Riscoprire la propria città: 25I-Nbome

Autore MENE
Sostanza assunta 25I-Nbome
Via di somministrazione Sublinguale
Quantità Ignota - un quartino di blotter
Data 27/06/2015
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Setting: Mostra dell'artigianato in cittadina medievale con il mio amico Ar. (Entrambi altri circa 1,85 per 65-70 kg)
Quantità ug ignota. Ne abbiamo preso un quartino a testa e si è dimostrato l'equivalente di un blotter da 200ug come intensità degli effetti. Fu una sorpresa.

E' sabato pomeriggio.
Dopo aver accatastato legna fino le 3, chiamo Ar per organizzare un uscita con qualche strumento musicale e mentre aspetto che si prepari vado a trovare P. Come entro in casa sua lo vedo con l'indice della mano sinistra totalmente bendato. Mi mostra un referto medico dove cita di essersi tagliato accidentalmente con il coltello mentre, alle 4 di mattina la notte stessa, stava cucinando ubriaco insieme a un nostro amico. Comiche.
Sto un ora da P poi vado a prendere Ar che carica in macchina 2 bonghetti e la chitarra classica, io avevo dietro quella acustica.
Ci rechiamo al supermercato a fare un po di spesa per il pomeriggio. Prendiamo un kg di albicocche e qualche birra poi ci rechiamo nel parco/boschetto vicino al palaghiaccio a berne una e fumare un joint di ovulo.

Esperienza

Nel mentre chiedo ad Ar se gli andava di prendere mezzo trip con me, lui accetta ma decidiamo di prendere solo un quartino (scelta saggia) e finiamo di fumare la canna nel boschetto. Il trip non era quasi per niente amaro ma mi fece formicolare un po la lingua.
Quel week-end nella nostra cittadina si svolgeva come di consueto una mostra dell'artigianato dentro le mura medievali che proseguiva fino al castello dove c'erano chioschi e tavolini. La cosa ci alletta molto ma entrambi non siamo intenzionati a pagare 5 euro a testa per rivedere le stesse cose di ogni anno, quindi decidiamo di scavalcare una transenna che entrava da un sentiero proprio da dove eravamo. Dentro per i primi borghi vediamo subito due persone da lontano e, convinti che siano dello staff, giriamo nell'altra direzione fino ad arrivare alla piazza dove ci sediamo sulle scalinate.
Dopo 15 minuti qualche brivido comincia già a farsi sentire. Erano esposte delle mitragliatrici della prima guerra mondiale e Ar ne tocca una. Subito un ragazzo dello staff vestito da soldato lo richiama con tono arrogante esclamando che erano pezzi da museo. Io mi scuso e proseguo, Ar la prende sul personale convinto lo abbia ripreso perchè ha i dread ma lo tranquillizzo.
Neanche 2 minuti che eravamo seduti e 2 ragazzi ci arrivano alle spalle con tono accusatorio dicendoci che avevamo scavalcato. All'inizio neghiamo ma poi dicono che ci hanno visti e di venire con loro a sistemare la staccionata che avevamo buttato giù. Noi rispondiamo che avevamo scavalcato si, ma non avevamo buttato giù nessuna staccionata e che non centravamo niente. Così patteggiamo e ci lasciano stare dentro gratis a patto che tiriamo giu dall'aereoplano (che era in piazza) il telo di nylon e lo arrotoliamo. Noi lo facciamo volentieri e ci prendiamo pure le scuse e i ringraziamenti da parte loro.
Finito tutto io e Ar ci guardiamo negli occhi: che strana situazione, ma divertente.
Decidiamo di discendere la cittadella quando intravediamo il corteo dei 4 quartieri del palio che iniziano la risalita della cittadella con tamburi, trombe e sbandieratori. Ci appoggiamo al muro di una casa e stiamo a guardarli passare: Passa la squadra della città che faceva da apertura alle altre 4 e ci godiamo il ritmo molto lanciato. Mentre aspettiamo che arrivi in su l'altra continuiamo a discendere la cittadella andandogli in contro poi ci fermiamo a guardarli passare. E' impressionante come i colpi dei tamburi a 2 metri di distanza facciano rimbombare tutto. Io e Ar ci accorgiamo che il trip sta salendo sempre di più poichè iniziamo a viaggiare con la mente su ogni cosa e a vedere la scia alle bandiere medievali sventolate a ritmo di tamburi. Ci viene da ridere. Trattenersi è difficilissimo. Evitiamo di guardarci negli occhi per non scoppiare.
