Scienza e Religione

Ciò che riguarda la psichedelia ma non trova posto nelle altre sezioni.
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Triptaminico
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Scienza e Religione

Messaggio da Triptaminico » mer dic 28, 2016 1:51 am

Cosa muove l'animo umano verso la ricerca dell'assoluto?Forse una nostalgia inconscia nei confronti di qualcosa di cui facevamo parte; ma che abbiamo dimenticato?

E cosa muove l'animo umano alla spiegazione scientifica di un bagliore dello stesso assoluto, consequenzialmente ad un intuizione ineffabile e quasi mistica?

Credo che Einstein quando intuì che tutto è energia, abbia provato la stessa sensazione che antichi saggi sperimentarono in meditazione; forse nelle grotte, o nella foresta. Lontani dalle distrazioni mondane.

Forse quell'energia da cui nacquero tutte le religioni, tramutate poi in malati e folli dogmi; e in rituali morti.
Riti che originariamente contenevano ancora quell'energia, ma che come una parola che viene ripetuta continuamente perde significato; gli stessi divenivano un meccanico gesto inutile.

Del resto, gli umani sono umani. E la maggior parte delle uccisioni e genocidi sono stati attuati in nome di un presunto Dio; rigorosamente personificato.

Ciò può istigare ad un odio nei confronti delle religioni, ma penso che il male sia negli uomini; come penso che nell'amore tra due indivudui ci sia qualcosa di vero, e che siano gli stessi ad ucciderlo.

Se ci facciamo caso possiamo osservare nelle varie religioni delle forti similitudini, ma anche incongruenze, dovute al fatto che anche chi ha delle intuizioni, non essendo perfetto, puo fare errori, interpretare o tradurre male, e quindi dare il via a dei giri infiniti.
Ma la Verità è una, e malgrado tutte le spuculazioni a riguardo, nelle quali si è disquisito a sproposito su Dio con poca chiarezza e semplicità, arriverà il momento in cui quell'unica verità verrà rivelata a tutti. Affermazione un pò apocalittica effettivamente, ma nulla di sovrumano
o sovranaturale, la verità può essere carpita unicamente da dentro di noi.
Il resto è solo spazzatura da cui è meglio star lontani, dovremmo semplicemente abbandonare la cieca fede teista nei confronti di una vera spiritualità incentrata sull'esperienza diretta. Priva di dogmi, nomi e intelletualizzazioni. O per lo meno dando una valenza minore a quest'ultime.

Ma,,,,,, che cazzo c'entra la scienza?
Recenti ricerche hanno provato la veridicità di antichi miti presenti nei testi sacri, "tutto è uno, la dualita è apparente" delle filosofie orientali, conclusione a cui è arrivata anche la fisica atomica. <<Il mondo esterno e il mondo interiore sono due facce di uno stesso tessuto in cui i fili di tutte le forze, di tutti gli avvenimenti, di tutte le forme di coscienza e dei loro oggetti sono intrecciati in una inestricabile rete di relazioni infinite e
reciprocamente condizionate>>
Possono sembrare parole di un fisico, ma sono affermazioni di un buddista tantrico, perfettamente appropriate all'idea che ha la fisica atomica. Per gli
Indù il filo unificatore della rete cosmica è Brahman, la base ultima di tutto l'essere.

Sempre parlando di fisica;
Per ogni particella esiste un antiparticella con stessa massa ma con carica opposta, se l'energia a disposizione è sufficiente vengono a crearsi coppie di particelle e antiparticelle, che si distruggono ciclicamente. Non è questa la danza cosmica di shiva, che crea e distrugge l'universo con la sua danza sfrenata? Non è una della più chiare manifestazioni della verità intrinseca in noi?
Ad ogni modo, queste coppie di particelle e anti particelle a loro volta si trasformano in energia pura consequenzialmente ad un processo inverso di annichilazione.
CAZZO! È il nirvana della particella, la ruota del Dharma che trascende roteando vorticosamente!



