Troncare una Dipendenza

Ciò che riguarda la psichedelia ma non trova posto nelle altre sezioni.
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A man from Armenia
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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da A man from Armenia » mar nov 24, 2015 10:37 am

Molto Lontano ha scritto:x

Poi è necessaria una doverosa precisazione, naturalmente il vaffanculo era nel contesto di una situazione ipotetica, e non era assolutamente rivolto a te Man, un conto è essere duri, tutt'altro è la maleducazione.
nessun problema, l'avevo inteso nello stesso senso. e ti ripeto che in ipotesi si apre la strada per un conflitto
Molto Lontano ha scritto:x

Bè se serve prenderlo in giro e farlo incazzare, perché no ? Ogni mezzo per me è lecito, anche la manipolazione, se il fine è quello giusto.
No, scusa, ti sbagli. Ci sono due presupposti, il "fine giusto" è solo un presupposto, l'altro è la coerenza degli strumenti col fine.

Uno dei rischi della manipolazione è che io, oltre agli strumenti coerenti al fine che mi sono dato per l'utente, ne usi allo stesso tempo altri che non sono coerenti, che siano coerenti solo a altri fini tipo "soddisfare il mio ego", cioè che l'azione abbia più di un fine e che quando gli obiettivi entrano in contrasto io ne neghi alcuni a favore di altri. E ho visto già abbandonare l'interesse degli utenti per soddisfare i fini degli operatori a favore del loro ego e della loro ricerca egoistica di denaro

Per dedicarsi per lavoro agli utenti uno deve essere pagato, e se lo fa come volontariato deve soddisfare i suoi obiettivi immateriali. Quando lo faccio in modo che non è coerente con gli obiettivi delle persone che aiuto allora le sto sfruttando con l'inganno, sono peggiore degli spaccia che gli vendono la roba e basta

secondo me
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Molto Lontano
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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da Molto Lontano » mar nov 24, 2015 8:45 pm

C'è solo una piccola controindicazione nel metodo di Adams, prima non te lo dicono, è dopo che te ne accorgi.. O forse no ? :lol:

Riprendendo il discorso nel "metodo" che sto sviluppando potrebbero presentarsi;

Arroganza, iperattività, abbassamento del senso della morale, eccessiva confidenza con estranei, abbassamento della percezione del pericolo, manipolazione, e altri.

Però i vantaggi sono evidenti e sono molti.

Si può tendere di più verso la percezione dello psicopatico ? Lo psicopatico per me ha molte delle qualità che servono per avere successo. La morale la lascio da parte; quando ho detto che bisogna diventare pazzi, non scherzavo.

Per me è possibile ridurre l'eccessiva empatia che fa grossi danni alla gente, con me sta funzionando, ma non è detto funzioni con tutti.

Tra i positivi ci sono:

Ridotta influenza da parte degli altri e dal giudizio sociale, estroversione, illimitata fiducia nelle proprie capacità, resistenza alla pressione e alla fatica, scomparsa di ansie e fobie, scomparsa della depressione (quella vera).

Tra i neutri posso metterne uno solo, che non sto capendo molto; ridotta percezione del tempo. Le giornate sono diventate infinite !


Il mio tocco è quello di applicare da subito gli esercizi nel sogno, tramite il sogno lucido. Con il sogno lucido secondo me si può riprogrammare il carattere e migliorarlo, perché crea situazioni che nel mondo reale non sarebbe possibile riprodurre. Questa è l'unica miglioria che ho aggiunto al lavoro di veri geni nel campo della psicologia comportamentale, sociologia e comunicazione e che tutti dovrebbero leggere. Sono stati fatti molto progressi nel campo della motivazione e del successo. Oggi sappiamo molto di più degli schemi comportamentali umani, e quindi sappiamo che possiamo intervenire nel meccanismo, perché è una cosa che avviene spontaneamente. Come farlo in modo premeditato invece, è tutto un altro discorso. Ripeto per me sta funzionando il sogno lucido.

Sul discorso della morale; non lasciare che la morale ti impedisca di fare quello che è giusto ! Fregatene. Non può piacere a tutti, ma un atteggiamento simile, senza esagerare, aiuta molto.

Chi pecora si fa, il lupo la mangia.. Funziona così ancora adesso, nonostante ci sentiamo evoluti. Un giorno, forse, chissà.. Tutto può essere..
Ultima modifica di Molto Lontano il mar nov 24, 2015 9:01 pm, modificato 1 volta in totale.

