Tirar Puede Matar ha scritto: ↑ven apr 23, 2021 1:45 am
Sono d’accordo che fondamentalmente ogni droga sia un veleno, d’altronde già Paracelso diceva che “è la dose a fare il veleno”.
Verissimo. Difatti l'informazione dovrebbe portare ad una maggiore cautela e consapevolezza dei rischi annessi al possibile utilizzo degli stupefacenti.
Chi assume una droga, consapevole o meno, cerca un nesso con l'immaterialità (consapevole del fatto che ricerca uno stato remoto del nostro essere). Questa immaterialità è però, fin che non se ne comprende il significato, sinonimo di morte. Quindi si va a rinnegare in parte la vita, senza dover per forza morire.
Inducendo uno stato di simil-morte gli umani hanno formato i vari illuminati della storia, così potremmo annoverare tante figure storiche che una volta 'colme' di sapere, quando 'di ritorno' (se tornavano), potevano fornire spiegazioni e altro ancora.
Io mi riferivo alle proprietà psicotrope di una pianta. Voglio dire, in parole povere, che una pianta che non ha alcuna valenza psicotropa, i cui principi attivi non causano nessun effetto ricreativo, ma semplicemente la morte dell’individuo, non è di interesse della psiconautica.
Giustamente hai espresso la tua opinione poiché reputi tale pianta uno strumento di morte, ma essa viene e/o veniva utilizzata nella medicina popolare contro i reumatismi, il mal di testa, le nevralgie, le infiammazioni dei legamenti e recentemente contro alcune forme di cancro.
Tra le sue varie costituenti ci sono l'aconitina, l'omoisoaconitina, la sparteina, l'efedrina, varie alcammine, delfinina, atisina ecc...
Viste le sostanze chimiche presenti è possibile intravedere anche alcune droghe o pseudo-droghe.
Nei testi dedicati a tale pianta è quasi sempre specificato che per l'eventuale utilizzo è consigliato rivolgersi ad un esperto.
Una pianta che serve solo per avvelenare e uccidere non la considero parimenti,Altrimenti lo sarebbe anche bersi la candeggina, o no?
Entro determinati limiti si potrebbe dire che anche 'assaggiare' i composti chimici potrebbe portare alla psiconautica. Basti pensare ai chimici che oltre allo studiare le varie combinazioni si mettono ad annusare, assaporare e provare in vario modo es. i reagenti.
Ciò li porta ad un diverso approccio con la chimica ma anche con la vita poiché la mente viene modellata da ciò con cui si ha a che fare.
Come per esempio ti avevo scritto in un post riguardante il virus, io utilizzo in modo farmaceutico cianuro e suoi derivati, di colchicum ecc... . Ho anche aperto un argomento riguardo i veleni:
viewtopic.php?f=20&t=38986
Anche se mi sono limitato a descrivere gli aspetti dello zolfo
Questo per dire che intravedere quella parte 'intelligente' nelle cose potrebbe essere sinonimo di 'comprendere l'immateriale'.
I veleni, per esempio, fanno viaggiare ma più a mente lucida, riuscendo a darci la sensazione di distacco dal corpo fisico.
A mio avviso parlare di erbe ad alto potenziale di rischio per la vita, che, ripeto, non hanno alcun utilizzo psicotropo o ricreativo, è solo pericoloso, visto che leggono molte persone, anche molti minorenni, e questi argomenti andrebbero evitati.
Giusto, e fai bene a marcare tali pericoli.
Come è anche giusto che più opinioni si fondano per poter offrire una visuale più ampia riguardo l'argomento. Perciò spero che ogni argomento possa fornire più riferimenti dati dai vari utenti (con ciò ti sprono a manifestare questo tuo punto di vista anche avanti, poiché è essenziale).
A suo tempo mi sono chiesto se sarebbe giusto vietare gli argomenti riguardanti gli stupefacenti ai minori di anni 18-21, ma vi è la consapevolezza che le droghe appaiono a molti già in tenera età e poter intravedere i rischi attraverso la lettura di testi di vario genere non mi sembra sbagliato.
Se faccio un esempio, sin da piccolo leggevo le caratteristiche di sostanze pericolose che venivano descritte nella classica enciclopedia posta nella libreria di casa, oppure nei dizionari. In questi si trovano riferimenti precisi sul come si ottengono p.e. droghe, esplosivi e altro ancora.
Ognuno porta in sé una coscienza che è soggetta ad influssi dovuti alla genetica, alle abitudini, all'indole. In base al sapere, al sapersi gestire e all'esporsi per ciò che si è ognuno di noi rivela la sua vera natura.
Sotto molti aspetti hai pienamente ragione a esprimere il tuo voler velare dati argomenti visto che potrebbero dare uno spunto errato ad un eventuale lettore ingenuo, ma come si può notare, tu hai espresso preoccupazione e marcato il pericolo e così tale lettore dovrà pur sempre considerare vari aspetti che si spera lo portino a comprendere che quanto gli serve non è intossicarsi, ma
apprendere.
Altro discorso varrebbe invece per minatori quali giornalisti della categoria trash che spesso per raccogliere qualche soldo si scagliano stupidamente contro bersagli deboli come i giovani e i loro vizi... ...bhé, tralasciamo questa categoria di finti dotti sperando che prima o poi qualcuno li azzittisca perché i danni che fanno sono scientificamente e socialmente inaccettabili.
Non ho tempo.