Exp. Tartufi Allucinogeni - "New Eyes"

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grub
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Exp. Tartufi Allucinogeni - "New Eyes"

Messaggio da grub » mar ago 07, 2018 7:59 pm

L’unico vero viaggio di scoperta, l’unica fontana di eterna giovinezza, non consiste nel visitare terre esotiche ma bensì a possedere nuovi occhi, ad osservare l’universo attraverso lo sguardo di un altro, o centinaia di altri, ad ammirare le centinaia di universi che ciascuno di essi ammira, che ognuno di essi è…

Marcel Proust
Questa esperienza è avvenuta all’incirca tre settimane fa. Si tratta della seconda volta che provavo i tartufi allucinogeni, ma la prima volta avevo assunto solamente pochi grammi per capire gli effetti. Un grazie a tutti coloro che decideranno di leggerla per intero, ci ho messo mezzo pomeriggio a scriverla, per questo è un tantino lunga :roll:

Finalmente è arrivato il giorno in cui avrei sperimentato seriamente gli effetti dei tartufi allucinogeni. Sono passati appena tre giorni dalla mia scorsa assunzione, sono consapevole della possibile tolleranza acquisita ma è un’occasione unica per poter restare a casa da solo una serata intera.

Alle 19 decido di tirare fuori la mia bustina di “Everlast Dragons Dynamite”, una versione disidratata e polverizzata di un tartufo allucinogeno discretamente potente (o almeno così veniva pubblicizzato).
Volevo prendere 7.5gr tutti insieme, ma alla fine mi sono accontentato di prenderne 5gr a stomaco vuoto. Il motivo è dovuto al gusto sgradevole che dapprima mi ha fatto salire un senso di nausea, poi con il passare dei minuti la nausea si è fatta sempre più forte, a tratti quasi a farmi salire i conati di vomito. Mi sono presto reso conto che se avessi mangiato subito i restanti 2.5gr avrei rischiato di espellere quanto ingerito. Ho così optato per assumerli più tardi se e quando la nausea sarebbe sparita.

Dopo 30 minuti passati al computer inizio a sentire i primi effetti, molto leggeri, di stordimento e pesantezza nei pensieri. Lo stomaco tornava a farsi sentire prepotente al punto da farmi agitare e muovere nel tentativo di calmarmi. Inizio ad avere caldo e sudare freddo. Sono nervoso, temo di arrivare al punto di vomitare. Nel tentativo di evitarlo decido di uscire sul balcone a prendere un po’ d’aria fresca. Il tentativo funziona ma solo momentaneamente. Non appena rientrato torna a farsi sentire il malessere. Provo a coricarmi sul letto. Cerco di calmarmi, a questo punto lo sconforto deriva più da me che non voglio stare male piuttosto che dalla sensazione fisica in se. Tengo a mente gli esercizi di respirazione e inizio a rallentare la frequenza polmonare e cardiaca. E funziona.

Da qui in poi l’esperienza, che in primis era negativa, si trasformerà in un vero e proprio sogno.

Gli effetti salgono di colpo, mentre ero di nuovo al computer. Me ne accorgo per i pensieri che si facevano sempre più profondi.
Durante il primo viaggio “di prova” con 2.5gr mi ricordo che la cosa più bella dell’esperienza era sentire delle canzoni e lasciarsi trasportare dalle emozioni che ne scaturivano. Ora in questo viaggio le mie aspettative erano ancora più alte, eppure non so per quale motivo le canzoni non erano più così stupende e armoniche come la volta prima. Per fortuna questo solo all'inizio.

Ma qui le cose iniziano a farsi un po confuse… so per certo che il trip inizia con “Light my fire” dei Doors.



Da qui è tutto un tripudio di pensieri e stati di delirio accompagnati da una voglia di muoversi e vivere appieno ciò che mi circondava. Durante l’esperienza, nei momenti di lucidità, provavo a raccontare la mia esperienza sulla chat del forum. Ho voluto trascrivermi alcune frasi, ma temo di averle mescolate con quelle del mio primo trip. E siccome ho ricordi un po’ confusi riguardo all’ordine degli eventi vi cito tutto per evitare di perdermi qualcosa.

“Raga che viaggioni mentali. chiudere gli occhi, restare a meditare in posizione buddista, pronunciare l'om. e poi viaggiare, capire come funzionano le nostre paure,come ci eccitano allo stesso tempo, come le ricerchiamo per quella scarica di adrenalina. in fondo vivamo tutta la vita in balia di stati alterati, tutta la vita schiavi della chimica che anima il nostro cervello. ma siamo talmente immersi in quel mondo che non ce ne rendiamo conto...
e che goduria svuotarsi da tutte quelle cose e trovare anche solo per un sussurro la pace dell'anima. una visione lontana di come deve apparire il nirvana. e poi ridestarsi con gli assoli di "Stairway to heaven". che gioia...”




Nel frattempo mi rendo conto che fuori da casa mia sta piovendo. Una pioggia leggera che bagna tutto ma non fa rumore. E’ arrivata la mia occasione di vivere appieno l’esperienza dai tartufi, è arrivata l’ora di godere del mondo che mi circondava.