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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da Molto Lontano » mar nov 24, 2015 8:57 pm

[quote="A man from Armenia]

Uno dei rischi della manipolazione è che io, oltre agli strumenti coerenti al fine che mi sono dato per l'utente, ne usi allo stesso tempo altri che non sono coerenti, che siano coerenti solo a altri fini tipo "soddisfare il mio ego", cioè che l'azione abbia più di un fine e che quando gli obiettivi entrano in contrasto io ne neghi alcuni a favore di altri. E ho visto già abbandonare l'interesse degli utenti per soddisfare i fini degli operatori a favore del loro ego e della loro ricerca egoistica di denaro

Per dedicarsi per lavoro agli utenti uno deve essere pagato, e se lo fa come volontariato deve soddisfare i suoi obiettivi immateriali. Quando lo faccio in modo che non è coerente con gli obiettivi delle persone che aiuto allora le sto sfruttando con l'inganno, sono peggiore degli spaccia che gli vendono la roba e basta

secondo me[/quote]

Eh ma dai, il buon samaritano esiste, ma lo devi cercare con il lanternino. E' pieno il mondo di guru, di medici, di insegnanti, pieni di sé ma che il loro lavoro lo fanno bene. Anzi di solito sono anche meglio degli altri.

Se tu sei uno di quelli che lo fa solo per salvare gli altri, e poi, se proprio devo, mi prendo anche un po' di soddisfazione... Bè complimenti, fai parte di una razza superiore, non è che vieni dal futuro ? :mrgreen:
A parte gli scherzi, io adoro le persone che sono così di natura, ma veramente ce ne sono pochissime.

Sono d'accordo con questo, difficile che non sia coerente con il lavoro che va a fare... Se sei pieno di ego e autostima, se non sei davvero bravo allontani le persone, il tuo lavoro devi farlo bene !

Guest.01

Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da Guest.01 » mar nov 24, 2015 11:19 pm

Dipendenza? Seriamente?
E' più un problema creato dal modello sociale che un reale problema.
Se da piccoli, ci avessero fatto vedere alla tv che, esempi assurdi, ma rendono l'idea di cosa intendo:
Fumare cannabis è normale e vendono ijoint dal tabaccaio.
Eroina e siringhe si vedevano in happy days e\o etelefim di successo...in cui i protagonisti tra indifferenza totale..
si fanno dalla mattina alla sera senza grossi problemi e\o stigma sociale.
SUperman neisuoifilm... entra nella cabina e si fa UN RIGONE di coca prima si mettersi la tutina..
eboh? La cassiera la supermarket..anche tra uno scontrino e l'altro....

Insomma... tutto di basa sullo "sbagliato per lasocietà" e quindi "dipendere da queste cose" = Sbagliato.

Poi nessuno di quelli che vedo al bar la mattina, ogni <<CAZZO>> di mattina, che come me piglia un caffe..
si sente dipendente e\o sbagliato e nessuno nella società si sogna di dire: "Senti..smetti con il caffe la mattina o la gente ti guarda male".

Son pippe mentali che vi fate per "condizionamenti culturali e\o di modello sociale"
Guardatevi il documentario che ho postato in Notizie.
Untempo si drogavano tutti dalla mattina alla sera, senza ritegno...solo che non si sentivano drogati!
Perchè queste parole e concetti.... non esistevano.

E un <<non>> problema.
A patto che uno non lo ritenga un problema personale e\o gli causi disagio personale e\o malessere fisico\psichico.

Se ne era parlato anche in modo parecchio esaustivo su <<ITALIA DISCUSSIONI DROGHE>> oltre 15 anni fa,
del concetto di "dipendere" e dei suoi risvolti.

Io sono dipendendente dal "leggere il quotidiano locale" ogni mattina al bar con il caffe.
E se non lo faccio provo "disagio\fastidio" psicologico (VERAMENTE!)

tant'è che se ilgiornale èoccupato...va a finire che vado a bere un caffe in un altro bar..per ilgiornale!
Non per il caffe! ormai èun abitudine cosi radicata in me e che ho cosi da tanti anni che posso definirla,
dipendenza da quotidiano locale.
E perchè dovrei troncarla? Che male fa?

Troncare una dipendenza...vi faccio una domanda:
<<Siete mai riusciti a buttare via nella spazzatura droga?>>
Io lo ho fatto oggi!!! Non ne faccio mistero.