Passa anche la seconda squadra, poi la terza, ogniuno con un ritmo diverso che ci trasmetteva mondi interi, poi la quarta. Tra i bassi esplosivi di tutti quei tamburi suonati contemporaneamente, le trombe, le scie di bandiere che sventolavano e venivano lanciate in aria, io e Ar ci stampiamo un bel sorriso sulla faccia e ci facciamo notare a vicenda di come li abbiamo guardati ed ascoltati allo stesso modo di quando guardevamo quel palio da bambini, fantasticando.
Decidiamo di entrare in un bar a bere un birra e ci mettiamo fuori sul terrazzo sopra le mura che dava su una piazza sottostante della città dove stavano riproducendo il lavoro degli antichi fabbri nelle fucine e li osserviamo dal terrazzo ipnotizzandoci tra i loro ritmici colpi sul ferro e l'incudine.
Sul tavolino dietro di noi dei ragazzi cominciano a ridere a crepapelle e scoppiamo a ridere anche noi.
Vado in bagno. Il bagno del bar era scavato nella roccia con delle antiche porte e gradinate che spuntavano dai muri. Raccontava, anche se poco, storie passate. Finito in bagno decidiamo di uscire.
Sulla piazzetta antistante avevano iniziato a mettere vecchi vinili con dei giradischi. Quel suono così caldo e corposo ci ha attirati a se come una formica col miele. Ci piazziamo davanti al vecchio giradischi osservandone i dettagli accesi e ascoltando quel magico calore del suono. Swing, blues, jazz. Se chiudo gli occhi mi sembra di essere in un locale jazz di New York nei tempi che furono, tra fumatori di sigari in giacca e cravatta e luci fioche, birre doppio malto e musicisti di colore. Decidiamo di sederci a bere un caffè al bar dietro l'angolo dove arrivava bene la musica. Un grande dipinto in stile africano psichedelico era appeso fuori e senza rendercene conto ci sediamo accanto proprio con il simbolo dell'Om alla nostra altezza. La cosa ci mette una gran allegria poichè ci sentiamo al posto giusto nel momento giusto ed entro a ordinare.
Non mi ero mai accorto di quanto fosse bella la barista. Avrà 30 anni. La guardo negli occhi quando ordino e sembra abbia capito che siamo in trip, e sorride. La riguardo negli occhi quando pago e mi trasmette un mondo intero. Mi sembra di riuscire a leggere dentro di lei, di riuscire a vedere quante ne ha passate, quanta festa ha fatto anni prima, quanto ha sofferto, quanto ha amato. Mi innamoro di lei in un istante, ma non è un amore fisico (per quanto bella fosse) è un amore che mi trasmetteva da dentro. Sentivo che era una persona dal cuore puro. Saluto e ci augura buona continuazione di serata.
Io e Ar ci rendiamo conto che non possiamo uscire dalla cittadella altrimenti dovremmo pagare per rientrare, non avendo il biglietto, così decidiamo di risalirla di nuovo. Ora che era passato il corteo del palio ogni zona iniziava ad esporre le proprie mostre di artigianato.
Ci fermiamo dove un ragazzo vestito da hippie batte il ferro incandescente costruendo cuori, maniglie e altri oggetti. Dopo 3 minuti mi rendo conto che non stava più lavorando e stava chiacchierando con un signore ma io e Ar eravamo rimasti imbambolati a fissare il ferro incandescente. Ci mettiamo a ridere e proseguiamo.
Dentro una porta vediamo un'atmosfera colorata piena di lampadari e sculture fatti con pietre colorate intagliate e decidiamo subito di non entrare o saremmo rimasti dentro troppo a lungo, così diamo un occhiata veloce dalla porta (vedendo un'esplosione di vita all'interno) e proseguiamo.
In ogni casa lungo la via c'erano le porte aperte con in mostra qualcosa. In una vediamo moltissimi oggetti in cuoio ed entriamo a vedere. Dentro era caldissimo e vedo Ar che inizia a sudare. Domando al ragazzo quarantenne se le faceva tutte lui e quanto costassero i portatabacco poi decididiamo di uscire. Anche quel ragazzo mi trasmetteva sicurezza e tranquillità a guardarlo negli occhi.
