Meditazione

[era]

La differenza è se uno è consapevole o meno.

Meditare vuol dire ricercare l'incoscienza?

Mi spiego meglio: attraverso la meditazione si raggiungerebbe uno stato differente dalla coscienza?

Chiedo perché ogni tanto ci provo e quel paio di volte che non mi sono addormentato ho raggiunto uno stato di 'disconnessione'.

[BlackHole_WhiteHole]

La differenza è se uno è consapevole o meno.

Meditare vuol dire ricercare l'incoscienza?

Mi spiego meglio: attraverso la meditazione si raggiungerebbe uno stato differente dalla coscienza?

Chiedo perché ogni tanto ci provo e quel paio di volte che non mi sono addormentato ho raggiunto uno stato di 'disconnessione'.

Premetto, prendi tutto quello che dico con le molle: primo, perché ritengo che spiegare certe cose è difficle di persona, figuriamoci online; secondo, perché niente di tutto ciò che dico (che tutti noi diciamo, a essere onesti) è farina del mio sacco, ma solo il mio modo di esprimere le infinite influenze che ho avuto nella mia vita.

Meditare non è incoscienza, quanto meno ricercarla; al contrario, è pura consapevolezza (in inglese, lo rendono con awareness, non so bene come renderlo in italiano). Meditazione è uno stato d'essere, uno stato di coscienza diversa da quella ordinaria. Nel momento che ancora senti, seppure uno stato di disconnessione, ancora non è meditazione. Può essere un preambolo, come un ostacolo (vedi sotto).
Awareness non è il risultato di una pratica. Se la consapevolezza è qualcosa che si può raggiungere, vuol dire che c'è un metodo (quale che sia, sostanze psichedeliche, yoga, meditazione, ecc) e basta seguirlo con disciplina. La disciplina rischia però di essere il tuo peggior nemico, perché ti dà l'illusione della consapevolezza. Rimane una finta purezza, che prima o poi verrà scalfita.
Ti faccio un esempio personale. Dopo un'esperienza estramemente profonda con funghi, ho cominciato a praticare specifiche tecniche di meditazione e di yoga per integrare l'esperienza. Mi sentivo "high on life", senza bisogno di alcuna sostanza. Ho vissuto esperienze, che neanche con sostanze psichedeliche ho provato. Ma alla fine quella era solo falsa "purezza" e, che lo ammettessi o meno, ero dipendente da tutte queste pratiche non-duali. Nel momento in cui non potevo praticare, quella sensazione andava piano piano a scemare, come quella sensazione di amore universale che si prova a volte con i trip va a scemare nel tempo se non consolidata.

Quando la consapevolezza viene alla luce e si rivela, sembra che sia il risultato di qualcosa che abbiamo fatto. Ad esempio, mi siedo a meditare recitando un mantra per 10 ore al giorno per due anni; un giorno, la consapevolezza (satori, in termini zen). Il problema è che molti, a parere mio, creano un nesso causa-effetto quando esso in realtà non c'è. O meglio, non posso neanche dire che c'è o non c'è. Non lo so se la liberazione è il frutto di un'esperienza psichedelica o di anni di meditazione o di pura fortuna. Il punto è che non importa. Non importa sapere, perché non c'è spiegazione. Non c'è niente da cercare, da cambiare. Tutto e tutti vanno bene così come sono. Non siamo altro che il riverbero, l'eco di infiniti suoni differenti che si uniscono magicamente in armonia. Dopo che realizzi ciò e lo integri pienamente nella tua vita, è indifferentente cosa fai o non fai. Sei in meditazione facendo yoga e quando sei sul cesso. E allora ti rilassi. Meditazione è niente di speciale e, proprio per questa sua ordinarietà, rende tutto straordinario.

[era]

Meditare non è incoscienza, quanto meno ricercarla;

Ok, prendi in considerazione che incoscienza sarebbe inteso come 'ciò che è ancora occulto alla coscienza'.

Quando la consapevolezza viene alla luce e si rivela, sembra che sia il risultato di qualcosa che abbiamo fatto. ... Non lo so se la liberazione è il frutto di un'esperienza psichedelica o di anni di meditazione o di pura fortuna...

Quanto descrivi è per me noto come 'accesso' (ai canali informativi p.e.).
Anni fa ho tratto ciò dall'alchimia e risultati importanti sono stati ottenuti con acqua dinamizzata o piante e minerali.

Il punto è che non importa. Non importa sapere, perché non c'è spiegazione. Non c'è niente da cercare, da cambiare.

Beh, la coscienza collettiva ha spiegazioni, anche se rientra ancora nell'inconscio.
Certo che a volte è bene chiedersi ciò e a volte no.

Sicuramente stiamo ancora utilizzando due linguaggi da livellare, poiché quanto la coscienza ci suggerisce potrebbe anche combaciare con quanto suggerisce all'altro... ...poi però le parole prendono diverse forme e interpretazioni.