SCIENZA E RELIGIONE
Apparentemente antitetiche, a mio avviso stralci intellettuali di un intuizione.
La prima più tecnica e pragmatica, la seconda più grossolana ed evocativa. Ma spunti verso la pura esperienza.


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Voi che ne pensate?


Molto Lontano
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SCIENZA E RELIGIONE

Messaggio da Molto Lontano » mer dic 28, 2016 4:06 am

Penso che le scoperte scientifiche vengano prima da idee e intuizioni e poi vengono dimostrate tramite logica e sperimentazione .

Le religioni sono la summa della filosofia e delle intuizioni umane , sono la più antica espressione della curiosità e dei dubbi dell'uomo al cospetto di se stesso e dell'universo .

Ciò che a prima vista viene fatto passare come contraddizione è in realtà molto più vicino di quanto uno possa credere , perché le intuizioni fondamentali delle varie religioni , tra cui la progettazione universale , sono ormai confermate dallo studio della realtà , oggi detto scienza .

Aldilà della fede , le religioni prima che precetti sono insegnamenti , e prima che insegnamenti sono storie e le storie così antiche altro non sono che mito .

Nei racconti l'uomo libera la fantasia , ma la stessa non può che attingere ed essere modellata sulla realtà e sull'essenza stessa dell'esperienza umana .

Quindi è naturale che dentro ci sia anche verità mescolata alla fantasia .

Inoltre i miti nascono anche con l'esigenza di tramandare informazioni di generazione in generazione pertanto contengono le espressioni e le intuizioni più profonde dell'uomo .

Pertanto oggi ciò che più avvicina la religione vista con gli occhi di noi esseri umani del nostro tempo , non sono tanto le infantili spiegazioni di fenomeni atmosferici , quanto che queste spiegazioni siano già state formulate in passato remoto a perdita di memoria .

E la sperimentazione , che ormai oggi ha definitivamente soppiantato i credi dei popoli per appurare la realtà concreta molto ha smentito ma molto altro sta confermando . È quello che continua a confermare è riscontrabile in tutte le religioni .

Che noi esseri umani come gli animali così come le piante l'acqua e il cielo e la nostra madre terra siamo la più grande prova che l'universo e ordine , che l'universo e struttura , che l'universo stesso e vivo e comprende se stesso .

Nessun genetista oggi si sognerebbe di suggerire che il DNA , il nostro codice di scrittura , la raccolta ordinata , sistematica , funzionale , traslata , e infine codificata raccolta di informazioni atta a costruire in sequenza la più complessa e sofisticata macchina che forse l'universo mai potrebbe avere sia frutto del caso , di un errore e di un evento casuale in un universo morto e nichilista .

La cosa ci fa ribrezzo per istinto , ma e la scienza stessa che sta confermando l'istinto umano che esso è importante , che non siamo soli nell'universo e che l'universo stesso è opera di progettazione .

E le conferme arrivano dalla matematica . Le probabilità che anche una sola sequenza di DNA atta alla costruzione di una singola sequenza di aminoacidi di una singola proteina sono così basse che il numero di riferimento della singola possibilità e impronunciabile e sfida il numero di atomi presente nel nostro universo .

In una parola sola ... impossibile

Per non parlare poi delle innumerevoli coincidenze che si vanno a sommare , prese nel loro insieme generano una possibilità su infiniti universi e piani dell'esistenza .

Siamo stati senza dubbio creati . Senza se e senza ma . Evoluzione o non evoluzione , non conta nulla . Il codice gentico è stato scritto da qualcuno o da qualcosa altrimenti non esisteremmo .

L'informazione per sua stessa natura e prova di logica , e la logica come si suol dire altro non è che intelligenza .

La scienza si sente più impotente oggi che non 300 anni fa perché per la prima volta si sta affacciando sulla reale complessità della vita e delle leggi che regolano l'universo . Quanto piccola deve sembrare la casa così grande e misteriosa dove il bambino ha giocato e da dove egli , ormai fatto uomo , si affaccia dalla finestra e osserva pieno di meraviglia e stupore il mondo che c'è fuori .