Inizia a farsi sera. Arriviamo fino al castello e prendiamo una birra al chiosco poi ci sediamo su dei gradini. Quanti visual! Osserviamo il muro del castello e centinaia di pattern iniziano a mischiarsi formando frattali tridimensionali come questi fractal.jpgche spuntavano simmetrici dal muro per poi staccarsi, cambiare forma e venire riassorbiti continuando a mutare. I grandi alberi davanti a noi si muovevano vivacemente come mossi da un forte vento. Se iniziavo a fissare un punto nel buio esso diventava il centro di una spirale in rotazione le cui pareti della spirale erano un'infinità di occhi e al centro compariva il simbolo dell'Om.
Ar mi fa: <Ma che sta succedendo? Cosa sono tutte ste luci che lampeggiano e sti fari che arrivano da dietro?> Io scoppio a ridere e gli dico che li vedo anche io e che è il trip. Ci diciamo di aver fatto bene a prenderne solo un quartino, poichè gli effetti erano di pari intensità ad un analogo Nbome da 200ug. La colpa è anche mia che non avevo chiesto la concentrazione al mio amico quando li ho acquistati ma ve bene così. Era molto più di quello che ci aspettavamo ma la cosa non ci dispiaceva affatto poichè nonostante i moltissimi visual era tutto molto gestibile anche tra la folla (probabilmente grazie alle birre). Bastava non incrociare troppi sguardi perchè l'empatia era alle stelle e di gente felice come noi e positiva ce n'era ben poca in giro.
Decidiamo di discendere di nuovo la cittadella. L' avremo salita e discesa almeno 4 volte, e ogni volta ci sembrava di essere in un altro posto. Vediamo sempre la stessa gente da ore seduta fuori dai bar con tutto quel ben di Dio di fiera attorno e non li capiamo.
Torniamo ad ascoltare i vinili nel posto di prima e intanto ci godiamo i visual che animavano la città: edere rampicanti che crescevano avvolgendo intere case, crepe sui muri che si espandevano e retraevano, muri che sembravano soffici come nuvole, la strada pavimentata di sampietrini che brillava e respirava, una bancarella che vendeva piatti con raffigurati dei complessi mandala floreali che si distaccavano dal piatto e iniziavano a roteare a mezz'aria.
Ci sediamo al bar di prima dove c'era la barista bellissima e un nero viene a provare a venderci portafogli e sculture in legno ma inizia una discussione con lui sull'amore e il senso della vita. Non gli compro niente ma gli lascio 2 euro comunque e lui ci regala 2 coccinelle in legno e ci saluta. La musica dai vinili si ferma, Ar infatti si accorge che manca qualcosa e iniziamo a sentire freddo. Ci accorgiamo che la musica è finita e ci spostiamo.
Risaliamo di nuovo la cittadella e ci imbattiamo nell'entrata del negozio di vinili che prima non avevamo notato, così entriamo. Subito vengo colpito dalle copertine di molti album capendone il significato. Il negoziante mette su un disco di rock psichedelico e noi iniziamo letteralmente a perderci dentro per i dischi mentre li sfogliavamo uno a uno. Mi incanto sulla musica, mi incanto sulle immagini che escono dalle copertine e mi avvolgono. Restiamo dentro circa 10 minuti ma ci sembrano passati anni. Quando usciamo tutto è diverso da prima, sentiamo di essere in un altra città. Ci incamminiamo e Ar mi dice: <Io sono rimasto dentro a sfogliare i dischi sai?> <Anche io> gli rispondo, poi ci mettiamo a ridere e proseguiamo.
Torniamo in direzione del castello e ci fermiamo su delle gradinate di erba appoggiati a una ringhiera e fumiamo una sigaretta guardando la piazza maggiore dove stavano suonando musica celestiale che mi dava le lacrime.
Discutiamo sulla meravigliosità della vita, su che poco basti per far tornare nuova una cosa già vista tante volte come il palio della nostra città. Iniziamo ad incamminarci per vie e borghi mai percorsi in tutti questi anni nonostante fossero sempre stati li sotto il naso e passiamo sotto una porta ad arco antica con una finestra colma di bellissimi fiori che dava sulla casa. Ad un certo punto mi sembra che nevichi.
