L'uso medico e non di oppioidi in Italia
L'uso medico e non di oppioidi in Italia
Dopo un po' di ricerca, ho trovato questo studio dell'INCB dove l'Italia si attesta adesso ad appena sotto la media europea nel consumo di oppioidi (pag. 268 del PDF, 258 effettiva). Ho trovato anche questo studio secondo cui dal 2004 al 2016 c'è stato un aumento del 209% sulle prescrizioni di farmaci oppioidi in Italia. Se guardiamo i dati dell'AIFA, qua e qua (pagina 290 del PDF) si riscontra un netto aumento, anche più drastico in percentuale di quello evidenziato dagli altri dati. Sono comunque misure di parametri diversi e non direttamente correlabili, ma entrambi mostrano un aumento nelle prescrizioni di oppiacei. La domanda che segue è se l'aumento nelle prescrizioni sia accompagnato da un aumento importante nell'uso ricreativo e abuso, fatto che potrebbe essere indice di scarsa accuratezza prescrittiva da parte dei medici. Su questo non sono riuscito a trovare molto, ho trovato questa relazione dell'EMA che vede una riduzione dei ricoveri per uso di eroina ma un aumento delle morti (si parla comunque di cifre "relativamente" basse, 155 morti nel 2018)
Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
questa è solo una mia ipotesi e non ho dei dati solidi a supportare ciò che dico ma questo aumento potrebbe essere legato all'invecchiamento della popolazione e quindi ad una maggior necessità di terapia del dolore. comunque gli oppiacei sono gli antidolorifici per antonomasia e sono qui per restare. secondo me in passato erano quasi prescritti troppo poco per paura dell'ero
a mia madre avevano dato del tramadol per un intervento all'anca e anche se soffriva come un cane non lo ha preso perché aveva paura, non è una che ha fatto una vita di dipendenze
a mia madre avevano dato del tramadol per un intervento all'anca e anche se soffriva come un cane non lo ha preso perché aveva paura, non è una che ha fatto una vita di dipendenze
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Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
Regene ha scritto: ↑mer dic 16, 2020 11:00 amquesta è solo una mia ipotesi e non ho dei dati solidi a supportare ciò che dico ma questo aumento potrebbe essere legato all'invecchiamento della popolazione e quindi ad una maggior necessità di terapia del dolore. comunque gli oppiacei sono gli antidolorifici per antonomasia e sono qui per restare. secondo me in passato erano quasi prescritti troppo poco per paura dell'ero
a mia madre avevano dato del tramadol per un intervento all'anca e anche se soffriva come un cane non lo ha preso perché aveva paura, non è una che ha fatto una vita di dipendenze
Secondo me è esatto come dici te , Perché i problemi al corpo arrivano circa nelle stesse età tra le persone e così facendo ci si trova a uno stile class action ( raggruppamento) dove si aggiungono sempre più persone ogni giorno e sempre più generazioni di malati , stile eternit, secondo me è così che va e non sarebbe nemmeno strano alla fine
Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
Secondo me (parlo limitatamente alla mia esperienza personale) quando si tratta di oppioidi i medici hanno un po' il braccino corto qua in Italia. Personalmente sia io che mia madre abbiamo fatto operazioni ai piedi di recente, quindi dolore post-operatorio osseo (che dicono sia il peggiore). In due il massimo è stato il co-efferalgan che hanno dato a me in post-operatoria (singola somministrazione), ma con grande riluttanza (era molti anni fa). Mia madre in post-operatorio voleva morire dal dolore, se avessi avuto dell'eroina l'avrebbe presa mi ha detto, per dare un'idea della situazione (ed è la prima che tocca farmaci il meno possibile). Le hanno dato aceclofenac (antiinfiammatorio non steroideo).
Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
capisco perfettamente, la prossima volta se non smollano gli oppioidi puoi provare a chiedere il toradol (nome generico ketoralac) va bene solo per un uso estremamente breve (qualche giorno) ma è simile all'ibuprofene come tipologia e ha un potere analgesico paragonabile alla morfina endovenosa. io ho sempre usato le fiale che vanno usate per intramuscolare (teoricamente anche per endovenosa ma non ne ho mai vista la necessità) ma forse esistono anche delle compresse. è davvero molto potente e meno controllato.asklepios ha scritto: ↑gio dic 17, 2020 2:20 amSecondo me (parlo limitatamente alla mia esperienza personale) quando si tratta di oppioidi i medici hanno un po' il braccino corto qua in Italia. Personalmente sia io che mia madre abbiamo fatto operazioni ai piedi di recente, quindi dolore post-operatorio osseo (che dicono sia il peggiore). In due il massimo è stato il co-efferalgan che hanno dato a me in post-operatoria (singola somministrazione), ma con grande riluttanza (era molti anni fa). Mia madre in post-operatorio voleva morire dal dolore, se avessi avuto dell'eroina l'avrebbe presa mi ha detto, per dare un'idea della situazione (ed è la prima che tocca farmaci il meno possibile). Le hanno dato aceclofenac (antiinfiammatorio non steroideo).
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Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
Interessante! Non sapevo ci fossero fans così potenti, terrò a mente se dovesse ricapitare
Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
ha stupito anche me, peccato per l'upregulatione del COX-2
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Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
In altri paesi i più leggeri tipo tramadol sono prescrivibili senza controlli particolari
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Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
il toradol è molto efficace, ma devo contraddirti sul paragone con la morfina. E' infatti indicato per dolori di intensita medio bassa, mentre le morfina è per dolori medio alti. Inoltre per esperienza personale, li ho provati entrambi nella terapia del dolore, e la morfina è più forte, soprattutto se assunta in via endovenosa ( per puro controllo dolore).
Non amavo quello che mostravi di essere, ma quello che pensavo tu fossi...
Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
Penso si riferisse a questo articolo. C'è da dire che comunque ci sono diversi tipi di dolore e non necessariamente l'efficacia è la stessa in tutti i campi. C'è anche chi è più sensibile a un farmaco che un altro, fatto che rende necessario effettuare studi con molti pazienti per cercare di attenuare l'impatto statistico della variabilità individuale. C'è per esempio chi non risponde proprio alla morfina o comunque molto meno di altri (metabolizzazione molto veloce, recettori poco sensibili). Va anche considerata la dose massima somministrabile prima di incorrere in effetti collaterali, penso che con la morfina si possa arrivare a dosi più alte mentre con i FANS bisogna stare molto attenti
Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
grazie @asklepios effettivamente mi riferivo a quello e anche ad un puoi di esperienze indirette.
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- Tirar Puede Matar
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Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
C'è da dire che l'uso di oppiacei nella terapia del dolore, è sinonimo di sanità funzionale.
In Italia siamo ancora molto indietro, molti medici soffrono di oppiofobia e hanno molta ritenzione a prescrivere oppiacei, naturalmente parliamo di casi medicalmente giustificati, ovvero dove sono necessari.
Uso in casi necessari, ci tengo a sottolinearlo, è molto diverso da abuso di prescrizioni, come successo in America ad inizio '00, che ha portato alla crisi di dipendenze che permane ancora oggi.
In Italia siamo ancora molto indietro, molti medici soffrono di oppiofobia e hanno molta ritenzione a prescrivere oppiacei, naturalmente parliamo di casi medicalmente giustificati, ovvero dove sono necessari.
Uso in casi necessari, ci tengo a sottolinearlo, è molto diverso da abuso di prescrizioni, come successo in America ad inizio '00, che ha portato alla crisi di dipendenze che permane ancora oggi.
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- sceglietelavita
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Re: L'uso medico e non di oppioidi in Italia
Speriamo che le cose FORSE cambino
...io ho scelto di non scegliere la vita...ho scelto qualcos'altro...le ragioni, non ci sono ragioni...chi ha bisogno di ragioni quando ha l' eroina...