1P-LSD Bad Trip/Rivelezione

Autore Flegias
Sostanza assunta Blotter di 1P-LSD
Via di somministrazione Orale
Quantità 100ug
Setting Casa, nella mia stanza
Set Tranquillo e rilassato il giusto
Altezza e peso 180cm x 75kg
Durata 5/6 ore circa: 17:40 - 00:00
Giorno 26/10/15
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Svegliatomi verso le 17:00 ed essendo completamente a digiuno dalla notte prima, dopo varie e meccaniche azioni di rito (mi alzo, mi lavo, chiacchiero al telefono e mi vesto), decido che è ora di portare fuori il cane e di comprare un pezzo di pizza per sfamare quel che basta lo stomaco.

\ Assumo il blotter intero alle 17:40 circa, ed alle 18:20 esco di casa.
Arrivato in pizzeria avverto subito un lieve giramento di testa, che mi spinge comunque a continuare fino ad una rotonda poco più avanti per far fare i bisogni all'amico fido.
Fatto il giro della rotonda il giramento di testa si intensifica e fasci di luce gialloverde iniziano a spuntare dal nulla, al che decido che è decisamente meglio rincasare piuttosto che rimanere in giro con un Husky che traina in mezzo ad autoveicoli che impazzano per le strade buie.

Tornato a casa faccio in tempo appena a lavarmi le mani e a posare il giacchetto che l'LSD sale come la corrente elettrica su di un filo “vergine”. Mi chiudo nella mia stanza, spengo la luce e sedendomi sul letto scrivo alla mia ragazza su whatsapp: “cazzo chiamami”.

Brividi tremendi mi colgono e costringono a sdraiarmi inerme in preda ad una forza, che prepotentemente mi prende e mi fa sua. Riesco a togliermi il portafoglio a catenella e a poggiarlo di fianco a me sul letto. Parlo con la mia ragazza al telefono, dicendole ansiosamente: “cazzo come sale, è potentissimo” - “cacciali via, non voglio nessuno intorno, mandali via”. Lei cerca di tranquillizzarmi, ma la situazione precipita ogni minuto che passa: tutto dinnanzi agli occhi inizia a vibrare, sciogliersi, cambiare forma.

Nel buio vedo le forme più strane e spaventevoli, ed io, inconsciamente tentando di resisterle, invece di acquetarle, le amplifico. Mia madre apre la porta per dirmi che stavano uscendo, e la figura che intravedo al posto suo è un'ombra gigante; impaurito rimango in silenzio.

Con la porta rimasta aperta, il mio cane entra e si arrampica con le zampe e il muso sul letto, ed io toccandolo sento come una mangrovia di peli, e la zampa al pari di un bigfoot, e in un primo momento, la forma del muso diventa quella di un mostro/lupo mannaro, e quando mi leccava e mordicchiava le mani per giocare, era come sentissi le zanne volermi affondare la carne; lo mando via, ma successivamente mi sono autoconvinto che fosse solo il mio cane e che non potesse farmi niente di male, e l'ho richiamato come ulteriore “supporto” durante il viaggio, ma è stata una sensazione terribile.

La catenella del portafoglio al tatto sembrava essere come un gelido serpente di metallo, e le imprecazioni per tutte queste sensazioni improvvise e potentissime mi facevano alimentare l'aria psichedelica con tanti e impauriti “vaffanculo”.

La mia ragazza (che è rimasta con me al telefono per tutto il viaggio e a cui chiedevo costantemente che ore fossero), decide quindi di iscriversi rapidamente qui da voi per chiedere consiglio e di contattare mia sorella (l'unica rimasta in casa insieme al cane) dicendole di portarmi acqua e zucchero. Mia sorella entra e accende la luce, ed io come uno zombie incadaverito, sollevatomi in posizione più eretta, tremante e con le pupille dilatate esclamo: “menomale che hai acceso la luce” - “mi sento male”, poiché con la luce, per qualche istante tutto era svanito.