Decidiamo di scendere verso la mia macchina a fumare una canna e mangiare qualche albicocca (qualche… 10 a testa). Tutte le case attaccate nella via erano così nitide di colori da sembrarci dei cartoni animati, in più si muovevano assecondando il movimento della strada che era un serpentone.
Mentre mangiamo le albicocche (deliziose. mai assaporate così tanto. Ci ricaricarono di vitalità in manienra impressionante) nei parcheggi del palaghiaccio troviamo il nostro amico R (biondo, capelli lunghi legati a coda e soprannominato Tarzan) che stava andando a casa a prendersi 2 canne e uscire di nuovo. Gli dico che non ci sono problemi e offo io, così inizio a fare il classico serpentino col fumo in ovulo ma mi rendo conto che Ar ai bonghetti mi distrae e io continuo a ricompattare il serpentino e ricominciare a farlo da capo. Ci mettiamo a ridere e lo lascio fare a R mentre Ar suona i bonghetti in modo molto progressivo e io mi aggiungo con la chitarra. Ar continua a suonare battendo sempre più forte e sempre più veloce, sempre più forte e sempre più veloce facendomi riprovare quella sensazione di orgasmo, amore, vita e energia crescente tipica della musica acid e progressive finchè dopo 5 minuti buoni (non riuscendo ad andare oltre) si ferma e tira un grosso sospiro: <Woooooohhhhhh> io gli dico istintivamente: <Grande Ar! C'eri quasi! Tranquillo, non ci si arriva mai> lui risponde: <Era come un orgasmo! Sempre più su, sempre più su, sempre più su. Ho capito il senso della musica>.
R va fino al bar li accanto a chiamare un nostro amico che era li perchè fumasse con noi, che chiamerò S. S è un ragazzo di 30 anni già con qualche capello grigio. Fa il chitarrista e cantante in una band rock-metal italiano della zona scrivendo pezzi suoi con testi che parlano di libertà, di vita, di montagna, di birra e di psilocybe A luglio incideranno il loro primo disco anche se suonano da anni, magari ve lo farò sentire. Merita veramente. Una delle migliori band mai sentite sia come spirito, sia come bravura, sia come originalità e creatività, sia come comicità.
Fatto sta che S mentre fuma con noi prende la chitarra e ci fa sentire un suo nuovo pezzo reggae inedito che ci riempie di amore e allegria e mi fa iniziare a vedere tutto intorno colori verde-giallo-rosso e sentire un forte odore/sapore da incenso mentre fumo il joint.
S deve andare così lo salutiamo.
Ci accorgiamo che sono le 23:30. Non avevamo mai guardato l'orologio una volta da quando abbiamo preso il trip alle 5/6 di pomeriggio. R prende il suo jambè dalla macchina e viene con noi.
Decidiamo di tornare verso la zona del castello risalendo i sentierini dal bosco. Era buio e nessuno aveva torce. In molti posti ero convinto di vedere degli scalini quando in realtà non c'erano e in molti altri non li ho visti e c'erano. Con le scarpe totalmente bagnate dall'erba arriviamo in cima e ci troviamo fuori dai cancelli con la musica commerciale a tavoletta sotto il castello. Decidiamo di inoltrarci più in la e proviamo a suonare per un oretta ma la musica commerciale “non ci lasciava ingranare la seconda” e ci perdevamo tutte le volte.
Rollo un joint e ci spostiamo sopra la piazza dove ormai erano finiti tutti i concerti e non c'era quasi nessuno, così iniziamo a suonare li osservando la piazza che si trasformava in quello che suonavamo e il cielo stellato che diventava più chiaro a ondate regolari dal centro. Osservando il cielo iniziano a spuntare altri pianeti , altre stelle. Una grande consapevolezza sembrava arrivasse alla nostra mente da tutto il creato. Noi stavamo aprendole la strada a ritmo tribale.
Dopo un ora vediamo uscire da una casa delle persone in ciabatte bestemmiando e imprecando che vengono verso di noi. Convinti ci volessero insultare perchè stavamo suonando a quell'ora, ci spostiamo. Ripercorriamo tra grandi risate il bosco in discesa e al buio. Lasciamo gli strumenti in macchina. Ar si arrabbia perchè hanno fatto spostare noi con 3 strumenti ma a quelli che ballano commerciale a tutto volume a 100 metri da li non dicono niente nonostante si sentisse a 1 km.