Gli scienziati in tutti i campi del sapere si trovano al cospetto di una creazione , di un opera logica e matematica con la tremenda conferma che quello che vediamo sentiamo tocchiamo e percepiamo qualunque cosa sia e opera di intelligenza , anche fosse solo perché siamo in grado di comprenderla . E le contraddizioni tra modelli , le continue lotte tra teorie e rispettivi sostenitori palesano la tremenda difficoltà a cui stiamo andando in contro .

Più la scienza impara più ha da scoprire , questa è una massima che nessuno scienziato oggi si sognerebbe di confutare .

Qualunque cosa sia la nostra esperienza terrena essa è viva e proprio la scienza oggi ci sta dando conferma del profondo significato della vita .

Quindi il legame tra scienza e fede non va ricercato solo nei singoli libri umani o nei singoli racconti e nelle sole storie ma quanto in tutto ciò che lega le religioni, tutto ciò che è comune a tutte le religioni e che rappresenta pertanto le più profonde e radicate intuizioni dell'uomo sulla sua esistenza e sul suo scopo su questa terra .

In realtà a ben vedere è una sola ..

Che noi come l'universo siamo stati progettati e pensati e infine creati o costruiti se preferite .

Che non siamo frutto del caso ne noi ne la nostra casa .

Che se anche un evoluzione c'è stata essa comunque conferma la vita .

Che se anche mutamenti terrestri ci sono stati essi confermano la progettazione delle leggi che regoalano l'universo .

Che andando a fondo della struttura della realtà si vede nel dettaglio Dio e la sua grandezza

Più la scienza si spinge oltre più essa conferma e gioisce e gode della comprensibilità logica universale che per sua stessa natura e la più grande prova della progettazione e della creazione .

L'uomo una cosa ha creduto sopra ogni altra ..

Che non siamo soli ...

Che la nostra vita ha uno scopo ...

Che esiste qualcosa dopo la morte ...

Ed oggi il vero scienziato sa bene che la stessa scienza, per il fatto eclatante che funziona , e la più grande prova delle più profonde e radicate convinzioni umane . Se funziona vuol dire che è comprensibile , se è comprensibile e logica , e se è logica e frutto di intelligenza .

Purtroppo oggi mentre non esitiamo ad attribuire ad alieni un oggetto con forma e funzione precisa non umano a creature senzienti , fatichiamo a constare la progettazione e l'intelligenza del creato, anche se il paragone è offensivo e di cattivo gusto per la nostra realtà .

E lo scienziato in fondo altro non è che un sacerdote iniziato ai misteri dell'esistenza ...

Chi dedicherebbe la sua vita a studiare se stesso , a farsi domande e a cercare di darsi risposte se non apprezzasse se stesso e la sua casa ? Quale pazzo sarebbe così continuamente estasiato e meravigliato del mondo da andare incontro ad infinite prove ed errori pur di cogliere e di meravigliarsi di un granello di polvere della realtà ?

Ed e bellissimo poter constatare il meraviglioso disegno della libellula , la gentilezza dei moti delle stelle , la forza della gravità . Osserviamo e più osserviamo impariamo e più impariamo più cose abbiamo ancora da guardare ..

E dovunque guardi e impari egli vede l'opera di Dio o come volete chiamarlo voi , la ama giorno dopo giorno , e dentro di se egli sa la più grande verità che merita oggi di esser condivisa con tutti .

Che l'universo non è un posto buio , freddo e morto ma che è vivo e bellissimo .

Che la menzogna schifosa del capitalismo e della Matrix DEVE finire .

Non siamo granelli di polvere senza importanza alla deriva in uno spazio infinito e vuoto , frutto del caso e senza scopo . Non siamo destinati a una fine ignobile tra tenebre e incoscienza . Che l'orrore che proviamo per la morte è giustificato perche essa non ci appartiene . Noi siamo fatti per vivere in eterno .