Alpha-pvp. Avevo preso 1G...ho provato a vari dosaggi e nel giro di una decina di giorni 300MG.
E oggi, visto che sta molecola mi fa letteralente schifo! Con la spazzatura ho buttato VIA i rimanenti 700Mg nel bottino.

Ecco...se non riesci a fare una cosa simile...sei dipendente!
E ora rispondete a voi stessi: Riesco a buttare nella spazzatura la droga? (quelunque essa sia)

Se la risposta e no! Occhio...

Adamas.ego

P.s:Non per fare il moralista! Anzi... io le sigarette non riesco a buttarle via nel bottino!
Impossibile! Difatti sono dipendente! ;-)

Zio Toxil
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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da Zio Toxil » mer nov 25, 2015 9:59 am

Intanto bisogna distinguere tra dipendenza psicologica come nel caso di chi ha il vizio del gioco o quello di andare a puttane, e dipendenza fisica nel senso che se non prendi la tua sostanza vai in crisi d'astinenza.

Nel caso delle droghe si tratta per la maggior parte di dipendenza psicologica (fumo, trip, ecc); in alcuni casi c'e' anche l'assuefazione fisica (oppiacei, ma non solo). Spesso si ha una dipendenza sia fisica che psicologica.

La prima domanda da porsi e' se vogliamo veramente smettere o qualcuno/qualcosa ci sta costringendo a farlo.

Nel secondo caso smettere sara' molto piu' difficile e la ricaduta quasi garantita.
Purtroppo questo e' lo scenario nella grande maggioranza dei casi. Si vuole smettere perche' ci si e' stancati della vita da piazza, oppure perche la moglie/fidanzats/quellochee' minaccia di lasciarci, o il padrone di licenziarci, o non ce la facciamo a lavorare perche' non abbiamo ne' il tempo ne' i soldi per procurarci la roba in tempo, quindi si va al lavoro scoppiati e si passa per scansafatiche; allora "decidiamo" di smettere. Solo che non lo abbiamo deciso, ci hanno costretto.

Se fosse possibile comprare la nostra droga preferita facilmente e a.basso prezzo, e soprattutto.se la societa' non stigmatizzasse chi ha dei vizii, si potrebbe benissimo continuare a usare sostanze e vivere una vita normale, proprio come chi beve, fuma tabacco, e prende un sacco di medicine di cui non ha bisogno.

Anche l'alto numero di ricadute tra chi smette di fumare tabacco secondo me e' dovuto al fatto che.non volevano veramente smettere, si sono solo sentiti costretti a farlo da una societa sempre piu' puritan-ipocrita (le sigarette no, ma medicine inutili e spesdo dannose, si)

Quelli che vogliono veramente smettere, smettono. Quelli che ci ricascano e' perche' non volevano veramente smettere, ma hanno cercato di farlo lo stesso per riuscire a integrarsi nella societa puritan-ipocrita.

Certo ci sono anche quelli che hanno smesso perche' costretti dalla societa', e non ci sono ricascati. Ma sono pochi. E la maggioranza di quei pochi ha solo cambiato vizio (molti ex-tossici diventano alcolizzati, per esempio)

Quindi la cosa importante non e' "come" troncare una dipendenza ma "perche'" vogliamo farlo. Se abbiamo delle vere motivazioni interne, non sara' tanto difficile. Ma quelli come me (e siamo tanti) che smettono solo perche' la societa' non si fa i cazzi suoi, possono solo cercare di trovare un equilibrio che permetta di usare qualche sostanza in maniera moderata e contemporaneamente non essere completamente esclusi dalla societa'. Oppure si puo' smettere completamente e vivere tutta la vita col desiderio di ricominciare.

Per quello che dico sempre, legalizzare le canne non basta; bisogna legalizzare tutto e renderlo culturalmente accettabile, almeno in moderazione, come il bicchiere di vino. In questo modo uno potrebbe continuare a usare sostanze finche' lui stesso decide di smettere senza esseci costretto... oppure continuare a vita. In fondo e' la *sua* vita.