Tutto e tutti vanno bene così come sono. Non siamo altro che il riverbero, l'eco di infiniti suoni differenti che si uniscono magicamente in armonia.

Bellissimo pensiero.
Aggiungerei il nesso tra suoni differenti in armonia e coscienza collettiva.

Dopo che realizzi ciò e lo integri pienamente nella tua vita, è indifferentente cosa fai o non fai. Sei in meditazione facendo yoga e quando sei sul cesso. E allora ti rilassi. Meditazione è niente di speciale e, proprio per questa sua ordinarietà, rende tutto straordinario.

Ok, grazie per la spiegazione. Vedo parallelismi tra quanto ho quindi imparato con l'alchimia e 'dove' la meditazione può portare.

[Abeja G.]

Mi avete confermato che la meditazione è concentrarsi su qualcosa di semplice!!

Quanto descrivi è per me noto come 'accesso' (ai canali informativi p.e.).

Cosa sono i "canali informativi p.e."?

Anni fa ho tratto ciò dall'alchimia e risultati importanti sono stati ottenuti con acqua dinamizzata o piante e minerali.

Ce ne parli?

Grazie!!

[era]

Mi avete confermato che la meditazione è concentrarsi su qualcosa di semplice!!

Ed è nella semplicità che per l'uomo odierno e complicato si cela una difficoltà apparente.

Si potrebbe comparare con uno start dove per raggiungere la meta si sarebbe soliti partire da 1 e andare verso l'infinito.
Ma l'infinito potrebbe essere lo zero e facendo un solo passo indietro lo si raggiungerebbe.

Parallelizzerei con una forma di 'matematica' che per arrivare ad un risultato partirebbe dall'infinito dandogli un dato valore, ma forse complicherei troppo.
La yupana del resto non è stata ancora ben compresa ma soltanto interpretata matematicamente.

Cosa sono i "canali informativi p.e."?

Detta semplicemente, la connessione attiva con le entità.
In modo un po' più complicato ma in linea con quella partenza da 1 verso 0, il nesso tra il nostro essere e gli altri esseri contando che ciò che ci unisce non si può definire solo coscienza o corpo.
La materia è in costante movimento, i corpi pulsano, si espandono e restringono dando forma ad un linguaggio universale.
Dietro al termine coscienza si nasconde un 'etere', duplice nella sua forma poiché due sono le creature che avrebbero originato quanto possiamo vivere.
Un qualcosa che per replica e condensazione è capace di originare nuovi esseri.
Il segreto della vita.
Lo si può comprendere comprendendo l'universo materiale e quelli immateriali oppure si può provare a immedesimarsi nella situazione primordiale, dimenticando 'per gioco' tutto quello che sappiamo.
Quindi risvegliarsi nel profondo del proprio concetto di essere, l'unica cosa che ci appartiene.

Emozioni, sensazioni, universi e quant'altro del resto non sono nostri.

Anni fa ho tratto ciò dall'alchimia e risultati importanti sono stati ottenuti con acqua dinamizzata o piante e minerali.

Ce ne parli?

L'acqua è un ottimo condensatore. Se in esso si riesce a raccogliere una sola goccia di elementi filosofici si dovrebbe ottenere l'aurum potabile.
viewtopic.php?f=28&t=4910&p=46795&hilit ... ile#p46795

Similmente anche conquistare l'amicizia o almeno la vicinanza di piante desiderose di insegnare dovrebbe aiutare ad aprire la porta d'accesso.

Possiamo quindi cercare l'accesso da soli oppure chiedere aiuto a chi è più datato di noi.
La seconda via è quella più difficile, ma soltanto all'inizio, poi le strade vengono spianate da chi ci vuole bene.

Facciamoci amica anche una sola carota o un lombrico e avremo fatto tutto

[ajeje]

Non so se si può definire meditazione, ma io faccio mindfulness e nei periodi in cui uso sostanze (funghi,trip, alcol o canne, sono le uniche che uso) sono meno concentrato anche nei giorni a seguire...nei periodi in cui non uso nulla riesco a stare nel presente , trovo un contro senso , almeno nel mio caso, meditare ed usare queste sostanze....qual è la vostra esperienza? La pensate così o riuscite ugualmente anche usando droghe?

[Nectar]

Non so se si può definire meditazione, ma io faccio mindfulness e nei periodi in cui uso sostanze (funghi,trip, alcol o canne, sono le uniche che uso) sono meno concentrato anche nei giorni a seguire...nei periodi in cui non uso nulla riesco a stare nel presente , trovo un contro senso , almeno nel mio caso, meditare ed usare queste sostanze....qual è la vostra esperienza? La pensate così o riuscite ugualmente anche usando droghe?