Addirittura hanno messo perfino false teorie che vogliono l'universo mortale e che diventara arido e deserto , mentre proprio ora nel cuore della nostra galassia nuove stelle stanno nascendo .

La scienza per molte intuizioni umane primordiali ancora è lontana a vedere con i suoi occhi e per potersi meravigliare e stupire e donare se stessa alla salvezza terrena dell'uomo .

Finché la scienza non ci aiuterà perché ancora non ne ha i mezzi dovremo sopportare tante menzogne di chi cinvuole spingere a guerra e competizione nell'illusione da film horror che la vita è breve e va goduta , che tanto alla fine si muore e che in questa ottica ogni atrocità e crimine può e deve essere giustificato . Che Dio e roba da coglioni e indottrinati , che la religione è solo uno strumento di controllo dei popoli .

Ma l'uomo ha da sempre la verità sulle grandi domande dentro di se ..

Nella pancia , nell'istinto primordiale che rifiuta la morte , ama la vita ed e curioso ed estasiato per l'opera della creazione , compessinevole , che vuole essere felice e intelligente .

La scienza ci serve per dare una visione più bella è magnifica , più illuminata e luminosa di quello che già sappiamo nel profondo del nostro cuore .

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Inìgo
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Messaggio da Inìgo » mer dic 28, 2016 2:47 pm

Bel thread, discussioni di questo tipo secondo me non sono mai abbastanza.
Questo modo di vedere le cose che avete è sicuramente molto bello e in gran parte condivisibile, anche se penso ci siano altri modi di intendere la faccenda. La Verità è prima di tutto incomunicabile (almeno secondo me) quindi nemmeno scrivendo libri e libri si potrà arrivare mai a qualcosa di "definitivo", ci sarà sempre un altro modo, spesso opposto, di vedere le cose ( la Verità è duale, sarà un caso?).

L'essere umano per me è essenzialmente un animale. La scoperta del fuoco ha permesso ai nostri antenati di aver accesso ad un apporto calorico eccezionale, che ci ha consentito si sviluppare un cervello estremamente complesso, voluminoso e "denso". Questo ha portato allo sviluppo del pensiero astratto (che è tutto quello che ci differenza da, ad esempio, il nostro cane).

Durante la storia abbiamo attraversato diverse fasi, siamo passati dall'animismo della preistoria alla religione via via più istituzionalizzata, fino ad arrivare all'approccio scientifico. La scienza è di fatto una religione, con la sua cosmogenesi, la sua etica, la sua visione dell' oltremorte e in un certo senso i suoi riti. In futuro la scienza potrebbe essere rigettata in favore di un'altra religione, vecchia o nuova, in funzione della sua "adattabilità" al contesto.

Il perchè l'uomo abbia bisogno innato di questo sistema di valori è un mistero, e probabilmente lo sarà sempre, ma è ipotizzabile sia per una questione di equilibrio del proprio sistema psichico, che appunto è molto più complesso di quello degli altri viventi.

Questo però è, secondo me, qualcosa che scaturisce "dal basso", dai miliardi di anni di evoluzione, e non qualcosa calato "dall'alto", o come di te voi presente nell'essere umano per definizione. Quel parallelismo tra religioni orientali e scienza moderna (meccanica quantistica sopratutto) è un reale, ma forse frainteso. Esse sono due strade che si sono incontrate non nella "verità" ma ai limiti della nostra coscienza. Quando attraverso le apparecchiature (che ignoro, sorry) si osservano le collisioni tra particelle subatomiche, ci si sta distanziando da se stessi esattamente come durante una profonda meditazione, o mentre si decifrano i segnali luminosi provenienti dal big bang.

