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da Blix » gio gen 18, 2018 7:44 pm
Ieri sera ho provato a farmi una “microdose di prova” e devo dire che nonostante le quantità minime alcuni effetti li ho avvertiti.
Prima di riprovarci attendo che mi arrivi una confezione di filtri di carta per caffè americano, che credo siano proprio necessari. E qui vengo a un punto importante: il Caapi – per lo meno il mio – “tinge” da far paura!
Innanzitutto provo a descrivere quello che ho utilizzato. L'ho preso da eBay, la descrizione dice: Banisteriopsis caapi giallo, fresco, sfilacciato e sminuzzato. Forse sin troppo sminuzzato, perché ha un aspetto quasi terroso… i pezzi di liana e corteccia sono in una bustina di plastica praticamente immersi in una polverina marroncina molto fine (l'aspetto, per intenderci, è praticamente quello di un substrato per la coltivazione).
Ho messo in un pentolino un po' di questo Caapi giallo assieme con acqua (osmotica) e alcune foglie sia di Chacruna che di Chaliponga. Ho portato a ebollizione e mantenuto sul fuoco per un'ora, rabboccando di tanto in tanto con un po' d'acqua nuova per compensare quella che evaporava, in modo da mantenere le foglie sempre coperte.
Spento il fuoco, ho lasciato raffreddare un po', scolato, conservato questo primo estratto in un recipiente, e quindi rimesso la parte vegetale nel pentolino con dell'altra acqua per una seconda estrazione di circa 45 minuti e poi una terza uguale. A quel punto mi sono tenuto i tre liquidi addizionati nel recipiente e ho messo via la parte vegetale (dalle foglie pareva non venir più fuori nulla).
Qui la prima sorpresa: il pentolino del decotto mostrava all'interno un segno rossiccio, abbastanza persistente (ancora devo lavarlo a dovere, sarà un lavoraccio). Da parte sua, il liquido, pur filtrato in un colino a maglia abbastanza stretta, aveva ancora un aspetto molto terroso, che scoraggiava il consumo. L'ho filtrato una seconda volta, questa volta attraverso uno di quegli shaker che si usano per fare l'hashish (e qui la maglia è strettissima), ma continuava ad avere come una polverina sottilissima sospesa. Non mi è rimasto che filtrarlo una terza volta, stavolta attraverso tre scottex da cucina (che sono rimasti tinti di un rosso scuro), e finalmente ne è venuto fuori qualcosa che si poteva avere il coraggio di bere. L'odore era di tè, il sapore era quello di una scialba tisana. Non mi aspettavo più il minimo effetto a questo punto perché già le dosi erano minime in partenza e il filtraggio che avevo dovuto fare era stato molto pesante (d'altra parte chi aveva il coraggio di bere una roba argillosa che tinge?) e invece qualcosina l'ho avvertito… senso del tempo molto alterato, vertigini… Difficile da descrivere e probabilmente anche abbastanza inutile. La vera prova la farò la prossima volta con questi filtri di carta che sto aspettando, ma intanto sono curioso di sapere se sono il solo a trovarmi con questo Caapi “terroso” che tinge tantissimo o se è normale e tutti quanti fanno un filtraggio finale molto drastico del decotto.
Me ne vado per un'idea: forse ci vuole solo il cuore della liana sfilacciata e invece in questa qua che mi hanno spedito c'è un sacco di corteccia sbriciolata che non dovrebbe essere impiegata?