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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da A man from Armenia » mer nov 25, 2015 10:49 am

Zio Toxil ha scritto:Intanto bisogna distinguere tra x
una collezione di luoghi comuni e balle così tutta insieme non me la aspettavo e richiede troppo del mio prezioso tempo per rispondere ti dico solo questo, che quando dici

"Quelli che vogliono veramente smettere, smettono. "

MI mostri che dei problemi della gente non hai capito niente, zero carbonella

Se io non ho il tempo di confutare tutte le stupidate che hai scritto il limite è mio , pace, liberissimo sei di pensarla come vuoi, ti faccio notare che ti permetti anche di mancare di rispetto a gente che sta male

Non sei diverso dal "Giovanardi" di turno che dice che sono solo poveracci senza spina dorsale. E' lo stesso modo di parlare e di pensare, puritano sei anche tu
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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da Psycore » mer nov 25, 2015 1:55 pm

adamas.ego ha scritto:...
<<Siete mai riusciti a buttare via nella spazzatura droga?>>
Io lo ho fatto oggi!!! Non ne faccio mistero.

Alpha-pvp. Avevo preso 1G...ho provato a vari dosaggi e nel giro di una decina di giorni 300MG.
E oggi, visto che sta molecola mi fa letteralente schifo! Con la spazzatura ho buttato VIA i rimanenti 700Mg nel bottino.

Ecco...se non riesci a fare una cosa simile...sei dipendente!
Ho buttato nel cesso (letteralmente) 244 mg di 2c-p. Ma solo perchè la ritengo una molecola del cazzo, provata una volta a 6 mg, mi è bastata.

Eppure non riesco a non fumare canne tutti i giorni. E di almeno altre 20 sostanze non ne butterei via un solo ug.
adamas.ego ha scritto:....
E ora rispondete a voi stessi: Riesco a buttare nella spazzatura la droga? (quelunque essa sia)
Si, ma non vuol dire niente ;)
Giusto o sbagliato non può essere reato! Free drugs!

Guest.01

Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da Guest.01 » mer nov 25, 2015 5:17 pm

Non è che non vuol dire niente.
C'è gente che pur di "sfondarsi" non butta manco la trielina. :asd:
E poi...io vorrei smettere con la mia dipendenza da soldi.
Senza non posso vivere. :asd:
E fidati psycore...che gia rinunciare e buttare UNA sostanza...e buona cosa.
Parecchi non buttano nulla... se non dentro se stessi.
Adamas.ego

Molto Lontano
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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da Molto Lontano » mer nov 25, 2015 7:21 pm

Capisco il punto di vista di Man, non è un atteggiamento bello stigmatizzare le difficoltà di chi soffre, condivido anche ciò che ha scritto lo zio. D'altra parte quello è il primo passo, non è la soluzione in sé, è la condizione necessaria ma non sufficiente. Soprattutto il perché..

Sul discorso che il tossico se ne starebbe bene per conto suo se non ci fosse la società a stigmatizzarlo, non ne dubito. Quello che vuole è solo la droga, se ha gente attorno che ci tiene a lui ( altro che società, che al massimo può dire che è un coglione e tira dritto pensando agli affari suoi ) che gli rompe le palle, vuol dire che qualcuno a lui ci tiene.

Ditemi un qualsiasi tossico che vive bene.. Che è felice di essere tossico.. Secondo me non esistono, potrebbero dirlo loro perchè si devono convincere in qualche modo, tanto non è che hanno scelta alla fine, soprattutto se non ci credono.

E poi come fanno a mantenersi ? A lavorare ? Cosa fa nella vita il tossico ? Sono realizzati nella vita ?

Anche io sono a favore della LEGALIZZAZIONE anche ad uso ludico (non alla liberalizzazione , molti sono scemi), sono uno di voi.

La colpa non è della società, nessuno ti guarda male perché compri un gratta e vinci, se inizi a buttarci lo stipendio la gente ti dice giustamente che sei un coglione. Per qualche botta di vita potrebbero storcere il naso, potrebbero giudicarti male, nessuno ti romperà mai il cazzo finchè mantieni la tua indipendenza e la tua dignità. Stessa cosa la droga.

Ben felice di pagare i contributi per pagare anche le loro cure, non sopporto invece l'atteggiamento tanto sono così, tanto non posso farci niente.. Vai a lavorare allora, se ce la fai.. Così la droga te la compri da solo e non devo pagartela io e gli altri che lavoriamo. Se vai a rubare poi, dipendesse da me li manderei nel boschetto che sta dietro casa mia, esiliati a vita e lontano dalla società che li giudica e gli vuole male.

