lucy ha scritto: ↑sab set 03, 2022 12:58 am
Stavo giusto leggendo un articolo sul contenuto di Uperzina A in Huperzia selago coltivata in laboratorio.
Sembra che i giovani esemplari di Huperzia selago nati in laboratorio producano molta più Uperzina A di quelli cresciuti allo stato naturale e nell'Huperzia serrata (l'Huperzia cinese usata per eccellenza per produrre Uperzina A commerciale)..
dovrei controllare ma se non ricordo male il grosso dell'uperzina a viene prodotta con tecnologia transgenica come l'insulina. in pratica si prende il gene (l'istruzione per capirci) che codifica la sintesi dell'uperzina a e lo si inserisce in un lievito o un batterio, poi lo si mette a cultura e da quello viene estratta. niente di sconvolgente ne di pericoloso, aiuta anche ad abbassare i prezzi e ha un minore impatto ambientale.
In effetti il fatto che l'Huperzine A compaia tra i NDMA antagonista mi ha un pò turbato visto che essi sono esattamente i farmaci che mi hanno fatto più male.
Sono principalmente farmaci ad azione anestetica o antidolorifica, sono i dissociativi più pericolosi che facilmente legano pericolosissimamente con il torpore dissociativo della scopolamina.
Infatti tra di essi gli NDMA antagonisti compaiono pure gli anticolinergici se non erro.
potresti ampliare un po' il discorso sul fatto che i farmaci NMDA inibitori ti hanno fatto male? non ci sono molti NMDA inibitori utilizzati attualmente a livello medico.
in realtà gli NMDA inibitori sono molto interessanti e un basso livello di NMDA inibizione è utile secondo me perché risulta in una potente azione neuroprotettiva. alcune delle più potenti neurotossine sono proprio NMDA
agonisti
Non riesco a capacitarmi come un inibitore dell'AchE possa essere pure un antagonista NDMA...forse questa sua ultima proprietà tipica di alcuni "dissociativi" mitiga il suo effetto sulla cognizione e memoria? O la sua azione di NDMA antagonista è più modesta e meno potente della sua proprietà AchE inibitore?
è un discorso complesso e non del tutto compreso, in generale una bassa NMDA inibizione (come nel caso dell'uperzina a) ha spesso un effetto nootropo perché diminuisce il "rumore di fondo" legato ai NMDAr
Ultimissima domanda da un milione di dollari...perchè come "antidoto di elezione" contro le intossicazioni anticolinergiche (quelle da atropina e scopolamina in particolare, poco effivacie invece con gli altri dissociativi tipo GHB...), venga usata la fisostigmina salicilato e non il donepezil (che comincia seriamente ad interessarmi), e che mi hai confermato essere l'AchEi più potente? Domanda che mi incuriosisce moltissimo...grazie in anticipo della risposta.
in realtà la fisostigmina è circa 10 volte più potente del donepezil ma è molto meno selettiva e quindi ha una maggior incidenza di effetti collaterali (IC50 rispettivamente 0.67nM e 6.7nM, minore il numero più potente è la sostanza). ovviamente nel caso di un avvelenamento gli effetti collaterali non sono molto rilevanti mentre se bisogna usare quel farmaco per mesi se non anni diventa molto più rilevante. per il GHB non si usa perché non agisce sull'acetilcolina, inoltre né il GHB né la scopolamina o l'atropina sono dissociativi.
per chiarezza, sono regene mi sono solo iscritto di nuovo perché sto avendo problemi ad accedere all'altro account
Ciao Regene pure io mi sono iscritto di nuovo con questo nick inventato sul momento senza fare la trafila di inviare non so cosa a non so dove e aspettare...non ho neppure capito come si faceva per riavere l'account precedente.
Grazie mille per la risposta e le importanti delucidazioni tratti da un post che però qui non trovo o solo parzialmente.
Era un link postato dal sottoscritto sull'Huperzia Selago credo tutt'ora presente nella Sez. "Piante".
I farmaci NDMA agonisti che più mi hanno fatto male o che mi hanno dato in maniera davvero violenta l'intossicazione anticolinergica solo 10 volte in maniera più potente sono i seguenti:
Chiarisco subito che prima dell'accidentale sovradosaggio da stramonio nessun tipo di farmaco mi ha mai provocato qualche problema sopratutto a livello centrale.