Siamo fatti per percepire e conoscere la realtà solo all'interno di un certo range di spazio e tempo, tutto quello che va oltre ci sembra strano e rivelatorio, ma di fatto è solo il limite della nostra percezione e coscienza. La religione, così come la scienza, deve svilupparsi "dal basso" per migliorare la vita di oggi, non è una "rivelazione" di qualche verità ultima. Tranne in rare eccezioni, ma in quei casi come dicevo prima è incomunicabile.

Spero di non aver annoiato nessuno, se scrivo roba da pazzi ditemelo pure, il dibattito è fondamentale :mrgreen:

Triptaminico
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Messaggio da Triptaminico » mer dic 28, 2016 4:02 pm

Inìgo ha scritto: Bel thread, discussioni di questo tipo secondo me non sono mai abbastanza.
Questo modo di vedere le cose che avete è sicuramente molto bello e in gran parte condivisibile, anche se penso ci siano altri modi di intendere la faccenda. La Verità è prima di tutto incomunicabile (almeno secondo me) quindi nemmeno scrivendo libri e libri si potrà arrivare mai a qualcosa di "definitivo", ci sarà sempre un altro modo, spesso opposto, di vedere le cose ( la Verità è duale, sarà un caso?).
Sono assolutamente d'accordo, difatti... la verità -sempre limitata dalle nostre capacità di captazione di ciò che chi circonda- può essere appresa solamente attraverso l'esperienza diretta.
Scienza e religione ne sono semplicemente la conseguenza.

Per il resto, nel momento in cui si parla di "Verità", la stessa smette di essere vera.
Nessuna presunzione, solo incomunicabilità!
Inigo ha scritto:Siamo fatti per percepire e conoscere la realtà solo all'interno di un certo range di spazio e tempo, tutto quello che va oltre ci sembra strano e rivelatorio, ma di fatto è solo il limite della nostra percezione e coscienza. La religione, così come la scienza, deve svilupparsi "dal basso" per migliorare la vita di oggi, non è una "rivelazione" di qualche verità ultima. Tranne in rare eccezioni, ma in quei casi come dicevo prima è incomunicabile.
Dio, Coscienza cosmica, Verità; nomi differenti per etichettare la stessa cosa presumibilmente.
Gli umani sono uno stralcio del tutto, e affacciandosi a qualcosa di superiore sono pronti ad adorarlo e credere che sia la realtà ultima.

Ciò che ho chiamato Verità, e il pensiero che gli umani possano scoprire ciò, può sembrare antropocentrico e presuntuoso; sicuramente.
Ma, ciò che gli umani chiamano Verità, è comunque anch'esso uno stralcio del tutto, composto probabilmente da dimensioni e realtà superiori.

ESEMPIO
I deva, dopo aver trombato le loro mogli bellissime, recitano un canto cosmico per il loro Dio, che a sua volta, adora un altro Dio.

BackinBlack
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Messaggio da BackinBlack » ven dic 30, 2016 10:26 am

Per come la vedo io, e per le esperienze che ho fatto, spiritualità e scienza sono solo due differenti checkpoint.
Dico spiritualità e non religione, perché senza mezzi termini considero la religione come uno dei più imponenti ostacoli verso l'evoluzione dell'uomo, ed esempi di questo li troviamo ogni giorno. La religione è un vicolo cieco dove la gente ci si infila e vi rimane gongolando perché evviva il dio di turno.

Ciò detto, trovo correttissima la parola usata da Triptaminico: intuizione.
L'intuizione è libera e arriva senza riguardo di nulla, perciò nessuna sorpresa che alcuni dettami abbiano "predetto" scoperte scientifiche. Tuttavia, prima di eccitarmi per questo, vorrei capire l'ordine di grandezza di questo fenomeno. Mi spiego meglio: tra religioni ufficiali e non, movimenti spirituali, filosofici, e chi più ne ha più ne metta, sono state scritte e dette miliardi di cose in migliaia di anni; "Metti una scimmia a battere tasti a caso su una macchina da scrivere, e in un tempo infinitamente lungo riuscirà a comporre un'opera di Shakespeare" diceva qualcuno. Perciò sono genuinamente curioso di sapere se ci sia più intuito nella letteratura religiosa mondiale o in un'opera di Jules Verne.