Sulla comparazione con il giornale di Adams.......... L'ha anche detto psycore mi pare. Si, funziona così, funzioniamo per abitudini,c he sono anche la base per il successo dato che le grandi imprese non si realizzano dall'ggi al domani, ci vuole tempo.

Interrompere un abitudine è sempre stressante, per quello si dice che il cambiamento è difficile. Non è impossibile , anche se può volerci dello sforzo e qualche cambiamento di prospettiva. Prima si cambia il modo di pensare, poi si cambia il modo di agire, che cambia a sua volta il modo di pensare, e così all'infinito.

Già introdurre una nuova abitudine che vada a sostituirne una vecchia è difficile, troncarne una ancora di più, figurarsi un'abitudine come assumere la sostanza x. In questo sono con voi, è difficilissimo.. Non è impossibile.. E finchè il tossico continuerà a pensare che è impossibile si sta negando anche quell'unica possibilità che ha su 1 milione di farcela. Poi se non vuole, per me va pure bene se non ci tengo, cazzi suoi alla fine. Non mi venite a dire che sta bene.... Sto parlando di tossici, non di consumatori normali... E per favore, vi chiedo la cortesia di non arrivare a sostenere che un tossico ha la forza di realizzarsi nella vita e trovare il suo posto nella società, che sì avrà tanti difetti, ma è anche la nostra casa. Non si regge in piedi dopo poco tempo, dove volete che li trovi i soldi ? In un posto di lavoro non durerebbe 1 settimana allo stadio avanzato della tossicodipendenza.


E anche se fosse ricco di famiglia, che può permettersi di fare quello che vuole. E' vita drogarsi ogni singolo giorno ? Dov'è il piacere ? Se non ci arrivo ditemelo voi.. Lo fai solo per stare normale...


Proviamo per 1 anno a leggere il giornale alle 8:00 in punto, ogni santo giorno. A 366 non possiamo leggerlo e quindi scazziamo un po'.

Ora facciamo la stessa cosa con una riga di coca. Secondo voi la reazione sarà la stessa ? Io scommetto di no, e voi ?

Diciamo anche che ci sono abitudini e abitudini, almeno questo per favore...

E se vedete uno che si vuole buttare da un palazzo che fate ? tanti tirerebbero dritto ve lo dico io... Qualcuno si ferma, lo ascolta, e cerca di convincerlo a non buttarsi di sotto. Si chiama empatia !

Avere una dipendenza da cocaina, alcol, eroina e da tutte le altre droghe pesanti è una lenta agonia, ma li stai andando, giù dal ponte... E mi dispiace se qualcuno si offende, io la penso così.

Credete davvero che il problema stia nella società ? Forse confondete le leggi con la società.. L'alcol è perfettamente legale, eppure sfido chiunque di voi abbia un figlio alcolizzato un giorno a dirgli "massì dai fai come vuoi".

Anche se tutte le droghe fossero liberalizzate il giudizio sociale non cambierebbe, anzi vi dico anche un altra cosa; che se un drogato DAVVERO vuole drogarsi e basta, non si sentirebbe preso in causa ne dal giudizio della società ne dal giudizio delle persone vicine. Punto.

Ultima cosa; se su un forum pubblico un utente denuncia una dipendenza, è perché vuole essere aiutato in qualche modo, altrimenti la terrebbe per se. Se cerca comprensione, non sta cercando aiuto, sta solo cercando di sentirsi giustificato. Che dev'essere davvero una cosa insopportabile, dover dipendere dal giudizio degli altri.

E comunque, anche se fossero gli altri a farlo stare male, il tipo si guarda allo specchio e dice che non è nemmeno in grado di sorvolare sul giudizio degli altri e fregarsene, perché troppo debole. Le sostanze indeboliscono, sia fisicamente che mentalmente.

Io non sono uno intollerante, si può cercare il dialogo con chiunque. Ma sul vecchio forum ricordo i post degli scoppiati che al minimo accenno che forse ad assumere tutti i giorni avevano un problema, poverini si sentivano giudicati. E invece io dico che sono proprio questi elementi che abbassano il livello del forum; se non vuoi essere giudicato, te lo tieni per te; siamo esseri umani, giudichiamo tutto quello che vediamo e sentiamo, funzioniamo così.

Ho buttato nel cesso più di 400mg di AMT, perché avevo abusato e non ero in grado di farne un uso normale, non avevo capito che ci metteva 5 ore a salire in pieno una volta e sono stato male, mi unisco al club.

