ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI

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legambedibukowski
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ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI

Messaggio da legambedibukowski » lun nov 12, 2018 6:27 pm

lui dice che dopo che vi siete profondamente interessati all'ayahuasca e avete letto tutto quello che riuscite a trovare dentro e fuori questo forum, potete leggere questo:


CAPITOLO PRIMO

"da anni sento parlare di ayahuasca e negli ultimi due ho cominciato ad interessarmene più vivamente. negli ultimi mesi ho studiato tutto ciò che sono riuscito a trovare sul web, ho provato a consultarmi con amici con cui assumo sostanze, ma dato il loro scarso interesse ho deciso di proseguire gli studi da solo, finché qualche settimana fa ho acquistato alcuni ingredienti. non l'avevo mai assunta, né cucinata prima. ecco com'è andata.



PARTE TECNICA PREPARAZIONE:

50 gr di banisteriopsis caapi e 10 gr di mimosa hostilis (entrambe shredded).

DOMENICA 4: ho frullato (sì, col frullatore elettrico) separatamente le due radici. le ho messe in due piccole insalatiere in freezer per un paio d'ore. dopodiché le ho tirate fuori, ho preso due pentole grandi d'acciaio e riposto all'interno rispettivamente le due piante. ho riempito d'acqua, non facendo un calcolo litri/grammi, semplicemente TANTA acqua. tipo fra i 5 e i 10 litri (un po' di più nella caapi che nella mimosa). ho acceso i fuochi e aggiunto uno "scherzo" di succo di limone, appena una spruzzata di quello comprato. ho fatto bollire forte la caapi per 3 ore abbondanti e sobbollire (una bolla qua e là o nessuna bolla) la mimosa per 3 ore abbondanti. ho preso due posatini di lino abbastanza "larghi di maglie" e ho filtrato in due barattoli strizzando parecchio. ovviamente il liquido della caapi era molto meno di quello della mimosa (anche se c'era più acqua nella pentola della caapi), per via delle differenti intensità di cottura. i barattoli col liquido sono andati in frigo. i solidi rimasti nei posatini li ho recuperati con pazienza e messi in due piccole insalatiere in freezer.

LUNEDÌ 5: ho rimesso i solidi congelati nelle rispettive pentole (ognuna col suo mestolo di legno assegnato) e di nuovo ho riempito d'acqua come il primo giorno. ho fatto bollire forte la caapi per 3 ore abbondanti e sobbollire la mimosa per 3 ore abbondanti. durante la cottura ho nuovamente aggiunto lo "scherzo" di limone e spostato un cucchiaino di radice solida di caapi nella pentola della mimosa per acidificare ancora un po'. ho preso i due posatini e ho filtrato in due barattoli strizzando parecchio. i barattoli col liquido sono andati in frigo. i solidi rimasti nei posatini li ho messi in due piccole insalatiere in freezer.

MARTEDÌ 6: ho rimesso i solidi congelati nelle rispettive pentole (ognuna col suo mestolo di legno assegnato) e di nuovo ho riempito d'acqua come i giorni precedenti. ho fatto bollire forte la caapi per 3 ore abbondanti e sobbollire la mimosa per 3 ore abbondanti. durante la cottura ho nuovamente aggiunto lo "scherzo" di limone e spostato un ulteriore cucchiaino di radice solida di caapi nella pentola della mimosa. ho preso i due posatini e ho filtrato in due barattoli strizzando parecchio. i barattoli col liquido sono andati in frigo. i solidi rimasti nei posatini li ho messi in due piccole insalatiere in freezer.

MERCOLEDÌ 7: ecco qui potrei aver fatto una quarta bollitura ma non ricordo.

VENERDÌ 9: la sera ho fatto le prime ore di riduzione. potrebbero essere state 2, 3 o 4. avevo molto liquido alla fine delle bolliture, quindi una prima parte della riduzione la devo aver fatta nelle pentole stesse col fuoco al minimo, dopodiché ho spostato i liquidi in pentolini più piccoli (uno di vetro e uno d'acciaio...comunque non d'alluminio) per continuare la riduzione a bagnomaria.

SABATO 10: ho ripreso l'infinita riduzione, che suddivisa in due giorni è durata un totale di 10 ore circa, per arrivare ad ottenere due mezzi bicchieri di roba. alle ore 16.00 ho assunto la caapi, avvertendone il lieve torpore nell'arco di una ventina di minuti. alle 16.30 ho assunto 3/5 di mimosa, cominciando a sentirne i primi effetti estranianti più o meno nello stesso arco di tempo. approssimativamente il picco è durato un'ora, la parte "leggera" un'altra ora. dunque, alle 19.00 ho assunto i restanti 2/5 di mimosa, giusto sullo scemare quasi totale degli effetti precedenti. piacevole risalita, meno "cattiva" della prima, della durata totale di circa un'oretta. diciamo che per le otto e mezzo era finito tutto.

DOMENICA 11: ho provato a fare la "slavata" alla @Benway, ma ottenendo solo un lievissimo intorpidimento e vaga confusione dei sensi (reale, no placebo).


PARTE EMPIRICA-ESPERIENZIALE-SPIRITUALPSICHEDELICA
(comprensiva ahimé di lunga introduzione)

