Esperienze non-psichedeliche: La Grotta

Ciò che riguarda la psichedelia ma non trova posto nelle altre sezioni.
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Esperienze non-psichedeliche: La Grotta

Messaggio da anche » lun mag 09, 2022 10:16 pm

Tempo fa su r/psychonaut, mi pare, avevo letto un thread in cui OP chiedeva quali fossero le esperienze simil-psichedeliche che escludevano l'uso di sostanze. Tanti avevano dato risposte diverse e interessanti; il thread era troppo vecchio perché potessi rispondere anch'io, quindi ho pensavo di scrivere un post qui.
Per me è la grotta, la speleologia.
Tutte le cose del mondo avvengono sulla superficie della Terra, guerre, amori, affari, l'intera esistenza umana si svolge sulla superficie terrestre. Entrare nella Terra significa sia riunirsi con Gea, fisicamente, letteralmente, e anche fuggire dalle cose del mondo. Nel buio della grotta ciò che è fuori è lontanissimo. Si sta meno ad andare in Giappone che a raggiungere il fondo di molte grotte italiane. Quando sei nel buio della grotta non esisti più sulla Terra, sei introvabile. I pensieri, i problemi e le preoccupazioni rimangono all'ingresso, perché dentro alla grotta l'unica cosa che conta è mantenere sempre la presenza mentale per essere consci di quello che si sta facendo e portar fuori la pelle. Non è come fare una passeggiata in montagna: la presenza mentale lucida e continua può fare la differenza tra la vita e la morte, in ogni momento.
C'è un che di follia ad appendersi ad una corda sopra un buco nero nel terreno e decidere di scendere. Stavo facendo un'uscita con un ottimo esploratore dall'esperienza ventennale; entrambi con i piedi contro la parete e il culo nel vuoto. Guardo giù, nel buio del pozzo di 30 metri e gli chiedo "Quando si smette di avere paura a scendere?", lui mi rispose "Mai, io ce l'ho ancora, ogni volta".
L'altro giorno ne parlavo con una persona e questa mi dice "non lo farei mai, avrò tutto il tempo poi per stare sottoterra, non voglio andarci in anticipo". E' proprio questo il punto! Andare sottoterra, scomparire dal mondo... e poi tornare. Venir risputati dalla Terra, sporchi, fradici, esausti, doloranti, ammaccati, come un bambino neonato. Spesso si torna sulla Terra a gattoni, o strisciando, altre volte guardando il cielo da dentro il pozzo. In ogni caso l'emozione è sempre fortissima, come - immagino sia - la fine di un buon trip. Si vede il mondo con occhi nuovi, che sia di giorno o di notte. Una volta ho fatto un giro in grotta di circa 6-8 ore, grotta bagnata, era pieno gennaio sulle colline del nord Italia, ne sono uscita strisciando, fradicia. Mi sono distesa sulla neve e ho viste le stelle, in una notte limpida come quelle invernali. Era il cielo più bello che avessi mai visto.
E poi c'è l'assenza. Di luce, di rumore, di forme di vita. E' un luogo assolutamente minimale, solo roccia e acqua da decine di migliaia di anni. Totale assenza di luce, totale assenza di rumore se non per l'eventuale stillicidio. Forme di vita? Solo qualche raro insetto che vive nell'alienazione del sottosuolo. Nella grotta si cerca il vuoto, perché solo il vuoto si può percorrere. Le dimensioni spaziali assumono un senso relativo, perché nell'ambiente ipogeo ci si muove in tutte le direzioni: verso l'alto, in basso, dritto, storto, dentro un buco, risali un meandro. Niente a che vedere con la limitatezza del muoversi solo sul piano terrestre. Ciò porta al contatto fisico con la roccia. E' un contatto totale, con tutto il corpo: si striscia, ci si infila, si risale, ci si arrampica. La versione estrema dell'abbracciare un albero. E' forse la cosa che preferisco.
Nel giro degli speleologi ognuno va in grotta per i suoi motivi: per esplorazione, per sport, per essere i primi ad entrare in una grotta nuova... io lo faccio per non essere al mondo mondo almeno per qualche ora.
D'altra parte ci sarà un perché se gli astronauti si preparano ad andare nello Spazio entrando nelle viscere della Terra.

Potrei andare avanti ancora per un pezzo ma non voglio annoiarvi troppo. Concludo con una foto che ho fatto io, non è sicuramente tra le più belle che ho fatto ma a me piace un sacco perché mi dà l'idea di quanto è irreale il paesaggio in grotta:
https://ibb.co/NmzyrQQ


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albert ergot
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Re: Esperienze non-psichedeliche: La Grotta

Messaggio da albert ergot » mar mag 10, 2022 1:49 am

Grazie @anche per aver condiviso questi pensieri.

La mia droga (pun intended!) non è la speleologia – anche se è nella mia lista – ma mi trovo d'accordo con te sotto molti aspetti. Non ho mai pensato di chiamare "psichedeliche" queste esperienze ma capisco perfettamente cosa vuoi dire.

Ci sono persone che hanno bisogno di qualcosa di diverso, di fare qualcosa che va contro l'istinto e la comodità, di avere ogni tanto il cervello che gli dice – esagerando ma non troppo – "non farlo, che sta volta ci resti davvero". Ma poi è lo stesso cervello che ti tortura, quella volta in cui gli dai retta e scegli la via facile, o scegli di non fare.

Non ho ancora capito perché è così, almeno perché è così per me, credo che alla base ci sia un'insoddisfazione e un'irrequietezza che alla fine sfociano in quel modo e che mi hanno portato ad essere qui, virtualmente parlando.

Ma in fondo sono in un certo senso felice di questa maledizione, perché può farti apprezzare le cose più banali, ormai date per scontate nel presunto comfort della vita moderna di tutti i giorni; come le stelle che hai menzionato, sono sempre le stesse, ma quella volta a differenza delle altre te le sei guadagnate.
mind carver

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Sonoio
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Re: Esperienze non-psichedeliche: La Grotta

Messaggio da Sonoio » mar mag 10, 2022 6:30 pm

Bellissimo @anche!
Io faccio spesso viaggi sciamaniche ed entro nel "mondo diverso" via una grotta virtuale.
È come entrare in una grotta e poi uscire in un mondo diverso ed anche psicedelico.
Certo che ho fatto viaggi del genere anche "drogato" da qualsiasi droga che mi è venuto in mano. E sono stato tante droghe diverse :lol:
Ma da un paio di anni viaggio pratticamente senza roba. Un paio di spinelli puri magari ognitanto. Ma non c'entra, in fondo è la stessa cosa. Quindi droge non aiutano davvero in questa zona della psichedelica quasi sconosciuta.
Saluti
Sheriff John Brown always hated me; for what I don't know; anytime I plant a seed, he said kill it before it grows; I shot the sherriff ... - Bob Marley
Tutto quello che vi racconto è già passato da almeno dieci anni.

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