Posso avere un uso non strettamente medico?
Ad esempio prima di un esame orale universitario per tenere sotto controllo il sistema adrenergico.
Penso a fastidiosi sintomi come la scarsa salivaziobe e l'aumento di frequenza e gittata cardiaca
Gli ansiolitici calmano ma non permettono di affrontare la prova al 100% delle performance mentali.
Betabloccanti
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Re: Betabloccanti
Se cerchi su wikpedia metta il link di una pianta che con funzioni beta-bloccanti. Comunque OTTIMA idea, approvo
Il propofolo magari funziona bene lo stesso, però credo serva una prescrizione, mentre per i beta-bloccanti no. Giusto?
Ti do un consiglio, nicotina + beta-bloccanti, ho letto che i beta-bloccanti riducono l'effetto adrenergico della nicotina un po' come la teanina riduce l'effetto 'shaking' della caffeina. Credo sia una buona combo per gli esami o insomma, casi in cui serva calma.
Il propofolo magari funziona bene lo stesso, però credo serva una prescrizione, mentre per i beta-bloccanti no. Giusto?
Ti do un consiglio, nicotina + beta-bloccanti, ho letto che i beta-bloccanti riducono l'effetto adrenergico della nicotina un po' come la teanina riduce l'effetto 'shaking' della caffeina. Credo sia una buona combo per gli esami o insomma, casi in cui serva calma.
- pannocchietta
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Re: Betabloccanti
Non ne so molto di betabloccanti ma a quanto so io vanno su prescrizione.
Se si soffre di ansia da prestazione con notevoli sintomi adrenergici (es. rossore facciale, ipersudorazione) che impediscono di svolgere attività importanti (che ne so, sono un manager e per lavoro devo parlare spesso in pubblico) é possibile ricevere la prescrizione.
La prescrizione cé quando la sintomatologia impatta sulla qualità della vita.
Difficile ricevere la prescrizione per aumentare le performance agli esami o al lavoro o al primo appuntamento con una ragazza, ma forse, e dico forse, un uso intelligente e oculato potrebbe aiutare a migliorare la propria vita.
L'altra faccia della medaglia sarebbero i possibili effetti collaterali, quindi vanno usati quando la prestazione é importante e la sintomatologia ingestibile.
Mi sono venuti in mente i betabloccanti perché ne arrivano a quintali in laboratorio e pensavo di recuperare le confezioni buttate.
Se si soffre di ansia da prestazione con notevoli sintomi adrenergici (es. rossore facciale, ipersudorazione) che impediscono di svolgere attività importanti (che ne so, sono un manager e per lavoro devo parlare spesso in pubblico) é possibile ricevere la prescrizione.
La prescrizione cé quando la sintomatologia impatta sulla qualità della vita.
Difficile ricevere la prescrizione per aumentare le performance agli esami o al lavoro o al primo appuntamento con una ragazza, ma forse, e dico forse, un uso intelligente e oculato potrebbe aiutare a migliorare la propria vita.
L'altra faccia della medaglia sarebbero i possibili effetti collaterali, quindi vanno usati quando la prestazione é importante e la sintomatologia ingestibile.
Mi sono venuti in mente i betabloccanti perché ne arrivano a quintali in laboratorio e pensavo di recuperare le confezioni buttate.
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Re: Betabloccanti
Non dico che hai scoperto l'acqua calda, ma poco ci manca: in discipline come il tiro sportivo, i farmaci betabloccanti sono stati bannati dall'antidoping tanti anni fa, in considerazione della loro proprietà di azzerare i sussulti involontari di braccio/mano/corpo (dovuti a frequenza/gittata cardiaca incrementate dalla tensione emotiva della competizione sportiva) e aiutare il tiratore a mantenere stabile la linea congiungente occhio-mirino-bersaglio).zibibbo ha scritto:Posso avere un uso non strettamente medico?
Ad esempio prima di un esame orale universitario per tenere sotto controllo il sistema adrenergico.
Penso a fastidiosi sintomi come la scarsa salivaziobe e l'aumento di frequenza e gittata cardiaca
Gli ansiolitici calmano ma non permettono di affrontare la prova al 100% delle performance mentali.