ho avuto molte discussioni con la mia ragazza riguardo gli psichedelici e le droghe in genere. dopo 3 o 4 esperienze con lsd nei miei primi vent'anni, a 24 mi sono messo con lei, la quale mi ha detto che era l'ora che io ci dessi un taglio con "quella roba". io mi sono detto che era ok, che non avevo avuto particolari rivelazioni dalla sostanza (voglio dire, sì, percezioni alterate ed amplificate flusso di pensieri e creatività...ma tutto vissuto in maniera abbastanza ricreativa) e che quindi ne potevo fare a meno. dico però a mio fratello di nascosto di drogarmi almeno una volta ancora a mia insaputa entro i miei trent'anni. passano SEI anni, e per i miei 30 mio fratello e i miei amici mi rapiscono per portarmi ovviamente ad amsterdam, ma nessuno parla di droghe. notare che andiamo IN MACCHINA (perché i miei amici sono idioti) e quindi con DUE macchine, impiegando tutta la prima giornata a viaggiare. la seconda è un po' "turistica", ovvero si fuma di tutto e a caso trascinandosi da un posto all'altro. su 8 persone, il penultimo giorno in 4 decidiamo che ci va di prendere i funghi e così battesimo con gli atlantis: dico battesimo perché ciò che ho provato in quel contesto non c'entrava niente con quello che avevo provato diverse volte con l'lsd. è stata una vera e propria rivelazione, un'epifania.
l'accordo con i miei amici era che la mia ragazza non doveva sapere niente. la mia idea (quella decisione presa a 24 anni) era quella di di drogarmi un'ultima volta, vedere un paio di draghi viola e tornarmene a casa pronto per entrare nell'età adulta dei 30. ora so bene che quello che a vent'anni puoi pensare dei trenta è una marea nera di cazzate.
l'esperienza è stata talmente importante che appena tornato a casa sono stato io a dirlo direttamente alla mia ragazza: ci avevo rimuginato tutto il tempo e avevo capito che non potevo non dirle niente. prima reazione: mi fa un po' il culo ma diciamo col sorriso (scoprirò in seguito che semplicemente non aveva avuto il tempo di metabolizzare). passano giorni/settimane. seconda reazione: incazzatura. terza reazione: cazzi neri. poi le prime comprensioni, spesso accompagnate da subitanei passi indietro, generando così incazzature anche mie, and so on. sono passati quasi due anni e nel frattempo con mio fratello e altri due amici abbiamo creato questo piccolo gruppo di psiconauti, che vanno alla ricerca, coltivano, etc.
FATTO STA che qualche settimana fa mi decido ad attraversare la città per recarmi presso l'unico posto che poteva avere gli ingredienti che mi servivano, approfittando di un buco del lavoro. e incredibile, appena uscito incrocio la mia ragazza che per qualche motivo ha finito di lavorare prima, scoprendo che un suo collega le ha appena regalato...un legnetto di palo santo.
reduce dalla lettura di "considerazioni su un ciclo di changa" mi esalto e viene fuori il motivo per cui IO mi trovo dall'altra parte della città. e così cominciamo a parlare e si prospetta l'ennesima discussione delle ultime che sono comunque piuttosto calme e ci troviamo abbastanza. senonché...io le spiego che voglio fare da solo. allora lei cambia la sua prospettiva e di colpo non solo mi dice che va bene, ma che mi farà lei da sitter. io rimango stupito, ma prendo e porto a casa.
qualche giorno dopo comincia la cottura.

DOMENICA 4: mentre cucino voglio fare una sorta di percorso musicale autobiografico di gioventù. sono uno un po' all'antica e mi piacciono i cosiddetti "supporti fisici". mi rendo conto che in casa mia l'unico che funziona in questo momento è il giradischi, così mi ritornano in mente i miei 18 anni quando ne ebbi uno per la prima volta, ereditato da mio padre. frugo tra i vinili e gli album che trovo sono più o meno gli stessi di allora. decido quindi un ordine in cui andare e comincio col mettere su "four way street" di csn&y (per i fissati: nell'arco della settimana seguono "made in the shade" degli stones, "tarkus" elp, "inagaddadavida" iron butterfly, "maiden japan" dei maiden, "bat out of hell" meat loaf per chiudere con "tubular bells")

LUNEDÌ 5: a pranzo mangio pochino. il pomeriggio vado avanti a cuocere e dischi. su consiglio, cospargo la sala di palosanto (grazie amore) e alla sera ho una cena che non posso rimandare, quindi sono "costretto" a mangiare spaghetti pomodoro e ricotta, polpettone fritto e vino. non mi arrendo, riprenderò domani.

MARTEDÌ 6: al mattino cucinare e dischi. palosanto ovunque. a pranzo l'ultimo alimento fuoriluogo: una di quelle specie di merenda-yogurt con sopra la roba rossa. alla sera comincia la durezza: pollo all'acqua e insalata.

MERCOLEDÌ 7: cottura, dischi, palosanto. è l'ultimo giorno che assumo caffè.

GIOVEDÌ 8: giornata della vera tempra dello spirito. io e mio fratello dobbiamo andare a suonare a roma, pernottare lì e rincasare il giorno dopo. a lui non ho ancora detto niente, non ne ho avuta occasione. viene in mio "soccorso" un mal di testa con possibile influenza, e più o meno riesco a usarlo come scusa tutta la sera per non bere quei vini meravigliosi, non mangiare quei piatti che so che mi sognerò la notte, vai avanti forza. insalata portata da casa.

VENERDÌ 9: comincio a realizzare che ci siamo quasi, è il giorno dopo. la sera comincio la riduzione con il penultimo disco "bat out of hell", che mi mette di ottimo umore. la dieta rimane invariata: tutto ciò che ho mangiato da martedì sera a...ad oggi ora che ci penso, si divide fra petto di pollo (cotto con acqua, niente olio), petto di tacchino (idem), foglie di lattuga con pochissimo olio crudo e poco sale, scalogno crudo da aggiungere alla suddetta, mele, carote (UNA), mozzarella light (UNA). forse quando avrò finito di scrivere tutto questo mangerò la mia seconda carota.

SABATO 10: time has come. mi sveglio di buon'ora (per il sabato mattina di un musicista...le dieci) e rimetto a posto tutto ciò che mi urta in casa, lavo e spazzo quel che si può mentre la riduzione va avanti. digiuno totale. riesumo tutte le cazzate "etniche" che avevo in camera da ragazzo e cospargo la mia grande sala di questi oggetti mentre la ragazza dorme. quando si sveglia, prendo tutte le coperte spesse che ho, circa 7-8, e le stendo al centro della stanza. palosanto a tuono. incenso rain forest direttamente dagli anni zero. candele. verso le 16 sono pronto per la caapi. la mia ragazza mi dice che starà in camera e al limite ogni tanto passerà a vedere come sto, tipo per fare la pipì. le consiglio di guardarsi un film con le cuffie. ci baciamo e salutiamo. bevo la liana e metto su finalmente il primo lato di tubular bells usandolo come intervallo tra caapi e mimosa. accendo una sigaretta.