Ma qualche istante non basta a farmi riprendere: una zanzara gigante (che dopo si è mutata in ragno, per poi sparire) comincia a sbattere sulla zanzariera della finestra volendo entrare, mi volto e penso: “cazzo come fa ad essere così reale?!”.
Il torpore mi pietrifica e crollo di nuovo sdraiato, fissando il soffitto e la luce della lampadina: spirali multiforme si compongono attorno alla luce, e volti simili a sculture rinascimentali, gotiche e a maschere veneziane sporgono a decine dal soffitto, ognuna con una espressione diversa, muovendosi lentamente, oscillando e fissandomi attorno alla face elettrica.

Ho tentato di resistere all'LSD, e lei mi ha trascinato ancora più forte nel suo mondo, facendomi vedere letteralmente questa realtà che moriva sciogliendosi intorno a me in un nero più nero della pece. Rimango dunque in uno stato di abbandono inerme, non sento più neanche i muscoli né il sangue (riesco solo a tenere il telefono poggiato all'orecchio; è una sensazione stranissima), mi ritrovo in altre dimensioni extrasensoriali, in altre realtà inesplorate, mi ritrovo dove la materia e la consistenza non esistono, ma siamo soltanto io e la mia ragazza in forma di “Essenza fluttuante” e congiunta (tipo Paolo e Francesca nell'Inferno di Dante), e dal terrore più puro sono passato all'amore più puro.

Durante questo lungo viaggio ho pianto molto, ma me ne sono reso conto soltanto dopo essere tornato coscientemente nel mio corpo. Durante quell'esperienza ho avuto molte difficoltà a parlare, ma parlavo, ed era come se non fossi io a parlare, ma fosse la mia anima: “Se io mi allontano da te si spezza il filo, noi siamo senza essere uno o due, noi siamo e basta, non ci serve niente che ci leghi, io e te non siamo io e te, io e te siamo tutto tutto tutto tutto. Non far entrare nessuno fra me e te, questa è la nostra realtà, e nessuno esiste purtroppo o per fortuna, non esiste nessuno, soltanto noi, io e te, che poi siamo pura Essenza, io e te non esiste, esiste l'Essenza nostra che è forte e indistruttibile, e quindi se ne va da sola. Amore mio vieni in questo universo, questo è il nostro universo e tu sei la mia salvatrice.”

Ho usato il termine “salvatrice” perché durante il viaggio era come se la sua voce fosse l'unica cosa che potesse salvarmi dall'oblio in cui ero tremendamente caduto, e avevo una gran voglia di dormire, ma allo stesso tempo ero terrorizzato perché pensavo di perdermi per sempre e di non ritornare più in questa realtà, perché sentivo dei distacchi ricettivi paurosi e perché vedevo e vivevo infinite altre dimensioni/realtà che avrebbero potuto avvolgermi per sempre, e mi ricordo di aver detto piangendo: “Ti prometto che tornerò, ce la metterò tutta”.
La sua voce poi, ogni tanto mutava in maligna o la perdevo totalmente (e non era colpa della linea), e questo mi mandava ancora di più in paranoia. Verso la fine poi ho avuto dei distacchi dal corpo, ma verso il basso, nel senso che vedevo nel soffitto la mia sagoma che si muoveva nel letto e non riuscivo a tornare in me. Il respiro durante il viaggio era come quello degli attacchi di panico, ma io sono convinto fosse un rigurgito dell'anima. Pensavo e parlavo molto con me stesso, e ricordo di aver pensato fortemente che parlare di poesia sia non fare per niente poesia, poiché la si deve vivere e basta. Ricordo inoltre che desideravo avere allucinazioni perché mi avrebbero fatto capire di essere tornato nel mio corpo e in questa sponda della realtà: ho avuto fottutamente paura.

Penso infine che le dimensioni che ho attraversato esistano veramente, e che, con più esperienza ed esplorazione si possano rivisitare e fare proprie realtà, e magari incontrarvici anche naviganti esperti. Ho avuto un bad trip, ma è stata una rivelazione incredibile che sicuramente approfondirò lasciandomi maggiormente andare nelle braccia dell'LSD.