Solo un "mezzo di contrasto" iniettato endovena prima di una TAC mi aveva provocato un generale arrossamento al braccio collo e torace e bruciore tanto che dovetti rimanere mezz'ora sotto osservazione.
Tornando ai farmaci NDMA agonisti ricordo il principio attivo del "Bisolvon tosse secca" il "dxt" destometorfano, mi provocò uno stato dissociativo impressionante.
Ero in bar ed avevo preso un cucchiaio di sciroppo e una max due capsule in gelatina gommosa.
Ero in bar completamente "imbalsamato".
Capivo dove ero e cosa stavo facendo ma non riuscivo a reagire.
Quando con molta difficoltà mi alzai e pagai la consumazione ero completamente incapace di prendere il resto, la moneta lo feci con molta lentezza e difficoltà tanto che il barista mi guardò in maniera molto preoccupata e perplessa.
In autobus fu ancora peggio.
Ero fermo a guardare il nulla col biglietto non timbrato in mano.Dritto.Non riuscivo ad alzarmi e a timbrarlo.
Non riuscivo neppure a parlare.
E per scendere dovetti cercare di alzarmi tre fermate prima.
Ero come morto ma coscente di essere nella realtà.
La seconda e terribile esperienza l'ho avuto con un anestetico che si chiama "mepivacaina-adrenalina".
Per una settimana pallore del viso agitazione seguita da stati catatonici pupille molto dilatate e "particolari" e vivaci disturbi visivi e allucinazioni a volte davvero fastidiose
Il battito cardiaco che andava dai 60 ai 111 battiti al minuto.
Questo per una settimana, poi mi recai in Ospedale.
Battito "anormale" con tachi-aritmia e midriasi bilaterale.
Ho ancora il referto.
L' infermiera non aveva capito che tale sintomi li avevo da una settimana e non da due giorni come scrisse nel referto.
All'epoca non avevo molti palliativi.
Se predominava l'effetto dissociativo-paralizzante della scopolamina prendevo caffè, il quale spesdo risolveva il problema mandandomi in "atropinico" e allora ricorrevo al Diazepam.
Mi salvarono la vita credo, ma fu una vera e propria tortura.
Un dottore con cui ne parlai suppose che fosse tutta colpa della adrenalina presente nell'anestetico.
Un altro più specializzato mi disse che i sintomi erano abbastanza caratteristici per quello che secondo lui era uno "shock anti-colinergico" dovuto proprio forse a quella maledetta intossicazione curata malissimo.
Anzi non curata affatto.
Gli altri farmaci che fecero reazioni violente di questo tipo (tachicardia agitazioni midriasi aumento della pressione, ecc..) futono l'IMMODIUM (principio attivo lopermerzide o roba simile) e il Buscopan.
Presi entrambi i farmaci, il secondo, il buscopan proprio per vedere cosa poteva accadere.
Neanche mezza pastiglia di entrambi... quanto basta per ricorre subito ai ripari col Diazepam.
Con questi ultimi due fu la pilocarpina e le noci di Betel alternate al Diazepam (una specie di cura sintomatica "fai da tè") a salvarmi.
Ora come ora l'elenco dei farmaci che mi producono reazioni violente e specifiche è molto più vasta.
La scopolamina è e eccome un dissociativo e pure potente.
In Colombia viene fatto un uso criminale per derubare i turisti che spesso finiti in Ospedale curati con la fisostigmina non si ricordano nulla.
Ad Haiti (leggi pure il libro "il serpente e l'arcobaleno"), la Brugmansia detta anche "campañilla" ("Burundanga" o "Borrachero tree" in Colombia), viene usata per "zombizzare" le persone durante i riti voo-doo.
Ho avuto una conferma da un conoscente che proviene da Santo-Domingo.
La fisostigmina al contrario di quanto dici è MOLTO selettiva.
Proprio per questa sua peculiarità il suo utilizzo si limita principalmente come antidoto contro le intossicazioni da Solanaceae contenenti alcaloidi atropino-simili.
Se trovo lo posto.
Era un trattato medico in formato pdf che con linguaggio (a me) abbastanza astruso spiegava come mai la fisostigmina era il farmaco di elezione contro questo tipo di intossicazioni.
Non solo inibendo l'acetilcolinesterasi facilita l'aumento di produzione di acetilcolina a livello centrale, ma a differenza degli altri inibitori della colinesterasi la sua azione si esplica proprio su quei recettori la cui attività è bloccata dagli alcaloidi come atropina e scopolamina.