alle 16.30 dunque bevo i primi 6gr circa di mimosa. la guardo e mi chiedo se lo sto facendo davvero, e cos'è che sto facendo. manda giù, è quel che cercavi. passano dieci minuti nel silenzio, forse un quarto d'ora e comincio ad avvertire un...qualcosa, niente di che, semplicemente un qualcosa. mi alzo e comincio a guardarmi intorno per vedere se la realtà cambia. per qualche motivo sono leggermente più nervoso e voglio vedere gli ultimi minuti di luce del giorno, quindi apro la porta di camera e dico alla ragazza che vado fuori in giardino (sì, sono un trentunenne con giardino...neanche io l'avrei mai detto) a fumare una sigaretta. lei mi chiede se sto bene, io dico di sì. mi aggiro fuori, cercando di capire se quello che vedo è normale, uguale, più o meno, insomma se è diverso dal solito. capiamoci, ho fatto tutto da solo e non l'ho mai assunta prima, intanto non avevo un termine di paragone, e poi non riuscivo a capire se si trattasse di placebo. pian piano c'è un lievissimo cambiamento di percezione, fuori è freddo, è piovuto durante le ultime due settimane, è tutto un po' freddo, goccioloso e distaccato. però sento che qualcosa sta accadendo. finisco la sigaretta, rientro e mi siedo sul giaciglio di coperte. dopo un poco avverto una strana "presa" alla testa, da dietro fino all'inizio della fronte. comincio a "sentirmi i denti in bocca" mi tornano in mente gli effetti dell'lsd di anni prima. seduto a gambe incrociate, mi concentro su un quadrato della coperta di lana a scacchi davanti a me e gli effetti veri cominciano a salire. dalle 16 ad ora, che sono circa le 17 c'è sempre stato un sottotono di paura in qualche modo. poi in generale sono uno che la tiene bene eh. a questo punto un mix di cose: la solita sensazione di quando sale la sostanza psichedelica del "che ti aspettavi? tutto è come è. ora lo sai, ma lo sapevi già" anche se un po' più cattiva, che mi trova a dondolare leggermente ripetendo "ho capito, ho capito, ho capito", poi qualche pensiero a cui suppongo dovermi lasciare andare, in quanto nei giorni precedenti mi sono chiesto quali sarebbero stati i miei traumi, allora provo a pensare a questo e quello, ma niente mi da soddisfazione (ho capito, ho capito), poi comincio a chiedermi se sto bene o male, e se deve peggiorare o cosa, ma a questo punto si innesta il pensiero della ragazza, cosa starà pensando, e se viene di qua e mi chiede se sto bene, io ho questa faccia qua come faccio a farle capire che sto bene, o forse no non sto un cazzo bene, starà in pensiero e tutto questo ping-pong di pensieri sul cosa lei penserà di come io sto in base a...insomma, l'arco di forse un venti minuti o poco più di effetto pieno mi porta a optare per la cosa che mi sembra più semplice. la chiamo, così lei sta un po' con me, io vedo che sta bene, lei vede che non sto bene ma le spiego che non è nulla di grave, in sé è dato più che altro da questo intreccio di fattori. e così appena dico il suo nome a voce alta, una sola volta, la mia voce suona già di per sé rassicurante, e mi rendo conto che la situazione è difficile ma non impossibile. lei arriva, e ovviamente...nonostante abbia avuto quel tipo di formazione data da una famiglia con storie di droga alle spalle che consiste più o meno nel complesso concetto di LE DROGHE NO, lei si rivela perfettamente all'altezza. non mi guarda strano, non insinua che forse sto troppo male, non niente. viene lì e mi dice stai male amore? io le dico un pochino, ma mi andava che stavi un po' con me, se ti va fumiamo una sigaretta. certo.

insomma trascorro il resto del viaggio con lei, e dite quel che vi pare, secondo me è stata un'ottima idea. la parte restante del picco è abbastanza difficile da gestire: senso di spersonalizzazione fortissimo, decomposizione della realtà molto marcata, mille realtà mischiate. e che ti aspettavi, direte voi. non lo so, io mi aspettavo i miei traumi. e mi aspettavo forse che fosse un po' meno frenetico. tutto cambia di continuo e "tutti i tipi di tutto" cambiano di continuo e "tutti i generi di tutti i tipi di tutto" cambiano di continuo e così via. a tratti cose tipo non so se ho freddo o se ho le gambe. va un po' oltre la sinestesia, no? non riesco a concentrarmi su niente, provo occhi chiusi occhi aperti, seduto sdraiato, parlare o zitto, guardare o ascoltare, non c'è niente che io possa portare avanti per un po', niente su cui riesca a rimanere concentrato, solo un grande caos. poi per carità, una volta accettato non spaventa così tanto...in compagnia.

lentamente il picco passa e trascorro un'altra ora a fumare, parlare, cercare di spiegare, ridere, provare varie posizioni, stare "mollo" (cosa che a me viene molto difficile), infine rimettere su sempre il primo lato di tubular bells. sì, qualche visual da "godersi" ma niente di che (o meglio, bisognerebbe aprire un capitolo a parte...forse lo faccio in fondo). poi prendo i restanti 4 gr. di mimosa quando tutto è tornato praticamente normale e aspetto. risalita interessante, mi fa pensare che forse avrei dovuto fare il contrario: spaventarmi prima, sverginarmi prima con poco e poi godermi una toma un po' più sostanziosa. ad ogni modo, butto su finalmente il secondo lato di tubular bells e ce lo godiamo al buio (in realtà spendo la maggior parte del rinforzino a cercare di tappare una finestra da cui entra luce perché sono forse finalmente pronto a godermi un po' gli occhi chiusi come si deve). per le otto e mezzo tutto è normale.

la sera scongelo di nuovo i solidi e comincio a farli andare 2/3 ore per la slavata.

DOMENICA 11: faccio andare, andare ancora, e fra bollitura e riduzione in totale un 10 ore partono. quando finisce l'acqua nella caapi la filtro (stavolta con un colino) e comincio a ridurre il liquido mentre il solido lo aggiungo tutto alla mimosa per acidificare ancora e facilitare l'estrazione, oltre ai soliti "scherzi" di limone (un po' più sostanziosi a sto giro). finisco di ridurre e assumo senza grossi risultati.

LUNEDÌ 12: sono qui a scrivere questo da ore. non ho ancora smesso la dieta per sicurezza.



CONSIDERAZIONI FINALI


LA RICETTA: siccome ha funzionato credo che per ora cambierò poca roba, non le piante comunque. per esempio, eviterò il posatino di lino per filtrare con il colino, in quanto non sono preoccupato dai residui grossi, anzi, voglio ottenere il massimo, mentre il posatino si macchia e trattiene un po' di liquido. eviterò la slavata del giorno dopo, ma ho tenuto da parte in una sola insalatiera la caapi e la mimosa usate questa settimana: credo le metterò nella pentola della mimosa, magari all'ultima bolllitura la prossima volta. forse invece da un lato potrei provare un po' più di caapi, e assumere la mimosa prima 4gr e poi 6. d'altro canto mi viene da dire che siccome ci vuole così tanto a prepararla, potrei raddoppiare le dosi e congelarne metà. che dite?

