Italia: Santarcangelo di Romagna e Mutonia
All'inizio degli anni novanta l'intera comunità di artisti si spostò in Italia, nei pressi di Santarcangelo di Romagna, installandosi in una vecchia cava lungo il fiume Marecchia, di proprietà demaniale, creando un "villaggio degli scarti" che denominarono Mutonia: qui essi ripresero – e continuano tuttora – a svolgere attività performative e visuali a difesa del libero arbitrio e del recupero creativo del rapporto dell'uomo con la natura in un'ottica post-industriale.
Negli anni '90 le loro performance vennero spesso proposte nel Festival Internazionale del Teatro in Piazza di Santarcangelo e nel 2012 una loro performance fu inserita nella cerimonia di chiusura delle Paraolimpiadi di Londra
come detto tutto molto "nobile", ma chi paga?
Quindi alla fine ho scoperto adesso che esistono ancora. Però è una scena un po diversa rispetto ad alcune tribe che arrivano dal punk-inglese.Lo Sfratto da Mutonia
Nel luglio 2013 il Comune di Santarcangelo ha emesso una ordinanza di «demolizione» e «rimessa in pristino» dell'area demaniale in cui era installata Mutonia, a seguito di una pronuncia del TAR. Il Comune da tempo stava lavorando per trovare una soluzione per mettere a norma il campo, insieme alla Soprintendenza, mentre gli artisti stessi si prodigavano ad ottemperare le principali richieste; in questo contesto, si era inserito il pronunciamento del TAR a favore del proprietario di un terreno adiacente a Mutonia, che già nel corso degli anni aveva presentato una serie di denunce.
A seguito di ciò è nato un movimento di protesta a favore dei Mutoid e contro lo sgombero di Mutonia, inizialmente a livello locale[9], poi a livello nazionale, allargandosi tanto da arrivare in Parlamento.
In seguito all'ondata di protesta, nonché al riconoscimento da parte delle Soprintendenze di Bologna e di Ravenna della comunità dei Mutoid quale "bene cittadino", nel febbraio 2014 il Comune di Santarcangelo ha emesso un provvedimento giurisdizionale con il quale ha rigettato la precedente ordinanza di demolizione del campo in quanto “non è più rispondente ad un attuale concreto interesse al ripristino”