Vedo perciò la spiritualità come il primo passo per capire quanto meraviglioso, sterminato e complesso sia l'universo in cui viviamo, e la conoscenza scientifica come il passo successivo per riuscire effettivamente a vederci qualcosa di nitido.
Se una visione spirituale delle cose è digeribile fino in fondo pure da un fanciullo, non possiamo dire lo stesso ad esempio dell'elettromagnetismo.
In molti han speso i secoli a tirarsi i pipponi sul cosmo, e gli spiriti, e la rava e la fava, ma è grazie all'esplorazione scientifica se conosciamo la differenza tra le stelle e i pianeti e le loro orbite, tant'è che poi quando gente impreparata prova ad appropiarsi di questo sapere pur essendo ancora limitati alla visione spirituale delle cose, nascono porcate come l'oroscopo.

Dunque spiritualità/filosofia e scienza possono e devono convivere per permetterci di porci quante più domande possibili, ma arrivati al punto di doverci dare delle risposte, la componente filosofica dovrebbe mettersi un attimo a riposare sul sedile del passeggero.
Dopotutto non sto dicendo nulla di nuovo, e non sono stato certo io a coniare il termine "Epistemologia".

Una cosa però in tutto questo mi innervosisce sempre: chi parlando della scienza la etichetta come una cosa sterile fatta solo di numeri, mica come il calore irradiato dallo spirito!
Beh, queste opinioni guardacaso vengono esclusivamente da persone che non conoscono l'ergomento che stanno criticando :lol: Gente che conosce la scienza se va bene per qualcosina fatto alle superiori, se va male solo attraverso preconcetti.
La conoscenza scientifica ci mostra il mondo per quello che è, svela la sua componete naturale anche in ciò che consideriamo artificiale, e lo studio delle leggi che regolano il cosmo attraverso formule e non parole ci dimostra quanto tutto sia effettivamente interconnesso senza diritto di replica.

Stupendo dunque l'approccio filosofico al mondo, ma di suo certo non basta e certo dare risposte non è il suo mestiere, altrimenti non osserveremmo una frammentazione così mostruosa ogni volta che un singolo decide di spiegare cosa per lui è il mondo, anziché focalizzarsi su come viverlo date determinate e oggettive condizioni al contorno.

Ci mettessimo nelle mani della comunità scientifica vivremmo in un paradiso terrestre, e in questo paradiso potremmo vivere come preferiamo, invece siamo troppo occupati ad atteggiarci a creature sapienti a 360° pur non sapendo un cazzo.

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Messaggio da ~Møgørøs• » ven dic 30, 2016 12:20 pm

La religione è spiritualità in bottiglia: nulla di più sbagliato, data l'impossibilità organizzativa della verità nel mondo duale si relega tutto in pochi concetti selettivi a seconda delle esigenze. Una forma di controllo mentale di massa.

La scienza non si discosta di molto: approssimazioni su approssimazioni hanno fatto si ché il risultato finale delle ricerche venne alterato dalle ricerche stesse. Il metodo scientifico non approva diverse forme di approccio poco convenzionali con le cose, e si limita all'osservazione di un singolo fenomeno separato dal resto.

Ed in effetti, negli ultimi anni, la fisica quantistica sta letteralmente riscrivendo la scienza, mantenendo ben poche basi dal passato.
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BackinBlack
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Messaggio da BackinBlack » ven dic 30, 2016 1:30 pm

Il metodo scientifico è quella cosa che prevede una ripetibilità del fenomeno previsto o descritto, tenendo conto di quali e quante approssimazioni derivano dalle circostanze (come risultato di uno studio, non troverai mai ad esempio "9%", ma "9% con un margine del 2%", e quel margine non è mai buttato a caso), diversamente considera errate o incomplete le premesse, dunque giustamente dice "Ipotesi non verificate, non ci si può fare affidamento quindi prendere con le pinze". Quando poi col tempo, il progresso, una maggiore conoscenza delle cose ecc qualcuno riuscisse a verificare le sopracitate ipotesi, allora ci sarebbe poco da discutere e si accetterebbe la cosa. Alla faccia del controllo mentale...