IL VOMITO: io non ho vomitato. né alla prima, né alla seconda, né ieri sera il risciacquo. così come mi chiedo perché alcuni si inventIno mille tecniche impossibili per non sentire il gusto dei funghi. perché non lo devi sentire? è quello. abbandonatici. accettalo. esploralo, perché non è poi così schifoso. e poi boh mi sembra brutto e occidentale il fatto di voler prendere la sostanza psichedelica ma senza avere nulla di "bruttocattivo". se vuoi i funghi devi mangiare i funghi e poche menate. se vuoi l'aya...diciamo che non conoscendo il sapore (e ho scoperto che la caapi fa schifo, e forse la mimosa fa ancora più schifo) ho seguito il consiglio di @ayaxxx del cubetto di mela. chissà perché quel termine mi era rimasto impresso in tutti questi giorni e oh...ha funzionato. comunque fa schifo, ma ce n'è di cose che fanno schifo nella vita. trovo personalmente più fastidioso l'odore dell'ipersoap.

LE VISUALS: allora premetto che per me le visuals NON sono così importanti, quantomeno dal momento che non sono mai state come me le aspettavo io. dalle prime volte con lsd, da quella famosa ad amsterdam coi tartufi magici in cui SPERAVO PROFONDAMENTE DI VEDERE I DRAGHI VIOLA, così come tutte le ultime volte con cubi e lance nostrane, ho capito che le "allucinazioni" vere e proprie non esistono, non con questi mezzi quantomeno. o forse non per me. esistono distorsioni della realtà, che a me interessano fino ad un certo punto. belle, ma non sono qui per questo.

IL VIAGGIO: in realtà fino a qui ho trovato poche differenze con altri allucinogeni. mi sembrava solo tutto molto più caotico, più confuso. e devo aggiungere ahimé, che non ho trovato grandi nuove verità...riassumerei con:

- per brevissimo tempo riconferme di verità precedenti e losaichelosochelosai etc;
- caos totale per un'ora;
- momenti piacevoli un po' frammentari fino alla fine.

non è che abbia grandi pretese del tutto e subito (non sono proprio il tipo) semplicemente mi spiace un po' che non sembra essermi "rimasto" niente.
ma forse non era proprio un viaggio, era più un fare la conoscenza con l'ayahuasca e una sostanza mai provata, mai cucinata, in casa mia per la prima volta con la mia ragazza (per quanto ci siamo avvicinati lei ha paura, non mi ha mai visto in trip e io non ho mai "profanato" casa nostra), tutto fatto da solo...è andata fin benone direi. nessun rimorso, ritenterò.

IL MIO AGNOSTICISMO: questo è un tasto un po' dolente. il palosanto, i miei oggetti di quando ero ragazzo, la musica...non credo che ripeterò così. non fa per me. è stata bella la coincidenza del palosanto con la ragazza, ma fondamentalmente io non credo. è più forte di me. non credo in quel modo lì, e anche quando ci provo fallisco, perché? perché non credo. ho anche pensato di fare meditazione, ma quando sento parole chiave quali "energia", "forza vitale", "tutto è prana"...mi si smonta ogni cosa.
chiariamoci, non vorrei risultare spocchioso: il mio agnosticismo che tanto mi è servito nel mondo là fuori, in questo mondo è un freno. vorrei liberarmene ma comincio a pensare che non sia possibile, perché la mia persona è costruita su questo tipo di certezze: Dio è il tuo codice morale votato al bene. poi sono invidioso di chi ha splendide visioni e tutto quanto, ma boh. forse io no. vedremo. riproverò eh! è che devo trovare uno spiraglio da cui entrare. o forse non mi sono lasciato andare? dovevo forse sprofondare nel terrore per poi vedere se in fondo c'era una luce? forse non mi sono lasciato andare del tutto. o forse dovrei solo chiudere gli occhi e restare sdraiato in silent darkness come fanno altri. o variare le dosi? ripeto, il picco io l'ho avvertito abbastanza forte. forse più caapi lo renderebbe più calmo e meno frenetico? non so, non so. si va per tentativi.

E QUINDI: sono riuscito a cuocere la mimohuasca alla prima.
siccome non credo di essere un genio, suppongo che chi ha sbagliato tante volte all'inizio non abbia tanta dimestichezza coi fornelli in generale...e non guasta per niente averne. l'esperienza (che è durata tutta la settimana) mi ha insegnato per esempio che una buona metà di ciò che avevo letto era assolutamente soggettivo. poi non so, mi verrebbe da dire che non è che ci vuole tanto, ma semplicemente siete disposti a spendere tot giorni per preparare l'ayahuasca? sappiate che vuol dire più o meno fare in una settimana 3 o 4 volte il ragù. o "u tuccu" genovese. non ci sono cazzi, devi girare tutto ogni 5 minuti. eh.
capisco però che se uno in cucina non va oltre la pasta al burro e il riso in bianco possa avere bisogno di molti tentativi, o cominci a pensare che il segreto stia nelle danze e nei canti praticati durante la cottura. e non è che questi non contino! semplicemente non sconfiggono le leggi della fisica. sono non un "di più", ma qualcosa che incide su altri aspetti del viaggio e in un secondo momento, sicuramente non sulla prima istanza di inibizione delle monoamino ossidasi, né sull'estrazione della dimetiltriptammina. e io non so un cazzo di fisica eh. i miei due centesimi.
e quindi ne è valsa la pena e nell'arcata di un mese ripeterò.
nel frattempo mi piacerebbe scambiare pareri con voi! restano tanti dubbi.



P.S.: NON consiglio di fare quel che ho fatto io. mi sono accorto un po' in corso d'opera di quanto potesse essere rischioso. per un primo tentativo mi sentirei di consigliare 3/4 gr. di mimosa e A TUTTI I COSTI una persona nei paraggi. separata eh, però reperibile nell'immediato. disponibile a scambi d'opinione.

P.P.S.: se devo fare qualcosa di meglio con questa esperienza me lo spiegate? sono un cane col computer.
Ultima modifica di legambedibukowski il lun dic 10, 2018 4:46 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI

Messaggio da Benway » lun nov 12, 2018 7:29 pm

Bene direi!
Tu invece dici bhò?!...
Fidati. E' andata bene come inizio.
Volevi avere tutto e subito? E' umano... ;)
Traumi?
Se non ne hai o li hai già superati hai perchè lavorarci?
Caos?
Si.....molto, ma aspetta.
Ci vuole almeno una settimana per poter dire di averci capito qualcosa.
Aspettative?
E' quello che ci fotte tutti. Solo quando non ne hai la sorpresa è dietro l'angolo.
Congelare per poter consumare in futuro le varie estrazioni si può fare, ma non far passare mesi.
Le indicazioni da te lette ti son sembrate soggettive?
Esatto! Comunque non puoi prenderti da modello e tarare tutto su quello. Oguno di noi reagisce in modi diversi, ha un diverso background e ha una sua visione più o meno coerente della realtà. Alla fine siamo tutti sperimentatori e il contributo di tutti è appunto la parte soggettiva di ognuno.
Da ciò devi semplicemente estrapolare quello che trovi a te più consono e creare un tuo metodo.
Così stai facendo.
Dunque complimenti.