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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da Zio Toxil » gio nov 26, 2015 6:04 am

Armenia non sono luoghi comuni e balle, sono cose che ho scoperto in 35 anni di uso di droga.

Non ho detto che sono dei poveracci senza spina dorsale. Ho detto che IO PERSONALMENTE ho cercato di smettere per 25 anni e non ci sono mai riuscito perche' non volevo. La droga mi piaceva e mi piace ancora, ma la societa' cercava di costringermi a smettere e io ricominciavo ogni volta.

Alla fine ho smesso quando mi sono stancato da solo, senza che nessuno mi costringesse.


Prima di giudicare, distingui tra i tipi alla giovannardi e quelli che sanno di che stanno parlando perche' hanno l'esperienza diretta.

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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da A man from Armenia » gio nov 26, 2015 2:52 pm

Zio Toxil ha scritto:Armenia non sono luoghi comuni e balle, sono cose che ho scoperto in 35 anni di uso di droga.

Non ho detto che sono dei poveracci senza spina dorsale. Ho detto che IO PERSONALMENTE ho cercato di smettere per 25 anni e non ci sono mai riuscito perche' non volevo. La droga mi piaceva e mi piace ancora, ma la societa' cercava di costringermi a smettere e io ricominciavo ogni volta.

Alla fine ho smesso quando mi sono stancato da solo, senza che nessuno mi costringesse.

Prima di giudicare, distingui tra i tipi alla giovannardi e quelli che sanno di che stanno parlando perche' hanno l'esperienza diretta.
Guarda Zio che tu fai discorsi generali a partire da esperienze personali e nel bene e nel male l'esperienza personale può fare dimostrare tutto e tutto il suo contrario

Se tu ne fai una questione di "volontà" la mia opinione, mia - personale - basata sul mio percorso, mi fa dire che è un concetto rudimentale e che il tuo approccio mi pare "puritano" nel senso di ricerca di purezza che è esso stesso rudimentale e dove dico rudimentale intendo "poco efficace, poco adattabile"

In più non credo nella sacralità dell'esperienza diretta perché senno' di guerra potrebbero parlare solo i veterani di sesso le puttane di droga i tossici e di morte gli anatomopatologi

Spero di essermi spiegato meglio: io cerco strumenti per un discorso generale, ogni discorso personale mi arricchisce, se è rudimentale e pericoloso secondo me lo dico. Sbaglio? Chiedo scusa

Su questo topic penso che non possiamo andare più avanti di tanto

Ebuonavita
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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da Zio Toxil » gio nov 26, 2015 6:56 pm

Tu puoi dire quello che vuoi ma io so esattamente quello che dico, anche se non so niente di medicins, psichiatria, e psicologia.

Ma comunque puo' darsi benissimo che tutta la discussione nasve da una mancanza di comunicazione; probabilmente non sono riuscito a trasmettere esattamente quello che volevo dire,

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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da A man from Armenia » ven nov 27, 2015 8:59 am

Zio Toxil ha scritto:Tu puoi dire quello che vuoi ma io so esattamente quello che dicox
non lo metto in dubbio

questo argomento presenta affermazioni personali poste come regole generali e senza porsi il problema che ci sono realtà di fatto che dicono esattamente il contrario, alle affermazioni generali, non rispetto alla esperienza personale o alla possibilità di poter scrivere quello che si crede giusto

mi riservo di continuare il discorso in un post specifico in una prossima vita

Ebuonavostra
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Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da Cittino » ven nov 27, 2015 9:54 pm

Secondo me il problema principale è quando subentra il meccanismo di sostituire la droga alla vita vera, e credo che questo capiti davvero alle persone più sensibili o "deboli", come a chi spende le giornate a infilare monete in una macchinetta o a guardare i live-bet; la sostanza in se per se a mio parere non è la responsabile, ma l'uso improprio che siamo, in determinate situazioni della vita, spinti a farne; tutto sommato è una bella alternativa, non eterna ma momentaneamente bella. Se curassimo più l'aspetto psicologico e sociale della persona potremmo constatare che li si trova il problema, e l'astinenza da sostanze è del tutto ingiustificata in quanto spesso provoca una dispersione di energie e tempo per curare qualcosa che se assunta in maniera moderata o addirittura mirata e comunemente accettata, potrebbe permettere a chiunque di vivere una vita aperta e serena!