Nel tuo caso però si parla di un esame... il batticuore quanto potrà mai danneggiare la tua prestazione? Secondo me: zero. Anzi: lo stress emotivo - agli esami - ha sempre giocato a mio favore, mi ha aiutato nel richiamo mnemonico, a "lottare" con maggiore motivazione e determinazione, e pazienza se alzavo troppo la voce, diventavo rosso con le ascelle sudate e la bocca secca.
Non posso negare, però, che i betabloccanti (che personalmente assumo una tantum per l'insonnia) NON interferiscono con le capacità cognitive. Ma te li sconsiglio vivamente se sei ipoteso e/o bradicardico (corri il rischio di cadere per il capogiro).
E se proprio sei deciso ad assumerli, procedi con tanta cautela, assumendo un quarto della compressa (tagliandola con la lametta più piccola di un temperino) al minor dosaggio disponibile del farmaco commerciale (che in farmacia vendono anche senza ricetta ), valutandone volta per volta gli effetti/durata, e procedendo - per tentativi successivi - incrementando le dosi, qualora necessario.
Per una valutazione ancora più approfondita, farei coincidere queste assunzioni con i momenti della giornata dedicati allo studio/autoesame, in modo tale da saggiare eventuali interferenze sulle perfomance mentali.
Con questi farmaci, eviterei del tutto caffè, alcool e ovviamente la nicotina, a maggior ragione se dovessi sostenere un esame
- pannocchietta
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Re: Betabloccanti
Davero, davvero, molto interessante. Hai reso l'idea dell'effetto del farmaco.in discipline come il tiro sportivo, i farmaci betabloccanti sono stati bannati dall'antidoping tanti anni fa, in considerazione della loro proprietà di azzerare i sussulti involontari di braccio/mano/corpo (dovuti a frequenza/gittata cardiaca incrementate dalla tensione emotiva della competizione sportiva) e aiutare il tiratore a mantenere stabile la linea congiungente occhio-mirino-bersaglio).
E' semplice. Aumento della gittata cardiaca (piuttosto che la frequenza), ipertermia e secchiezza delle fauci generano ansia da ipercontrollo delle sensazioni fisiche. La conseguenza è che una certa percentuale della "cpu" mentale è concentrata sul corpo piuttosto che interamente sulla prestazione.Nel tuo caso però si parla di un esame... il batticuore quanto potrà mai danneggiare la tua prestazione?
Un pò come guidare l'auto mentre si è al telefono.
Così è. Con i betabloccanti si beneficierebbe del fatto che si tamponerebbero i sintomi FISICI e non PSICOLOGICI, dove probabilmente agiscono meglio le benzodiazepine con il risvolto però del "rinc*****nimento".Secondo me: zero. Anzi: lo stress emotivo - agli esami - ha sempre giocato a mio favore
Questo per me è interessante, avendo esperienza nella terapia ansiolitica solo delle benzodiazepine.Non posso negare, però, che i betabloccanti (che personalmente assumo una tantum per l'insonnia) NON interferiscono con le capacità cognitive.
Non mi torna come possano aiutarti con l'insonnia.
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Re: Betabloccanti
Interessante sì, ma l'utilizzo off-label di questi farmaci deve improntarsi a criteri prudenziali, mi raccomandozibibbo ha scritto: Questo per me è interessante, avendo esperienza nella terapia ansiolitica solo delle benzodiazepine.
Non mi torna come possano aiutarti con l'insonnia.
Diventasse un'abitudine, la dismissione dovrà poi essere graduale, in 2-4 giorni con dosaggi a decrescere, pena possibili crisi ipertensive...
L'insonnia mi accompagna da sempre, esacerbata quando poi eccedo con talune-caramelle-colorate...
Mi sono allontanato dalle bdz da anni (farmaci che sconsiglio a tutti), per fortuna non soffro d'ansia, ed esistono rimedi alternativi all'insonnia che continuo ad esplorare (con successo). Un ricorso saltuario agli anti-ipertensivi (la clonidina, in particolare, un agonista selettivo dei recettori alfa 2 adrenergici) può aiutare anche chi ha valori pressori nella norma: un corpo sedato si abbiocca più facilmente...
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- Iscritto il: sab lug 09, 2016 6:36 pm
Betabloccanti
Certo che si possono usare, vengono usati per lo stesso motivo anche per i sintomi adrenergici dell'ipertiroidismo. Il fatto è che devi trovare un medico che te li prescriva per questo motivo...