Fai molti paragoni con l'LSD e i funghi... L'aya è diversa.
Devi solo conoscerla e ci vuole un pò di tempo.

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Re: ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI

Messaggio da legambedibukowski » lun nov 12, 2018 8:23 pm

grazie della risposta, del resto col mio risultato c'entra molto il vostro precedente operato, tuo in particolare.
Benway ha scritto:
lun nov 12, 2018 7:29 pm
Bene direi!
Tu invece dici bhò?!...
Fidati. E' andata bene come inizio.
Volevi avere tutto e subito? E' umano... ;)
Traumi?
Se non ne hai o li hai già superati hai perchè lavorarci?
Caos?
Si.....molto, ma aspetta.
Ci vuole almeno una settimana per poter dire di averci capito qualcosa.
Aspettative?
E' quello che ci fotte tutti. Solo quando non ne hai la sorpresa è dietro l'angolo.
ma sì, certo che è andata bene, e non che volessi avere tutto subito...solo che non ci ho capito niente.
contro le aspettative non so che fare, probabilmente il viaggio ad amsterdam è stato il più bello proprio perché le aspettative si limitavano ai draghi viola.
Le indicazioni da te lette ti son sembrate soggettive?
Esatto! Comunque non puoi prenderti da modello e tarare tutto su quello. Oguno di noi reagisce in modi diversi, ha un diverso background e ha una sua visione più o meno coerente della realtà. Alla fine siamo tutti sperimentatori e il contributo di tutti è appunto la parte soggettiva di ognuno.
Da ciò devi semplicemente estrapolare quello che trovi a te più consono e creare un tuo metodo.
Così stai facendo.
Dunque complimenti.
esatto, alla fine anche le mie lo sono. mi sa che non ci si può fare molto.
Fai molti paragoni con l'LSD e i funghi... L'aya è diversa.
Devi solo conoscerla e ci vuole un pò di tempo.
faccio il paragone perché sono le sostanze che mi ha ricordato, seppur con una nota diversa. niente, mi sa che finché non si riprova non si cava ragno dal buco. devo proprio conoscerla.

qualche domanda mi sorge spontanea: fino a quali quantità ha senso farla insieme mantenendo più o meno i parametri della ricetta?
il doppio? il triplo? il quadruplo?

e poi, la vecchia caapi continua ad acidificare? la potrò mettere insieme alla nuova mimosa?

ed infine la più truce...dovevo farmi devastare dall'ansia come attraversare un brutto tunnel che ha forse la luce in fondo?
che è un gioco
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Re: ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI 2

Messaggio da legambedibukowski » mar dic 04, 2018 11:42 am

lui ci tiene ad aggiungere questo:


CAPITOLO SECONDO

sono passate tre settimane ed arriva il secondo sconvolgente esperimento. la ricetta differisce dalla prima per due particolari:

1) ho fatto solo due bolliture, ma molto più lunghe. basandomi sulla pentola della mimosa per via del fuoco più basso, l'ho riempita fino in cima ed ho semplicemente aspettato che arrivasse fino a un dito, nel frattempo ho rabboccato quella della caapi di tanto in tanto, cercando di arrivare fino in fondo contemporaneamente;

2) ho filtrato con un colino con le maglie più larghe dei posatini che avevo usato la prima volta. su questo dettaglio tornerò più avanti.


la dieta è stata circa la stessa. forse un pelo meno rigida, e immagino che lo potrebbe essere ancor meno...ma a me non dispiace il rigore.

la parte che concerne la preparazione del set/setting è stata diversa: stesso ambiente, ma stavolta divanoletto aperto e persiane chiuse. niente palosanto, solo un incenso vecchio di più di dieci anni. a differenza del silenzio iniziale della prima volta, ho messo una traccia di due ore appena prima di bere la caapi ( niente particolari pulizie o rispolveramenti di vecchie "cazzate anni settanta".

veniamo al dunque.


PARTE PRIMA


divido la mimosa in due tome, ma stavolta bevo prima quella leggermente più scarsa. quindi, alle 16.50 bevo la caapi e metto su la traccia. fumo una sigaretta con la ragazza, ipotizzando che lei possa stare con me fino alla presa della prima toma e poi andarsene in camera. alle 17.10 bevo la mimosa, senza vomitare. dico poi alla ragazza che magari può stare ancora a fumare una sigaretta con me sul letto e poi andare di là. lei si fa una camomilla, quindi tutto si allunga un po'. ho comprato una specie di mascherina, finita la sigaretta la indosso. sono circa le 17.20.

qua subentra il primo retropensiero: recentemente avevo guardato questo video sul thread "video psichedelici" e mi ero tornato ad interrogare sull'importanza o meno dei frattali. e pensavo "ecco, a me i frattali NON interessano. non me ne frega proprio niente, non provo alcun piacere a guardare forme geometriche che cambiano di continuo e su cui non posso posare gli occhi per più di una frazione di secondo perché la frazione dopo è già qualcos'altro. chissà perché la gente ne parla in continuazione". oggi capisco che non avevo capito...che i video, i disegni, etc., sono la cosa che ci si avvicina di più se uno dovesse rappresentare ciò che vedeva quando c'era dentro. ciononostante i frattali in quanto frattali continuano a non essere indispensabili per me, e nondimeno mi verrebbe istintivo sostenere sia meglio non tentare di rappresentarli...ma so che è un istinto e basta.

nel giro di 10 minuti cominciano le classiche forme caleidoscopiche, che per la mia persona (come esposto sopra) tendono ad essere un breve intrattenimento che mi lascia presto stufo. nel giro di altri 10 minuti mi tolgo la mascherina. lei dice che la devo tenere. io le rispondo senti, questa roba non fa per me (le immagini ad occhi chiusi non si erano ancora "complicate"). lei dice ora che ero caldissimo e tachicardico e che c'entrava col fatto di mal sopportare la mascherina: dice che questo è il momento in cui ha deciso di restare con me. qui un po' di confusione (stiamo cercando di ricostruire i fatti ora mentre scrivo): probabilmente le ho detto non so se rimetto la mascherina o forse sì, comunque fumiamo un attimo una sigaretta. do tre o quattro tiri e la mollo nel posacenere. evidentemente resto seduto e confuso. lei finisce la sigaretta e mi dice "ora sdraiati e chiudi gli occhi". io dico di sì, ma non lo faccio. dopodiché lei si sdraia ed io in qualche modo seguo l'esempio.