Guest.01

Re: Come troncare una dipendenza

Messaggio da Guest.01 » sab nov 28, 2015 12:39 am

La metto. Male non fara. Sicuro rifletterete. E questo è l'importante. Pensare.

VOCABOLARIO - Dipendere definizioni:

dipèndere (ant. depèndere) v. intr. [dal lat. dependēre «pendere da, dipendere», comp. di de- e pendēre «pendere», con mutamento di coniugazione (cfr. pendere)] (pass. rem. dipési, dipendésti, ecc.; part. pass. dipéso, ant. dipenduto; aus. essere). –

1.

a. Derivare, procedere, essere causato: l’errore dipende spesso dall’ignoranza; il deficit dell’azienda dipende dalla cattiva amministrazione; il ritardo del treno è dipeso da un’interruzione della linea; spesso il malumore dipende da cattiva digestione.

b. Essere determinato: il prezzo del volume dipenderà dal numero delle pagine; da tante cose dipende la sorte di un uomo; da questo colloquio può d. tutto il mio avvenire. In matematica, essere funzione di: y dipende da x.

c. Essere legato a una condizione: la partenza dipende dallo stato del tempo; la mia accettazione dipenderà dalle proposte che mi fanno. Con questa accezione, è frequente come risposta, in modo assol. e nella forma impers.: «Allora, acconsenti?» «Dipende ...».

2. Essere in potere, in facoltà di qualcuno, nelle frasi dipende da me, da te, da lui, ecc., che assumono nel contesto sign. particolari: da te solo dipende se venire o no, sei tu solo che devi decidere; credimi, non è dipeso da me, non sono stato io a volerlo; tutto dipende dal Consiglio d’amministrazione, è a questo che spetta la decisione.

3.

a. Essere soggetto all’autorità, alla volontà di altri: famiglie all’antica, in cui i figli anche adulti dipendono dal padre; anch’io dipendo dai miei superiori; in partic., d. dal padre, dalla famiglia, non essere autonomo economicamente, avere bisogno dell’aiuto finanziario del padre, dei familiari; non d. da nessuno, poter disporre liberamente della propria volontà, delle proprie decisioni.

b. Essere agli ordini, al servizio di qualcuno, compiere per esso un lavoro subordinato. Anche di uffici, stabilimenti, istituti, ecc., la cui attività sia diretta o controllata da organi superiori.

4. In grammatica, essere in rapporto di subordinazione: proposizione consecutiva che dipende direttanente dalla principale. ◆ Part. pres. dipendènte, con uso verbale: ufficio dipendente dalla sede centrale; lavoratori dipendenti da imprese private; anche come agg. e sost. (v. la voce).

Sinonimi e Contrari
dipendere

/di'pɛndere/ (ant. dependere) v. intr. [dal lat. dependēre "pendere da, dipendere", con mutamento di coniug.] (pass. rem. dipési, dipendésti, ecc.; part. pass. dipéso, ant. dipenduto; aus. essere). - 1. [essere determinato o condizionato, con la prep. da: il nostro futuro dipende dalle nostre scelte] ≈ derivare, discendere, nascere, originarsi, passare (per), procedere, provenire, scaturire. ● Espressioni: dipende [come risposta fam. a una domanda, per esprimere incertezza] ≈ chissà, forse. 2...
-----------------------------------------------------------
VOCABOLARIO - Dipendenza (<<derivazione di dipendere!>>) definzione:

dipendènza
Vocabolario on line
dipendènza (ant. dependènza) s. f. [der. di dipendere; nel sign. 3 a, sull’esempio del fr. dépendance]. –

1. Il dipendere, l’essere dipendente: la d. dei figli dall’autorità dei genitori; d. diretta, indiretta; essere alle d. di una persona, o di una impresa, di un ente, compiere per essa un lavoro subordinato (in questo sign., è usato di norma il plur.); analogam., avere alle proprie d., riferito al datore di lavoro; in senso più astratto: d. di una proposizione da un’altra; d. dell’area di un cerchio del suo raggio; d. della temperatura dalla pressione; fatti che sono in rapporto di reciproca d.; in d. di ciò, in conseguenza di ciò.