Esco fuori, è ancora luminoso. Il cielo è una coltre di nuvole grigie a tinte chiaroscure. C’è una leggera brezza fredda, si sente l’odore della pioggia. Osservo il paesaggio intono a me con rinnovato stupore, uno spettacolo dai toni cupi e spenti eppure bellissimo e luminoso al mio sguardo indagatore. Vedo il corrimano in pietra. Vedo chiaramente i dettagli dei minuscoli licheni che vi crescono sopra, completamente bagnati dalla pioggia che si posa, estremamente vivaci nei colori. “E questi da quant’è che sono qui? Non ci avevo mai fatto caso” pensai. Allungo la mano, tocco l’acqua. La lascio scorrere, la sensazione è stupenda, come se toccassi un davanzale bagnato per la prima volta in vita mia. Ora che ci penso è da tanto che non lo faccio… da una vita in effetti. Una sensazione di benessere e stupore costante mi pervade.
Rientro in casa, torno al computer.

“Uao raga, e poi ti ritrovi a pensare del tempo che passa, sotto le note e i suoni di "Us and Them" dei Pink Floid.”



“Sembrava ieri che ero un bambino e facevo tutte quelle cose che adesso non faccio più. mi stupivo di tutto, vedevo tutto sotto un'altra prospettiva. Il mondo era un posto bellissimo e io che lo guardavo dal mio recinto, dal mio nido, non vedevo l'ora di crescere per viverlo appieno. Quand'è che le cose sono cambiate? Quando è avvenuto quel passaggio da prima ad ora? E parte nelle casse "Welcome to the machine". E il tempo passa, e io lo sfioro.”



A questo punto ricordo qualcuno in chat rispondere a questa mia ultima frase con “Già, quand’è che le cose sono cambiate?”. Inizia un discorso riguardo al passato, una discorso che esce dal cuore ma che non ho avuto la premura di salvare. I suoi toni sono malinconici, si scusa pure per quanto scrive, temendo che tale divagare potesse rovinarmi l’esperienza (grazie, se stai leggendo).

Ma come avrebbe potuto? In quel momento ero appena di ritorno da un altro viaggio mentale. Steso sul letto, riaprii gli occhi e tornai al computer da cui mi ero allontanato pocanzi. Nessuna tristezza al mondo avrebbe potuto sfiorarmi, mi stavo allontanando sempre di più con i pensieri da ciò che rappresentava il mio io.

“In verità stavo contemplando sulle infinite possibilità che ci regala l'io
Ho chiuso gli occhi, ho chiesto a mia madre di mostrarmi la via per l'universo che io non riuscivo a vedere. a quel punto ho visto un fiore di loto. e i suoi petali che si sovrapponevano rappresentavano le infinite realtà o possibilità che ci regala l'universo
E al centro vi ero io, in contemplazione. tutto partiva da me.
Come se le possibilità sono tutte davanti a noi in qualunque momento, sta a noi scegliere quale varcare, quale strada seguire, quale direzione scegliere, le scelte di vita in pratica
e parte "Hey you" dei pink floid, manco a farlo apposta”




“Mi rendo sempre più conto che alla fine, il viaggio psichedelico ce lo scegliamo più di quanto immaginiamo. Non siamo in balia di ciò che vediamo, è il subconscio più profondo, sono i nostri desideri inespressi che reclamano di uscire fuori da una breccia che tu stesso hai aperto”

Ho davvero vissuto tutto questo in un momento ad occhi chiusi? Se così fosse, dovevo indulgere ulteriormente in questa pratica. Dovevo farlo ora.

Badate bene che quanto finora accaduto corrisponde a semplici sensazioni fisiche, stati mentali o giri di pensiero. Mio malgrado non sono riuscito ad avere alcun tipo di visual.
Tranne forse in un’occasione, avvenuta di li a poco.

Sdraiato sul letto ad occhi chiusi, senza un motivo apparente inizio dapprima a pensare, poi a vedere uno scheletro di essere umano. Era animato e godeva di vita propria. Dovessi fare un esempio sarebbe quanto di più simile al Jack o’ Lantern di Tim Burton, ma meno spaventoso perchè di proporzioni umane. Anzi ad essere sincero lo trovavo dannatamente divertente. Inizia a dialogare ed esordisce con un “Non capisci? Io sono te e tu sei me perché questo è quello che sarai in futuro, che tutti saranno in futuro”, il tutto con un’enfasi e un carattere da meritarsi a pieno titolo un ruolo alla “Puck” in una commedia di Shakespeare. Ripetevo le sue frasi, i suoi monologhi diventavano i miei e arrivavo a interpretazioni degne dell’Otello (Essere o non Essere). Era chiaro che quel personaggio era un’estensione del mio carattere, probabilmente il mio lato più estroverso (ci tengo a precisare che in passato sono stato attore di teatro a livello amatoriale).