qui affiorano incongruenze: lei dice che rimango sdraiato supino a fianco a lei per circa mezz'ora alternando occhi aperti e chiusi, evidentemente restio ad "andare". gli episodi di occhi chiusi vanno pian piano allungandosi, finché mi giro sul fianco destro dandole la schiena.
a me personalmente sembra che il tutto sia durato meno, massimo la metà. ad ogni modo di quando in quando dico cose che sono a metà fra questo mondo e quell'altro: "non riesco", "no", "sblagvs", "ah certo ti farà male la gamba, c'è la mia sopra" (vero), "sei ancora lì?", "ah, non parli perché stai cercando di essere neutrale e non interferire" sono esempi abbastanza verosimili di quel che ho detto a pancia in su intervallati da piccoli viaggi sempre un po' più lunghi dall'altra parte, fino ad un ultimo di circa dieci minuti dopo il quale affermo "devo tornare indietro". notare che in tutta questa fase non risulto ai suoi occhi spaventato ma abbastanza calmo e posato: ricordo, nel mucchio di sentire i muscoli della faccia piegarsi spontaneamente per un secondo come per piangere...dicendo "non riesco. come si fa a piangere?". lei dice "fai un bel respiro e rilassa il viso". non ci riesco. allora vuol dire che non è il momento. alché io comincio a cercare di argomentare e parlare e lei mi da una risposta da vero saggio della montagna: "smettila di discutere e ascolta". stupito, per la prima volta mi rilasso un pochino di più e mi giro sul fianco. torno "di là" e protesto dopo poco dicendo "devo tornare indietro", sottintendendo (nella mia testa) che non posso prendermi questa libertà fino in fondo, che ho delle responsabilità, che come faccio ad andare e fregarmene di tutto e tutti, etc. lei quindi mi risponde che NON devo tornare indietro. io chiedo perché. "perché ogni volta che torni indietro devi rifare tutta la strada da capo". "ah". "vai amore, resto io qua". ok.

super ragazza eh.

inizia un viaggio, la prima parte (ma potrebbe essere comprensiva di tutto il tira e molla fin qui, non lo so più) mi verrebbe da definirla in maniera negativa, un po' brutta, un po' ansiosa, ma ora non mi sembra niente di che. i semplici caleidoscopi/frattali ora si complicano molto, prima su un piano, poi su diversi piani, poi su [§ç°*%] piani. cose che diventano giorni che diventano concetti che diventano mlagliaggja dappertutto contemporaneamente. pian piano mi allontano di molto, è veramente una cosa che si mischia col sogno, vado "in là". ultima (e forse unica, se intendiamo "immagine") cosa che ricordo è arrivare ad una specie di terrazza spoglia e a colori caldi, c'è un tavolo al centro e sopra una piantina, un cactus direi. forse c'è qualcuno seduto al tavolo, ma è stato tutto talmente veloce/impreciso/sognante che non saprei dire di più.
apro gli occhi e tiro un bestemmione di meraviglia, ancora intontito e sognante. flashback, perché non saprei dove scriverlo: nel frattempo, nel viaggiare, lei mi abbraccia sotto una coperta e il calore e il nonsocosa mi evoca una bassa frequenza primordiale, come stare nella pancia prima di nascere. ma è forse anche la frequenza di madre natura, della Terra stessa. parte di questa sensazione è generata/incrementata dalla traccia musicale che va avanti. in qualche modo quindi tramite questo calore/frequenza/primordio, mi sposto dai primi piani astrali complessi intersecati fino alla terrazza. poi mi sveglio.


PARTE SECONDA


quando mi sveglio sto benissimo. il torpore fisico e mentale è meraviglioso, e sento che il grosso è andato. come se fossi al punto della prima volta in cui presi la seconda toma. ora elenco in ordine più o meno verosimile ma sicuramente non vero una serie di fatti che succedono tra le 18.40 e le 19.00: mi sveglio e mi giro supino, le chiedo chissà come sarà quando finirà la musica, voglio fumare la sigaretta che avevo lasciato lì, la prendo e la tengo in mano, le dico che forse è l'ora di prendere la seconda toma, lei è d'accordo, fa pipì, va a prendere il bicchiere, forse fuma, io fumo, le dico no ancora un attimo sto troppo bene ora, sento qualcosa che risale e che non mi aspettavo, do per scontato che finisca a breve, la musica finisce e parte uno spot pubblicitario, lei si alza e va a spegnerlo, io mi tiro su a sedere.

crack. qualcosa è andato storto.

in un momento imprecisato tra il girarmi supino e la fine della musica qualcosa si è rotto ed ha cominciato a farsi sentire. qua inizia il delirio. il senso di disagio si fa sempre più forte, partendo da un fastidio che non mi permettere di rimettermi giù tranquillo come prima con gli occhi chiusi. sale e sale, fino a episodi spiacevoli in cui seduto sul letto mi meno da solo, scalcio per aria e urlo purché qualcosa accada. lei cerca di contenermi e calmare la situazione. mi porta una mela a pezzi e io la mordo come se fosse carne di un nemico. una sigaretta, stessa cosa, la mordo e la sfascio a furia di rigirarla fra le dita mentre la fumo. ogni volta che mi sovviene un brutto pensiero, per tenerlo a bada devo digrignare i denti e riprendere a fare casino e schiumare (è un riflesso incondizionato). non riesco a piangere. l'immagine che meglio definisce ciò che sentivo è quella di un cavo della tensione sovraccarico. tutto troppo. in breve, il picco hard-core è durato mezz'ora, poi le cose hanno ricominciato ad essere accettabili. discesa di un'altra mezz'ora e realtà. da circa metà della schiumazza cerco di parlare con lei dicendo cose tipo "ma allora non c'è un cazzo lo vedi che non c'era un cazzo cosa cazzo ci sono venuto a fare qui sono proprio un coglione le risposte e le domande è un casino, noi noi umani tutto quello che facciamo ogni giorno è solo per ingannarci e distrarci dalla grande domanda SI PUÒ SAPERE COSA CAZZO C'È?? PERCHÉ SIAMO IN GIRO?? COSA CAZZO È CHE DOBBIAMO FARE NOI?? e non ce le abbiamo le risposte ecco perché per non impazzire ci mettiamo a fare le cose uno si mette a dire si fa così quell'altro gli dice è vero allora poi un altro che nasce gli spiegano che si fa così perché sì e così tutta la vita di tutti gli umani di tutte le ere. NON CE LA FACCIO". la cosa va avanti su discorsi analoghi, fino ad affrontare l'opera di neil gaiman "coraline". chi ha letto, sa quanto c'entri in questo momento, la storia del mondo di là e dei bottoni sugli occhi. lei dice la morale con una poeticità che mi lascia steso: "allontanarsi dalla realtà si può fare...ma ha un prezzo".
verso le 20.00 tutto tace.

la seconda toma è in freezer.


