picco, tutto era vivo e colorato, i bordi delle nuvole sembravano dei ricami di pizzo
Da qui inizia la stupefazione: stavo sententendo nelle cuffie un pezzo di Simon e Gurfunkel, dal sound folk, chittarra acustica e voce, molto semplice. A un certo punto non credevo alle mie orecchie: la voce era diventata lontana, astrale, sentivo un forte riverbero. Delle allucinazioni uditive che mi hanno meravigliato immensamente. Una canzone folk suonava alle mie orecchie come un pezzo psichedelico.
Verso le 15 ero andato all'appuntamento con il mio amico
Ricordo una sensazione di gratitudine ed immensa beatitudine, ricordo che nella mia testa scorrevano delle preghiere ad un entità non meglio definita, le parole venivano fuori spontanee, quasi come se arrivassero dal mio subconscio.
Il calore del sole sulla mia pelle era qualcosa di magico e meraviglioso, una sensazione di calore bellissima.
Sentivo il mio corpo diverso, sproporzionato, la testa enorme il resto piccolo. Il viso era strano, avevo la sensazione che ne mancasse una parte, sembrava di avere solo metà occhiali, così toccavo l'altra metà per farli materializzare.
Incontro il mio amico, non gli dico quasi nulla, solo frasi del tipo:"Non riesco a crederci, non riesco a spiegarmi"
Riesco a dirgli dei funghi solo dopo una decina di minuti.
Ci incamminiamo, ricordo che mi sembrava di stare sempre nello stesso posto, di star girando in tondo. Conoscevo la strada e spesso mi sono fermato dicendo:"Siamo ancora qui?" Mi sembrava di aver percorso chilometri, ma erano al massimo 100-200 metri. Continua la sensazione di stupefazione e incredulità.
La mano nella mia tasca sembrava chiudersi a spirale e la chiave che tenevo in mano sembrava di gomma, elastica.
Verso le 16 comincia la discesa e noi siamo ancora in cammino, qui continuano le stesse sensazioni pocanzi descritte solo un po' attenuate.
Il mio intento era arrivare in un bel posto nella natura per godersi l'effetto, ma avevo calcolato male i tempi, così una volta arrivati a destinazione l'effetto era ormai al suo pedice.
Non ero più euforico, non ridacchiavo più, ero diventato estremamente serio, stavo bene, non ero triste, solo serio, sovrappensiero
Verso le 16:45 lasciamo la strada e cominciamo a camminare sulla terra.
Calpestare la biodiversità vegetale era strano: il suono che producevano suonava nelle mie orecchie come un torrente di montagna, come lo scorrere dell'acqua.
Ero stato quasi sempre in silenzio, finchè non ci siamo seduti, verso le 17 ed io, ormai quasi lucido ho preso a chiacchierare un po'. Ho mangiato una pesca
Per le due ore successive non rimase che una maggiore brillantezza dei colori ed un senso di leggera spossatezza.
L'esperienza per quanto forte e piacevole mi ha lasciat un senso di incompiutezza, come se le sensazioni di meraviglia, stupore e beatitudine si fossero perse per strada, lasciandomi solo vaghi ricordi. Infatti c'è stato di più di ciò che ho scritto, ma molte cose credo di averle semplicemente dimenticate.