La vera tragedia degli approcci "non convenzionali" è che questi sistematicamente decidono in maniera arbitraria quali variabili tenere in considerazione e quali ignorare deliberatamente, dunque si crea un ambiente di studio non controllato, e una volta che sei in una situazione non controllabile e in balìa di incognite non registrate, come fai anche a buon senso a dire di aver ragione o torto?

Se esco di casa nudo e bagnato un mercoledì di gennaio, e rientro in casa con la schiena bloccata, il metodo scientifico è quel procedimento empirico che ci porta a scoprire che abbiamo la schiena bloccata perché ci si sono contratti i muscoli in seguito alla botta di freddo; i metodi alternativi sono quelli che ci dicono che la schiena si è bloccata perché era mercoledì visto che le mie premesse partivano da questo ignorando la nudità e le temperature esterne. Vedasi la teoria del bioritmo :lol: O il recente fenomeno di massa "The China study".

Non esiste una scienza tradizionale contrapposta a una scienza alternativa (anche perché oggi lo scienziato lo immaginiamo con occhiali e camice in un laboratorio asettico, un tempo poteva essere anche un colorito studioso arabo nella sua tenda in mezzo al deserto). Esiste il proporre una teoria e dimostrarla senza lasciar dubbi dietro di te. Se lanci una palla questa cadrà sempre a terra per la forza di gravità, non perché la palla rossa si intona col parquet mogano e dunque si cercano in un magico valzer cosmico.

Accusare questo approccio di limitatezza al singolo fenomeno lascia il tempo che trova, dato che tutto quello che sappiamo lo dobbiamo a questo modo di fare, partito quando i nostri antenati hanno probabilmente capito che alcune bacche erano velenose perché chiunque le avesse mangiate si era risvegliato morto :asd:

Mogoros, posso chiederti senza cattiveria il tuo background? Perché pari davvero poco informato su quello che accusi. Tanto per fare un esempio a caso: son 40 anni che nello studiare i bilanci energetici degli edifici si tiene conto dell'uomo come persona unica soggetta a sentimenti ed emozioni e dinamiche sociali, e questo va a influire direttamente sui calcoli e sulle previsioni.

Il tutto vale anche per la meccanica quantistica, che per il momento è, così come formulata, soltanto una teoria non ancora confermata. Alcuni suoi aspetti vengono già utilizzati, ma questi ancora non bastano a confermare la teoria nella sua completezza (es. teorizzo l'attrazione che hanno tutti gli oggetti verso il suolo, e pur sapendo solo questo mi evolvo come specie umana e ci campo migliaia di anni; in realtà dietro c'è la forza di gravità e non un qualche effetto magico del mio pavimento, ma pur non sapendolo e pur avendo proposto una teoria errata, ho ottenuto comunque dei risultati grazie anche a delle approssimazioni).
Luminari si spendono a favore della teoria quantistica, luminari si spendono contro, come finirà lo scopriremo col tempo e con le ricerche, e nel mentre nessuno dei capisaldi della fisica tradizionale è stato stralciato.

Per approfondire la meccanica quantistica, suggerisco la lettura del paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen https://en.wikipedia.org/wiki/EPR_paradox

Triptaminico
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Messaggio da Triptaminico » ven dic 30, 2016 11:21 pm

BackinBlack ha scritto:
Vedo perciò la spiritualità come il primo passo per capire quanto meraviglioso, sterminato e complesso sia l'universo in cui viviamo, e la conoscenza scientifica come il passo successivo per riuscire effettivamente a vederci qualcosa di nitido.
Se una visione spirituale delle cose è digeribile fino in fondo pure da un fanciullo, non possiamo dire lo stesso ad esempio dell'elettromagnetismo.
In molti han speso i secoli a tirarsi i pipponi sul cosmo, e gli spiriti, e la rava e la fava, ma è grazie all'esplorazione scientifica se conosciamo la differenza tra le stelle e i pianeti e le loro orbite, tant'è che poi quando gente impreparata prova ad appropiarsi di questo sapere pur essendo ancora limitati alla visione spirituale delle cose, nascono porcate come l'oroscopo.