CONSIDERAZIONI ED INTERROGATIVI

cosa è successo?
ci ho riflettuto molto da sabato ad oggi e sono giunto alla conclusione che la ragione della potenza degli effetti in generale e della seconda impennata del viaggio sia dovuta a un mix di 3 cose:

1) il filtraggio col colino ha lasciato passare molti più sedimenti. le maglie sono più larghe e quindi mi sono ritrovato con due bicchieri pieni per meno di metà, ma questa metà era composta al 70% di terrazza fangosa;

2) mi sono girato sul fianco destro: questo vuol dire che finché sono stato seduto ho assorbito subito la parte liquida, poi mi sono sdraiato sul fianco "sbagliato" e questo ha come ritardato la digestione sui sedimenti solidi. quando mi sono rigirato supino è chimicamente ripartito tutto;

3) il fattore sorpresa forse non è da tralasciare. non che io fossi spaventato quando è ripartita la giostra, ma magari da qualche parte che io non so questo ha fatto il suo gioco portandomi verso la crisi di cui sopra.


le domande che mi rimangono:

- vi sembra verosimile il mio ragionamento?

- come si potrebbe "amalgamare" gli effetti del viaggio? forse bisogna sdraiarsi subito a pancia in su con il busto e la testa leggermente sollevati?

- se nella risalita avessi tenuto la mascherina e gli occhi chiusi sarebbe andata meglio? cioè, la schiuma derivava da una scarica di dmt ad occhi aperti?
Ultima modifica di legambedibukowski il lun dic 10, 2018 4:46 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI

Messaggio da Benway » mar dic 04, 2018 9:26 pm

Bella esperienza che dovrebbe portarti diversi utili insegnamenti.
Secondo me fumi troppe sigarette, alcune sembrano fumate come semplice reazione. Ti consiglio di fumare solo quando veramente vuoi farlo. In più per quanto minimo l'apporto della nicotina e di tutte le altre sostanze contenute nel tabacco in commercio è comunque un'aggiunta di effetti che vengono in parte amplificati dai MAOi e visualizzati dalla dmt.
Fumare tabacco in aya è un atto rituale, non un passatempo.

Il fatto di mettersi in diverse posizioni non cambia, come il fatto della fonda fangosa indica solo più impurità di tipo vegetale ( che tanti gradiscono, ma è tremendamente difficile da digeriere ). Va a gusti. In merito alla posizione pensa che io cammino non appena ho bevuto. Oppure saltello o ballo. Mi aiuta a digerire prima e meglio ( anche se non tutte le volte ). Poi quando rutto mi siedo e inizio la fase ad occhi chiusi.

Nella tua descrizione hai snobbato i frattali e le varie forme geometriche.
Quello che hai visto alcuni la chiamano la ragnatela, altri il crisantemo...devi entrare all'interno della struttura frattalica affondandoci e..passando attraverso arrivi alle soglie del multiverso ( ovvio che serve anche il dosaggio giusto ). Passare oltre il muro frattalico è il breakthrough.

Fai i complimenti alla tua ragazza!
Ottimo sitter e ha fatto/detto le cose giuste.

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Re: ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI

Messaggio da legambedibukowski » mer dic 05, 2018 2:42 am

Benway ha scritto:
mar dic 04, 2018 9:26 pm
Bella esperienza che dovrebbe portarti diversi utili insegnamenti.
Secondo me fumi troppe sigarette, alcune sembrano fumate come semplice reazione. Ti consiglio di fumare solo quando veramente vuoi farlo. In più per quanto minimo l'apporto della nicotina e di tutte le altre sostanze contenute nel tabacco in commercio è comunque un'aggiunta di effetti che vengono in parte amplificati dai MAOi e visualizzati dalla dmt.
Fumare tabacco in aya è un atto rituale, non un passatempo.

hhèh...lo so che sembro parlare sempre di sigarette, ma in realtà ne ho fumate solo tre. la prima dopo la toma (molto rituale per me), la seconda per calmarmi ma solo 3-4 tiri, il resto dopo la prima fase sognante (questa ammetto a metà fra il rituale e il vizioso...stavo godendo di torpore primordiale) e la terza me l'ha data lei per farmi toccare la realtà. ad ogni modo, prendo nota.

il fatto della fonda fangosa indica solo più impurità di tipo vegetale ( che tanti gradiscono, ma è tremendamente difficile da digeriere ). Va a gusti.
cioè, davvero non incide sulla potenza? da molti report leggevo che diminuendo i sedimenti si va verso un'esperienza più blanda
Quello che hai visto alcuni la chiamano la ragnatela, altri il crisantemo...devi entrare all'interno della struttura frattalica affondandoci e..passando attraverso arrivi alle soglie del multiverso ( ovvio che serve anche il dosaggio giusto ). Passare oltre il muro frattalico è il breakthrough.
ho trovato questa descrizione nel lessico
Chrysanthemum("Crisantemo")

Gigantesco fiore frattale a cupola, spesso roteante, che frequentemente accoglie il soggetto nell'iperspazio, o ne blocca l'accesso.
non capisco, io non ho visto un fiore, né una cupola...solo vari "piani" che si intersecavano fra loro. la tipologia più simile corrisponde a questo

Immagine

spesso sovrapposti ad altre immagini fugaci, o che erano contenute all'interno dei "quadratini" bianchi
Fai i complimenti alla tua ragazza!
Ottimo sitter e ha fatto/detto le cose giuste.
lo so, è fierissima. è anche un'infermiera <3

secondo te quanto ha inciso la fine della traccia musicale?

(grazie!)
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Re: ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI

Messaggio da tsunami666 » mer dic 05, 2018 10:06 am

Benway ha scritto:
mar dic 04, 2018 9:26 pm
Passare oltre il muro frattalico è il breakthrough.
Non è solo la stanza di attesa (waiting room) ?
Il breakthrough è un' altra coso o sbaglio?
Di alzarmi non ne ho voglia,
oggi non combatto con nessuno...