R va a casa. Io e Ar lo salutiamo e decidiamo di fare un giro in centro. Passeggiamo lungo il viale alberato che bisogna fare per arrivarci osservando frattali e colori che spuntavano dalla strada e da tutte le parti.
Ci fermiamo su una fontana grande a fumare un cannone e ci rilassiamo con il suono dell'acqua.
Riprendiamo il cammino raccontandoci di come non sembra nemmeno di essere stati nella propria città.
Fuori dai bar le solite facce tristi che ci guardavano via male e con cattiveria mentre passavamo davanti a loro.
Ci accorgiamo che sono le 2.30 del mattino.
Arriviamo in un bar di nostri amici che era già chiuso ma erano tutti ancora la di fuori a bere l'ultimo e fumare l'ultimo joint. Avevano tutti gli occhi rossissimi e il bar era mezzo sottosopra. Il barista vede che siamo noi e ci fa l'ultima birra. Io gli dico: <Vedo che avete fatto festa anche quì!> <Puoi ben dirlo> mi risponde lui con gli occhi rossi.
Mentre esco rivedo una mia vecchia amica che non vedevo da tempo. La abbraccio, dice che mi trova davvero bene. Chiacchiero del più e del meno e la invito ad uscire più avanti, lei accetta.
Sono felice ma mi sento in colpa per come sto trattando il mio corpo. Troppe birre questo week end. Mi sento dettagliatamente lo stomaco solo pieno di liquido, e sento che quel liquido non dovrebbe stare li, almeno non in quel momento, senza niente di solido dentro che dia energia a parte delle albicocche. La cosa mi fa al quanto schifo. E' da molto che provo a dare un taglio con l'alcol ma non è facile quando il 90% delle persone che ho intorno bevono e finisco per cascarci di continuo. Ma questa volta forse è diverso. Sembra sia riuscito a mettermelo in testa. Sento una grandissima forza di volontà nel voler smettere. Mi impegnerò di più.
Io e Ar finiamo la birra e ci dirigiamo verso la macchina.
Ci spostiamo giusto di 30 metri per non essere al centro del parcheggio ormai vuoto e metto su questo mix di psychill/psydub (https://www.youtube.com/watch?v=8rNILyRY6IY) che ascoltiamo per un ora e mezza mentre Ar suona i bonghetti e io chiudo gli occhi e mi lascio andare a una piacevole morte dell'ego ricca di spettacolari visual frattale di ogni tipo. Avevo la costante sensazione di fluttuare attorno a una sfera senza riuscire a entrarci.
Ogni colpo che Ar dava ai bonghi, vedevo accendersi un frattale caleidoscopico al centro del campo visivo che mi trasmetteva un gran senso di vita. Mi trasmetteva vita poichè era uno strumento vero suonato da un essere vivente e non era musica elettronica. Quella dava visual diversi, meno caleidoscopici e più frattali.
Davvero, lo consiglio a tutti un viaggio psichedelico con questo mix. E' incredibile come riesca a passare dalla dub, all'ambient, alla chillout, al jazz e al blues sempre restando in sonorità psy.
Alle 4.30 di mattina gli effetti erano passati ormai del tutto sentivo di poter andare a casa senza problemi, così accompagno a casa Ar e vado a casa anche io.
Ho dormito fino le 10.00 di domenica poi mi sono svegliato ancora pieno di vitalità e ho iniziato a fare legna.
Nel pomeriggio sono passato a prendere Ar e il nostro amico M e siamo andati in riva a un fiume dove abbiamo trovato tutti gli altri con e abbiamo cominciato a suonare di nuovo con una grande gem session accanto al chiosco e al campo di pallavolo riuscendo anche a far ballare i ragazzi e una coppia di vecchietti.

Conclusioni

Che dire… Non sarà mai piacevole e “fluido” come l'LSD e non porta agli stessi pensieri profondi. Molte distorsioni e modifiche simmetriche della realtà ma era tutto molto meno “mistico”. Comunque abbiamo fatto bene a prendere un quartino a testa e non mezzo. Non che non riuscissimo a gestirlo ma non eravamo nel luogo adatto per un'esperienza forte. Se non altro abbiamo altri 2 quartini da parte per il prossimo week-end in tenda in alta montagna