Dunque spiritualità/filosofia e scienza possono e devono convivere per permetterci di porci quante più domande possibili, ma arrivati al punto di doverci dare delle risposte, la componente filosofica dovrebbe mettersi un attimo a riposare sul sedile del passeggero.
Dopotutto non sto dicendo nulla di nuovo, e non sono stato certo io a coniare il termine "Epistemologia".
Come dice Inigo, la verità è incomunicabile.
Nè la scienza, nè la spiritualità possono farti comprendere qualcosa... intellettualmente forse, ma conoscenza di questo tipo lascia il tempo che trova.

Chi ha veramente capito la relatività di Einstein? Lui e qualche altro probabilmente. E non come speculazione intellettuale ma come esperienza.
E per me, "pura consapevolezza esistente e non esistente che fa esperienza di se stessa mossa da energie che si perpetuano in un continuum mentale", è incomprensibile raziolamente tanto quanto l'elettromagnetismo.

Siamo psiconauti, certe cose dovremmo saperle. È questa la psiconauti no? Partecipare al pensiero dalla parte dello stesso.

Parlando invece da un punto di vista evolutivo, pragmatico e non individuale dei progressi umani "su carta", ha senso ciò che dici.
Ma comunque semplici conseguenze di ciò che in realtà accade dentro.

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Inìgo
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Messaggio da Inìgo » sab dic 31, 2016 2:26 pm

Qualsiasi informazione che ricaviamo dal mondo esterno ha un margine di errore dato dall'imperfezione dei nostri organi di senso. Se in uno specifico "range" di grandezze questa imperfezione è assolutamente trascurabile e ci permette di percepire la realtà in maniera perfettamente funzionale il discorso cambia quando si esce da questo range. E' un'idea mia e sono pronto a rigettarla di fronte all'evidenza del contrario, ma sarà un caso che quando puntiamo i telescopi verso distanze astronomiche registriamo nient'altro che un'infinito schema che ripete se stesso? Una specie di frattale che ritroviamo anche quando accendiamo il microscopio e registriamo l'infinitamente piccolo (parlo di registrazione perchè di fatto leggiamo i dati di strumenti che percepiscono al posto nostro).
Probabilmente sbaglio come quelli che sostenevano esserci la fine della terra dopo le colonne d'ercole, ma penso sia sempre opportuno dubitare (sempre stando nel ragionevole) anche delle verità più assodate.

Poi sono assolutamente d'accordo che la scienza spieghi molto bene il mondo concreto e meglio di qualsiasi altro metodo di pensiero abbia dato all'umanità i mezzi per affrontarlo. L'essere umano però va ben oltre tutto questo, in ogni momento della nostra vita dobbiamo fare i conti con noi stessi e in questo il metodo scientifico ( che come si diceva prima per sua natura isola il fenomeno dal contesto e dall'osservatore) non aiuta. La psicologia e la psicanalisi sono in un certo senso il "punto di contatto" tra la scienza e la religione.

Heidegger, che era un filosofo esistenzialista (l'esistenzialismo è di fatto la parte della filosofia post-scientifica) vede nella tecnica (ossia nella scienza) una dimensione che ha reso l'uomo doppiamente colpevole per aver "oggettivato l'essere" ossia aver separato l'io e il non io, allontanandolo dal reale senso dell'esistenza.
Certo senza la scienza non sarebbe arrivato agli 80 e avrebbe avuto molto meno tempo per sproloquiare :!: :!:

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