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Re: ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI

Messaggio da Benway » mer dic 05, 2018 11:16 am

tsunami666 ha scritto:
mer dic 05, 2018 10:06 am
Non è solo la stanza di attesa (waiting room) ?
Il breakthrough è un' altra coso o sbaglio?
Traduzioni di breakthrough da google traduttore:
-Sostantivo-
lo sfondamento
il passo in avanti

Dunque è l'attimo del "passaggio" in cui si aprono le infinite possibilità del multiverso.
Se il dosaggio non è sufficiente potrebbe diventare in effetti una "sala d'attesa" dove però non si passa mai dall'altra parte.
legambedibukowski ha scritto:
mer dic 05, 2018 2:42 am
cioè, davvero non incide sulla potenza? da molti report leggevo che diminuendo i sedimenti si va verso un'esperienza più blanda
Questa è materia di discussione da parecchio tempo. Ognuno trova la sua quadra e non esiste un sistema perfetto. Partendo dal presupposto di averla cucinata bene la potenza della bevanda dipende principalmente dalla qualità del materiale e dal dosaggio settato sul tuo corpo.
legambedibukowski ha scritto:
mer dic 05, 2018 2:42 am
non capisco, io non ho visto un fiore, né una cupola...solo vari "piani" che si intersecavano fra loro. la tipologia più simile corrisponde a questo
Un bel tunnel frattalico. Chissà che c'era in fondo? ;)
legambedibukowski ha scritto:
mer dic 05, 2018 2:42 am
secondo te quanto ha inciso la fine della traccia musicale?
Sbalzi dell'architettura sonora di un viaggio nell'attimo in cui lo si sta compiendo fanno sempre casino.
Non usare youtube! A meno che tu non voglia includere nel viaggio una serie di spot pubblicitari :asd:
Per altro del tutto disturbanti.
Fatti una playlist che gira su pc così non hai problemi.
La musica varia a seconda dei gusti di ognuno, ma vista la tua ricerca sul tubo allora ti consiglio di dare un occhio al sito psybient.org....trovi moltissimi podcast alcuni dei quali sono ottime architetture sonore :)

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Re: ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI

Messaggio da legambedibukowski » gio dic 06, 2018 12:41 am

Benway ha scritto:
mer dic 05, 2018 11:16 am
tsunami666 ha scritto:
mer dic 05, 2018 10:06 am
Non è solo la stanza di attesa (waiting room) ?
Il breakthrough è un' altra coso o sbaglio?
Traduzioni di breakthrough da google traduttore:
-Sostantivo-
lo sfondamento
il passo in avanti

Dunque è l'attimo del "passaggio" in cui si aprono le infinite possibilità del multiverso.
Se il dosaggio non è sufficiente potrebbe diventare in effetti una "sala d'attesa" dove però non si passa mai dall'altra parte.
ok ma gli occhi aperti/chiusi quanto incidono? mi sembra di capire che anche una quantità con cui si sta "solo in sala d'attesa" senza passare di là, ad occhi aperti sia invece già un bel problema...però ad occhi chiusi mi sembrava di dormire! vorrei capirci qualcosa di più (vedi la mia precedente domanda

- se nella risalita avessi tenuto la mascherina e gli occhi chiusi sarebbe andata meglio? cioè, la schiuma derivava da una scarica di dmt ad occhi aperti?)
Un bel tunnel frattalico. Chissà che c'era in fondo? ;)
ecco però io specificavo che la tipologia è quella del disegno, non era il disegno stesso. il pattern? il codice? non lo so come si chiama, insomma, il motivo era di quadrati/scacchiere che in realtà erano piani intersecati in maniera del tutto caotica.

per la musica...non so, questa mi piace per ora. mi scaricherò la traccia!
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Re: ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI

Messaggio da Benway » gio dic 06, 2018 10:34 am

legambedibukowski ha scritto:
gio dic 06, 2018 12:41 am
ok ma gli occhi aperti/chiusi quanto incidono? mi sembra di capire che anche una quantità con cui si sta "solo in sala d'attesa" senza passare di là, ad occhi aperti sia invece già un bel problema...però ad occhi chiusi mi sembrava di dormire! vorrei capirci qualcosa di più
Si, scusa...mi ero dimenticato di rispondere a questa.
Capita spesso quando si toma da soli che dal viaggio ( a qualunque intensità questo sia ) si sprofondi in un "sonno" particolare dal quale ci si risveglia in perfetta forma e con la sensazione di essere perfettamente sano. In realtà si è iper-lucidi e ancora sotto effetto ( anche se magari la parte visuale è scemata ).
Questi ebisodi hanno un non so che di "missing-time" perchè non si è sicuri di aver dormito e si ricordano cose a frammenti, ma viene ogni volta da chiedersi...cazzo ho fatto in ste due ore?!?
All'inizio la cosa mi dava un pò di fastidio a livello mentale perchè mi sembrava di essermi perso parte degli effetti, ma era un pensiero dettato dall'inesperienza.
Ora resisto finchè voglio o posso e di solito verso la coda ricerco questo missing-time proprio per chiudere in modo buono il viaggio. Insomma ho imparato a goderne e a capirne gli effetti curativi.

Cosa capita con gli occhi chiusi o aperti ne avevamo già parlato...
Chiusi=no serotonina come agonista della DMT=maggiore spazio e definizione della parte visuale
Aperti=si serotonina come agonista=sovrapposizione dei molti mondi / visione dell'iper-linguaggio che dà forma alla realtà circostante / grande caos d'informazioni che per alcuni può essere fastidioso.
Se il dosaggio è quello giusto e hai superato la soglia ti verrà in automatico tenere gli occhi chiusi perchè avrai un maggiore godimento e comprensione di ciò che stai vedendo/vivendo.

Dunque arriviamo al dosaggio. Nessuno "nasce imparato" e ognuno ha una soglia diversa che deve essere trovata variando il dosaggio in più esperimenti. Per alcuni 7g di mimosa sono una palata, per altri sono solo l'inizio e preferiscono dosi sui 15. Dipende da come sei fatto e da come funzioni. Oltre che dalla bontà della cucina e del materiale.

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Re: ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI

Messaggio da legambedibukowski » lun dic 10, 2018 4:54 pm

Benway ha scritto:
gio dic 06, 2018 10:34 am

Capita spesso quando si toma da soli che dal viaggio ( a qualunque intensità questo sia ) si sprofondi in un "sonno" particolare dal quale ci si risveglia in perfetta forma e con la sensazione di essere perfettamente sano. In realtà si è iper-lucidi e ancora sotto effetto ( anche se magari la parte visuale è scemata ).
Questi ebisodi hanno un non so che di "missing-time" perchè non si è sicuri di aver dormito e si ricordano cose a frammenti, ma viene ogni volta da chiedersi...cazzo ho fatto in ste due ore?!?
All'inizio la cosa mi dava un pò di fastidio a livello mentale perchè mi sembrava di essermi perso parte degli effetti, ma era un pensiero dettato dall'inesperienza.
Ora resisto finchè voglio o posso e di solito verso la coda ricerco questo missing-time proprio per chiudere in modo buono il viaggio. Insomma ho imparato a goderne e a capirne gli effetti curativi.
ok...anche qui si tratta di esperire quindi. grazie! andrò avanti e riporterò
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