Con l'erba riuscivo a meditare più facilmente mentre ero fatto. I giorni dopo non c'erano perché fumavo sempre... e quando ho smesso ero troppo nervoso per meditare

In afterglow da DMT/changa era facilissimo entrare subito in stato meditativo, come avere la mente trasparente.
Anche il rapé (snuff di Nicotiana rustica) liberava subito la mente ed era facile meditare.
Poi mi trovavo bene con l'oppio fumato tipo canna.

Da sano dipende dai momenti, se sono triste o annoiato non riesco.

[Abeja G.]

Non so se si può definire meditazione, ma io faccio mindfulness e nei periodi in cui uso sostanze (funghi,trip, alcol o canne, sono le uniche che uso) sono meno concentrato anche nei giorni a seguire...nei periodi in cui non uso nulla riesco a stare nel presente , trovo un contro senso , almeno nel mio caso, meditare ed usare queste sostanze....qual è la vostra esperienza? La pensate così o riuscite ugualmente anche usando droghe?

Cerco di meditare prima, durante e dopo l'assunzione di sostanze.
Cerco di concentrarmi su qualcosa di semplice, se mi distraggo cerco il punto di contatto che mi fa stare bene.

Non conosco la mindfulness, ne ho letto solo su Wikipedia, come si pratica?

Ciao!!

[ajeje]

Non so se si può definire meditazione, ma io faccio mindfulness e nei periodi in cui uso sostanze (funghi,trip, alcol o canne, sono le uniche che uso) sono meno concentrato anche nei giorni a seguire...nei periodi in cui non uso nulla riesco a stare nel presente , trovo un contro senso , almeno nel mio caso, meditare ed usare queste sostanze....qual è la vostra esperienza? La pensate così o riuscite ugualmente anche usando droghe?

Non conosco la mindfulness, ne ho letto solo su Wikipedia, come si pratica?

Ciao!!

Io la pratico così:
20 minuti seduto su una sedia ad ascoltare il mio respiro
10 minuti sempre seduto su una sedia ad ascoltare il mio corpo ed osservare ciò che vedo senza muovermi
Sulla sedia sto "in equilibrio" ( senza appoggiare la schiena allo schienale) ....voi come meditate?

[ajeje]

Non so se si può definire meditazione, ma io faccio mindfulness e nei periodi in cui uso sostanze (funghi,trip, alcol o canne, sono le uniche che uso) sono meno concentrato anche nei giorni a seguire...nei periodi in cui non uso nulla riesco a stare nel presente , trovo un contro senso , almeno nel mio caso, meditare ed usare queste sostanze....qual è la vostra esperienza? La pensate così o riuscite ugualmente anche usando droghe?

Con l'erba riuscivo a meditare più facilmente mentre ero fatto. I giorni dopo non c'erano perché fumavo sempre... e quando ho smesso ero troppo nervoso per meditare

In afterglow da DMT/changa era facilissimo entrare subito in stato meditativo, come avere la mente trasparente.
Anche il rapé (snuff di Nicotiana rustica) liberava subito la mente ed era facile meditare.
Poi mi trovavo bene con l'oppio fumato tipo canna.

Da sano dipende dai momenti, se sono triste o annoiato non riesco.

È proprio vero che ognuno è diverso, certo ricordo una volta che ero in pieno High da ganja e nel meditare ho provato una sensazione bellissima, ma ripeto complessivamente l'utilizzo di sostanze mi ha sempre distratto dal presente

[Abeja G.]

@ajeje, grazie!!

Per quanto riguarda la meditazione, applico trattamenti Reiki, mi rilasso con Savasana, e respiro di diaframma...

[Nectar]

Io la pratico così:
20 minuti seduto su una sedia ad ascoltare il mio respiro
10 minuti sempre seduto su una sedia ad ascoltare il mio corpo ed osservare ciò che vedo senza muovermi
Sulla sedia sto "in equilibrio" ( senza appoggiare la schiena allo schienale) ....voi come meditate?

Io di solito mi siedo a gambe incrociate (per comodità) e sto per terra oppure sul divano ma senza appoggiarmi allo schienale.
Ho usato anch'io le tecniche che usi, con la differenza che non tengo conto dei tempi e non le faccio in sequenza. Però su di me non funzionano sempre, nel senso che concentrandomi sul respiro mi distacco dal flusso dei pensieri ma spesso divento "iperconsapevole" del mio corpo e quindi la mente non è veramente libera.

Ultimamente uso un metodo diverso. Mi siedo a occhi chiusi, inizio concentrandomi sul respiro e poi quando il respiro è regolare sposto l'attenzione su tutti i suoni che sento intorno a me, cercando di percepire anche quelli più leggeri e lontani. Facendo così dopo un po' di rempo riesco sia a distaccarmi dal flusso dei pensieri sia a perdere consapevolezza del mio corpo e del senso di separazione dal mondo esterno.