Mi sentivo elettrizzato. Ancora in preda ai miei deliri da protagonista mi alzo, vado in bagno, torno al computer

“Sono andato in bagno, davanti allo specchio mi sono fatto un discorso motivazionale e ho visto che ho gli occhi alla Cheshire (lo stregatto di Alice nel paese delle meraviglie). Sembrava che mi parlasse tutta un'altra persona. E "Californication" passa nelle casse”



Erano già passate diverse ore. La notte era calata, la pioggia era cessata. Sento che è arrivato in momento di un altro fuoriporta.

Esco da casa, faccio il giro intorno cercando di non farmi vedere o sentire dai vicini. Mi avvicino al prato. In lontananza sento il gracidare delle rane. L’aria era carica di umidità. Il caldo del giorno era ormai cessato. Si stava da dio. Guardo l’acqua che corre dalla grondaia, allungo la mano, la tocco estasiato. Mi sporgo sotto le piante e sento le gocce cadermi sul viso, bagnarmi le spalle e i capelli. E’ una doccia naturale che bagna in profondità il mio corpo, fino a lavare il cuore e l’anima. Cammino a piedi scalzi nell’erba bagnata, faccio un bel giro, poi inizio a ballare in tondo attorno ad una pianta. Sento l’energia scorrere dentro di me attraverso le piante dei piedi. E’ medicina dello spirito. Guardo il mio cane che mi aveva seguito, desidero fortemente un contatto, così lo stringo forte tra le braccia e sento le endorfine che mi attraversano il corpo. Lo ringrazio per essermi amico.

Dopo una buona mezzora passata fuori casa decido di rientrare e scrivere le ultime righe

“Me ne sono tornato dopo un bel giro nel prato a piedi scalzi nell'erba bagnata dalla pioggia della sera. Bellissimo. Un po di Gorillaz e poi Metallica, "Nothing else matters". Eh già, nient'altro conta...”



A questo punto il trip stava iniziando a calare, e sarebbe cessato di li a un paio d’ore. Ma non feci nient’altro che rilassarmi a guardare qualche filmato su Youtube e ascoltare altra musica.

Cosa mi ha lasciato questa esperienza? Non molto a parte la voglia di rifarla. Eppure ogni tanto mi trovo ad accorgermi di dettagli che prima non avrei visto. O più semplicemente mi sforzo di osservare con maggior cura quello che mi circonda. Ho capito che tutto può essere apprezzato come la prima volta se non si danno le cose per scontate e ci si prende il tempo di viverle appieno con tutti i sensi, nel presente. Ho capito che a volte per essere felici basta poco, come reimparare a guardare il mondo con gli occhi di un bambino.

Una piccola nota aggiuntiva (Non ho voluto includerla nel racconto perché non mi piace rovinare la narrazione con qualcosa di così poco simbolico e profondo, ma devo assolutamente scriverlo per completezza).
Ad un certo punto durante il trip, mi sono lasciato coinvolgere dai sensi e ho voluto scoprire l’effetto di un orgasmo sotto effetto di Tartufi.
Ok, dico solo che è una delle cose più intense e piacevoli che ho provato in tutta la vita (legato alla sfera sessuale). Però avevo la mente offuscata e ricordo ben poco, a parte avere la certezza delle sensazioni provate.
Alla fine, il viaggio psichedelico ce lo scegliamo più di quanto immaginiamo. Non siamo in balia di ciò che vediamo, è il subconscio più profondo, sono i nostri desideri inespressi che reclamano di uscire fuori da una breccia che noi stessi abbiamo aperto


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Mishima
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Re: Exp. Tartufi Allucinogeni - "New Eyes"

Messaggio da Mishima » mar ago 07, 2018 8:45 pm

Bel report!

PS - noto che la musica va peggiorando con il proseguimento del trip :asd:

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grub
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Re: Exp. Tartufi Allucinogeni - "New Eyes"

Messaggio da grub » mar ago 07, 2018 8:58 pm

Mishima ha scritto:
mar ago 07, 2018 8:45 pm
Bel report!

PS - noto che la musica va peggiorando con il proseguimento del trip :asd:
:lol: sarà che mi stava scendendo
Alla fine, il viaggio psichedelico ce lo scegliamo più di quanto immaginiamo. Non siamo in balia di ciò che vediamo, è il subconscio più profondo, sono i nostri desideri inespressi che reclamano di uscire fuori da una breccia che noi stessi abbiamo aperto

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tombong
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Re: Exp. Tartufi Allucinogeni - "New Eyes"

Messaggio da tombong » mer ago 08, 2018 11:33 am

Bellissima esperienza!
L'ansia e l'agitazione iniziali le provo sempre anch'io nonostante ormai abbia abbastanza esperienza con la psilocibina.
E poi il ritorno all'infanzia, al fanciulletto scherzoso che eravamo... È un'emozione che provo ogni volta e che mi riprometto di conservare anche dopo il viaggio, ma purtroppo col tempo problemi e pensieri vari finiscono per spazzare via quella sensazione e non riesci più a ritrovarla facilmente...
I funghetti sono grandi amici :)
How many of you people know you're alive?

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