2. Con accezioni specifiche:

a. Nella medicina e nelle scienze sociali, condizione, in cui un individuo si trova, di incoercibile bisogno di un prodotto o di una sostanza, soprattutto farmaci, alcol, stupefacenti, a cui si sia assuefatto, e la cui astinenza può provocare in lui uno stato depressivo, di malessere e di angoscia (d. psichica), e talora turbe fisiche più o meno violente, cioè nausea, dolori diffusi, contrazioni, ecc. (d. fisica): d. da medicinali, da sostanze psicotrope, dalla droga. Anche come secondo elemento di parole composte (v. -dipendenza).

b. In psicanalisi, d. psichica, la situazione di subordinazione dell’Io rispetto alle esigenze del mondo esterno, dell’Es e del Super-Io, o anche la posizione inconscia di non-autonomia infantile che si manifesta nel nevrotico adulto di fronte a immagini materne o paterne.

3. Con sign. concreto:

a. Di edifici, di proprietà e sim., ciò che è annesso alla parte principale (v. anche dépendance): la villa e le sue d.; ha venduto la fattoria con tutte le d.; alloggiare in una d. dell’albergo.

b. non com. Succursale, filiale, di aziende, enti, società.
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Infine quando si "parla" e\o si scrive non si può non considerare la:

<FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO>>
https://it.wikipedia.org/wiki/Filosofia_del_linguaggio

La filosofia del linguaggio si occupa del linguaggio umano e dei suoi sistemi di comunicazione. Poiché indaga le relazioni tra linguaggio, pensiero e realtà la filosofia del linguaggio si pone al confine con altre discipline quali la psicologia, metafisica, l'epistemologia, la logica, la linguistica, la semiotica. Studia quindi il rapporto tra segno e significato e la capacità umana di usarli nella comunicazione.

Linguaggio e realtà[modifica | modifica wikitesto]
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Guido Calogero § La teoria sul pensiero greco arcaico e Guido Calogero § Indistinzione di ontologia, logica e linguaggio.
In epoca arcaica non si distingueva tra parola e cosa: la differenza tra il linguaggio e ogni simbolo riferibile alla realtà si afferma infatti in Grecia in un periodo successivo intercorrente tra il VI e il III secolo a.C.

Le prove di questa indistinzione tra linguaggio e realtà sono nell'analisi di diverse culture primitive dove sussisteva la convinzione che conoscere il nome del nemico volesse dire esserne padroni e poterlo così sconfiggere.[1]

Così anche in molte teogonie orientali come nel poema babilonese Enûma Eliš,[2] che tratta della creazione e nei testi indiani come la Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad e il Ṛgveda e nelle credenze religiose sumere, egiziane e anche romane il dio creatore è colui che crea pronunciando il nome della cosa creata: senza nome non esiste la cosa e il nome dà realtà alla cosa.

« Quando in alto il cielo ed in basso la terra non avevano ancora ricevuto il loro nome, niente esisteva....[3] »
Così anche nella Bibbia nel testo della Genesi Dio crea la luce pronunciandone il nome:

« Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu.[4] »
e Adamo assegnando un nome agli animali stabilisce la predominanza dell'uomo, signore della natura

« Il Signore, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l'uomo gli avrebbe dato. L'uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi...[5] »

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Forse oramai "zio Adamas" è andato "oltre" ai concetti, significati, emozioni, stati d'animo e "vivere".
Zio Adamas oramai si interroga sul senso di cio che dice e se questo abbia un senso senza di lui e la sua esistenza.

Zio adamas, dura ancora poco.
Credo fino al 6 dicembre.
Ma vediamo... forse reggo anche quella.

Perchè poi "vivere" è solo avere "energia per vincere la resistenza del tempo" letterale.
E se vivo abbastanza da finirlo, leggerete forse, la mia unica pubblicazione scientifica.
Una!
E speriamo che serva all'umanità.
io dipendo.... e già!
Dipendo da troppe cose per esistere.
Senza dubbio.
I lfatto che questa esistenza sia piacevole o meno.... è importante?
Non credo. Forse l'importante è esistere e da cosa dipende.
Quisqullie soggettive tutto il resto.

Adamas.ego.

E se "l'oracolo me lo ha scritto"... beh.... andràcosi e saràcosi.
-"..... uomo fortemente illuminato... illumina l''universo come una stella...."
E voi non avreste detto grazie? Io si.
".... le tenebre sono sotto i miei piedi... e la luce del sole mi riscaderà per l'eternità..."
Non resta che ringraziare per tanta benevolenza dell'oracolo. che altro fare se non -:Dire grazie"-

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